I can tell you are not lying
Sirius
Black x Emma Swan
“Sono
innocente!” continuava a strillare l’uomo mentre lo portavano via.
Nessuno lo ascoltò, c’erano prove sufficienti
per incriminarlo del tradimento dei Potter, dell’omicidio di Peter Minus e di circa una dozzina di babbani.
Tutti sembravano esserne certi: gli auror avevano già
chiuso il caso e la notizia era ormai diventata di dominio pubblico. Non ci
sarebbe stato neppure bisogno di un interrogatorio, né di un processo; il tempo
di emettere la sentenza e il signor Black avrebbe
trascorso tutta la sua vita nella prigione dei maghi.
La nuova auror Emma
Swan non sembrava essere d’accordo. Aveva passato le
ultime due ore a fingere di lavorare sulle prove di un caso più ordinari, ma di
tanto in tanto faceva un salto a lanciare occhiate pensierose al catturato in
manette magiche all’interno del dipartimento.
“Dovresti smetterla, Swan!
Se vuoi studiare uno spietato serial killer, puoi sempre andare a fare un giro
ad Azkaban!” la rimproverò Alastor
Moody passandole accanto, nel suo solito modo duro e
diretto, accompagnato da una nota marcata di ironia.
Emma si limitò ad annuire in risposta e a
riprendere con più attenzione il lavoro che era tenuta a svolgere, non prima
però di aver guardato un’ultima volta, forse per l’ultima volta, il presunto
pericoloso detenuto.
Aveva scelto di diventare auror
per assecondare il suo dono: riusciva a capire da un solo sguardo se una
persona stava mentendo o meno.
E anche se forse non era una prova
sufficiente per far ribaltare la situazione, le era bastata una semplice prima
occhiata all’uomo mentre gridava la sua innocenza durante la cattura, per far apprire almeno ai suoi occhi Sirius
Black completamente innocente.
**
Non era passato troppo tempo che la ragazza
aveva deciso di rivederlo di nuovo e prendere alla lettera il suggerimento che
il suo capo le aveva dato quel giorno. Aveva preso accordi con il Ministero per
avere il permesso e dopo aver risolto qualche cavillo burocratico, era
finalmente entrata ad Azkaban come visitatrice. Cercò
di non lasciarsi impressionare troppo dalle urla quasi demoniache che udiva o dai
visi spettrali che incontrava; lei cercava solamente una persona tra quelle e
quando finalmente lo trovò attaccato alle sbarre con un’espressione disperatamente rassegnata,
potè accertarsi che lui persona lo era rimasto
davvero, almeno per il momento. Gli si fermò proprio davanti e si prese qualche
attimo per guardarlo.
Di nuovo il suo potere sembrava suggerirle la
stessa cosa, di nuovo Sirius Black
non mentiva.
“Io le credo…” si lasciò sfuggire in un
sussurro “So che è innocente”
Fu solo sentendo quelle semplici parole che
l’uomo si accorse realmente della sua presenza, ma non ebbe il tempo di
rispondere che lei era già sparita. La sua missione in qualche modo l’aveva
compiuta.
Restava solo un sorriso, debole e appena
accennato, su quel volto segnato dalla privazione.
Un momento di gioia,breve e fugace, che
certamente i Dissennatori non avrebbero esitato a
spazzare via.