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Autore: __avatar__    07/09/2014    1 recensioni
In questa storia i nostri cari Vendicatori più Loki sono umani e devo affrontare i casini, le difficoltà e tutte le cose pazze che la vita dell'università ti dona. Anche l'amore. Contiene Thorki, quindi se non gradite non passate
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano in quella sala d’attesa, che odorava nervosamente di disinfettante, da quella che per Tony pareva un’eternità. Nessuno li informava delle condizioni di Loki, di come stava andando l’operazione. Niente. Bruce e Clint cercarono più volete di farlo rilassare, dirgli che se si agitava era peggio, ma il moro non li ascoltava, andava avanti e indietro per la stanza cercando di non pensare al peggio. Dopo quasi quattro ore si vide finalmente un’infermiera, entrata nella stanza per prendere dei documenti. Tutti si alzarono dalle sedie, mentre Tony le si fiondò addosso.

“Buona sera. Senta noi siamo qui da non so quanto. Potrebbe dirci se sa qualcosa di Loki Laufeyson?”

“Mi spiace, ma se non siete parenti non posso darvi queste informazioni.” Iniziò a dire quella, ma giusto in quel momento entrò il chirurgo che aveva preso in carico l’operazione del moro.

“Beatrice vai pure me ne occupo io.”
La donna lo guardò accigliata, poi con un cenno del capo si dileguò, chiudendo la porta. Il medico li fece sedere di nuovo, togliendosi la mascherina e la cuffietta.

“Sono il dottor Lane. Posso dirvi delle condizioni del signor Laufeyson perché a quanto pare siete la sua unica famiglia.” A quelle parole Tony si girò sbalordito verso gli altri, che lo guardavano allo stesso modo.

“Non sapevate della sua famiglia? Comunque posso dirvi che l’operazione non è andata come speravo. Il danno cerebrale era più esteso di quello che aveva rilevato la risonanza. Abbiamo fatto il possibile. Ma per ora è in coma, non sappiamo quanto ci metterà a riprendersi, e voglio che vi prepariate al peggio. In questi casi non si può mai sapere.”

“In coma? Non ci posso credere.” Commnetò Clint, mentre Natasha si portò le mani alla bocca

“Purtroppo abbiamo dovuto asportargli la milza, e sistemargli il braccio e la gamba sinistri. Non è messo bene. Ora potete vederlo, però troppo.” E così dicendo si alzò.
Natasha, Clint e Pepper si avviarono di corsa mentre Tony e Bruce si fermarono ancora con il medico.

“Volevamo chiederle se sa qualcosa della famiglia di Loki.” Iniziò a dire Bruce

“Noi non sapevamo niente solo perché Loki non ci ha mai raccontato. Non perché siamo amici cattivi.” Concluse Tony

“Non pensavo assolutamente che lo foste. Può essere plausibile che non ve l’abbia detto. So solo che il vostro amico proveniva da un orfanotrofio del North Dakota. Di più non so. Ora scusatemi, ho dei documenti da compilare.” E così li lasciò.

Quando anche gli altri due raggiunsero la camera di Loki, vi trovarono l’amico in un letto, la testa fasciata da delle garze. Era collegato con il respiratore meccanico, e un sacco di altre macchine lo circondavano, e un bip continuo li informava che per ora il ragazzo era vivo.
Si erano fatte ormai le cinque di mattina, Clint e Natasha salutarono gli altri e dissero che sarebbero tornati nel pomeriggio, dopo che si ebbero un po’ riposati. Pepper chiese a Tony e Bruce cosa volessero fare, ma i due dissero che sarebbero restati li, nel caso ci fossero stati cambiamenti.
Ma più passava il tempo e meno miglioramenti faceva Loki. Una mattina dopo quasi una settimana, mentre Bruce e Tony uscivano dall’aula di informatica avanzata, incontrarono Thor che stranamente non indossava la giacca della confraternita.

“Ciao ragazzi come…è tutto ok?” quello inizialmente sorridente, appena vide le loro espressioni divenne serio

“Ciao Thor. Scusaci ma siamo di fretta.” Gli disse Bruce, mentre Tony non lo calcolò neanche

“Sapete dirmi dov’è Loki? Gli devo parlare, ho lasciato la confraternita.”
Bruce e Tony si lanciarono un’occhiata veloce, poi Tony fece un leggero si con la testa e Bruce si avvicinò al biondo.

“Loki è in ospedale. Stiamo andando la, se vuoi venire.”
Thor accettò subito, durante il tragitto chiese come mai il moro fosse ricoverato ma i due dissero solo di aspettare e vedere. Quando raggiunsero il corridoio dove c’era la camera, trovarono fuori Clint e le due ragazze in attesa.

“Che sta succedendo? Il medico deve passare tra due ore.” iniziò Tony avvicinando e guardando dalla vetrata. Quando anche Bruce e Thor si avvicinarono videro che il letto era vuoto.

“Dov’è? Cos’è successo?” Tony quasi gridò

“Calmati. Lo hanno dovuto rioperare, ha ceduto un rene.” Gli spiegò Clint, mettendogli una mano sulla spalla

“Volete dirmi che sta succedendo?” iniziò Thor, guardandoli uno ad uno

“Una settimana fa, mentre tornava a casa dalla pizzeria, una macchina per non colpire un gatto in mezzo alla strada, ha sterzato troppo e ha colpito Loki che stava attraversando le strisce pedonali.”

“Loki si è accorto della macchina troppo tardi, è stato colpito al lato destro. Ha la gamba e il braccio rotti, il bacino incrinato e gli hanno dovuto asportare la milza.” Continuò Clint, vedendo che Bruce non riusciva a parlare.

“Ma non è questa la cosa peggiore.” Parlò Tony, ancora davanti alla vetrata, non girandosi verso il biondo

“Cosa c’è di peggio?”

“Che è in coma, e non sanno quando si risveglierà. Dicono di parlargli, che ci sente e magari lo possiamo aiutare. Quante stronzate.”

“Tony…” Pepper gli si avvicinò, mettendogli una mano sul braccio. Quello la scostò gentilmente e si avviò verso il corridoio sparendo dalla loro vista.

“Ci penso io.” Bruce guardò l’amica, poi si girò e seguì il moro.

“Non c’è stato proprio nessun movimento quando gli avete parlato?”Thor si rivolse a Clint, il quale gli si avvicinò

“In effetti si, minimo. C’eravamo io e Bruce a controllarlo. Stavamo parlando del più e del meno, quando è stato detto un nome. Abbiamo visto l’indice della mano sinistra muoversi. Abbiamo avvertito subito il medico, il quale ci ha chiesto di ripetere il nome ma non ci sono stati altri movimenti. Secondo lui era solo uno spasmo.”

“E non lo avete detto a Tony, giustamente. Che nome avete fatto?”

“Il tuo.” Disse semplicemente il moro, tornando poi da Natasha.

Quasi un’ora dopo videro due infermieri che stavano trasportando il letto con adagiato il moro. Thor appena lo vide, ebbe un momento di debolezza. Aveva il viso tumefatto, il braccio destro ingessato mentre la gamba dello stesso lato era su un rialzo. Dietro di loro c’era il medico, con in mano una cartelletta gialla.

“Buongiorno. Dovrete pazientare un attimo, devo controllare ancora alcune cose.” E così entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

In quel momento arrivarono anche Bruce e Tony, e non appena il dottore uscì si misero a parlare con lui delle condizioni dell’amico. Nel frattempo Thor entrò nella stanza. Era semibuia, con un sacco di macchine intorno al letto. Prima non si era accorto di com’era in realtà il moro. Aveva un tubo che gli usciva dalla bocca collegato alla macchina per respirare, un altro tubicino era attaccato a naso, probabile che fosse per mangiare. Una flebo nella mano destra e un’altra nel braccio sinistro.
A vederlo così gli cedettero le gambe, e per fortuna aveva vicino una sedia dove ci crollò sopra. Pensò a quello che aveva detto Tony, così provò a parlare. Aprì la bocca ma non uscì nessun suono. Doveva farcela, si avvicinò di più al letto, prese la mano sana del moro tra le sue.

“Ehi piccoletto. Che scherzi fai? Sai c’è Tony che è incazzato nero, sai com’è fatto. Quindi, se non ti è di troppo disturbo potresti tornare da noi? Da me.”

“Ehi. Il medico dice che l’operazione è andata bene. Adesso lo hanno messo in lista per un rene nuovo. Tutto bene?” Pepper gli si era avvicinata, e si sedette sulla sedia li accanto

“Speravo che parlandogli potesse aiutarlo.”

“E’ ancora sotto sedativi, magari non sente. E io non credo che il movimento del dito sia stato uno spasmo.”
Thor non sapeva cosa dire. Restarono in silenzio, anche quando entrarono gli altri. Si allontanavano solo per il pranzo, le lezioni importanti o quando l’orario delle visite era finito.

Ormai la loro routine era quella, anche nei due mesi successivi. Thor aveva definitivamente lasciato la confraternita, non mandò giù il fatto che non gli volevano dare il permesso di andare in ospedale a trovare Loki e poi quando seppero che il biondo aveva avuto una relazione con Loki a quelli non piacque per niente.
Tony, convinto (meglio obbligato) si era offerto di ospitarlo nella sua stanza. Avevano messo tutti gli averi di Loki in alcuni scatoloni, pronti per tirarli fuori non appena il moro si sarebbe svegliato e ripreso del tutto.
Successe tutto una notte. Tony venne svegliato nel cuore della notte, quando accese la lampada sul comodino e vide che erano le tre del mattino iniziò a maledire il responsabile della chiamata, ma quando si accorse che era l’ospedale tutto il sonno sul suo voltò sparì veloce e il moro fu subito in piedi, iniziando a vestirsi.

“Signor Stark sono l’infermiera che si occupa del suo amico. Deve venire qui al più presto. Per adesso non posso dirle altro.”
Tony non ebbe il tempo di rispondere che quella riagganciò. Il moro finì di allacciarsi i jeans, prese una maglietta dall’armadio e iniziò a svegliare il moro, nel frattempo aveva già composto il numero di Bruce. Nel giro di venti minuti erano all’ingresso del pronto soccorso. Raggiunsero la camera di Loki quasi correndo, e vi trovarono il dottor Lane e un equipe di medici indaffarati intorno al corpo del moro.

“Per fortuna siete qui. Si è formato un coagulo di sangue vicino alla ferita dell’operazione, e anche l’altro rene sta cedendo.”

“Cosa vuol dire con questo?” lo interruppe Thor

“Che se entro domani non abbiamo una risposta positiva per la sostituzione di uno dei due reni, non potrò operarlo nuovamente alla testa e questo potrebbe mettere in serio pericolo il vostro amico.”

“Ci aveva detto che le operazioni erano andate bene!” Tony quasi le ringhiò quelle parole.

“Sono andate bene infatti. Ma queste sono complicazioni, che possono venire fuori quando il paziente è inerme da più di due mesi. Se non riusciamo ad operarlo, dovrete prendere in considerazione l’unica opzione.” E dicendo ciò porse un opuscolo a Bruce per poi allontanarsi e parlare con un collega.

“Quel’è l’opzione?” Sia Thor che Tony si avvicinarono all’amico

“Staccare la spina. Se non lo operano al cervello diventerà un vegetale, e clinicamente morto. Sono le macchine che lo tengo in vita ormai.”
I tre si girarono a guardare Loki dalla porta, mentre i medici finivano di medicarlo e scrivere tutti i risultati sulla sua cartella clinica. 



Angolo autrice
Va bene sono tornata, con un capitolo a dir poco agghiacciante xD
sono riuscita a scrivere questa cosa (non so bene come definirlo) solo grazie ai vari episodi di grey's anatomy 
Che dire, buona lettura e vi prego limitatevi al lancio dei pomodori ahahah

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