Libri > Orgoglio e Pregiudizio
Segui la storia  |       
Autore: WickedSwan    03/09/2014    4 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction, leggete e commentate quanto volete, non può farmi altro che piacere! Ho deciso di riprendere i personaggi del mio libro preferito ed adattare la loro celebre storia al mondo attuale. Spero che vi piaccia, buona lettura (:
DAL TESTO
"Vorrei che ammettessi che ti manca.”
A questo punto non ho altre carte da giocare, dato che come sempre Jane ci ha azzeccato in pieno. Ma ciò non vuol dire che lo ammetterò. Ho una reputazione da difendere. E non importa se in fondo è vero che Will mi manca da morire, non importa se quando ripenso alle nostre conversazioni così semplici eppure così intime mi viene da piangere, non importa che, se non fosse per il mio orgoglio, adesso sarei ancora in quel pub a bere la birra che mi avrebbe volentieri offerto, non importa se ogni volta che lo vedo vorrei dimenticare tutto quello che è successo tra noi e ricominciare. Non si può dimenticare il passato e certamente non posso abbandonarmi alle mie debolezze, sarebbe un passo indietro e da adesso in poi voglio solo andare avanti.
AU.
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, George Wickham, Jane Bennet, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5-Ma quanto ti conosco davvero?

 

Sono tremendamente stanca. Sarà il pianto, sarà il freddo, ma non vedo l'ora di buttarmi su un letto morbido e abbandonarmi tra le braccia di Morfeo.

Seguo William in silenzio, mentre vedo allontanarsi il grande albero e le lucine si fanno sempre più sfocate. Adesso l'atmosfera fra noi è tornata piuttosto fredda, come se l'abbraccio di pochi minuti fa fosse stata solo una mia fantasia.

“So che non hai molta voglia di parlare in questo momento, ma gradirei sapere perchè eri in lacrime su una panchina a quest'ora di notte. Ma soprattutto perchè sei sola.” Mi dice Darcy, secco.

“Hai ragione, non ne ho voglia Darcy.” Rispondo io, innervosita dalla sua imperterrita nonchalance. Forse però sto esagerando. In fin dei conti il ragazzo è stato gentile a venirmi a prendere; poteva benissimo non rispondere o mandarmi al diavolo. Invece eccolo qui al freddo e al gelo a chiedermi, anche se nel suo modo contorto e incomprensibile, come sto.

La mia risposta non gli piace, lo capisco da come aumenta il passo, alzando leggermente il mento, senza degnarmi di uno sguardo.

Allora faccio un enorme sforzo, date le mie condizioni attuali e corro per raggiungerlo. Lo supero e mi fermo di fronte a lui; il suo sguardo è stizzito e per una volta non posso fa altro che dargli ragione.

“Scusa.” Comincio “Mi dispiace averti risposto in quel modo..non te lo meriti assolutamente. Anzi, devo ringraziarti perchè in questo momento..mi stai veramente aiutando molto.” Finalmente smette di guardare da un altra parte e sposta i suoi occhi su di me. Adesso sì che mi sento davvero piccola. Non so perchè ma non riesco a sostenere il suo sguardo per più di pochi secondi e così inizio a fissare il terreno, imbarazzata.

“Non preoccuparti Elle. Avevi bisogno ed io ti ho aiutata, non mi devi niente. Magari però potresti ricominciare a salutarmi quando ci incontriamo per strada.” Mi dice.
Sento che sta sorridendo, così alzo gli occhi e sorrido di rimando.
“Vedremo Darcy!” Esclamo, prima di voltarmi e tornare a camminare in direzione della sua auto, che vedo parcheggiata poco distante. Lui scoppia in una sonora risata e torna a camminare, rimanendo però dietro di me.

Arriviamo alla macchina in un'atmosfera un po' meno gelata (nonostante la temperatura) e noto con piacere che non l'ha ancora cambiata.
La sua, al contrario di quella di George, è una berlina ed è adatta alla vita di città. Sinceramente la preferisco, molto più semplice e sicuramente di classe. No, devo smettere di fare complimenti a Darcy, mi sto spaventando da sola.

Mi accorgo che non ha ancora aperto l'auto e gli chiedo che cosa stia aspettando. Lui mi guarda e senza dire niente tira fuori le chiavi dalla tasca del giacchetto e fa scattare la sicura, così che entrambi ci accomodiamo finalmente all'interno dell'abitacolo.
Sto ancora tremando per il freddo ed anche lui deve essersene reso conto perchè accende subito motore e riscaldamento e, dopo qualche secondo, la mia pelle inizia piano piano a ritemprarsi.

“Adesso ti porto a casa, tua madre sarà preoccupata.” Mi dice Darcy, impassibile, mentre inizia la manovra per uscire dal parcheggio.
So che parlare di mia madre gli risulta difficile, dato che fra i due non c'è mai stata grande simpatia. O almeno, lui ha sempre giudicato mia madre troppo curiosa e impicciona, mentre lei ha iniziato ad odiarlo quando ha capito che non era interessato né a me né a mia sorella Lydia. Cosa che lei giudicava, testuali parole “assolutamente incomprensibile”.

“Ecco, in realtà..” Cavolo, mi ero scordata di questo particolare “Le ho detto che stanotte dormo da Charlotte. Non avevo voglia di affrontarla, sai come è fatta, lei..”

“Ti avrebbe tartassata di domande.” Si intromette lui, concludendo la mia frase senza sforzo. Ma non deve sorprendermi. Darcy è sempre stato uno molto perspicace, anche se di poche parole.

“Esatto.” Rispondo, guardando la strada.

“Quindi da Charlotte? Sta vicino al teatro se non sbaglio.”

“Sì..cioè, no.” Come faccio a dirgli che non so dove passare la notte?

“Sì, no cosa, Lizzie?” Si gira verso di me soltanto per un attimo quel tanto che basta perchè io possa vedere il suo cipiglio impaziente. Snob, lunatico, maniaco del controllo e impaziente. E poi mi chiedono perchè io non lo sopporti. A me sembra così naturale.

“Sì, Charlotte sta nella via del teatro. No..no, non è lì che dormirò stanotte, semplicemente perchè non è a casa. Torna domani dalla Cornovaglia.”
Darcy non si scompone assolutamente e io non so che cosa gli stia passando per la testa. Purtroppo non so mai cosa gli passi per la testa. E' così stressante.

“Perfetto. Assolutamente perfetto. Pensavi di dormire sotto un ponte Lizzie?” Mi chiede infine, visibilmente arrabbiato.

“No..pensavo di prendere una camera al 'Peacock'..” Provo a rispondere, cercando delle argomentazioni che possano rendere la mia proposta almeno accettabile. Ma purtroppo non ce ne sono e lo so benissimo da sola.

“Sì certo, la signora Grace sarà sicuramente sveglia all'una di notte. E conoscendo il suo carattere così disponibile avrà già una camera pronta per te, Elle.” Mi risponde Darcy, tra l'infastidito e il divertito. Purtroppo ha ragione e io non ho idea di dove dormire stanotte.

Il mal di testa sta diventando sempre più forte, tanto da costringermi a chiudere gli occhi ed appoggiare pesantemente la testa sullo schienale del mio sedile. Che gran casino. Non riesco neanche a pensare lucidamente..forse alla fine la cosa migliore è andare a casa. Anche se il pensiero di mia madre che mi aspetta sulla porta in attesa di spiegazioni mi alletta ancora meno che dormire sotto un ponte.

“So a cosa stai pensando, ma sappi che c'è almeno un'altra alternativa..” La sua voce è quasi timorosa, come se avesse paura della reazione che potrei avere alla sua proposta. Ma sono talmente disperata che potrei accettare di tutto, tranne che dormire nel suo letto..

“Potresti venire da me.” Ecco. Appunto.

Apro gli occhi, tiro fuori il mio sguardo da “Ti uccido adesso o subito?” e inizio a fissarlo, come se fossi intenzionata a sbranarlo. Come può pensare che dopo tutto quello che è successo tra noi e quello che ho passato stasera, io possa anche minimamente accettare di..

“Mia sorella non c'è. La sua camera è libera, basterà cambiare le lenzuola e ti sentirai come a casa tua.” Ecco. Mi ha sorpresa un'altra volta. Rimango a fissarlo con una faccia inebetita; credo che osservarmi in questo momento, con i capelli sconvolti dal vento, le guance rosse per il freddo patito, lo sguardo perso e la bocca spalancata, sia uno spettacolo piuttosto comico. E allo stesso tempo molto tragico.

Darcy deve aver interpretato male il mio silenzio perchè lo vedo agitarsi sul sedile (Darcy agitato? Quando mai?) prima di iniziare un discorso che sinceramente non riesco a seguire benissimo.

“Cioè, la mia era solo una proposta, ma sicuramente preferirai andare a casa. La tua vera casa, non una finta..cioè non la mia. In fondo tu vivi ancora con i tuoi, non è che ti sto costringendo, fai come vuoi, non sentirti obbligata in alcun modo ecco, segui il tuo istinto..” Ancora con i miei? Cosa c'entra quell'ancora?
No, mi sono persa nel suo intricato discorso e devo riuscire a fermarlo prima che la situazione diventi ancora più imbarazzante di quanto non sia già.

“Ehi Darcy respira. Va bene, verrò a casa tua..se non disturbo. Basta che mi prometti che non dovrò dormire in terra..”

“Oh no, non preoccuparti! Appena arriviamo a casa cambio le lenzuola, ti cerco un pigiama pulito di mia sorella e..ti lascio riposare.” Mi interrompe lui, ancora agitato, ma finalmente quasi padrone di sé stesso.

Io annuisco in silenzio e riprendo a guardare fuori dal finestrino, persa nei miei pensieri.
Non avevo mai visto William a disagio prima di questo momento. Chissà, probabilmente non è poi così vero che non prova sentimenti. Magari sensazioni come la stanchezza hanno comunque effetto su di lui.

William Darcy non è indistruttibile. William Darcy è umano. William Darcy prova sentimenti.

Questa è una bella scoperta.

“Grazie..” Dico in un sospiro, senza spostare lo sguardo dalla vegetazione che intravedo sul ciglio della strada, nonostante il buio e la nebbia.

“Di niente Lizzie. Di niente.” Mi risponde, il tono di voce ancora più basso del mio, come se parlasse tra sé e sé.

 

Quello che segue è un breve ma confortevole silenzio, durante il quale rischio di addormentarmi almeno un paio di volte e, anche se sono molto stanca. per me questa è una vera e propria novità.
Io non riesco ad addormentarmi con qualcuno vicino. Soprattutto se è qualcuno con cui non ho molta confidenza, esattamente come Darcy.

Eppure il sedile è così morbido, l'aria così calda, il suo profumo così rilassante e la sua voce così..familiare.
No aspetta, cos'è questa melodia che sento? Resto ad occhi chiusi ma cerco di richiamare la mente e focalizzarla sul suono che mi sta cullando.

E' qualcuno che canticchia. E' Darcy che canticchia.

Darcy, lo stesso Darcy che si è sempre rifiutato di fare il karaoke alle feste asserendo di essere negato, sta cantando a bassa voce. Ed anche piuttosto bene.
La sua voce è delicata ma profonda allo stesso tempo e, complice il piccolo spazio in cui ci troviamo, riesco a sentirla in modo chiaro.

Mi serve soltanto un altro attimo per riconoscere anche la canzone e, non appena lo faccio, apro gli occhi e mi giro a fissarlo, senza che lui se ne accorga.

“Loving can heal
Loving can mend your soul
And is the only thing
That I know
I swear it will get easier
Remember that with every piece of you
And it's the only thing we take with us when we..”

 

“Non sapevo che ti piacesse Ed Sheeran.” Gli dico, non riuscendo più a trattenere la curiosità. Darcy sta cantando la mia canzone preferita del mio cantante preferito e questa cosa ha un che di assurdo. A proposito del surreale di poco fa.
William smette di cantare e sgrana gli occhi, come se fosse stato appena trovato in fallo, e ci mette qualche secondo in più a rispondere. Credo che stia cercando un modo per chiudere in fretta l'argomento, anche se non ne capisco il motivo. E' molto a disagio.

“Io..sì, mi piace molto. Credo che sia uno dei cantautori migliori degli ultimi anni. Perchè, a te non piace?” Mi chiede infine, sinceramente curioso.
Per tutta risposta mi sistemo meglio sul sedile, mi schiarisco la gola e..oddio non ci credo che sto per farlo sul serio..

“We keep this love in a photograph
We make these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Our hearts were never broken
And times forever frozen still..”

Il viso di Darcy si apre in un sorriso disarmante. Sembra davvero felice, mentre io mi sto vergognando come una ladra.
Dato che a questo punto entrambi abbiamo avuto la nostra buona dose di “belle figure”, lo guardo in modo molto eloquente e, con un sorriso credo molto simile al suo, lo incito:

“Dai, sai anche tu che adesso c'è il ritornello..”

“No Lizzia su, siamo arrivati, ormai è tardi, faremo un'altra volta..” Cerca di defilarsi il signorino.

“Oh stà zitto e canta Darcy!”

Alla fine iniziamo, nello stesso momento:

“So you can keep me
Inside the pocket
Of your ripped jeans
Holdin' me closer
Til our eyes meet
You won't ever be alone
Wait for me to come home..”

 

“Ve bene Celine*, adesso basta però, siamo arrivati davvero!” Mi dice lui, mentre io continuo a ridere senza riuscire a fermarmi.
“Ok Darcy, adesso smetto. Però devo farti i complimenti, hai proprio una bella voce!” Riesco finalmente a dire, tra una risata e l'altra.
“Sì certo Lizzie come no..oltre che infreddolita e piangente stasera sei anche ubriaca forse?” Mi risponde, spegnendo la macchina e le luci. Siamo arrivati sul serio.

Fa per aprire la portiera ma io lo prendo per un braccio e lo guardo seria.
“Darcy. Sai che non ti farei mai dei complimenti se non fossi assolutamente sicura che siano meritati. Quindi se ti dico che canti bene, allora deve essere vero.”
Lui fissa prima la mia mano sul suo braccio e poi mi guarda negli occhi, come se stesse cercando di capire se quello che ho detto lo penso davvero. Reggo il suo sguardo, per fargli capire che non lo sto prendendo in giro e, dopo quanche manciata di secondi, lo vedo rilassarsi e sorridere quasi..timidamente.

“Ok, ti credo. Ma anche tu non sei affatto male." mi dice. "Magari un po' troppo stridula a volte..” Ecco, il solito stronzo. Mi mancava il Darcy bastardo. Forse.
Gli tiro un pugno sull'altro braccio e scoppiamo di nuovo a ridere. Ha ragione, in fondo.
“Sei uno stronzo!” Esclamo, mentre usciamo contemporaneamente dall'auto e ci dirigiamo al portone di casa sua.

“Sì, me lo dici spesso..” Mi risponde, continuando a sorridere. Credo di non averlo mai visto sorridere così tanto come stasera in tutta la mia vita. Ed è un peccato. Forse prima o poi glielo dirò.

“Comunque”, mi dice, mentre saliamo le scale del portico “sappi che la prossima volta che fanno il Karaoke al 'Blossoms' dovrai duettare con me.”
“Va bene. Ma soltanto se canteremo Photograph, ormai è la nostra canzone!” Rispondo, rendendomi conto soltanto dopo di cosa ho appena detto.

La mia faccia diventa di un colore simile al rosso carminio del piumino che indosso e inizio a balbettare delle scuse ma lui, che intanto ha aperto la porta, mi mette le mani sulle spalle e, guardandomi con una faccia serena, mi zittisce così:
“Ehi Lizzie, stà tranquilla, adesso entriamo in casa che è tardi e non vorrei svegliare il nuovo vicino. Quel tizio non mi piace per niente, non vorrei che ci uccidesse in qualche modo strano.”
Scoppio a ridere e, quando si sposta con un mezzo inchino per lasciarmi andare all'interno, non ci penso due volte ed entro.

Sarà una lunga nottata.



Eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitoletto fresco fresco.
Sono cinque giorni che scrivo e cancello, scrivo e cancello, riscrivo rileggo e..cancello.
Alla fine sono riuscita a mettere insieme questo..che ne pensate?

Lizzie e Will hanno un'interessante conversazione durante il viaggio in macchina ed iniziano a capire cose dell'altro che prima non immaginavano neanche (o meglio LEI non immaginava neanche..Darcy chissà!)

*Celine è un riferimento a Celine Dion, la cantante canadese interprete, fra le altre di 2My Heart Will Go On".

Invece "Photograph" di Ed Sheeran e veramente una delle mie canzoni preferite..quindi ho attaccato questa passione ad entrambi i miei protagonisti. ecco il link della canzone!

https://www.youtube.com/watch?v=YYc9NPiVw7c

A presto, scrivetemi tuuuuutti i vostri commenti, dubbi, perplessità
XoXo
-Bea

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Orgoglio e Pregiudizio / Vai alla pagina dell'autore: WickedSwan