Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Fiamma Erin Gaunt    07/09/2014    3 recensioni
Apollo e Talia, gli opposti che si attraggono.
Una pericolosa partita a poker e una scommessa che li riguarda da molto vicino.
Will e Austin, idue gemelli che più diversi di così non si può e che tra le tante cose condividono anche una cotta per Eve Torres.
Jason Grace, quarterback, una sorta di superman in versione bionda che fa palpitare il cuore di Piper McLean, aspirante cheerleader costretta a sopportare le angherie di Drew, la ragazza di Jason.
Annabeth Chase, la nerd costantemente china sui libri con la cotta per il capitano della squadra di nuoto della scuola: Percy Jackson.
Nico di Angelo, che non può fare a meno di pensare a quanto Connor Stoll, con quel suo sorrisetto da canaglia, sia adorabile.
Clarisse e Chris, migliori amici destinati a diventare qualcosa di più. Silena e Charles, la coppia d’oro, e Katie e Travis Stoll che si punzecchiano dal primo giorno di asilo.
[Tapollo; Percabeth; Jasper; Evill/Evaustin; Stangelo; Chrisse; Charlena; Tratie] [Highschool!AU Slash! Het!]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap 1

 

 

 

 

 

 

 

 

Era un venerdì sera come tanti a casa Solace e tutto procedeva con tranquillità.

Okay, non era vero.

Era uno dei venerdì dedicati al poker a casa Solace e la serata si prospettava fin dall’inizio come caotica e destinata a degenerare. Apollo teneva banco come al solito, seduto a capotavola e intento a giocherellare distrattamente con le fiches mentre aspettava che il resto del gruppo prendesse posto. Chiunque guardando quella tavolata di Texas Hold’em avrebbe come minimo aggrottato la fronte con aria perplessa. Nove ragazzi e una ragazza. Non che Eve corresse il rischio di essere in difficoltà, anzi casomai erano loro quelli che rischiavano di essere spennati.

- Allora, siete pronti o Jason deve ricordare a Drew quanto è splendida ancora per molto? – domandò il maggiore dei Solace, alzando la voce e risultando ben udibile fin dall’altra parte del cellulare del biondo in questione.

Il trillio indignato dell’esotica capo cheerleader riecheggiò nella stanza, costringendo i presenti a soffocare più o meno maldestramente un attacco di risate particolarmente violento.

Quando finalmente Jason ebbe rassicurato la sua ragazza su quanto l’amasse e quanto fosse effettivamente splendida, la conversazione venne chiusa e poterono cominciare a giocare.

Andavano avanti da circa un’ora, tutti con le tasche visibilmente alleggerite e con un’Eve che sorrideva soddisfatta, quando a squillare fu proprio il cellulare della ragazza in questione.

- Clarisse, dimmi … -

Rimase in ascolto, mentre gli occhi verdi si tingevano di una sfumatura di cupo disappunto.

- E quando è successo? –

La risposta della sorellastra le fece aggrottare ancora più la fronte. – Okay, arrivo subito. –

Mise giù e rivolse un sorriso di scuse ai ragazzi.

- Emergenza a casa tua, Jason, devo andare – annunciò, alzandosi dalla sedia e rassettandosi gli shorts di jeans sotto gli sguardi congiunti di Will e Austin che non si perdevano nemmeno il più piccolo dettaglio.

- A casa mia? Che è successo? – domandò il ragazzo, improvvisamente allarmato.

Lui e sua sorella maggiore, Talia, abitavano da soli da quando i loro genitori si erano separati e il loro padre era scappato via con una certa Era mentre la madre aveva avuto una specie di crisi isterica e li aveva abbandonati.

- Sembra che la Taluke non sia più tale. –

Nove paia di sguardi perplessi si posarono su di lei, facendole alzare gli occhi al cielo e sospirare.

- Taluke … Talia e Luke. É il loro nome da coppia che aveva coniato Silena – spiegò.

Un coro di mormorii di comprensione riecheggiò nella stanza. Adesso sì che era tutto più chiaro, soprattutto considerata la strana ossessione di Silena per la creazione di nomi di coppia alquanto improbabili.

Travis e Connor si scambiarono un’occhiata, impallidendo leggermente sotto lo sguardo minaccioso della ragazza. Suo padre era un generale dei marines ed Eve sembrava aver ereditato da lui la predisposizione al risultare tremendamente inquietante, forse addirittura più di Mark e Sherman, i suoi fratelli maggiori che al momento si trovavano in viaggio per l’Europa prima di iniziare il loro primo anno di college.

- Voi due non ne sapevate nulla? – domandò, assottigliando lo sguardo e puntando minacciosamente un dito contro i due gemelli, nonché fratellastri di Luke Castellan.

- Assolutamente nulla. –

- Sì, te lo giuriamo – confermò Connor, sgranando gli occhi con aria innocente.

Bè, l’inferno sarebbe gelato prima che i gemelli Stoll potessero essere accostati all’aggettivo “innocenti”.

- Farò finta di credervi, ma se scopro che sapevate qualcosa giuro che vi castro – promise, recuperando il giubbotto di pelle nera, il casco integrale e le chiavi della moto.

- Fammi sapere se è il caso che torni anche io – le gridò dietro Jason, facendo sfoggio del suo fraterno lato protettivo.

- Sicuro, J, non preoccuparti. –

Gli scoccò un bacio sulla guancia, rivolse un ultimo cenno di saluto a tutti i presenti, e infilò velocemente l’uscita.

Rimasti soli, Austin lanciò un’occhiata penetrante all’amico.

- Hai una vaga idea di quanto vorrei essere al tuo posto, Grace? –

Scoppiarono a ridere tutti, tranne Will che rivolse un’occhiataccia al gemello e si rivolse al maggiore.

- Non dovevi dare le carte, Apollo? –

Scuotendo la testa, divertito, prese a mischiare le carte per poi interrompersi, come colto da chissà quale grande lampo di genio.

- Ho un’idea. –

Percy si lasciò sfuggire un gemito. Quando Apollo Solace se ne usciva con frasi come “ho un’idea” quasi sempre si trattava di qualcosa che non gli sarebbe affatto piaciuto e, in aggiunta, avrebbe probabilmente provocato qualche danno di proporzioni epocali.

- Posso cominciare a tremare per la paura o aspetto che parli? – rincarò la dose Chris, dando voce ai suoi pensieri segreti.

- Oh, andiamo, non comincerete mica a fare le femminucce – replicò il ragazzo, sorridendo malandrino prima di aggiungere: - Certo, se avete troppa paura di rischiare lasciamo perdere. –

Quelle erano le parole magiche per un gruppo come il loro in cui nessuno era in grado di tirarsi indietro davanti a una bella sfida servita su un vassoio d’argento.

- Parla – ordinò Charles per tutti.

- Il primo che esce in questa mano deve accettare una sfida scelta dal gruppo. È una cosa semplice, niente di particolarmente pericoloso – spiegò.

- E se perde la sfida? – domandò Percy, dubbioso.

Tra tutti lui era probabilmente uno dei giocatori più scarsi e se voleva accettare una cosa del genere avrebbe fatto meglio a chiedere prima tutto ciò a cui poteva andare incontro.

- Se la perde ci faremo venire in mente qualcosa quando se ne presenterà l’occasione. –

Si levò un mormorio di approvazione e Apollo consegnò finalmente le carte.

- Il giro parte da Charles – decretò.

- Poker di jack. –

I successivi furono Connor e Travis, rispettivamente con un Colore e una Scala a Colore. Poi venne il turno di Will, anche lui un Poker ma di assi, di Austin, con un Colore.

- Jason, sta a te. –

- Scala reale – annunciò, sorridendo soddisfatto. L’unico con la certezza della salvezza era lui.

Percy voltò le sue carte con titubanza, scoprendo un Full e tirando un seppur lieve sospiro di sollievo, seguito da Chris che mostrò un Tris.

Mancava solo Apollo. Gli occhi di tutti puntarono su di lui, in trepidante attesa, mentre Chris pregava mentalmente affinchè uscisse una carta inferiore alla sua.

Le voltò lentamente, sbiancando quando vide il risultato sul tappetino verde.

Doppia Coppia. Una stupida, ridicola, e inutile Doppia Coppia.

Sbuffò, infastidito, mentre tutti ridevano e commentavano maliziosamente la sua sfortuna al gioco.

Jason, il primo a riprendersi dall’attacco di ridarella, prese la parola. – Ho la sfida perfetta per te – annunciò, aspettando che calasse il silenzio prima di continuare. – Tempo fa ci hai detto che avevi una cotta per una ragazza che non ti degnava di un’occhiata. La sfida consiste nel riuscire a conquistarla – decretò, mentre il resto del gruppo fischiava la sua approvazione.

Il volto di Apollo, solitamente perennemente abbronzato dal momento che passava ogni momento libero sotto al Sole, parve sbiancare.

- Sei sicuro che è questo ciò che vuoi, Jason? Assolutamente sicuro? –

Annuì, risoluto.

Apollo sospirò. – Okay, ma voglio che sia messo a verbale che io ho provato a farti cambiare idea. –

Quelle parole ebbero il potere di farlo tentennare. E se avesse scelto davvero qualcosa che sarebbe andato a suo discapito?

- Tanto per sapere, chi sarebbe questa ragazza? –

Il più grande prese fiato, preparandosi mentalmente all’esplosione dell’amico.

- Talia … tua sorella. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Okay, non so neanche io come è uscita fuori questa fic, ma mi piaceva l’idea di mettere in campo un po’ delle mie coppie preferite e catapultarle al liceo. Ergo, spero che la storia non faccia troppo schifo e vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Erin Gaunt