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Autore: fantasy28    05/09/2014    3 recensioni
Ciao! Questa é la mia prima storia in assoluto quindi siate clementi. Vi viene spesso su questo fandom saprà che ho cambiato l'introduzione. (Questa è la terza volta). Lasciando stare le mie dubbie capacità sulle introduzioni lascio spazio alla storia.
Amu era spaventata. Era spaventata perché le era piaciuto. Non aveva mai provato emozioni così intense, con nessuno. Nessuno si era mai comportato così con lei. Lei che veniva temuta ed ammirata da tutti per il suo atteggiamento freddo e distaccato. Quell’atteggiamento che allontanava gli altri. Ma nessuno sapeva o capiva che quella era solo una maschera, una facciata per nascondere la sua timidezza e la sua insicurezza. Mentre a lui sembrava non importare. LUI forse la capiva.
Spero che vi abbia incuriosito(nonostante la mia penosa introduzione
Genere: Dark, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sbattè le palpebre più volte. Faceva fatica a svegliarsi come fosse stata costretta ad addormentarsi. Aveva- come se non bastasse- un gran mal di testa. Non ricordava quasi nulla della sera precedente, a parte al discorso su un contratto scritto o qualcosa del genere che aveva discusso con Ikuto. Si alzò supina e si massaggiò le tempie pulsanti. Con movimenti circolari cercò di alleviare il dolore che persisteva. Quando finalmente il mal di testa sembrò affievolirsi , posò delicatamente i palmi delle mani sul materasso. Si accigliò. Non capiva perché alla sua sinistra il materasso fosse più liscio e morbido dell’altra parte. Iniziò a ispezionare la superficie “estranea”, quando sentì un mugugno indistinto. Spalancò gli occhi e con la mano destra si affettò ad accendere la lampada presente sul comodino accanto al letto. Quando la luce illuminò- almeno parzialmente- la stanza, Amu sussultò alla vista di Ikuto nel suo letto. E questo non era tutto, il ragazzo era senza la maglia e steso a pancia in giù. Si alzò velocemente dal letto, ma la bellezza del ragazzo la distrasse, impedendole di correre via.

Una luce lo infastidiva. Strizzò gli occhi, ma nulla. Sbattè le palpebre e si girò verso la fonte di quella fastidiosa luminosità. Ma ciò che vide fu Amu in piedi che lo guardava stralunata. Sorrise e la guardò. Nonostante fosse spettinata, lui pensò che era bellissima. Aveva le gote rosse e gli occhi luminosi. “ Siamo sicuri che in realtà non sia una strega e mi abbia fatto qualche strano incantesimo?”pensò. Ma guardandola meglio si correse. No, lei un angelo. Il mio angelo.
-Ikuto perché sei nel mio letto?! E perché non hai la maglietta-strillò lei, mentre arrossiva
Ikuto ghignò e la guardò divertito.
-Mah! Mi sentivo solo e sono venuto a dormire con la mia ragazza- disse, mentre marcava le ultime parole, solo per il gusto di vederla in imbarazzo. Cristo, questa ragazza mi farà impazzire.
Fece segno con la mano di avvicinarsi. Senza neanche aspettare che si avvicinasse, la trascinò su di sé afferrandola per il polso. Lei gli cadde sul petto muscoloso e assunse le più svariate sfumature di rosso.
-E per quanto riguarda la seconda domanda… - disse ad alta voce, per poi avvinarsi al suo orecchio e sussurrarle con tono seducente e pericoloso- dormire con te mi ha fatto venire caldo… molto caldo.
Amu, nonostante si impose di smetterla di arrossire come una quattordicenne alle prese con la prima cotta, divenne bordeaux. A quella reazione Ikuto scoppiò un una risata, mentre le fossette che Amu tanto amava spuntarono. Prese a colpirlo con dei pugni sul petto
-Smettila di prendermi in giro brutto gattaccio pervertito- strillò arrabbiata.
Il ragazzo non smetteva di ridere, alternando delle frasi tipo: “ Smettila che mi fai male”
-Piantala di prendermi in – Amu alzò l’ennesimo pugno, che però venne intercettato da Ikuto, avvicinando involontariamente la ragazza a lui
-Giro- finì Amu ad un soffio dalla bocca di lui. Si guardarono ed entrambi e si resero conto in che situazione si trovavano. Lei a cavalcioni su di lui – che era a torso nudo per di più- distanti solo pochi centimetri.
Ikuto decise di accorciare quei pochi centimetri che li dividevano. Aveva voglia di baciarla, abbracciarle, farle provare piacere. Un piacere che solo lui poteva darle. Venne scosso da un brivido caldo, mentre vampate di calore lo investirono.
Amu lo vide avvicinarsi e chiuse gli occhi, aspettandolo. Perché voleva essere baciata da lui. In fondo gli piaceva no? E lei piaceva a lui, giusto?
Quella domanda le fece spalancare gli occhi e allontanare il viso. Ikuto la guardò stupito e preoccupato.
-Ikuto- mormorò lei, flebilmente-
-Ti prego dimmi cosa provi per me-
Le bruciavano gli occhi, era terrorizzata dal fatto che lui non provasse lo stesso per lei.
Ikuto si stupì all’udire quella richiesta. La fissò e non potè fare a meno di sorridere dolcemente. Sapeva il perché quella richiesta. Amu voleva essere amata, voleva quello che non aveva mai ricevuto da nessuno. E lui avrebbe fatto tutto per lei. Avrebbe accontentato ogni suo capriccio o desiderio. Sarebbe morto per lei.

La fissò negli occhi prima di iniziare a parlare: Amu io ti amo più di ogni altra cosa. Ti amo ed è una cosa che non so spiegarmi. Con te sono diverso e maledizione a volte faccio perfino fatica a controllarmi!
Si coprì il viso con le mani- E’ una cosa che non mi è mai successa, pensavo di non essere capace di amare, ma quando sono con te io…
Non finì la frase che sentì un singhiozzo soffocato. Delle mani delicate gli tolsero le mani dal viso e ciò che vide gli fece venire un tuffo al cuore. Amu stava piangendo. Quelle perle di rugiada erano per lui. Si sentì quasi soffocare da così tanto amore. Perché era quello che c’era negli occhi di lei. Amore. Quel sentimento, che stava via via scomparendo dal cuore degli umani, quel sentimento che ben poche volte nella sua vita da immortale aveva visto, adesso quel sentimento era tutto per lui. Amu gli stava donando amore solo con lo sguardo. A lui, una creatura dannata, una creatura della notte, una creatura di sangue. Il calore che emanava la ragazza, il corpo di lei, gli penetrò attraverso la pelle fino a depositarsi sul cuore che non aveva mai battuto. In tutti e due i sensi. Ma ora sentiva, sapeva che il cuore gia batteva per lei. Almeno in uno dei due modo possibili.
Amu lo baciò. Non l’aspettava certo, ma per questo era sempre stato pronto. Ciò che più lo stupiva era il messaggio che quel bacio , quel semplice contatto di labbra, gli trasmetteva: Ti amo, anch’io.
La baciò con più foga, sempre però assaggiandola lentamente. Amu senza neanche accorgersene usò la lingua delineandogli il contorno delle labbra. Qualcosa in Ikuto si ruppe e senza permesso le violò la bocca con la lingua. Ci fu un’intensa lotta tra lingue. Si cercavano e si stuzzicavano a vicenda. Poi Ikuto spostò la sua attenzione sul collo, baciandolo e leccandolo sensualmente. Amu sospirava mentre si godeva i baci di lui. Iniziò ad esplorarli il petto scolpito, accarezzando ogni singolo lembo di pelle. Ikuto, al contatto delle sue mani sul suo corpo emise un verso inarticolato. Quanto gli piaceva che Amu lo toccasse in quel modo. Si mise supino, facendo aderire la schiena alla tastiera del letto. La fanciulla assecondò i suoi movimenti senza smettere di toccarlo e baciarlo. Ikuto iniziò a sbottonarle la camicia, quando le mani di lei lo fermarono. Alzò lo sguardo su di lei e la vide arrossire.
-Scusa Ikuto, ma non sono pronta- sussurrò, per poi abbassare lo sguardo. Ikuto la guardò intenerito. Era troppo precipitoso con lei, poteva farle male. L’abbraccio forte.
La fanciulla spalancò gli occhi, ma ricambiò quel gesto d’affetto. Sentiva i muscoli di lui tendersi al suo tocco e la cosa le piacque molto. Non riusciva a credere che finalmente qualcuno l’amasse. Si sentiva per la prima volta amata ed accettata. Il ragazzo le baciò la fronte e le prese il viso tra le mani. Con i pollici le asciugò i residui delle lacrime. Al contatto delle sue lunghe dita, la fanciulla chiuse gli occhi. Ikuto si sporse e la baciò sulle labbra. Un bacio lieve come le ali di una farfalla, come seta sulla pelle e dolce come il miele. Era casto, dolce ed esprimeva il suo amore per lei. Amu mise una mano sulla sua e poi si illuminò.
-Ikuto, posso andare a casa? Sai,dovrei prendere le mie cose. Non posso mica prendere sempre le tue camicie
Il ragazzo la guardò, poi le baciò il naso.
-Secondo me, le mie camicie ti stanno più che bene- le sussurrò all’orecchio, mentre con la punta delle dita le toccò la linea della schiena. Amu rabbrividì.
-Ma se non ti bastano, posso coprirti e riscaldarti a modo mio- le soffiò sul collo, mentre la ragazza veniva percossa da brividi caldi. “Questo è l’Ikuto che conosco. Ma io lo amo in tutte le sue sfaccettature”pensò lei, reprimendo a stento un sorriso
Amu arrossì, gonfiò le guance offesa e voltò il capo infastidita. Ikuto iniziò a ridere vedendo la buffa scena e le accarezzò i capelli. Il gesto inaspettato fece voltare la fanciulla.
-Va bene, ma stai attenta. Non vorrei che ti succedesse la stessa cosa come la prima volta che ci siamo incontrati. Questa volta Amu fu percossa dai brividi, ma non di piacere.
Era spaventata ed Ikuto se ne accorse e se la portò al petto.
-Tranquilla, ti proteggerò io. Ti proteggerò per sempre.
E questo è davvero possibile. Ti dirò presto tutto te lo prometto, angelo mio
 
Angolo scrittrice:
Allora che ne pensate? A me piace, perché Ikuto diventa tenerissimo e finalmente si confessa! Ci voleva. Domani pubblicherò un altro capitolo carico di suspense, ma sarà( forse, devo ancora scriverlo) corto. Beh spero che vi sia piaciuto e ditemi che ne pensate!
Ciaooo <3
  
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