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Autore: Maia_Auro    04/09/2014    1 recensioni
Pur vivendo nella Grande Mela, Aurora è una ragazza semplice: ama leggere, disegnare e danzare. Di carattere timido, le persone più importanti sono la sua famiglia, Kristopher e le sue migliori amiche Chelsea e Tamara; tutto sembra andare bene ma dopo una serata in discoteca niente sarà più come prima... Persino le sue migliori amiche, di cui Aurora si è sempre fidata, sembrano avere un enorme segreto...
Ispirato a "Città di Ossa"
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Aurora e le altre una volta entrate si erano subito buttate in pista, avevano però perso Kristopher perché diceva di conoscere il DJ. Mentre si scatenavano, Aurora continuava a guardarsi attorno alla ricerca del ragazzo dai capelli blu, non le non le importava ciò che dicevano o pensavano Chelsea e Tamara non erano mica i suoi genitori! Ma non lo vedeva da nessuna parte, c’era troppa gente accalcata. E poi eccolo li! Una massa di capelli blu elettrico in mezzo ad una marea di altri colori, ma Chelsea e Tamara le stavano addosso e non le avrebbero mai permesso di parlarci, come distrarle?
«Ragazze voi non avete sete?»
«In effetti…» Tamara si sventolò una mano davanti il viso per farsi un po’ d’aria.
«Bene vado io, che volete?» disse Aurora con un tono di voce troppo sospetto perché Chelsea alzò una mano per interromperla.
«No tu stai qui, vado io» e si allontanò prima ancora che l’amica potesse controbattere. “La solita Chelsea” pensò, ma aveva già in mente un’altra scusa per allontanarsi.
«Tam io arrivo devo andare un secondo in bagno. Mi raccomando non spostatevi da qui»
«No aspetta, Chelsea si infurierà!» non fece in tempo a finire la frase che Aurora si era già allontanata, all’inseguimento del ragazzo. Per un secondo lo perse di nuovo di vista poi lo ritrovò senza togliergli per un attimo gli occhi di dosso, Aurora non sapeva perché si era fissata con quel ragazzo non aveva mai provato un desiderio così oppressivo di conoscere una persona; questa volta però era diverso, sentiva dentro di se una vocina che le gridava “Vattene sei ancora in tempo. Lascia perdere quello, è pericoloso” ed era proprio questa sensazione ad attirarla sempre di più al ragazzo con i capelli blu e gli occhi verdi irresistibili. Come lo avrebbe avvicinato? Non lo sapeva, qualcosa le sarebbe venuto in mente sul momento. Si rese conto che il giovane aveva un braccio disteso davanti a se per non perdere l’equilibrio e stava parlando con una ragazza. “Oh oh partita chiusa”. Aurora non si stupì di vederlo con un’altra, non era sicuramente stata l’unica ad essersi accorta di lui, comunque un senso di frustrazione e impotenza iniziò a crescerle nel petto; cavoli se era bella quella, doveva avere più o meno l’età di Aurora ma la differenza tra le due era immensa: la sconosciuta era alta sottile e con i capelli neri lunghi e sciolti, indossava un abito bianco lungo con le maniche a campana, non era proprio un vestito che normalmente le ragazze di 16 anni indossano ma a lei donava molto,la faceva sembrare quasi una principessa spietata e consapevole della propria bellezza. Su Aurora probabilmente l’effetto sarebbe stato completamente diverso. Sarebbe apparsa insignificante, probabilmente infantile come una bambina che si diverte a mettere i vestiti della propria madre e ovviamente le sono troppo grandi . I due parlavano e si sorridevano quando la ragazza lo prese per mano e insieme si allontanarono per appartarsi in qualche posto da soli ed il ragazzo doveva essere troppo preso dalla giovane per accorgersi delle due figure che li seguivano completamente vestiti di nero assomigliavano a due ombre viventi. Dalla corporatura si poteva intuire che erano due ragazzi, uno con i capelli neri terribilmente simili a quelli della ragazza-principessa, l’altro, poco più basso del primo, aveva i capelli biondi, Aurora li seguì a sua volta incuriosita da quello strano quadretto cercando di non farsi vedere, anche se non era particolarmente difficile con tutta quella gente. La prima coppia si infilò in un magazzino con il cartello “INGRESSO VIETATO” chiudendosi la porta alle spalle, il moro e il biondo si fermarono scambiandosi forse qualche parola, poi Aurora vide il biondino tirare fuori dal giubbotto un coltello la cui lama scintillò sotto le luci del locale, notò anche un simbolo esattamente alla base del suo collo, sembrava quasi un tatuaggio. Era la prima volta che Aurora lo vedeva eppure nella sua mente comparve un nome “Potere Angelico”, le sembrava familiare, quel simbolo le apparteneva. Poi anche i due ragazzi entrarono, Aurora rimase li ferma davanti alla porta non sapendo che cosa fare: entrare o non entrare?

   
 
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