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Autore: Kveykva    10/09/2014    4 recensioni
Eragon č nelle terre oltreconfine, Arya in Alagaesia quando arriva una notizia sconcertante: degli elfi hanno trovato un incantesimo in grado di risanare Vroengard dai suoi gas nocivi, e sarą presto pronta per allenare i nuovi cavalieri e i nuovi draghi. Quindi se Eragon tornerą in Alagaesia come sarą la sua vita con Arya? Cosa nascerą fra loro?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Fģrnen, Saphira | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Epilogo~



-2 mesi dopo-


Il sole sbirciava dai rami di uno dei vertiginosi alberi di Vroengard. 
L'aria violetta e frizzante che caratterizzava quel luogo era perfetta per avere un po' di fresco, sotto quel caldo cocente.
-No, no, no! Non č cosģ!- strilló Ambrea, mettendosi a ridere fortissimo.
-Insomma! Č la settantesima freccia che tiro e ho quasi ammazzato Eragon, quasi cavato un occhio a Krashta, quasi colpito Arya e non ho centrato nemmeno lontanamente il bersaglio!- si lamentó Dorien.
-La scena di Arya mi ha divertito un sacco.- sorrise lei.
-Certo, stava per strangolarmi!- 
Ambrea rise, e gli gettó le braccia al collo da dietro.
-Per me con un po' di pratica...- 
-Ah no eh, non ci provare. Con queste frecce e freccettine ho chiuso.- mise lui in chiaro.
-Sai? Sei proprio un maleducato.- disse lei, ma dal modo in cui l'aveva detto Dorien capiva che stava sorridendo.
Lui si giró e la bació a lungo, sentendo odore di fiori e di vento sulle labbra di Ambrea. 
Quando alla fine si staccarono, lei lo fissó.
-Sono ancora un maleducato?- chiese lui.
Lei sembró pensarci su.
-Mm...sģ, ma se questo vuol dire essere maleducati non č esattamente un problema, ecco.- 
Scoppiarono a ridere entrambi.
-Ti perdono solo perchč sei bello.- 
-Il pił bello del mondo.-
-E perchč sei molto modesto.-
-Se non la pianti ti prendo in braccio e ti porto cosģ.- la minacció.
-Azzardarti e ti costringo a far pratica con l'arco ogni giorno!- rise lei, correndo.
-Mai!- promise lui e la rincorse ridendo.
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-Senti amico, piantala di lamentarti. Ti sto per buttare gił dall'amaca.- 
Krashta e Faelis erano nella radura di Juma, ognuno accoccolato sulla propria amaca di fiori e d'erba, sotto il Grande Pesco.
-La vedrai fra tre giorni. Rilassati.- continuó l'Urgali.
Faelis se ne stava pensieroso, sdraiato con le braccia piegate sotto la testa, ad osservare le fronde degli alberi.
-Ma deve fare un lungo viaggio da sola! Insomma ci pensi, da Ellésmera a Vroengard!- ribatte' lui.
-Ma sei scemo? Sarą con gli altri cinque Cavalieri!- 
-Ah gią. Be', comunque č pericoloso.- ribatte' Faelis.
-Quando mai l'hai conosciuta, quella Darinda, quando mai!- si disperó Krashta.
-Dovresti conoscere anche tu qualcuno, Krashta. Dico sul serio.- diventó improvvisamente serio l'elfo.
Krashta si mosse a disagio sulla sua amaca, e borbottó qualcosa.
-Oh no! Il mugugnoso Krashta č tornato fra noi! Lungi da me!- scherzó Faelis.
-Comunque, davvero.- riprese.
-Non deve arrivare una Urgali qui? Come Cavaliere?- 
-Mm.- disse Krashta.
-Com'č che si chiama...Napir...Nafil...-
-Narir!- rise Krashta.
-La conosci?- chiese l'elfo.
-Be', da piccoli giocavamo assieme e...-
-Sii! Quando arriva le devi parlare! Capito?-
-Sisi, ho capito. Ora, se alzi quel sedere da elfo schizzinoso e maniaco del pericolo per la sua ragazza, andiamo da Eragon e Arya che hanno indetto una riunione.
-Aah, e va bene.- concesse Faelis, cominciando ad andare.
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-Eccovi qui!- li salutó Eragon quando arrivarono Krashta e Faelis.
Dorien ed Ambrea erano gią sul posto.
-Bene- disse Arya -volevamo solo parlarvi dei nuovi Cavalieri e quindi, delle modifiche che saranno apportate qui a Vroengard.-
I ragazzi annuirono.
-Fra poco arriveranno cinque altri Cavalieri, come sapete.- riprese Eragon - e la radura di Juma non riuscirą a contenere ben nove draghi! Quindi abbiamo deciso di portarvi con noi in volo per farvi capire cosa abbiamo in mente. Venite.- 
I ragazzi chiamarono i rispettivi draghi, che arrivarono entro poco, e con essi si alzarono in volo assieme ai Maestri.
-Verso la radura di Juma, ma dovete volare alto!- si raccomandó Eragon.
Il viaggio duró pił o meno cinque minuti.
Quando arrivarono sopra la radura, cercarono di alzarsi ancora di pił, fino a vedere la radura molto pił piccola di quanto fosse.
-Vedete la radura? E la zona che la circonda? Vorremmo fare altre otto radure cosģ, posizionate come in un cerchio, ovvero un cerchio suddiviso in nove radure. Come..un grafico a torta, avete presente?- spiegó Arya.
Gli alunni annuirono.
-Possiamo scendere. Il resto ve lo spiegheremo a terra. -
Ritornarono alla zona della riunione, e scesero dalle selle.
-Pensiamo che nove radure siano abbastanza: se teniamo conto che per ogni radura ci stanno al massimo cinque Cavalieri e cinque Draghi dovrebbero poter ospitare circa 45 Cavalieri.- continuó Eragon.
-Che bell'idea!- commentó Ambrea.
-E..- riprese Eragon - vorremmo che ognuna delle radure avesse una sua caratteristica. Per esempio, la vostra, quella di Juma, ha il Grande Pesco. Be', io ed Arya pensavamo che magari in quella dove andranno ad abitare i vostri compagni fra pochi giorni potrebbe essere piantato un ulivo, e cosģ via.-
-Ma č fantastico!- 
Arya sorrise dolcemente.
-Siamo contenti che vi piaccia. Dovremo darci da fare per costruire il cerchio di radure, quindi...al lavoro!- 
-Cosa? Ma dai!- strilló Faelis
-Ditemi che sta scherzando.- disse Krashta
-Non penso proprio ragazzi, muovetevi.- rise Arya.
I ragazzi, rassegnati, si incamminarono verso Ere, Ias, Miliar e Vrango e ci salirono.
Si librarono in volo, con i maestri al seguito, e, con l'aria che accarezzava loro la pelle, sentirono che finalmente ce l'avevano fatta.
Stava per cominciare un nuovo periodo di addestramento, avrebbero conosciuto nuovi Cavalieri e altre battaglie si sarebbero sicuramente svolte nel loro futuro.
Ma ora, in quel momento, era tutto sospeso: era come se ogni respiro, ogni minuto, ogni battito avesse portato a quell'istante.
Avevano combattutto, avevano ucciso, avevano provato cos'era il dolore vero, si erano innamorati, si erano persi, e ritrovati.
Ma soprattutto si erano amati. Tutti quanti. 
Ed ora, guardandosi negli occhi, sfuggiva un sorriso triste.
Triste per tutti i momenti passati assieme a e volati via, ma altri stavano per arrivare.
-Grazie ragazzi. Grazie di tutto.- sussurró Ambrea.
Nessuno riuscģ a risponderle, perchč nessuno si fidava della propria voce, per paura di sentirla spezzarsi.
Ma anche se quella risposta non arrivó mai a parole, arrivó nel cuore.
E tanto bastava.




                                 FINE 









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Angolo Autrice Disperata per Aver Finito la Storia:
Siamo arrivati alla fine, quindi. Mi dispiace troppo dover finire questa fanfic, che mi ha accompagnato per quasi un anno scolastico.
Mi ha preso tantissimo, ma č stato anche grazie alle persone che l'hanno seguita che ho avuto ancora pił voglia di continuare, grazie alle idee, ai consigli, alle critiche.
Voglio ringraziare con un grande grande GRAZIE tutti gli utenti che hanno recensito questa storia, quindi OriginalPrankster, ND23XD, Erro00, sennster03, Frarya, Marta_LOTR, Vitto_chan01, Lupo90 e se ho dimenticato qualcuno chiedo perdono.
Firnen Bjarskular, a te un bacione grande per aver recensito sempre ed essere ogni volta gentilissima e un po' pazza (viva le tue faccine! ) 
Grazie anche a quello che hanno seguito la storia, grazie mille davvero.
Ora vi lascio che non la smetto pił di ringraziare, e penso che andró a farmi un panino.
Un bacione,
Kveykva.
  
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