LA
JOLLY ROGER
Storybrooke,
Maine - Un giorno prima
Killian
aveva dato via tutto per poter tornare da lei e Emma glielo leggeva negli occhi
che mai sarebbe stato felice senza la Jolly Roger. E proprio in quel momento,
mentre erano in riva al mare a godersi il cielo colorato dal tramonto estivo le
venne in mente un idea.
-
Che ne dici di una nuova avventura? – Chiese ad Hook rompendo il silenzio e
saltando dritta al punto.
-
Di che genere di avventura stiamo parlando Swan? Non che rifiuterei mai un’avventura
con te, l’ho sempre detto che siamo una bella squadra. – disse sottolineando il
potenziale doppio senso della frase. Era bello per lei vedere come in realtà
fosse sempre lo stesso.
-
Non quel genere di avventura… - Disse
roteando gli occhi ma con aria divertita
–
Che ne dici se ci mettiamo alla ricerca della Jolly Roger? - A queste parole
Emma vide apparire negli occhi di Killian una malinconia che mai avrebbe
pensato di riaccendere in lui. Tutto l’entusiasmo che fino a qualche secondo fa
aveva dimostrato adesso si era trasformato in tristezza. Sentiva la mancanza
della Jolly Roger e sentirla nominare da Emma gli aveva fatto tornare in mente
la consapevolezza che ormai era perduta per sempre.
-
Dici davvero Swan?
Emma
iniziò a spiegarli come ci sarebbe riuscita. Lo avrebbe fatto per entrambi. Se
c’era qualcosa in cui lei era davvero brava era rintracciare persone, era stato
il suo unico lavoro per tutta una vita, prima di diventare la Salvatrice.
Quanto sarebbe potuto essere difficile trovare una nave? Bastava solo fare
qualche indagine e magari si sarebbe trasformata in una fantastica avventura da
condividere con Hook. Ma mai avrebbe pensato che quello che stava per vivere
sarebbe diventato l’inizio della fine. Voleva solo dare ad entrambi una nuova
opportunità, una nuova avventura per loro due soli e non un’impresa eroica per
salvare ancora una volta Storybrooke.
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-
Allora... cominciamo di nuovo. - disse Emma rileggendo gli appunti le cui
lettere nere in stampatello maiuscolo erano facilmente visibili anche a debita
distanza sulle pagine giallo paglierino di quel taccuino.
-
Hai detto che hai ricevuto questo messaggio, grazie ad un uccello... E quindi
hai subito pensato a come raggiungermi e cercarmi. - continuò Emma, rivolgendo
lo sguardo a quel pezzo di stoffa posto davanti a lei. Era composto da parole
scritte frettolosamente in una calligrafia fin troppo familiare. Ci aveva fatto
caso solo in quel momento guardandolo con attenzione, forse per la prima volta.
Era stato Bealfire a scrivere quel messaggio. "TROVA LA SALVATRICE: È IN
ARRIVO UNA NUOVA MALEDIZIONE".
-
Esattamente. Ho subito pensato ad un fagiolo magico, perché Spugna sa sempre
dove cercare quando si tratta di rarità. Questo fagiolo magico però era diverso
dagli altri… Ne avevo sentito parlare in una leggenda che il vento faceva viaggiare
tra le vele di tutte le navi, diffusa dalle voci dei marinai che solcavano i
sette mari…
-
Hook… Non vorrei davvero interromperti ma, possiamo saltare al punto della
questione? Lo sai adoro come racconti le leggende e tutto il resto ma mi
racconterai la storia come si deve una volta che avremmo messo piede sul ponte
della tua nave. Inoltre so che non centra niente con questa storia, ma ecco ti
devo delle scuse. So chi ha scritto questo messaggio Hook. – Disse indicando quel pezzo di stoffa
strappata con una punta di malinconia nella sua voce - È stato Neal, riconosco la sua scrittura. Mi
dispiace non essermi fidata di te…
-
Swan… Non ripensiamo al passato più del necessario. Tutto è finito e non
sappiamo ancora quanto tempo ci resta prima di dover tornare a salvare
Storybrooke… Non è mai finita.
-
Hai ragione, infatti continuo a ripetermelo. Essere la Salvatrice significa non
avere mai tempo libero. Allora questo speciale fagiolo magico.
-
La leggenda dice che questo fagiolo magico apre dei portali che se attraversati
pensando ad una persona in particolare ti porta nelle immediate vicinanze della
stessa... Non è necessario pensare alla destinazione. Era quello di cui avevo
bisogno, perché sapevo in quale reame eri, ma in quale parte di esso? È grazie
al fagiolo che mi sono ritrovato in quella città…
-
New York… - Precisò Emma.
-
Poteva trattarsi anche di villaggio
Emma. Non sarebbe mai stato facile trovarti. Ma alla fine ho bussato alla porta
giusta.
-
Mi dispiace anche per quello che è successo sulla soglia di quella porta. Ti
chiedo scusa… - Disse Emma mentre Hook vide apparire sulle sue guance una
sfumatura di colore rosso che mai avrebbe pensato di vedere in vita sua. Le
rispose sorridendo e ignorando il suo imbarazzo – Tutto è perdonato Swan,
specie dopo tutto questo che stai facendo per aiutarmi a ritrovare la Jolly
Roger.
-
Hook so bene cosa significhi vivere senza la propria casa… Non so come reagirei
se dovesse succedere qualcosa alla mia macchina. Ci ho vissuto per anni dentro
ed è… è tutta la mia vita. E poi mi sento anche molto responsabile per la tua
nave…
-
Oh Emma, non dovresti. Sì hai ragione quando dici di che la mia Jolly Roger è
la mia casa. È stata e sempre sarà qualcosa di più di una semplice nave, ma mai
sarei davvero felice se avessi lei e non te.
-
Ti rendi conto che potrei essere gelosa della tua nave se continui a parlarne
così? – Disse Emma strappandogli un sorriso.
Passarono
tutta la serata a parlare di quella storia che Killian mai avrebbe voluto
raccontare a Emma, ma erano passati mesi da quando anche la maledizione di
Zelena era stata spezzata dalla Salvatrice. Le raccontò di come, nella Foresta
Incantata, non avesse mai smesso di pensare a lei. – Io mantengo sempre le mie
promesse, Emma. – Quindi continuò raccontandole di come avesse provato a
ritornare alla vecchia vita da pirata, ma di come si sentisse incompleto. Le
raccontò di quando aveva affrontato Barbanera.
-
Esiste anche Barbanera nella Foresta Incantata?
-
Noto che era famoso anche qui.
-
Oh, mai quanto te. Capitan Uncino, l’uomo che odiava Peter Pan per aver dato da
mangiare la sua mano sinistra ad un coccodrillo.
Le
disse la verità su come avesse tradito la fiducia di Ariel e di quanto era
stato male per quella decisione.
E
infine con tristezza nella voce le raccontò di quando aveva abbandonato la sua
nave per un fagiolo trovato da Spugna.
-
Quindi è davvero così semplice Killian? Dobbiamo solo parlarne con Spugna?
-
Sì ho affidato a lui la Jolly Roger. Non potevo di certo portala con me…
Sarebbe stato difficile passare inosservati in qualsiasi reame. Inoltre
spettava a lui compiere lo scambio, mentre io dovevo subito partire, prima che
la maledizione avesse effetto anche sui miei ricordi. Avrei voluto essere
presente allo scambio, volevo vedere in faccia il nuovo proprietario della mia
Jolly Roger, non ne conosco neanche il nome. Ma dovevo partire… Dovevo tornare, o i tuoi non mi avrebbero mai
perdonato. Anche se ripensandoci. Sono sicuro che avrei dovuto agire da
egoista, così tu avresti ancora la tua vecchia vita a New York. Una vita
normale con tempo libero.
-
Killian, ricordi… So quando qualcuno mente. E poi se non fossi tornato a
salvarmi come avrei fatto a sentire la mancanza di casa? – disse Emma indicando
la cittadina fuori dalla finestra dell’ufficio dello sceriffo. Finalmente Emma
non era più sola e Killian non si sentiva più incompleto. In realtà aveva
capito da quando era tornato nella Foresta Incantata che a farlo sentire in
quel modo non era l’assenza della Jolly Roger, ma di una persona che ormai era
più che speciale per lui. Adesso era a lui che aveva in mente una proposta per
Emma, ma gliel’avrebbe chiesto solo una volta ritrovata la Jolly Roger. Hook ritornava
a sorridere e a concentrarsi sulle parole della donna davanti a lui.
-…
E hai già parlato con Spugna da quando ha avuto indietro i suoi ricordi? È passato
un bel po’ di tempo…
-
In realtà non ancora Swan… Non avevo voglia di sentire cattive notizie, Spugna
non sa che darmi delusioni. – disse mentre tentava di scacciare via la
tristezza che era ancora dentro di lui. Emma si chinò in avanti sulla scrivania
per poter raggiungere la mano destra di Hook, che nervosa batteva sul legno
chiaro.
-
Potevi dirmelo Killian, ci saremmo andati subito, senza perdere tempo a stare
seduti qui. Anche se non è male passare la serata in tua compagnia – Disse mentre
vedeva riapparire un debole sorriso sul volto di Killian. – Domani come prima
cosa andremo al porto e lo sento, troveremo le nostre risposte. Sarà un nuovo
inizio Hook. Noi due sulla Jolly Roger, verso nuove avventure. Non so cosa ne
pensi, ma io inizio a essere stufa di non avere qualche giorno libero.
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Capitolo
2 :)
Prima
di tutto un grazie a chiunque abbia voluto leggere questo capitolo. Lo so Emma
è ancora sott’acqua ma non ci resterà ancora per molto, lo giuro.
Ho
voluto fare un passo indietro nel tempo. È stata una scelta soprattutto dettata
dall’ispirazione, e diciamo anche per restare nello “spirito” di Once Upon A
Time.
La
leggenda del “Fagiolo Magico Speciale” è solo una mia teoria di come Hook sia
riuscito ad arrivare alla porta di Emma… Sarebbe fantastico averla indovinata
senza aver mai saputo niente (e speriamo che nell’imminente stagione 4 ci venga
spiegato altrimenti potrei dare di matto). Cosa ne pensate della mia “teoria”?
Ho
un’altra domanda per voi. Che ve ne pare di questi Emma e Hook? Sono proprio
loro o sono più OOC? Io ho cercato di rispettare al massimo i loro
comportamenti e le loro emozioni, ma non saprei dargli una definizione
perfetta.
Al
prossimo capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate in recensione ;)
Baci
Follisa97