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Autore: HakunaMatata_3    03/09/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Siamo due adulti in una tenda su un’isola dell’Oceano Indiano; lui non ha cenato, io ho nello stomaco mezza scatoletta di carne secca; siamo a mezzo metro di distanza, ancora vestiti, gettati sui nostri letti come due vecchie bambole di pezza.
Fisso il soffitto della tenda e i ricordi riaffiorano senza che riesca a impedirlo.
Il suo respiro è regolare quanto il mio.
Nessuno dei due dorme, stanotte."
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Un'Indicibile frustrata per il suo ruolo in una missione all'estero, un piccolo dramma alle spalle e tanta voglia di togliersi di dosso il peso del suo cognome. Uno Spezzaincantesimi taciturno e ancora alle prese con il proprio passato. Un Capomissione inflessibile e poco benevolo. La meravigliosa Africa.
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Eccomi di nuovo sui vostri schermi con un'altra storia sulla meravigliosa coppia Rose/Scorpius, questa volta molto più breve (5 capitoli più una one shot) della prima. Spero vi piaccia =)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cara R.,
per un po’ non potrò più ricevere né inviare lettere: sono riuscito ad avere dei risultati positivi nelle ricerche che stavo conducendo qui e sono stato riassegnato. Non so quando potrò scriverti di nuovo, ma posso confermarti che tornerò il dieci dicembre. Conto già i giorni che mi separano da te. Con amore,
S.


*
Sono quasi tre mesi che sono qui a Zanzibar, due dei quali senza Rose. L’ultima lettera che ci siamo scambiati risale a cinque settimane fa. Manca poco al mio rientro, ma ho un po’ paura: Rose ha deciso di rimanere al Ministero, è il più giovane Capodipartimento che ci sia mai stato all’Ufficio Misteri ed è un grande incarico per lei. Io, invece, non ho la minima idea di quando potrò tornare definitivamente in Inghilterra. Gli Spezzaincantesimi sono coinvolti in missioni che potrebbero durare anni, ma non so se potrei resistere così a lungo.
<< Ti vogliono in tenda A >> mi avvisa il mio nuovo collega. È appena rientrato e si getta di peso su quella che era la branda di Rose. Ricaccio indietro il pensiero di quello che sarebbe successo proprio lì sopra due mesi fa se Rose non fosse stata richiamata d’urgenza e annuisco.
<< Ah, sei tu >> mi saluta il coordinatore. È visibilmente deluso dal fatto che Rose non sia tornata e ho il sospetto che, nonostante l’apparente disprezzo, la reputasse un’ottima strega.
<< Mi ha fatto chiamare, signore? >> chiedo.
<< Siediti. Ho analizzato il tuo lavoro per tutta la notte, non ho trovato nulla di interessante fino al rapporto di venerdì scorso. È poco dettagliato e vorrei che gli dessi un’altra occhiata. Inoltre dovresti recarti di nuovo sul luogo stanotte, lontano da sguardi discreti e in una condizione atmosferica differente >>.
Annuisco in continuazione mentre penso che finalmente sono riuscito a trovare qualcosa.
<< D’accordo >>
<< È inoltre stata richiesta la tua presenza qui da adesso fino al 31 gennaio, sei stato selezionato per una squadra di scelti >>.
No.
No, tutto tranne questo. Rose mi aspetta il dieci dicembre al Paiolo Magico.
<< Ma… >> inizio a protestare senza sapere davvero come oppormi.
<< Niente ma. Così è stato deciso >>
<< No. No, lei non capisce… >>
<< Io non capisco?  Ho perso nel giro di tre mesi la squadra migliore che mi sia stata assegnata in tutta la mia carriera! Prima la Weasley, ora tu… Capisco benissimo, Malfoy >>
<< Lei avrà anche perso una squadra, ma io così perderò la donna che amo >>.
Non dovevo dirlo. Non dovevo proprio dirlo.
<< Tu cosa? È contro il protocollo: “È severamente vietato stabilire relazioni interpersonali con i propri collaboratori, i propri colleghi, i propri superiori o subordinati”… Finiremo nei guai >>
<< Non m’interessa. Io devo tornare in Inghilterra il dieci dicembre. Rose mi aspetta… la prego, l’ho già persa una volta, non posso perderla di nuovo! >>.
Il Coordinatore si alza e inizia a camminare febbrilmente per la stanza, poi si ferma davanti a me.
<< Ti ho detto solo che c’è una promozione in vista, nient’altro. Il ventiquattro ti recherai al PPP per prendere una Passaporta insieme ai tuoi colleghi, rientrerai il sette gennaio e giurerai di non sapere niente del tuo nuovo incarico. Io ti manderò a chiamare il ventiquattro poco dopo la tua partenza, ma non ti troverò. Ora sparisci, prima che cambi idea >>.

I giorni si susseguono con una calma estenuante, il dieci dicembre arriva e passa e io penso a Rose seduta per tutto il giorno al Paiolo Magico aspettando di vedermi comparire da un momento all’altro; il diciotto dicembre arriva e passa e io penso a mia madre in attesa di una visita o una lettera per il suo compleanno.
Il ventiquattro dicembre mi sveglio con uno strano zelo e, subito dopo pranzo,mi precipito al PPP senza dare troppo nell’occhio.
<< Destinazione? >> mi chiede un impiegato prendendo una padella col fondo bruciato sa uno scatolone dove sono riposte un sacco di cianfrusaglie.
<< Ehm… >> sono stato a casa di Rose un paio di volte, ma ci sono sempre arrivato con la Metropolvere o con l’automobile. Dove devo andare? << Il Paiolo Magico, a Londra >>
<< Portus >>.
La padella s’illumina di un bagliore bluastro e mi affretto a toccarla. Avverto una stretta allo stomaco proprio mentre il mio Coordinatore esce dalla tenda A. Mi urla dietro e i miei piedi si staccano dall’Africa.

Sono due ore che cammino senza sosta per le strade e i vicoli di Londra, ma non riesco a trovare nemmeno un luogo che mi sia familiare, oltre al Paiolo Magico. L’unica cosa che mi viene in mente da fare è ricontattare qualche vecchio compagno di scuola o del corso di Spezzaincantesimi, ma dovrei dare troppe spiegazioni. Appena mi è possibile mi Smaterializzo per poi comparire direttamente nella mia camera da letto. Tutto è rimasto così come lo avevo lasciato prima della mia partenza per Zanzibar, compreso il sacchetto con la polvere per il camino. Ne butto una manciata tra le fiamme sempre scoppiettanti e chiamo “Louis Weasley”. La mia testa vaga tra un’infinità di camini, poi sbuca in quello giusto: riconosco il salotto della casa del mio vecchio amico.
<< Ehm… buongiorno, sono Scorpius Malfoy >> mi annuncio alla casa vuota. Dopo pochi secondi un paio di piedi entrano nel mio campo visivo, poi delle ginocchia e, infine, una faccia.
<< È uno scherzo? >> mi chiede Louis guardandomi fisso, un misto di allegria e rabbia sul volto.
<< Ti devo parlare, è urgente >>
<< Lo credo bene! Sono anni che non ti fai vivo >>
<< Hai ragione, mi dispiace. Ma non ho molto tempo, Louis. Chi c’è in casa? >>
<< Solo mia madre, sta preparando il pasticcio di rognone per stasera… Cosa succede? Vuoi venire qui? >>.
Louis è visibilmente preoccupato e mi dico che gli devo una spiegazione.
<< Mi serve l’indirizzo di Rose, il perché te lo spiego tra mezz’ora >> rispondo alla sua faccia sconvolta prima di sparire in camera mia.

Dopo essermi lavato, cambiato e aver avvertito i miei genitori del mio rientro e del fatto che avrei passato un po’ di tempo fuori a sbrigare delle faccende lavorative, mi Materializzo a casa di Louis.
Sua madre è invecchiata un po’, ma è bella come non mai. Mi accoglie in casa come il figliol prodigo, mi augura buona Vigilia e mi offre del succo di zucca.
<< Volentieri, signora, la ringrazio >> riesco a risponderle prima di essere trascinato da Louis nella sua mansarda.
<< Wow >> esclamo non appena metto piede nella stanza.
<< Cosa? >>
<< Avevo dimenticato quanto tempo avevo passato quassù >>
<< Già, anche io >>.
Ci guardiamo intorno per un po’, poi Louis decide di prendere la parola.
<< Allora… Rose? Non è troppo tardi? >> mi chiede con fare indagatore.
Inizio a spiegargli tutta la faccenda, dall’iniziale distacco e disinteresse che avevo cercato di mantenere al fallimento di tutti i miei propositi. Gli parlo della nostra confidenza e complicità, dei nostri baci e del fatto che stavamo per finire a letto. Louis storce il naso, ma continuo parlando del nuovo lavoro di Rose e del fatto che avremmo dovuto incontrarci due settimane fa.
<< Dopo le vacanze dovrai tornare in Africa, giusto? >>
<< Già >>
<< Per quanto tempo? >>
<< Non ne ho idea >> sospiro frustrato. << Ma può anche darsi che sarò licenziato, sono praticamente scappato >>
<< Mmm >>
<< Louis, vuoi aiutarmi sì o no? >>
<< Sì, certo… Ma come credi che reagirà Rose dopo due settimane che non ti fai vivo? >>
<< Sapeva che non avrei potuto mettermi in contatto con lei >>
<< Sì, ma è Rose >>.
Questo non l’avevo tenuto in conto.
<< Sono fottuto, vero? >>
<< Abbastanza >> conviene il mio amico prima di scribacchiare l’indirizzo di Rose su un foglietto di pergamena tutto stropicciato.

Sono fuori la porta della villetta dei genitori di Rose da dieci minuti e non riesco a trovare il coraggio per bussare. Sei uno Spezzaincantesimi, maledizione. Bussa a quel dannato campanello mi dico.
Dopo qualche altro minuto riesco a bussare.
<< Sì? >> chiede la voce di una donna prima che il suo occhio compaia allo spioncino. L’occhio si sgrana, la voce dice “Oh!”, poi si fa persona e diventa la madre di Rose.
<< Buonasera, signora, sono… >> inizio, ma lei m’interrompe.
<< Mi ricordo di te, Scorpius. Accomodati >>. Mi scuso per l’orario mentre ci dirigiamo verso il salotto.
<< Non preoccuparti, sto aspettando che mio marito finisca di prepararsi. Posso offrirti qualcosa >>
<< No. No, grazie. Io… ehm… sono qui per vedere Rose, è in casa? >>. Le mani iniziano a sudarmi e le asciugo sul pantalone. La signora Weasley sospira.
<< No, è già alla Tana. Come ogni anno, festeggiamo il Natale lì >>
<< Ah >> commento senza mascherare la mia delusione. << Ehm, d’accordo. Può dire a Rose che l’ho cercata? >>
<< Credo che faresti meglio a dirglielo tu, Scorpius >> risponde lei prima di avvicinarsi al camino e infilarci la testa dentro.
<< Sono Hermione! >> la sento dire. << Oh, Lucy, tesoro! Mi chiami un secondo Rose? >>. Faccio per alzarmi credendo che l’intento sia quello di farmi parlare con Rose, ma mi ricredo quando la signora Weasley comunica alla figlia di aggiungere un posto in più a tavola perché è in arrivo con un ospite speciale.
<< Sta scherzando, vero? >> le chiedo con tono grato dopo la chiusura della comunicazione.
<< Certo che no, caro. Credo che mio marito sia pronto, andiamo? >>.
Deglutisco prima di annuire.
Cinque minuti dopo, sono nel salotto della Tana.
È identica a come la ricordavo, c’è solo un tavolo più grande con una miriade di sedie e un’infinità di teste rosse che subito ci raggiungono per presentarsi e salutarci. Poco dopo, da quella che dovrebbe essere la cucina, escono Rose e suo fratello Hugo. La fisso immediatamente e anche lei deve avermi visto, perché il piatto che sta portando a tavola le cade di mano. Sono tutti intenti a chiacchierare con Ron e Hermione, così nessuno tranne me, Rose e Hugo sta seguendo la scena.
<< Per Merlino! >> esclama, poi mi si fionda addosso e mi bacia. Ricambio immediatamente senza curarmi del fatto che tutti i suoi parenti, adesso, ci stanno guardando.
<< Okay, ora basta >> interviene Louis trascinando me e Rose per le braccia. Qualcuno ridacchia, altri riprendono a chiacchierare tranquillamente inserendo il mio nome nella conversazione.
Louis ci scorta fino al grande giardino che circonda la Tana.
<< Mi sei mancata da morire >> le dico.
<< Anche tu, non sai quanto >> risponde lei abbracciandomi.
Restiamo stretti così per un po’, poi veniamo richiamati per la cena.
Una volta a tavola, Louis si siede vicino a me.
<< Mi sa che mi sbagliavo: non era troppo tardi >> mi sussurra mentre gli allungo il purè di patate.
<< No >> rispondo sorridendo. << Non lo è mai stato >>.



sweetcorvina's corner:
Buonasera a tutti! In primo luogo vi chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione di quest'ultimo capitolo, ma sono tornata pochi giorni fa dalle vacanze.
Che dire? La storia finisce qui, anche se, forse a causa della lunghezza, non ne sono pienamente soddisfatta. Spero che a voi sia piaciuta e vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto, ricordato, seguito, preferito e recensito questo e i recedenti capitoli. Un caro saluto, Sweety =)
  
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