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Autore: Starsign    03/09/2014    1 recensioni
Il piccolo Darryl Doodle non riesce a dormire senza la sua favola della buonanotte. Così chiede alla sua "dolce" mammina di raccontargli una favola, una favola nuova...ma non tanto! Una favola pseudo-nuova.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il piccolo Darryl Doodle stava festeggiando il suo settimo compleanno. Ma nessuno dei suoi amici era venuto alla festa.

Darryl Doodle: Mammina cara, perché nessuno dei miei amici è venuto alla festa?

Mamma: E io che ne so?! Forse perché sei brutto e antipatico, Darryl Doodle. Nemmeno io volevo venire alla tua festa, sono stata costretta.

Darryl Doodle: Ma…mammina tenerina ma spesso birichina, hai inviato gli inviti?

Mamma: …certo che no!

Darryl Doodle: Ma…allora è per questo che non è venuto nessuno, mamy!

Mamma: Chiamami di nuovo ‘mamy’ e ti faccio ingoiare tutte e sette le candeline…accese.

Darryl Doodle: Uffa, almeno mi racconti la favola di Leandra ed Ashe?

Mamma: Uffa…sì…sì… che rompibox… eccola qui la favola…

 

‘PILLOLE DI SAGGEZZA’

Capitolo 22

Leandra ed Ashe erano giunti a Weiseland. Speravano di trovare i soliti indizi su dove si trovasse Fauna e quindi Pommes e il principe Filippo. Si era fatta notte e i due erano molto stanchi.

Leandra: Ashe!!!!!!! Sono stanchissima! Perché non ci fermiamo in una locanda?

Ashe: Non abbiamo più soldi! Non possiamo permetterci nessuna locanda.

Leandra: … Uffa! Allora chiediamo ospitalità a qualcuno! Ho sonno e sono affamatissima!!!

Ashe: Hai appena mangiato un pollo intero!!

Leandra: Ne ho mangiati due! Ho comunque ancora fame!!!!!!!!!!

Ashe: Va bene… proviamo a bussare lì.

 

Ashe e Leandra bussarono alla porta di una piccola casetta. Una signora aprì, si chiamava Petunia.

Petunia: Sì? Oh! Ma lei deve essere il principe Gianni! L’aspettavamo!!! Le abbiamo preparato un’ottima cena!

Ashe: Ma…ma io veramente non sono…

Leandra si lanciò letteralmente su Ashe facendolo cadere.

Leandra: CENA??? CENA!!!!! Sì… ho una fame che mangerei anche un bue…volevo dire… sì! Quello steso a terra è proprio il principe Gianni che aspettavate! Io sono…emh…sua sorella Frundaaa!

Petunia: Frunda?

Leandra: No, Frundaaa! Con tre ‘a’! In realtà più ‘a’ ci mette nel mio nome, meglio è! Possiamo entrare?

Petunia: Sì certo, prego, prego.

 

Petunia fece entrare i due nella sua umile dimora. Ashe si avvicino a Leandra e le parlò sottovoce.

Ashe: Ma cosa dici? Sei pazza? Io non sono il principe Gianni!

Leandra: Sì, lo so…ma cosa importa? Abbiamo guadagnato una cena gratis! Cosa può succedere di brutto?

 

Petunia chiamo i suoi parenti. Arrivò un uomo sulla cinquantina e una ragazza paffutella con delle treccine.

Petunia: Principe Gianni, Frunda

Leandra: No, è Frundaaaaaaa…………

Petunia: …stavo dicendo… vi presento mio marito, Roberto e nostra figlia cicciona, Elsa!

Ashe: ehm … piacere di conoscervi…

Leandra: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Roberto: Piacere mio, principe Gianni, sono contento che tu sia venuto a chiedere la mano di mia figlia, Elsa.

 

Ad Ashe venne un colpo.

Ashe: Eh? Cosa? La mano di chi?

Leandra: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ashe: LEANDRA!! Cioè… FRUNDA!!! Smettila!!!!

Leandra: Stavo solo elencando le ‘a’ del mio nome!

Ashe: Signor Roberto e Petunia, vostra figlia è molto graziosa ma io…

 

Petunia esplose dalla gioia.

Petunia: Sì!!!! La trova graziosa!!!! Che bello! Che bello! Non vedo l’ora che vi sposiate, ora tutti a tavola.

 

Ashe, Leandra, Petunia, Roberto ed Elsa si sedettero a tavola, cominciarono a mangiare.

Petunia: Allora, principe Gianni, quando sposerete mia figlia?

Ashe: Beh… io … che ne so? Cioè…lascio scegliere ad Elsa, ecco!

Petunia: Figlia mia, quando vorresti sposarti?

 

Elsa smise di divorare il boccone che aveva in bocca, rimase ferma ad osservare tutti, si alzò dalla sedia.

Si creò un silenzio di tomba.

Elsa aprì la bocca e parlò.

 

Elsa: …io sono saggia.

 

E si sedette.

Si creò un altro lunghissimo silenzio.

 

Leandra: Che cazzo di risposta è?

Ashe: LEANDRA!!! Volevo dire… Frunda!! Sii educata!

Petunia: Scusate…mia figlia è molto emozionata. Elsa, perché non vai a prendere un po’ di bir

Elsa: …saggia…

Petunia: …tesoro, ascoltami. Vai a prendere un po’ di bir

Elsa: Sono saggia.

Petunia: Buon per te. Ma ora, ti prego, vai a prendere un po’ di birra so…

Elsa: Viva la mia saggezza.

Petunia: … vammi a prender…

Elsa: Assaggia la saggia!

Petunia: MUORI!!!!

Petunia lanciò tre mestoli contro Elsa e ne avrebbe lanciati altri se il marito non l’avesse fermata in tempo.

 

Roberto: Elsa!!! Scendi in cantina e prendi un po’ di birra.

 

Elsa si alzò da tavola, scese in cantina e salì con uno sturalavandino.

Elsa: Birra!

 

Ashe e Leandra erano sconvolti.

 

Roberto: No, no, no! Elsa! BIRRA! BIRRA! B-I-R-R-A! Quella che si beve.

Elsa scese di nuovo le scale.

 

Ashe: Scusate…non vorrei sembrare scortese, ma… per caso… vostra figlia è un po’…ecco, diciamo…come posso dire…

Leandra: Stupida, imbecille, cretina, rimbambita, idiota… scegli tu!

Ashe: FRUNDA!!!

Leandra: Chi è ‘sta Frunda?

Ashe: -.-‘ … per l’amor di…

 

Petunia: Oh, no…no. Mia figlia è normalissima! Tutti la chiamano la saggia Elsa, nessuno la capisce fino in fondo perché è molto saggia!

Roberto: Esatto, lei parla per enigmi. Per pillole di saggezza.

 

Arrivò Elsa.

Elsa: Birra!

In mano aveva il ritratto di un’anziana signora.

 

Petunia: No, amore. Quello è il ritratto di nonna Filippa, noi vogliamo della birra!!

Leandra: Non potete andare voi due a prendere ‘sta cavolo di birra?

Roberto: No, vogliamo dimostrare al principe Gianni che la nostra Elsa può prendere della birra.

 

Elsa scese di nuovo le scale.

Petunia: Allora, Frunda. Parlami un po’ di te. Da dove vieni?

Leandra: Il mio nome è Frundaaaaa

Petunia: Sì…va bene. Frundaaaa, da dove  vieni?

Leandra: Da Nduru

Petunia: Nduru?

Leandra: Cnangi!

Petunia: Nduru o Cnangi?

Leandra: Elsa.

Petunia: O.o Elsa è il nome di mia figlia!

Leandra: Frunda.

Petunia: Frunda è il tuo nome!

Leandra: No, il mio nome è Frundaaaaa

Ashe: Ehm…guardate!! Elsa sta tornando!

 

Elsa tornò finalmente con della birra.

Roberto: Bene, offri la birra ai nostri due ospiti.

Ashe: In realtà, io sono astemio.

Leandra: Anche io.

 

Elsa guardò i due ospiti, rimase ferma per dieci secondi e poi gli gettò tutta la birra addosso, riscese le scale.

Ashe e Leandra erano zuppi fradici, ancora più sconvolti.

Roberto e Petunia erano sconcertati.

 

Petunia: Io, io sono dispiaciutissima. Non capisco cosa possa essere successo! Elsa non si è mai comportata così.

Ashe: Non fa nulla, non si preoccupi signora. Ora io e mia sorella ce ne andiamo.

Petunia: Cosa??? E…e il matrimonio?

Ashe: Beh…vi farò sapere la data.

Roberto: Un momento, vi prego, principe Gianni, andate a salutare la mia bambina, di sotto, in cantina, prima di andare via!

Ashe: Sì, sì…come volete! Frunda, accompagnami.

Leandra: Guarda che la signora si chiama Petunia, non Frunda.

Ashe: Ma… infatti, stavo parlando con te!

Leandra: Ma sei fuori? Io mi chiamo Leand…ah…già, giusto. Vengo.

 

Leandra ed Ashe scesero giù in cantina, lì vi era Elsa, in lacrime.

Ashe: Perché piangi, Elsa?

Elsa: Perché quando ci sposeremo e faremo un bambino, questo potrebbe prendersi la febbre e morire.

Leandra: …tu sei tutta scema…

Ashe: Ascoltami, Elsa, non piangere. Non ci sposeremo, non avremo un bambino e così non morirà. Contenta.

Elsa: fagotto.

 

Ashe e Leandra la fissarono con un volto interrogativo per oltre due minuti. Poi decisero di salire.

Videro che al piano di sopra, oltre a Petunia e Roberto vi era un altro uomo.

Ashe: Lui chi è?

 

Petunia e Roberto erano furiosi.

Roberto: Chi è? Beh…lui è l’autentico principe Gianni, che ci ha giurato di non avere sorelle di nome Frunda! Chi siete voi, impostori?

Ashe e Leandra sudavano freddo.

Ashe: Ecco…io … io sono…

Leandra: Possiamo spiegarvi tutto.

 

Roberto e il principe Gianni cacciarono un pugnale a testa.

Gianni: Me la pagherete! Impostori! Volevate rubarmi la mia Elsa!

Ashe: Ti assicuro di no…

Roberto: Ora morirete!

 

Roberto e Gianni si avvicinarono a Leandra ed Ashe con aria minacciosa, ma Elsa li fermò.

Elsa: Fermi!

Gianni: Elsa? Perché vuoi impedirci di ucciderli! Ci hanno ingannato!

 

Elsa prese i pugnali dei due uomini e li butto vià.

Elsa: Perché uno scoiattolo non mangia le banane? Perché ha bisogno di un cuore puro. Non sottovalutate le prugne, esse hanno più sale delle cipolle!

 

A quelle parole Gianni, Roberto e Petunia scoppiarono in un rumoroso pianto.

Petunia: Hai ragione!

Roberto: Sei proprio saggia!

Gianni: Molto, molto saggia!

 

Ashe e Leandra lasciarono la casa ancora sotto choc.

Leandra: …ma…ma quella è una famiglia di pazzi!

Ashe: E’ tutta colpa tua, non dovevamo fingere di essere ciò che non siamo.

Leandra: Senti, smettila di fare anche tu il saggio, avevo fame…va bene? A proposito! Quella cena non mi ha saziato!!! HO ANCORA FAME!!!!!!

 

Darryl Doodle: …Che bella favola!! Ma mamma, ora che ci penso! Perché non hai inviato gli inviti del mio compleanno?

Mamma: Ho avuto molto da fare, ieri…ok? Ti ricordi che due giorni fa ho scaricato illegalmente “GTA V”? Ho passato tutta la giornata di ieri per finirlo, non potevo spedire quegli stupidi inviti!

Darryl Doodle: Uffy! Va bene, mamy!

Mamma: Mi hai di nuovo chiamato MAMY!!!!! Ok…ok… questo sarà il tuo ultimo compleanno, Darryl Doodle…lo sai???

Continua…

 

 

 

 

  
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