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Autore: Elbereth_    05/09/2014    3 recensioni
"Si diresse al porto, sicura di trovarlo sulla sua Jolly Roger. Chiuse un secondo gli occhi, cercando di tranquillizzarsi un po', poi ci fu il caos."
Dal capitolo 1
Potrebbe cronologicamente collocarsi dopo la 3x20.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Soulmates never die

Capitolo 1

It happened that night

 

Ad Emma non era mai piaciuto litigare con Mary Margaret: da quando aveva spezzato il sortilegio, non aveva mai davvero accettato il fatto che Biancaneve fosse sua madre. Le sembrava tutto così assurdo. Per questo voleva ritornare a New York con Henry: tutto ciò che voleva era una vita normale, e tra Peter Pan, la Perfida Strega, scimmie volanti, sortilegi da spezzare, la normalità era un lusso che non poteva permettersi. Ma adesso era tutto finito: all'orizzonte non c'era nulla di preoccupante, e quello era il momento giusto per iniziare una nuova vita.

Mary Margaret aveva fatto di tutto per dissuadere Emma, ma quando le due iniziarono ad urlarsi contro, Emma girò sui tacchi, lasciandosi la madre alle spalle.

Ora era seduta nel suo maggiolino giallo, guidando alla ricerca di una sola persona: Uncino. Il loro rapporto era sempre stato strano: lui era stato chiaro, era innamorato di lei, ma Emma non era mai stata brava nelle relazioni, o nel capire alla svelta i propri sentimenti. Nonostante ciò, Killian era l'unico con cui Emma volesse parlare in quel momento.

Si diresse al porto, sicura di trovarlo sulla sua Jolly Roger. Chiuse un secondo gli occhi, cercando di tranquillizzarsi un po', poi ci fu il caos. Un uomo apparve sulla strada, Emma sterzò velocemente per evitare di investirlo, ma fu inutile: l'auto lo prese in pieno, l'uomo volò al di là dell'auto, mentre lei frenò di botto, battendo la testa sul volante. Tutto ciò che udì, fu un nome, il suo nome, pronunciato da qualcuno che conosceva molto bene. Uncino.

 

Mentre Emma cercava di svegliarsi completamente, si rese conto di non essere sola, ovunque lei fosse. Sentiva, infatti, David e Mary Margaret bisbigliare.

“E' tutta colpa mia” disse la donna. “Se non avessi cercato di convincerla a restare non avremmo litigato e lei non sarebbe scappata”

“Non è assolutamente colpa tua” affermò lui, baciando la testa di sua moglie.

“Credi che si riprenderà?” chiese lei.

“Ma certo! Secondo i medici non ha subito ferite gravi” rispose suo padre. Poi, dopo una pausa, riprese. “Almeno lei”

“David, come faremo a dirglielo?”

“Dirmi cosa?” chiese Emma, ora sveglia completamente.

Ovviamente i suoi genitori subito si fiondarono su di lei, abbracciandola, baciandola, felici che stesse bene. Anche lei era davvero felice di vederli, e di essere viva, sopratutto, ma non potette evitare di pensare a lui.

Una volta che i suoi genitori si staccarono da lei, chiese di nuovo: “Cosa dovete dirmi?”

Subito Mary Margaret chinò il capo, incapace di spiccicare parola, e lasciò che fosse suo marito a parlare.

“Tesoro” si rivolse ad Emma, “cosa ricordi dell'incidente?”

La ragazza cercò di scavare nella propria mente, cercando di trovare qualche riferimento alla notte precedente.

“Stavo guidando verso il porto e all'improvviso mi sono ritrovata un uomo davanti. Poi ricordo di aver battuto la testa sul volante mentre qualcuno mi chiamava”

“Chi?” chiese David.

“Uncino. Ma è impossibile che sia lui, giusto?” chiese Emma, aspettandosi che i genitori le dicessero che andava tutto bene e che aveva solo immaginato la voce del capitano.

Ma non lo fecero, anzi: anche suo padre chinò il capo, e a quel punto la ragazza fu in preda al panico.

“Cos'è successo ad Uncino?” chiese lei, senza ottenere alcuna risposta. Allora parlò più forte. “Ditemi cos'è successo a Killian.”

A quel punto fu sua madre a parlare. “L'altra sera hai sentito la voce di Uncino perché quell'uomo era Uncino.”

Fu come se una spada avesse trafitto il cuore di Emma: la sua testa iniziò a girare ed un senso di nausea la avvolse.

“Ditemi che sta bene, vi prego.” disse lei, con gli occhi pieni di lascrime. Fissava i suoi genitori, posando lo sguardo prima su uno, poi sull'altro. Dopo un po', tutto ciò che dissero fu: “Mi dispiace, tesoro.”

“No.”

Emma non era sicura di averlo detto, ma quella parola risuonò nella sua testa come un sussurro. Immediatamente raffiorarono tutti i ricordi legati a lui: il loro primo incontro, la loro avventura con il gigante e la pianta di fagioli magici, i loro scontri, il bacio sull'Isola che Non C'è, il loro addio dopo aver sconfitto Peter Pan, il ritrovarselo davanti non avendo idea di chi fosse quel tipo strambo, per poi ricordare tutto alla perfezione, come lei avesse piano piano iniziato a fidarsi di lui e ad amarlo, anche se non era mai stata pronta ad ammetterlo a se stessa o a chiunque altro. E adesso era troppo tardi.

“Voglio vederlo.” disse.

“Tesoro, non credo sia...” iniziò Mary Margaret, ma Emma la interrupe subito: “Voglio vederlo.”

David annuì impercettibilmente alla moglie, ed entrambi aiutarono la figlia ad alzarsi, per poi condurla nella stanza dell'ospedale dov'era Uncino. Di fronte la stanza, seduti su delle poltroncine, c'erano Regina ed Henry. Non appena il bambino vide la madre, corse ad abbracciarla.

“Sono felice che tu stia bene.” disse.

“Lo so, ragazzino.” rispose lei.

Non appena i due sciolsero l'abbraccio, Emma si diresse verso la porta e, lentamente, la aprì, entrò, e se la richiuse alle spalle. In quella piccola stanza bianca, sdraiato sul letto, c'era Killian. La ragazza si avvicinò piano, come se avesse paura di svegliarlo, anche se sapeva quanto questo fosse inutile. Una volta arrivata accanto al letto, lo guardò in viso ed iniziò a piangere; gli sfiorò i capelli e poi una guancia. Ad un certo punto, qualcuno entrò nella stanza: Emma si aspettava fosse Mary Margaret o David, ma con sua grande sorpresa notò che Regina si stava avvicinando a lei.

La ragazza si voltò di nuovo a guardare Killian, mentre l'altra piano piano le si avvicinava.

Non appena le fu vicina, Emma parlò.

“Non sembra avere neanche un graffio.” disse, mentre continuava ad accarezzargli la guancia. “Sei stata tu, non è vero?” e si girò verso la donna.

“Si.” rispose lei. “Volevo che, se avessi voluto vederlo un'ultima volta, l'avresti visto così come è sempre stato.”

“Grazie” sussurò l'altra.

Regina allora la prese per mano, ed insieme si diressero dagli altri. Non era ancora pronta a dirgli addio, ma da qualche parte doveva pur cominciare.

 

Era passata una settimana dalla notte dell'incidente.

Emma adesso era ancora più intenzionata a trasferirsi a New York, ma i suoi genitori avevano insistito affinché stesse con loro un altro po', almeno finché non avesse superato la morte di Killian.

Quella mattina, Emma decise di uscire, per la prima volta dopo l'accaduto: si svegliò di buon'ora, indossò i suoi soliti jeans e la giacca rossa di pelle, e andò a fare una passeggiata. Decise di recarsi da Granny per un caffé; nessuno sembrò darle molto peso: insomma, nessuno che veniva al suo tavolo per vari ed inutili (secondo lei) convenevoli, nessune occhiate tristi. Era tutto come sempre. Perciò, ordinò un cappuccino e una ciambella, e fece colazione mentre era intenta a leggere il giornale.

Una volta finito, pagò e rigraziò Ruby, ed uscì dal locale.

Non appena fu in strada, un'auto le passò davanti, ed Emma rimase di sasso: al suo interno c'era Killian. In un primo momento, pensò di essere impazzita, ma non poteva certo essere diventata matta da un momento all'altro, perciò decise di seguire l'auto, ed iniziò a correre. Nonostante corresse più veloce di quanto non avesse mai fatto, l'auto era troppo veloce per lei, ma l'ultima strada che aveva imboccato prima che Emma la perdesse di vista, conduceva in un solo posto, perciò decise di proseguire.

Una volta arrivata al porto, Emma vide un uomo sul molo, intento a fissare il mare. Tutto ad un tratto, l'uomo si volto, e la donna rimase di stucco.

“Uncino.” disse.

“Ti sono mancato?” rispose lui.











L'angolo di Alex
Salve a tutti! Non so davvero cosa dire. Spero solo che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi aspetto al prossimo!
Mi raccomando, RECENSITE! Essendo questa la mia prima vera storia ho bisogno di tutti i vostri consigli! 

  
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