Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: _f r a n c y_    04/09/2014    3 recensioni
Al momento non ci sarà un "Oltre la neve-parte II". Vorrei provare a trasformare questa fanfic in un'originale e per farlo dovrò mettere tutto in discussione, dal primo capitolo. Grazie a chiunque mi abbia seguito fino a qui. Spero di ritrovarvi in un futuro non troppo lontano.
*Riassunti della storia all'inizio dei capp. 18 e 37*
Un'amazzone residente nelle Terre del Nord ed un ninja proveniente dalla Terra del Fuoco. Due mondi distanti e diversi che si scontrano inaspettatamente. Due persone che non si cercavano, ma che iniziano a rincorrersi, finendo per divenire indispensabili l'una per l'altra.
Il suo odore era diverso. Depurato dalle fragranze dell'incendio, della fuga, dei pasti divorati davanti ad un fuoco mai abbastanza caldo, delle notti mute trascorse al buio con nient'altro che il respiro dell'altra a colmare ogni timore.
Neji emanava un odore nuovo per Tenten, eppure quello, proprio quello, era il suo autentico. Aveva familiarizzato con Neji Hyuuga in circostanze straordinarie; soltanto adesso lo vedeva nel suo ambiente. Un ambiente a cui lei non era mai appartenuta.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Neji Hyuuga, Nuovo Personaggio, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ricapitolando: Neji conosce il segreto della locanda, ossia che è popolata da Amazzoni. Tenten lo ha scoperto, ma ha deciso di lasciarlo in vita e di farlo tornare a Konoha, dove porterà avanti la sua battaglia contro la casata principale del clan. Tenten sente che è diverso dagli Uomini, una rarissima eccezione.
Nessuno, a parte loro due, sa che hanno stretto questo patto.
Neji ripartirà tra un giorno all'alba.

Un ringraziamento speciale a FullMoonEris che, con la sua recensione rapidissima e puntualissima, mi ha fatto realizzare che avevo dimenticato di precisare un punto fondamentale! Grazie! ^ ^'



Confessioni incandescenti




Tenten venne svegliata da una fastidiosa sensazione che risaliva lungo le narici: un odore intenso proveniente dal corridoio. Ogni volta, il giorno della Dea Terra le dava il benvenuto così.
Le sfumature rosate dell'alba ancora non si erano allungate sulla valle, ma le Amazzoni maggiori erano impazienti. Nelle loro piccole camere, stavano già accendendo gli incensi alla vaniglia. L'aroma che per Tenten, con il trascorrere degli anni, era divenuto l'olezzo dolciastro caratteristico di una ricorrenza che tanto la nauseava.
Si levò seduta, una mano sul naso, sbuffando sonoramente. Accanto al suo letto, sul pavimento, anche Neji era sveglio. La manica premuta sul viso lasciava scoperta soltanto la linea inasprita delle labbra.
 - E' insopportabile. - annuì lei, la voce impastata dal sonno.
 - E' insensato, di primo mattino. - grugnì lui.
 - Credimi, dopo una giornata intera è persino più stomachevole. -
Neji non rispose subito. Rimase fermo sul materassino qualche istante, poi si mise a sedere.
 - Ho capito. -
 - Cosa avresti capito? - domandò lei, scettica.
 - Il motivo di questo aroma. Stando a quanto dici, succede con una certa frequenza e, a giudicare dalla tua espressione, è un evento che disprezzi. La vaniglia è una fragranza afrodisiaca ed un gruppo monogenere come le Amazzoni va incontro ad evidenti rischi di estinzione. -
Guardò Tenten con placida saccenza. La medesima, suppose lei, che doveva aver indisposto tutti i suoi compagni all'accademia ninja.
 - State allestendo una sorta di giornata della fertilità, non è così? Certamente. Ecco svelata la provenienza delle bambine, ai piani interrati. -
Tenten roteò gli occhi e si rifiutò di degnarlo di alcuna accondiscendenza.
Qualcuno bussò alla porta ed entrò senza aspettare il permesso.
 - Scusate l'intrusione. - ansimò Sango, richiudendo rapidamente la porta alle proprie spalle. Inspirò lentamente, il volto emaciato. - Stavo andando ai servizi, ma non ho resistito al puzzo. Ah, qui è molto meglio. -
Attraversò la stanza, camminando tra i due, e spalancò la finestra con un moto di soddisfazione.
 - Sango! - esclamò Tenten, tirando le coperte fin sotto il mento, - Non è ancora sorto il sole, si gela! -
Sango dilatò il torace e si inebriò dell'aria pulita e rinvigorente. Al lento dissiparsi del senso di nausea seguì il rifiorire del consueto colorito roseo sulle sue gote.
Si voltò verso Tenten e Neji con un morbido sorriso e se ne andò, il passo alleggerito mentre li ringraziava.
Tenten scrollò le spalle e si alzò a richiudere la finestra.
 - Per lei l'odore è persino più intollerabile. - spiegò a Neji, - E' incinta. -
 - Lo so. L'ho Visto. -
Tenten si bloccò, la mano aggrappata alla maniglia.
 - L'hai... Visto? Con la tua abilità, intendi? -
Neji annuì: - Quando ho scoperto il vostro segreto, cinque giorni fa. -
Tenten schiuse le labbra, ma non riuscì ad articolare una parola. Le sembrava impossibile: aveva scorto una creatura prima ancora che venisse al mondo. I suoi occhi avevano catturato in un'unica ed istantanea immagine una donna e la vita che palpitava, silenziosa e placida, dentro di lei.
Era spaventoso ed affascinante al tempo stesso.
 - E' un barlume piccolo e sfocato, ma pulsante. - aggiunse Neji, intercettando la sua curiosità, - Appena percettibile a questo stadio della gravidanza. Occorre una Vista sufficientemente raffinata. -
 - Un barlume... - ripeté Tenten.
Chiuse gli occhi ed immaginò Sango. Camminava lungo i corridoi, rassettava le stanze degli ospiti, parlava amichevolmente con le Sorelle, portando sempre appresso una piccola, debole luce nel ventre. Una luce che riceveva calore direttamente da lei. Dal suo cuore generoso, dal suo largo sorriso, dalle sue dita di pesca che la accarezzavano, dalla sua voce che le sussurrava amore.
Tenten sorrise. Era la visione più deliziosa che avesse mai avuto.
Sì, quella rappresentazione si adattava perfettamente a Sango.
Neji si soffermò sulla dolcezza che stava ammorbidendo i lineamenti della sua interlocutrice. Mai avrebbe sospettato che simili emozioni potessero ridisegnare tanto il suo volto.
 - E' femmina? - si ridestò lei all'improvviso, radiosa ed impaziente.
 - Come? -
 - Sarà una bambina? -
Neji conosceva la risposta, ma non poté condividerla. Sbarre di un risentimento antico si levarono dentro di lui ed imprigionarono la verità.
Uscì del tutto dal suo giaciglio e lo ripiegò con trasporto.
 - Mi rifiuto di rispondere a questa domanda. -
Tenten sbatté le palpebre, interdetta.
 - Che succede? Ti imbarazzano questi argomenti, forse? Oppure è soltanto l'ennesima manifestazione della tua altezzosità? -
Neji spinse il materassino in fondo all'armadio. Richiuse l'anta e puntò le iridi, ghiaccio ardente, in quelle di lei.
 - Non sarò complice delle tue trame disgustose. Delle vostre trame disgustose. - sibilò, - Amazzoni, certo... Come ha potuto sfuggirmi un dettaglio tanto lampante? E' improbabile che siano nate esclusivamente figlie femmine sotto questo tetto. Cosa avete fatto dei maschi? -
Tenten esitò dinanzi al suo repentino cambio di atteggiamento. Le sue parole vibravano di rovente furore, eppure lei cedette ad un brivido algido.
 - Non sono questioni che ti riguardano. Soprattutto, noi non ti dobbiamo spiegazioni. -
 - Perché non ne esiste una razionale. - sentenziò lui. Scosse il capo: - Vi ritagliate un angolo di mondo e fondate una fantomatica società ideale, purificata dal male. Vi ritenete migliori rispetto al resto dell'umanità, ma sapete essere mostruose quanto i peggiori uomini che vivono fuori di qui. -
Tenten tremò di rabbia distillata. Dall'estremità dei capelli arruffati fino alla punta infreddolita dei piedi.
 - Come ti permetti di parlarci così? Tu... Tu vieni da un mondo in cui le Donne non hanno alcun futuro! Le rinchiudete in gabbia fin da bambine e le liberate solo perché vi diano una discendenza. Vieni da un mondo in cui gli esclusi ed i sottomessi valgono meno di un animale! Non hanno il diritto di fiatare e nessuno si fa loro portavoce! -
 - E voi, invece? Eliminate i nati maschi di persona oppure lasciate che sia la montagna a farlo? -
 - Levati quell'aria accusatrice dalla faccia! Non sono una delle persone che interroghi durante le tue missioni! I bambini vengono portati in un luogo sicuro ed affidati alle cure di altri. Le nostre regole sono giuste e ragionate. Sarà grazie ad esse se diventeremo forti. -
Un amaro sarcasmo accese un sorriso dello Hyuuga.
 - Questo... Questo è veramente patetico. Se cominciate a nascondervi dietro simili menzogne adesso, in futuro sarà sempre peggio. -
Tenten cercò di ribattere, ma Neji la anticipò. Il ghigno ora dissolto, la sua voce si fece scure nera ed affilata. Disprezzo e rancore marcarono ogni singola sillaba.
 - Voi, meri esseri di carne e sangue, decidete il destino di una persona in base alle circostanze della sua nascita. Chi vi dà una simile autorizzazione? -
Tenten dovette trattenersi dall'esplodere. Se avessero alzato il tono della discussione, le Sorelle in corridoio avrebbero udito ed avrebbero scoperto che Neji era al corrente del loro segreto.
Quella abbondante pausa giovò anche a Neji. Strinse le dita all'attaccatura del naso e strizzò le palpebre. Si era lasciato dominare dalle emozioni montanti nel suo petto.
 - Sai che cosa è insensato? - sospirò infine Tenten, - Discutere in questo modo. In meno di ventiquattro ore lascerai questo posto e non ci rivedrai mai più. -
Neji assentì con un movimento impercettibile e si allontanò, dandole le spalle.
 - A meno che... - mormorò lei, la gola palpitante, - ... tu ora non voglia andartene alla prima occasione possibile e raccontare di noi disgustose al resto del mondo. -
Lui si volse a guardarla. La schiena eretta, il volto serio e disteso.
 - Abbiamo stipulato un patto. - disse semplicemente, - Sono un uomo di parola. -
Tenten accolse una sensazione di sollievo, quando la neve nei suoi occhi le provò la sua sincerità.
Neji si voltò di nuovo, senza aggiungere altro. Il pensiero dell'imminente ritorno, della battaglia che lo avrebbe atteso, lo rapì ancora. Lo estraniò tanto dalla realtà che non realizzò di aver iniziato a grattarsi la fronte. Sotto la fasciatura, la pelle bruciacchiata intorno al tatuaggio tirava.
Un barattolo a lui ben noto si materializzò sul ripiano della specchiera. Tenten accennò a sfilargli le bende, ma lui declinò l'offerta. Adesso che la sua spalla era guarita, preferiva gestire da sé il Sigillo Maledetto.
 - Grazie. - si limitò a dire, indicando il lenimento.
Tenten uscì dalla stanza e si fermò, le dita che ancora sfioravano la porta lignea. L'eco dell'ultima battuta vibrava dentro di lei.
Malgrado non reputasse Neji Hyuga alla stregua degli Uomini, apparentemente non riusciva a dare per scontato che pronunciasse quella parola.
Non si trattava tanto del termine in sé. Dopotutto, e naturalmente, molti clienti l'avevano usata con lei, nel corso degli anni. Era, piuttosto, la forma che lui sembrava conferirle: un suono più profondo, un'inflessione più sincera.
In fondo, Neji Hyuga non pareva il tipo di individuo avvezzo ad atteggiamenti circostanziali.    
 - Sorella Tenten? Ti senti bene? -
I lunghi capelli biondi di Shiharu riportarono la sua attenzione al corridoio.
 - Sì... Certo. - rispose, sollevando il capo con contegno.
 - Hai un'aria disorientata. A guardarti meglio, però, sembri... ispirata, piuttosto. Il che, considerato che giorno è oggi, è persino più strano. -
Shiharu non accennò ad alcun sorriso malizioso all'indirizzo della camera dietro Tenten. La sua voce era un mormorio senza colore. Persino la sua chioma era meno luminosa del solito. Sulle iridi turchesi veleggiava l'ombra di una notte di lacrime.
Tenten scrollò le spalle e le strofinò una mano sulla schiena ossuta.
 - Andiamo a fare colazione. -



La giornata alla locanda fu talmente frenetica da non concedere un altro secondo al compianto di Hirono.
Sebbene l'anno fosse costellato di festività analoghe, ogni volta le Amazzoni correvano da un piano all'altro dell'edificio, col patema di non ultimare i preparativi per tempo.
Respiravano frenesia, nervosismo, ma anche euforia ed esaltazione.
Quella sera, prima di desinare, la clientela sarebbe stata suddivisa in due gruppi, uno maschile ed uno femminile. Con il pretesto di dedicar loro attività ludiche differenziate, sarebbero stati accompagnati in due stanze diverse e distanti.
Quella degli Uomini sarebbe stata avvolta dalla luce soffusa di poche candele, l'aria velata dal fumo inebriante degli incensi al sandalo e al vetiver. Sarebbero state servite loro pietanze afrodisiache, accompagnate da alcool morbido e piacevole, su un letto di musica soffiata ma coinvolgente. Dalla nebbia profumata sarebbero lentamente emerse le Sorelle maggiori. Sfumature di polvere scura per uno sguardo emanato dalla notte stessa, paste rosse o rosate ad accendere le labbra. Abiti leggeri che scivolavano sulle loro forme. Avrebbero ballato dolcemente per gli ospiti, adagiandosi sul fumo e sulle loro gambe, e se avessero adocchiato un elemento meritevole lo avrebbero condotto nella propria camera.
A coronamento di quella serata, agli Uomini sarebbe stato offerto un infuso appositamente filtrato da Ayako. Grazie ad esso, non avrebbero rammentato nulla della notte appena trascorsa. Nella loro memoria, sarebbe stata semplicemente una sera in cui avevano alzato troppo il gomito.
Tenten era sempre stata intrattenitrice del gruppo femminile. Decorava la sala con teli colorati, aiutava ad allestire un piccolo palco, pianificava i giochi ed istruiva le Sorelle minori. Malgrado non ne indossasse i panni, faceva appello alle migliori doti del suo alter ego per risultare piacevole alle ospiti. Era fondamentale che le donne si trovassero totalmente a loro agio e non desiderassero far vita ai mariti o agli amici.
Nel corso del secondo gioco, una sfilata con tessuti raffinati ed abiti sofisticati, Tenten prese in disparte Sango.
 - Vai pure. Qui la maggior parte del lavoro è fatta, ormai. - le sussurrò, in modo che la musica del tamburo e del liuto isolassero la loro conversazione.
La rossa scosse la testa.
 - Siamo le uniche Sorelle maggiori a partecipare. Persino le Fedelissime si trovano con l'altro gruppo. -
Tenten puntò le iridi terrigne in quelle smeraldine e soppesò le parole più adatte.
 - Vedi, Sango... In realtà, sarebbe meglio se salissi. Le ospiti cominciano a mostrare apprensione per te e sai che questo potrebbe compromettere la Festa. -
Sango si impettì.
 - Di cosa stai parlando? Aspetto un bambino, non sono malata. -
 - Non mi riferivo affatto a questo. - sospirò Tenten, prima di sentenziare, - Sei bianca come un lenzuolo, Sango. Hai l'aria di chi, da un momento all'altro, potrebbe fiondarsi su quel vaso o su quel cappello di piume per rimettere. -
 - Cosa? - squittì l'altra, - D'accordo, tutti questi odori mi nauseano, ma riesco a gestirmi perfettamente. Non succederà nulla. -
 - Lo so. Tutte sappiamo che hai un eccellente autocontrollo, ma il tuo malessere è comunque palese. Nessuno ti rimprovererà se ti ritirerai adesso: è già accaduto con altre Sorelle, in passato. -
Sango la guardò di traverso per dieci secondi buoni. Infine arricciò le labbra carnose ed inarcò un sopracciglio.
 - La frase sull'autocontrollo, l'hai detta solo per rabbonirmi, non è vero? -
 - Certo. -
 - Tenten, hai un pessimo tatto nel comunicare alle persone che la loro presenza non è più gradita. -
Tenten fece spallucce: - Ho provato con le buone maniere, all'inizio. -
Sorrisero entrambe.
Sango si congedò dalle donne con una successione di inchini, senza risparmiarsi nei complimenti alla loro radiosa bellezza. Quelle arrossirono, ma furono visibilmente sollevate dalla notizia che lei potesse finalmente ritirarsi.
Tenten seguì l'amica fino all'uscita.
 - Ti raggiungo tra poco. - le mormorò, - Prima la Madre mi ha convocata in privato: domani sarò a capo della spedizione e vuole che riposi. -
Sango annuì. Fece per richiudere la porta, quando Tenten si sporse in avanti.
 - Assicurati che lui non stia bighellonando per i corridoi. Questa sera non è opportuno. Insomma, se vedesse le Sorelle insieme ai clienti, potrebbe sospettare qualcosa. -
Sango indagò la sua espressione. Non ebbe la sensazione che il primo pensiero di Tenten fossero propriamente le Amazzoni.
La semioscurità del corridoio nascose la curva maliziosa assunta dalla sua bocca.  
Tenten accompagnò la porta. Rifletté su quanto aveva detto e si sentì viscida come un verme.
Le stava mentendo. In verità le premeva evitare che Neji Hyuga venisse trascinato nella spirale di seduzione. Lui si sarebbe sicuramente opposto, ma il vino e gli incensi che ribollivano nelle Sorelle avrebbero insistito. Sarebbero scintillate delle tensioni, le Fedelissime e la Madre sarebbero accorse e, infine, forse qualcuna avrebbe capito che lui sapeva tutto sulle Amazzoni.
Tenten non dubitava di aver preso la giusta decisione, la notte precedente. Preservare quel segreto, però, la logorava con ansie e timori costanti.
Soprattutto, la opprimeva col senso di colpa per non averla condivisa con la Sorella per lei più importante. Era giusto che Sango sapesse. Non la avrebbe rimproverata per la scelta compiuta, anzi probabilmente era la sola della Famiglia che la avrebbe compresa ed appoggiata.
Per questo motivo, quando Tenten affidò le redini della serata a Shiharu ed andò al piano superiore, bussò alla porta di Sango.
La rossa indossava già la lunga camicia da notte di lana. I capelli erano sciolti sulle spalle: lunghi e lucenti, ondulati come la superficie increspata dell'acqua.
 - Ehi, che visita inaspettata. - le sorrise. Poi intercettò la sua tensione: - Tutto bene? E' successo qualcosa? -
 - C'è una cosa che devo dirti. Posso entrare? -
Le dita che si intrecciavano convulsamente, Tenten fece per prendere posto sul bordo del letto, ma Sango la bloccò. Portò la candela dal comodino alla specchiera e spostò lo sgabello.
 - No, no. Il tuo posto è questo. Ti rilassi e dopo mi racconti tutto con calma. -
Tenten obbedì volentieri.
Sango aprì il primo cassetto e scelse una spazzola dalle setole morbide. Fece scorrere le ciocche di cioccolata tra le dita rosee. Le iridi smeraldine si smarrirono presto nei giochi di luce creati dalla fiamma.
 - I tuoi capelli sono davvero testardi. E' una fortuna che li porti corti! -
Ripose la spazzola e sfoderò il suo largo pettine di legno, quello che usava lei stessa ogni sera. Era appartenuto a Sonoko per anni, ma la Fedelissima glielo aveva regalato poche settimane dopo il suo arrivo alla locanda. Sango aveva appena perduto il bambino ed ogni Amazzone le era stata accanto, ciascuna a modo proprio. 
 - Ahi! - esclamò Tenten, ridestandola, - Preferivo di gran lunga la spazzola. -
 - Quante storie. A me non dà mai problemi. Sono i tuoi capelli ad essere intrattabili. Tu guarda che nodi... -
 - Ahi, ho detto! Per tua informazione, non mi sto affatto rilassando! -
 - Il pettine si è incastrato... Ahi! -
Sango ritrasse di scatto le dita. All'improvviso, il pettine era diventato incandescente. Un marchio circolare si accese sul suo manico e, da quell'istante in avanti, accadde tutto in un battito di ciglia. I dentelli si animarono e si allungarono. Come radici che si facevano strada senza clemenza nelle profondità del terreno, si diramarono e si attorcigliarono intorno al capo di Tenten. Scivolarono sul suo viso, sopra la bocca e sotto il naso, con una precisione malefica. Soltanto gli occhi, saettanti di terrore, vennero preservati.
Le mani delle Amazzoni si aggrapparono agli artigli, graffiandosi e sanguinando contro il legno ruvido. La forza bruta di un essere umano, però, non aveva speranze con il potere occulto di un sortilegio.
Tenten cadde dallo sgabello e si piegò su un fianco. Scalciava come una furia, mentre gemeva per la lenta asfissia.
 - Resisti, Tenten! - la supplicò Sango.
Con un colpo del tallone sollevò un'asse del pavimento e riesumò una bassa pila di libri. Il simbolo sul pettine era apparso per un breve istante, ma era quasi certa si trattasse di una runa. Se l'avesse ritrovata in quelle pagine, forse avrebbe potuto annullare la fattura.
Sfogliò la carta ingiallita con tanta violenza da tagliarsi in più punti. Quando richiuse anche il secondo volume, comprese che non avrebbe avuto il tempo per un terzo: i movimenti di Tenten avevano perso determinazione, la presa delle mani sulle ramificazioni era meno salda.
La Madre, la sola che forse avrebbe potuto salvarla, era troppo lontana.
In un ultimo, disperato tentativo, Sango si aggrappò alle radici. Tirò tanto che le sue braccia gridarono per il dolore.
Gli occhi di Tenten, opachi, intravidero quelli dell'amica riempirsi di lacrime, mentre la pelle delle sue mani si lacerava invano.
Fu osservando le dita pallide di Sango che Tenten ebbe un'intuizione. Allungò un braccio verso la parete alle spalle della rossa, quella in comune con la propria stanza. La indicò con insistenza. Mise in quel gesto tutte le energie che le restavano.
Lo sguardo dell'amica seguì il suo movimento e si riaccese.
Un istante dopo, Sango si era catapultata nel corridoio. 
La vista annebbiata, Tenten scorse l'amica rientrare, trascinando Neji Hyuga per un polso. I grandi occhi di neve si posarono su di lei e dopo un solo attimo sembravano sapere esattamente cosa fare.
I sensi le vennero meno prima che potesse cedere all'impulso di un sorriso.
_____________________________________________________________________________________________





Chiedo scusa per il ritardo. Rientrata dalle vacanze, mi sono "goduta" una bella influenza, proprio nei giorni che avrei dovuto sfruttare per scrivere.
Non so se questo capitolo sia allo stesso livello dei precenti, come qualità della scrittura. Mi occorrerebbe molto più tempo per capirlo, ma non mi sembrerebbe corretto nei vostri confronti. Al diavolo le metafore, le similitudini e quant'altro, mi preme che sia tutto chiaro per adesso.
Mi raccomando, continuate a segnalarmi eventuali punti difficoltosi: siete un enorme aiuto, un grazie non è sufficiente ad esprimerlo!

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito. Risponderò il prima possibile. Ringrazio anche chi ha aggiunto la fanfic ad una lista. Grazie davvero a tutti.

Per il prossimo aggiornamento, sarà a fine settembre/inizio ottobre. Per adesso preferisco tenermi larga con le previsioni, visti i precedenti e gli imprevisti.

A presto.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _f r a n c y_