Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: _shepreferwrite_    09/09/2014    1 recensioni
"Le cose che mi interessavano erano diventate tre: i fandom, i libri ed il mio gruppo di lettura." - "Quella libreria aveva qualcosa di magico, mi piaceva, anzi l’ adoravo. Adoravo entrare e sentire il profumo delle pagine nuove, ammirare gli immensi scaffali, sedermi sulla grande poltrona rossa e leggere. Adoravo l’aria di libertà che emanava. Era casa."
Una libreria. Un gruppo. Un' idea. Un' esistenza.
A tutti voi "Altri" che avete cambiato la mia piccola esistenza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
16. Come promesso, il giorno dopo tornai alla libreria. –Ciao!- -1984, hai una copia?- -Certo!- rispose Filomena porgendomi il libro. –Che idea ti sei fatta del gruppo?- mi domandò mentre cercavo il portafoglio, -Sono tutti molto simpatici, peccato che c’è una percentuale molto bassa di ragazzi. Non capisco perché si ostinino a non voler leggere…-,-Spesso trovano che sia una cosa da femminucce.-, -Sai Filomena, io non credo che leggere sia una cosa da femminucce. Insomma, le ragazze che leggono si devono temere, hanno più cultura delle altre e sono più determinate. Penso che ogni ragazza che ieri sera era seduta su quelle sedie è determinata quanto un malato di cancro. Ognuna per le sue ragioni.- dissi dandogli i soldi. Lei mi sorrise. Io ricambiai. Salutai e feci per andarmene, –Il prossimo incontro è Mercoledì- mi disse, -Ci vediamo Mercoledì allora!- ribattei spingendo la porta. –Jane!- esclamò, mi fermai, -Tu per quale ragione sei determinata?-, -Io? Sono determinata a cercare qualcosa per cui essere determinata.- dissi. Non la vidi, ma sono sicura che sorrise. Martedì arrivò presto, avevo già finito di leggere 1984 e avevo tratto le mie conclusioni: “Lo colpì il fatto che ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d'insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, quell'apatia incolore.(1984)”. L’ apatia era una forma di depressione più leggera, più sopportabile. Diciamo che la depressione era un effetto collaterale dell’apatia e, secondo Hazel, anche un effetto collaterale del morire. Il che era vero. A questo incontro avevo invitato anche Mattew che, naturalmente, rifiutò. In compenso mi promise di leggere i restanti libri di John Green. Il che mi rendeva felice lo stesso. Eravamo seduti negli stessi posti dell’ultima volta, e questo mi aiutava a ricordare i nomi degli altri. –Allora ragazzi, oggi non volevo parlare dei libri che abbiamo scelto l’ultima volta, ma voglio conoscervi meglio. Qualche giorno fa Jane è venuta in libreria a ritirare 1984…- disse Filomena, io mostrai fiera il mio libro, -…E ha notato che c’è una percentuale molto bassa di ragazzi, io le ho spiegato che spesso i ragazzi pensano che sia una cosa da femminucce. La sua risposta mi ha sorpresa: mi ha detto che le ragazze che leggono sono da temere perché hanno più cultura e sono più determinate. Inoltre ha detto che ognuna di voi è determinata quanto un malato di cancro. Io trovo che lei abbia ragione e quindi vorrei sapere per cosa siete determinati. Jane tu mi hai detto che sei determinata a cercare qualcosa per cui essere determinata. Che vuoi dire con ciò?-, -Alla nascita non si sa per cosa si è determinati, lo si scopre solo dopo. C’è gente che lo scopre a dieci anni e chi lo scopre a trent’ anni, quindi penso che ho tutto il tempo per cercare qualcosa per cui essere determinata. E la determinazione a cercare qualcosa per cui essere determinata, mi porta ad essere determinata a cercare qualcosa per cui essere determinata. Non so se mi seguite, è un po’ un casino, ma è la verità. E’ un po’ come Miles ed il suo Grande Forse: sono determinata a cercare la mia Grande Determinazione.- presi fiato,-E poi, per citare Chambers, “ancora non so cos’è la vita, cos’è la vita vera” (TheKissingGame), quindi ho deciso di aspettare la mia Grande Determinazione, e se non si presenta l’ andrò a cercare.-. Con questa risposta lasciai tutti allibiti, me l’aspettavo. –Mmh… okay- disse Filomena scuotendo la testa, -E voi altri per cosa siete determinati?- domandò, -Io sono determinata ad andare al conservatorio l’ anno prossimo, i miei non vogliono iscrivermi perché sostengono che mi tolga tempo allo studio di materie più importanti. Ma io sono determinata ad andarci, insomma, è il mio sogno.- disse Megan. –Bhè, mi hanno sempre insegnato che si devono seguire i propri sogni, quindi perché no?!- ribattè Filomena, -Margaret, invece tu?-, -Io… emh… può sembrare una cosa stupida o banale ma… sono determinata ad essere felice.- rispose, -Non è affatto una cosa stupida Margaret! Non è sempre facile essere felici. A volte dipende dalle scelte che facciamo, alcune scelte ci rendono felici ed altre no. Bisogna stare attenti alle scelte che si fanno.- disse Filomena. Aveva ragione. E mi vennero in mente le scelte di Augustus e di Hazel, a loro piacevano. Mi chiesi se le mie mi piacevano veramente. E a quel punto pensai che il nostro gruppo si era trasformato nel “Cerchio Della Fiducia”, e tutti noi eravamo nel Cuore Letterale di Gesù a dire per cosa eravamo determinati. Ma subito dopo pensai che fangirlavo troppo. L’incontro finì e ne approfittai per dare il mio numero di cellulare un po’ a tutti. Dopodiché, come mio solito, mi diressi a casa mi Mattew. Stavolta in orario. -Buonasera!- esclamai aprendo la porta di camera sua, -Indovina cos’ ho…-, -Umh… un nuovo libro?-, -No babbano! Un nuovo controller, così non avrai più scuse per non farmi giocare- dissi io sorridendo, -Dai collegalo!- esclamai. Lui lo collegò e in cinque minuti potevo giocare anche io on-line. –E che palle! Oggi non me ne va una buona!- esclamò quando un cecchino lo fece fuori. –Hahahaha da quando ho iniziato a giocare muori in continuazione!- ribattei. E per citare un’ ennesima volta “Colpa Delle Stelle”: “Io facevo schifo a quel gioco, naturalmente, ma la mia inettitudine gli tornava utile: gli rendeva più facile morire in un modo bellissimo, saltare davanti al proiettile di un cecchino e sacrificarsi per me o, in alternativa, uccidere una sentinella che stava per uccidere me”. Sì, anche lui, come Augustus Waters, amava morire di morti bellissime, sacrificandosi per i propri amici. -Cosa ne pensi della morte?- mi chiese improvvisamente, -“Per quanto possa far schifo, la vita è pur sempre decisamente migliore della sua alternativa” (Città Di Carta)-,-In parole tue, senza usare una citazione o altro.-,-Umhh… fa schifo. Non so se si provi dolore o no, però sono certa che fa schifo. Soprattutto quando muori tipo alla mia età e hai ancora tutta una vita davanti. Fa veramente schifo. Ma è inevitabile. Come l’ oblio.-,-Non ce la puoi fare, insomma, citazioni ovunque.-,- Sono una fangirl, e non posso essere controllata! Hahahahahaha.- esclamai. Poi ritornammo seri. –Tu cosa ne pensi?- domandai,-Non lo so. So solo che anche se si muore sul colpo fa male. Anche per un istante, fa male. E mi spaventa il fatto che sia inevitabile e che prima o poi toccherà anche a me sentire quel dolore… un po’ mi innervosisce il fatto che non posso controllarla.- mi rispose, -Arriverà all’ improvviso per tutti e due e ci separerà.-. –Tu ci credi nell’ aldilà?- mi domandò, -Io credo che l’ uomo deve credere in qualcosa che ospiti i propri cari per l’ eternità perché non si rassegna al fatto che siano morti. E poi è anche una sicurezza interiore sapere che non morirai e che continuerai a vivere in un’ altra dimensione. Tu?-, -Io sono ateo, quindi no.-, -Non so perché ci pensiamo ora, la morte è qualcosa che non ci riguarda, non ci tocca. E poi “la speranza è più forte della morte”(Hunger Games). Insomma, mi piace quest’ esistenza.-.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: _shepreferwrite_