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Autore: Joyt_    07/09/2014    4 recensioni
Violetta Castillo è una ragazza di 16 anni che ha sofferto molto per la morte del padre, ma grazie alle sue amiche è riuscita a ritrovare un po’ di felicità nonostante il grande dolore.
Leon Vargas è un ragazzo di 18 anni che inizia il suo percorso allo Studio per dare più possibilità alla sua carriera. È un ragazzo che sembra sicuro di se, senza problemi, ma dietro tutto questo troviamo un ragazzo che ha sofferto molto dopo la perdita di un importante familiare.
I due ragazzi si conosceranno grazie alla passione della musica e anche se all’inizio ci sarà un “odio” reciproco, poi il sentimento sarà ben diverso da quel che si pensa.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 : Un nuovo mistero

 

Labbra su labbra, corpo contro corpo, emozioni su emozioni. I due ragazzi erano ancora intenti a baciarsi con dolcezza e passione. Entrambi avevano baciato molte altre persone, ma in quel momento sentivano che non c’era cosa più bella di toccare l’uno le labbra dell’altro. Violetta aveva sentito le gambe cedere, ma grazie alla stretta del messicano riusciva a stare ancora in piedi. Mentre baciava Leon sentiva delle sensazioni pervaderle tutto il corpo, ogni minuscola cellula. Il cuore ormai batteva all’impazzata. Si sentiva protetta dal corpo del giovane. Stare tra le sue braccia era come se stesse a casa. Aveva capito, nel preciso istante in cui le loro labbra si sono toccate, che provava qualcosa di forte e profondo per Leon. Non era solo una semplice cotta. Era qualcosa di ancora più forte, forse anche troppo. L’idea di stare con lui la rendeva felice e serena. Leon continuava ad accarezzare con dolcezza e tenerezza quelle morbide e carnose labbra. Teneva stretto il corpo della ragazza. Sentiva che ne era il protettore. Quel corpicino così fragile apparteneva ad una ragazza timida e forte allo stesso tempo. Iniziarono a sentire la mancanza di aria, ma continuarono a baciarsi bisognosi l’uno dell’altro. Il ragazzo morse affettuosamente il labbro carnoso di Violetta. Poggiò la fronte su quella della ragazza rimanendo con gli occhi ancora chiusi mentre prendevano avidamente aria. Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il sorriso della ragazza che teneva gli occhi ancora chiusi. Sorrise anche lui mentre continuava ad osservare quel sorriso che l’aveva stregato. Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi color nocciola. Si accorse che erano diventati più chiari, color caramello. Li trovò estremamente dolci. Rimasero incatenati tra gli sguardi per qualche minuto prima che il messicano la avvolse in un caloroso abbraccio. “Leon!” la voce di Diego li fece immediatamente staccare. “Oh, scusate ragazzi. Non volevo interrompere il vostro momento.” Si scusò sorridendo furbamente. “Non preoccuparti Diego. Come mai mi cercavi?” “Non ti trovavo più allora mi sono preoccupato, ma a quanto pare avevi da fare.” Lanciò uno sguardo malizioso alla Castillo che divenne di colpo rossa per l’imbarazzo. “Allora rientrate?” “Si, adesso veniamo.” Cinse con un braccio la vita della ragazza e si diressero dentro il locale. “Andiamo a ballare? Sai, vorrei riprendermi il ballo che mi hanno rubato quei due ragazzi.” Sussurrò all’orecchio sorridendo facendo si che la ragazza divenne di nuovo rossa in viso. Gli accarezzò la guancia e gli rispose “Con molto piacere” lo sussurrò allo stesso modo in cui lo aveva fatto il giovane. Leon sorrise di gusto e le prese la mano conducendola in pista. Le prese la vita con entrambe le mani e la fece avvicinare velocemente verso di lui ed i loro visi erano di nuovo vicini. Diede uno sguardo veloce ai suoi occhi prima di fiondarsi di nuovo sulle labbra di Violetta che ricambiò volentieri il bacio con trasporto. Allacciò le braccia dietro al collo del ragazzo avvicinandolo di più a sé. Assaporarono quel bacio più di prima facendoli andare fuori di testa. Schiusero nello stesso momento le labbra incontrando le loro lingue che iniziarono ad accarezzarsi e giocare tra di loro. Leon, preso da tante emozioni accarezzò la schiena della ragazza mentre Violetta con una mano accarezzava i capelli tirandone ti tanto in tanto le punte mentre con l’altra sfiorava con le unghie il collo del messicano. Una musica abbastanza ritmata partì facendo staccare i due giovani dal loro sensazionale bacio. Si guardarono, sorrisero ed iniziarono a ballare incatenati tra di loro. Violetta aveva ancora il sorriso stampato in faccia e teneva il capo poggiato sull’incavo del collo di Leon cosi da poter inebriarsi del profumo del ragazzo. Iniziò a ballare sensualmente muovendo il bacino a ritmo di musica accompagnata dal corpo di Leon. Si stava godendo il momento e il profumo del ragazzo l’aveva completamente stregata così portò le sue labbra a contatto con la pelle del ragazzo iniziando a baciarne ogni piccola particella assaggiandone bacio dopo bacio. Leon iniziò a perdere la testa e sentì dei brividi lungo la schiena che non sembravano volevano finire. Sentì le vene pulsare per tutto il corpo e d’istinto strinse Violetta più forte a sé. “Mi stai facendo impazzire.” Le sussurrò all’orecchio con voce sensuale e roca. Alzò il capo così da poter incontrare gli occhi verdi brillanti del ragazzo. Sorrise soddisfatta e maliziosa, prese con entrambe le mani il viso di Leon conducendolo verso il suo. “il mio intento è questo.” Lo disse con voce bassa e tagliente mentre non perdeva il contatto visivo con il castano. “Allora farò anche io la stessa cosa.” Rispose Leon e la Castilo non perse un secondo e fece ricombaciare le labbra in un nuovo ed appassionato bacio. “Camilla… sbaglio o quelli sono Leon e Violetta che si baciano?” la rossa si girò verso la direzione dei due giovani, assemblò ciò che vide e spalancò la bocca in segno di stupore. Si girò verso l’amica e si scambiarono un entusiasmante battito di mani. “Io lo sapevo” disse Francesca vantandosi. 

Mano nella mano Leon stava riaccompagnando Violetta a casa. Un silenzio di tomba regnava tra di loro presi dalle troppe emozioni vissute. Violetta di tanto in tanto lanciava uno sguardo verso Leon, ma appena vedeva che il ragazzo si girava tornava a guardare nella sua direzione. Si fermarono insieme giunti davanti casa della ragazza. “E’ stata una bellissima serata” iniziò il ragazzo. Violetta sorrise annuendo leggermente. Leon le prese le mani come faceva sempre e si avvicinò sfiorandole il viso con il naso e sorrisero. “Ora posso baciarti in tranquillità senza che nessuno ci interrompa” lo disse quasi in sottovoce e Violetta non potè non rimanere incantata dalle labbra mentre parlava. Si leccò le labbra impaziente di poter baciare di nuovo quelle del messicano. Erano dolci e morbide ed allo stesso tempo aggressive. Le adorava da morire nonostante aveva avuto quelle poche occasioni. “Hai il telefono spento?” gli chiese ridendo “Si, se non esce nessuno da casa tua non credo avrai scampo.” “E se io non volessi?” lo stuzzicò la ragazza “Lo sai più di me che stai morendo dalla voglia di baciarmi.” “Allora baciami e basta parole” Leon sorrise soddisfatto e tornò in un attimo serio avvicinando lentamente la sua bocca per poi sporgere le labbra verso quelle di Violetta. Un tocco di labbra. Un dolce tocco. Lasciò le mani della ragazza che fino a quel momento aveva tenuto saldamente e le prese la vita facendo toccare i loro bacini. La intrappolò in un nuovo bacio passionale. Di nuovo un’ondata di emozioni pervase i due giovani. Violetta incorniciò il viso di Leon con le mani in modo tale che non avesse via di uscita. Un formicolio sempre più frequente si fece spazio nello stomaco. Emozioni troppo belle per essere vere. Gli baciò dolcemente il labbro superiore dopo essersi staccati affannati. Leon avvicinò la bocca all’orecchio. “Questa sera mi hai proprio stregato e spero che questo incantesimo non finisca.” Scese fino al collo ed iniziò a baciarlo teneramente. Violetta rimase incantata dalle parole del ragazzo e, senza volerlo, iniziò a ridere a voce bassa per i baci infuocati sul collo. Strinse più forte il viso del messicano e poi fece scendere le braccia al busto avvolgendolo in un dolce abbraccio. “Lo spero anche io che non finisca.” Gli baciò il naso e sciolse lentamente l’abbraccio fino a lasciare completamente anche le mani. “Ci vediamo allo Studio?” chiese speranzoso Leon. Violetta sorrise e rispose con un ‘Certo’ per poi entrare in casa.   

Lunedì mattina. Tutti odiavano il lunedì. Violetta quella mattina, invece, era felice dopo tanto tempo, finalmente. Non vedeva l’ora di entrare allo Studio per vedere Leon. La notte prima aveva chiuso occhio per poco tempo, riassaporando le emozioni provate la sera della festa. Ma un dubbio gli era sorto. Una domanda che ormai l’assillava. Che cosa erano ora lei ed il messicano? Stavano insieme oppure no? E quel bacio? Era troppo tesa perché pensava il peggio. Pensava che Leon l’avesse presa come una ragazza ‘botta e via’. Varcò il portone principale e l’atmosfera dello Studio la fece ritornare sulla Terra. Cercò con lo sguardo la figura del ragazzo, ma invano. Sicuramente starà nell’aula di ballo pensò la ragazza. Entrò velocemente non trovando nessuno. Iniziò a sentire il cuore battere sempre più forte, preso mano a mano dalla paura. Forse l’aveva solo illusa con il suo modo di fare. L’aveva usata come un giocattolo. Mille pensieri e troppa paura. Leon non era allo Studio e Violetta si sentì persa in un labirinto di emozioni. Doveva andare via. Doveva trovare un posto di tranquillità e pace. Sapeva dove andare. Prese a camminare velocemente stringendosi il cardigan lungo grigio per il vento che tirava. Arrivò davanti al grande cancello di ferro già aperto forse per la presenza di altre persone. Fece un passo in avanti e lo attraverso ed un’altra folata di vento la fece rabbrividire. Da quanto tempo non ci ritornava? Tanto, troppo. Camminò lungo il percorso dirigendosi verso il nome interessato. Quanti nomi c’erano in quel posto. Nomi di persone giovani e anziani. Non era un posto che trasmetteva felicità. Sentì sotto i piedi le pietre scricchiolare. C’era già qualcuno che era andato a trovare il suo caro. Qualcuno piangeva, qualcuno parlava. Continuò per la sua strada giungendo, finalmente, nel posto desiderato. Lì, davanti a lei giaceva la persona più importante della sua vita. Un nome. German Castillo. Una foto rappresentava il volto dell’uomo. Le dita della ragazza sfiorarono delicatamente la figura intrappolata tra il vetro. Una lacrima scese molto delicatamente rigando il volto liscio della giovane. Sorrise ricordandosi dei bei momenti, anche se pochi, passati insieme. “Quante cose vorrei raccontarti” disse con voce strozzata. Avvicinò le labbra alla foto lasciandone un delicatissimo bacio. “Ciao papà” sussurrò per poi girarsi dirigendosi verso l’uscita. Era consapevole che in quel posto era l’unica ragazza giovane. C’erano tanti corridoi ognuno pieni di nomi. Si girava per scrutare le persone che portavano fiori e si soffiavano in continuazione il naso. Ogni volta che ci andava usciva con gli occhi rossi e gonfi. Sapere che il corpo del padre era riposto in una tomba la faceva andare fuori di sé. Lui non meritava quel posto. Ma non era di certo per colpa sua che era andata così. Si girò per vedere l’ultimo corridoio prima di uscire e le si bloccò il respiro quando vide quella figura. Leon. Cosa ci faceva lì? Piangeva disperato mentre accarezzava la tomba di qualcuno. Violetta sbiancò. Pensava di trovare Leon dappertutto ma non lì. Non era possibile. Chi poteva giacere in quel letto? Chi era quella persona che faceva tanto star male Leon?  

 

 

Angolo Autrice: Buonaseraaaa!! naturalmente spunto di sorpresa ed in ritardo :( comunque non ho il tempo necessario per commentare questo capitolo, allora lo lascio fare a voi sperando che sia stato di vostro gradimento. grazie per chi continua a seguire la storia :) un bacio a tuttiiiii!!  Aspetto le vostre recensioni con molto piacere ;) 

  
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