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Autore: Xandalphon    02/09/2014    3 recensioni
Terza classificata al contest "Summer in Love" indetto da Tomoko_chan sul forum di EFP.
Hanabi è cresciuta ormai, diventando una kunoichi temuta. Ma c'è una cosa che ancora non è riuscita bene a capire. Per quale diavolo di motivo Naruto e Hinata non si sono messi ancora insieme? Cosa celano quei due tardoni del suo sensei (sì, avete capito bene!) e di sua sorella?
(NOTA IMPORTANTE: sebbene ci siano delle somiglianze, questa mini-long NON rappresenta un possibile futuro di "A new generation".)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han, Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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IV – Il lago del paradiso... O dell'inferno?

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Il lago del paradiso si preannunciava un bel posto. Era un piccolo gioiello di natura incastonato tra alcuni pendii. Boschetti spuntavano qua e là, lambendo le sue rive, le acque erano di un magnifico colore cristallino, le cale di sabbia finissima riverberavano i raggi del sole, creando mille giochi di luce. Insomma, un vero paradiso. Ma la cosa più bella in assoluto era la cascata, che si gettava maestosa tra le sue acque in tre salti distinti. Ed eccolo lì, la loro dimora per i successivi tre giorni: uno delizioso resort tradizionale costruito a mezza costa, con vista sull'ultimo salto. Ma chiamarlo resort sarebbe stato esageratamente riduttivo. La specialità di quel posto, infatti, erano le fonti termali sorgive. Dicevano che le acque delle fonti del paradiso curassero i più svariati acciacchi e malanni, ma soprattutto curassero... Beh, il mal d'amore.

 

Francamente Hanabi aveva la matematica certezza che quella fosse una patetica trovata pubblicitaria per abbindolare coppiette idiote, ma durante il tragitto si astenne dal puntualizzarlo, visto che nella categoria avrebbero potuto rientrare, quanto meno in linea teorica, anche Naruto ed Hinata.

 

Già, se non fosse stata per l'assurda idea del suo alter ego adolescente, che l'aveva costretta a fare da terzo incomodo. Va beh, vedendo il bicchiere mezzo pieno, avrebbe potuto quanto meno dar loro una mano ad avvicinarsi in maniera più efficace di quanto avrebbero mai potuto immaginare da soli.

 

Bastò arrivare all'ora di cena perché la sua idea sul senso della sua presenza passasse dal “tutto sommato utile” al “provvidenziale”.

 

L'inserviente, con uno stupendo kimono tradizionale, portò loro una quantità sbalorditiva di pietanze, su cui, manco a dirlo, Naruto si fiondò come un pesce nel mare. Hinata prese a mangiare compostamente come una vera Hyūga. Hanabi... Beh, all'inizio ci provò, ad imitare la sorella. La sua grazia, la sua eleganza perfino quando teneva le bacchette in mano... La schiena dritta, la posizione seiza* delle gambe... Ad un certo punto, però, alzò bandiera bianca. Non poteva gustare tutto quel ben di dio senza stravaccarsi come gli dei comandano!

 

Hinata la guardò a dir poco stranita, ma non poté fare a meno di sorridere. Certo però, la situazione era a dir poco particolare, così come l'atmosfera. Non sarebbe mai riuscita a parlare in modo brillante, spigliato, casuale come sua sorella... Non in una situazione del genere. Per un attimo, si sorprese ad invidiarla un pochino.

 

Fu in quel momento che Hanabi la fissò per un attimo con uno sguardo d'incoraggiamento.

 

Forza Hinata, il clima l'ho creato, adesso vai e colpisci!

 

La maggiore colse correttamente il messaggio della minore. Si gonfiò il petto con un respiro e fece per spiccicare qualche parola. Ma la lingua le si incollava ancora al palato, che nel frattempo si faceva improvvisamente arido come il deserto. Doveva farsi coraggio! Non poteva sprecare l'ennesima opportunità, no? Ecco, magari serviva un piccolo aiutino...

 

A quel punto, senza che né Hanabi, né Naruto la notassero, Hinata si scolò una discreta dose di saké. Se si fosse trattato di Tsunade, quella quantità non sarebbe stata buona nemmeno per sciacquarle la bocca. Ma la primogenita di Hiashi non era proprio il tipo che ingurgitava alcool come se il suo stomaco fosse foderato di acciaio inossidabile.

 

A quel punto iniziò un'interessante discussione filosofica sui misteri del cosmo e sul senso della vita, su cui era convintissima di aver avuto un'improvvisa quanto folgorante illuminazione. Naruto ed Hanabi sbattevano gli occhi come dei gufi, di fronte all'improvvisa, (quanto priva per loro di qualsiasi senso logico) loquacità di Hinata, che si accalorava sempre più, mentre cercava di dimostrare loro che “La filosofia non è che la palingenetica obliterazione dell'io cosciente, che si infutura oggettivamente nell'apoteosi dell'apocastasi dell'antropomorfismo universale!”

 

Hanabi, troppo esterrefatta, si lasciò sfuggire l'occasione buona per chiedere un mattarello alle cucine e darlo in testa alla sorella. Cosa di cui cinque minuti dopo si pentì amaramente. Infatti, con le spalle dello Yukata sempre più pericolosamente cascanti verso il basso, Hinata, dopo un repentino sbalzo umorale, si allungò all'improvviso sul tavolo, fino ad arrivare con la faccia, a mezzo millimetro dal naso di Naruto.

 

Biascicò un ammiccante “Fa caaaaaldo, Naruto-Kun, veeeeero?”

 

Il biondo a quel punto non sapeva che fare. Si era fatto istantaneamente color rosso fuoco. Anzi, per la precisione, color rosso Hinata. In più, sul momento credette di vedere un piccolo Jiraiya in miniatura, con le corna da piccolo demone, che esclamava “STRIKE!”

Scosse violentemente la testa per cercare di espellerlo dalla propria mente, per poi balbettare un confuso: “Ha-Ha-Hanako? Fo-Forse è meglio accompagnare tua cugina in camera sua...”

 

“Buo-Buona Idea...” Le replicò una ugualmente sconvolta Hanabi.

 

Dopo quelle parole, Hinata ebbe un nuovo, repentino cambio di umore. Gli occhi le si fecero grandi e lucidi (il cucciolo di foca dentro di lei si era nuovamente risvegliato). Iniziò a tirare su col naso, per poi partire con un pianto dal getto degno dei migliori acquapark di Konoha.

 

“*Sniff* Na-Naruto-kun... *sniff* No-non mi stai nemmeno guardando! *sniff*...Ecco, io lo so che Sakura è *sniff* più be-bella di me...*sniff* E che io sono brutta... *sniff*, E poi lei è pi-più simpatica... Ma-ma ti prego... Dimmi che mi vuoi bene lo ste-steeeessso!”

 

L'attacco di schizofrenia acuta di Hinata aveva in un primo momento spaventato il biondo (che prima si domandò se forse non avesse una personalità multipla, o quantomeno fosse bipolare, poi si fece l'appunto mentale di non invitarla mai ad una cena con Tsunade, nel caso si fosse presentata l'occasione), ma quello... Quella candida e tenera ammissione del suo complesso di inferiorità nei confronti della rosa le ricordò perché, alla fine, aveva deciso di ricambiare il suo amore. Per quello strano mix di forza e tenerezza, coraggio e debolezza che promanavano dalla sua persona, e che lo facevano sentire... A casa. Accettato nonostante i suoi sconfinati limiti. E, soprattutto, senza una intera mappa di lividi sulla testa. Con un sorriso a trentadue denti, la prese delicatamente e se la issò sulle spalle, facendo cenno ad Hanako/Hanabi di fargli strada. Mentre all'orecchio le sussurrò: “Tu sei tu, Sakura chan è Sakura chan. Ma se ti dicessi che per me sei tu, la più bella kunoichi della foglia?”

 

Troppo tardi.

 

Nel minuto secondo in cui il suo petto si era poggiato alla schiena di Naruto (che appena sentì il seno semiscoperto di lei premere sulla sua spina dorsale ebbe un certo effetto collaterale giù in basso), Hinata aveva perso i sensi.

Per quanto, a onor del vero, l'espressione che le si era stampata sulla faccia fosse di pura beatitudine.

 

***

 

“Hanabi...”

 

“Dimmi, sorellona.”

 

“Ieri sera... Ecco, ho dei ricordi molto vaghi e confusi, ma... Mi sono per caso comportata in maniera sconveniente?”

 

“NOOOO, ma che dici? Tsk, Figurati!”

 

“Hanabi... Non mentirmi.”

 

“Negazione esagerata eh?”

 

“Un po'.”

 

“Beh... Diciamo che per darti coraggio a quanto pare hai esagerato col Saké. E diciamo anche che hai attentato in maniera piuttosto esplicita prima alla sanità mentale, poi alla verginità di Naruto sensei, senza che io riuscissi a fermarti.”

 

“Oh kami, che imbarazzo... No-non credo che uscirò dalla stanza oggi.”

 

“Non essere idiota, nee- san! Hai perso i sensi prima di fare qualcosa di anche solo vagamente sconcio, parola mia! E poi quel baka non se l'è mica presa, sai?”

 

Anzi, se non ho visto male, ci sono un paio di cose che non gli sono spiaciute per niente. Motivo per cui a dirla tutta, l'imbarazzata dovrei essere io che l'ho notato...

 

“Sì, però... Però adesso chissà che cosa penserà di me!”

 

“Penserà che non assomigli alla nostra hokage in quanto a capacità di reggere gli alcolici, questo è poco ma sicuro. Hinata nee, stai parlando dell'essere più casinista di questa galassia. Per una tua figura di merda, lui ne ha fatte almeno duemila!

 

In mia presenza esattamente 978, ho tenuto il conto.

 

Coraggio! Splendi e brilla principessa, che ci aspetta una lunga giornata!”

 

“Va bene... Lasciami qui ancora un attimo, ok?”

 

“Ok. Ma giuro che se non scendi a fare colazione entro mezz'ora di prendo e ti porto giù di peso!”

 

Non fece in tempo a completare il proprio tragitto sulle scale, che quasi sbatté addosso ad un volto estremamente preoccupato.

 

“Hanako... Come sta tua cugina?”

 

“Secondo te, Naruto?”

 

“Mmm... Imbarazzata a morte?”

 

“Abbastanza prevedibile, vero?”

 

“In effetti.”

 

“Beh, io per tirarla su gli ho detto che a paragone delle tue miliardi di vaccate (per Hashirama, solo per dirne una, la sexy no jutsu contro un hokage! Ma dai...) quello che ha fatto lei è veramente nulla.”

 

“Giustissimo! Adesso vado su e...”

 

“Senti, Naruto kun, posso chiederti una cosa?”

 

“Spara!”

 

“Ma mia sorella ti piace davvero o la tua è solo una sindrome da crocerossino?”

 

“Eh?”

 

“Baka... Intendo dire che se ti ci vuoi mettere insieme solo perché ti fa pietà e ti dispiace che il suo esagerato amore nei confronti di uno stratosferico dobe come te non sia corrisposto, allora giuro che ti riduco a brodo per il ramen.”

 

“Ma no, ma no! Figurati! Non sono capace di giocare con il cuore della gente, stai scherzando? Secondo te com'è che ci ho messo così tanto per... Ecco... Farmi avanti, insomma? Perché prima dovevo chiarire un po' il casino che avevo in testa su tutta la faccenda!”

 

“Bene! Così mi piace, il mio sens... Naruto! Allora adesso mi fiondo su a prenderla a frustate finché non scende. Che oggi, cascasse il mondo, andiamo a farci un bagno!”

 

***

 

Il sole era caldo, gli uccelli cinguettavano e l'insenatura che avevano trovato era praticamente deserta (dopo ore di insistente e pervicace ricerca da parte di Hanabi. A dire il vero gli altri due si sarebbero accontentati di una normalissima cala piena di turisti chiassosi).

 

L'ora giusta per lei di scomparire e lasciare spazio alla coppietta insomma. Tanto, rispetto alla serata precedente, NULLA poteva andare peggio.

 

Certo, come no. Le ultime parole famose.

 

Questa volta, la ragazza non cedette alle insistenze di quel duo di imbranati e se ne andò a fare quattro passi da sola. Dopo una mezz'oretta di cammino, si adagiò con la schiena su un masso sporgente, lambito dall'acqua, a pensare, con le braccia incrociate dietro la nuca. Stavolta avrebbe lasciato loro tutto il tempo del mondo. Si sarebbero presi tutti i minuti loro necessari per un bel bacio appassionato, di quelli delle grandi storie romantiche ad alto contenuto glicemico che gli avevano sempre fatto tornare su la colazione. Magari sarebbero riusciti anche ad 'osare' tanto da fare l'amore. Naaah. Quello forse era chiedere troppo... Hinata non ne avrebbe mai avuto il coraggio...

 

Senza volerlo, la sua immaginazione le fece comunque visualizzare la scena. E una piccola, silenziosa, insignificante, goccia di acqua salata cadde sulla fine ghiaia cristallina, fino a mischiarsi con quella dolce del lago.

 

Con un sospiro, decise di sciacquarsi la faccia e riprendere la passeggiata, ma un particolare catturò la sua attenzione. Una macchia di colore vivido che galleggiava mollemente sull'acqua. Che fosse uno strano tipo di pesce dalla vivace livrea?

 

Quando si avvicinò, per un attimo fu indecisa se ridere o piangere. Non si trattava di un abitante del lago. Era semplicemente la parte superiore del bikini di Hinata.

 

***

 

Con un grande sforzo (tanto per definirlo con un eufemismo), Hinata aveva finalmente deciso di togliersi la maglia e mostrare a Naruto il frutto dell'ostinazione di Hanabi. Vale a dire, il suo costume. Naturalmente, con la cavalleresca finezza di un elefante in una cristalleria, il biondo le aveva fatto i complimenti, con il mero risultato di farla sentire ancor più imbarazzata di quanto non fosse già.

 

No, doveva superarla una buona volta quella dannata timidezza! Possibilmente senza fare altre figure idiote. Era giunto finalmente il momento che aspettava da una vita, quello per scambiare con la persona che amava un bel bacio appassionato, di quelli delle grandi storie romantiche ad alto contenuto glicemico che le piacevano tanto... Stavolta non avrebbe rovinato tutto!

 

Prendendo il coraggio a due mani, disse, pur con fare ancora esitante: “Na – Naruto kun... Che ne diresti se andassimo a farci un bagno?”

 

Prontamente, il biondo rispose, con uno di quei suoi soliti sorrisi traditori, che le facevano diventare le gambe più molli di un budino lasciato fuori dal frigo per troppo tempo: “Ma certo! Ecco, avevo avuto la stessa idea, ma avevo un po' paura a chiedertelo, visto che magari non ti saresti sentita a tuo agio.”

 

“Ma-Ma no, che dici? Forza, andiamo!”

 

Per una volta, tutto sembrò filare liscio. Visto che per Hinata riuscire a divertirsi in situazioni del genere e non essere tesa e nervosa era un evento più unico che raro, quello era proprio un momento da segnare negli annali di storia di Konoha.

 

Almeno fino a che un laccetto traditore del reggiseno decise di scombinarle perfidamente i piani. Probabilmente aveva deciso di animarsi di volontà propria. Oppure lo spirito di Jiraiya aveva deciso di palesarsi in quel modo insolito, convinto, secondo un circuito di pensiero che ben pochi sulla faccia della terra avrebbero potuto definire logico, di dare una manina al suo allievo prediletto.

 

Il biondo sentì a malapena un “kyaa!” e un rumore come di un sottomarino in immersione rapida. Poi, più nulla. Hinata era svanita come una bolla di sapone.

 

La cara signorina Hyūga, in effetti, svanita non era. Era schizzata alla velocità di un pesce fulmine (ammesso e non concesso che effettivamente esista) lontano da lui, per poi nascondersi dietro una specie di scoglio, ansimando come un mantice per via dello sforzo e della vergogna. Ma, passata una decina buona di minuti, gli ansimi si tramutarono in singhiozzi. Ecco, stavolta aveva rovinato tutto, per davvero. Come poteva piacere a Naruto - kun una che saltava via come un gatto isterico in ogni occasione ahem...'intima'?

 

“Ehi... Perso qualcosa?”

 

Era sua sorella, che, trattenendo a malapena un sorriso, sventolava il suo reggiseno come una bandiera allo stadio.

 

“Ha-Ha-Hanabi! Come hai fatto a...?”

 

“Semplice botta di culo. Certo che solo a te possono capitare certe cose... Sei peggio di una calamita per la sfiga, in queste situazioni, lasciatelo dire.”

 

“Ho combinato l'ennesimo casino... Dopo essere scappata come un ladro, sta sicura che adesso mi odia!”

 

“Chi? Naruto? Guarda che con te ha più pazienza di Buddha. Al tuo posto mi avrebbe ammazzato a suon di scappellotti sulla nuca. Ehi! Non fare quella faccia, se lo conosco bene sarà solo preoccupato a morte per te, baka di una sorella!”

 

***

 

“Tadàa! Guarda un po' chi ti ho portato? La signorina Hyūga di ritorno da un viaggio nel paese dell'imbarazzo improvviso...“

 

Nel frattempo, il cielo si era ingrigito. Nubi scure si accumulavano all'orizzonte. Probabilmente mancava poco allo scatenarsi di un temporale.

 

Al contrario di quanto avesse previsto Hanabi, Naruto, come se avesse voluto intonarsi ai colori che mostrava l'orizzonte, aveva uno sguardo effettivamente arrabbiato. Tanto è vero che nemmeno sorrise alla sua battuta. Piuttosto esordì con un tono mortalmente serio:

 

“Hinata...”

 

Quella era a testa bassa, e non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia. A quel punto, come se quella reazione l'avesse istigato ulteriormente, il biondo prese un bel respiro e scoppiò:

 

“...Cavolo Hinata, sono dannatamente stufo di questa pantomima! Sono stufo di vederti scappare via, sono stufo di vederti sparire! Io ti amo, chiaro? A-M-O. Non me ne fotte un cazzo dei tuoi complessi di inferiorità, o solo gli dei sanno cos'altro! Non me ne frega niente se fai figure di merda, non me ne frega niente se non sei perfetta, o tutta questa serie di inutili stronzate. Mi piaci tu e basta. Per come sei, con tutti i pregi e i difetti! Ah, e per la cronaca, non devi nemmeno sforzarti di apparire bella davanti a me, perché tanto lo sei già, chiaro? E che cazzo!”

 

Caspita, Naruto sensei, quando ti ci metti sei un genio... La dichiarazione d'amore esplicita più assurda di tutta la storia del romanticismo. Solo un dobe come te poteva tirarla fuori...

 

Hinata alzò la testa. Ahi. Occhi da cucciolo di foca in arrivo...

 

Ma i lacrimoni che stavano premendo per uscire, per una volta, non erano di rabbia, delusione, tristezza o frustrazione. Erano di gioia.

 

Con uno slancio che non era affatto da lei, saltò letteralmente addosso a Naruto e premette le labbra contro le sue. L'inizio di un lungo, VERO bacio, per una volta.

 

Hanabi si voltò con un sorrisetto nella direzione da cui era venuta, fedele al suo piano originario di lasciarli soli a godersi l'istante. Tutto era bene quel che finiva bene. Sì, beh, forse faceva un pochino male... Ma le persone che più amava erano finalmente, pienamente felici. E ciò poteva bastare.

  
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