-
Svelto, svelto, vieni a sederti! – Hestia
fece rapidamente segno a Jack di andare a sistemarsi poco prima che le classi
facessero il loro ingresso.
Tutti gli studenti di Hogwarts riuniti anticipatamente in Sala Grande per la cena
erano in piedi ai loro posti, le mani lungo i fianchi e lo
sguardo alto e curioso per cercare di sbirciare i nuovi arrivati che
presto avrebbero fatto il loro ingresso.
Sotto la pedana dei
professori, messo per orizzontale, era comparso un
nuovo tavolo con sedie e piatti in ordine, tutto perfetto.
A capotavola di ciascuna
delle tavolate delle Case, invece, i Caposcuola
facevano bella mostra di loro nella divisa pulita e appena stirata.
Gardis era stata chiamata a
sostituire Cartrett anche in quella
occasione mentre una timida Prefetto di Tassorosso,
l’unica che al momento non fosse affetta da peste bubbonica, aviaria, SARS e
qualsiasi altra malattia che aveva decimato la scuola, era a tormentarsi il
bottone della camicia in attesa dell’ingresso degli stranieri.
Ai due lati del nuovo
tavolo erano sistemati dei tavolini più piccoli, quadrati, che avrebbero
ospitato i ragazzi delle altre scuole europee.
-
So che state
aspettando questo momento da molto – iniziò Silente cerimonioso in un vestito
di velluto color caramello e cappello a punta in tinta.
La McGranitt,
in un damasco verde bosco si aggiustò la gonna a pieghe ed Evangeline
sistemò il grosso fiocco, rigorosamente nero, che spiccava tra i suoi capelli
biondi e ondulati strappando un sospiro a qualcuno degli studenti.
-
Anche per loro
deve essere stato così, quindi cominciamo subito – aggiunse il preside con un
sorrisetto. – Prego, un applauso agli studenti della
scuola di magia di Beauxbatons: Bérenger
Richard e France Dupont… accompagnati dalla professoressa di Incantesimi, mademoiselle Gabrielle Delacour…
Un applauso di circostanza
accolse i due studenti nella perfetta blusa color cielo, gonna per la ragazza e
pantaloni per lui, il tutto rigorosamente blu. I due marciarono alla perfezione
fino alla pedana dei prof, Gabrielle salutò appena con un’occhiata Jeff, Hestia, Jack e Lillis nei
rispettivi tavoli e poi andò a stringere la mano al preside e, via via, a tutti i professori.
-
E’ da molto che
non vieni più a Hogwarts – le disse Silente cordiale sorridendole
-
L’ultima volta è
bastata per un bel po’… - ricordò lei rammentando il Torneo TreMaghi
e quando Harry l’aveva praticamente salvata
-
Spero che vi
troverete bene qui – aggiunse la McGranitt da brava
padrona di casa
I due studenti le rivolsero
un sorriso di circostanza e s’inchinarono appena con la testa, poi presero posto nel tavolo a sinistra.
-
Passiamo ora alla
scuola di magia di Drunstrang e i suoi studenti: Margaretha Zeller e Fjodor Andreevič
accompagnati dal professore di Volo, Herr Viktor Krum…
Un altro applauso mentre
una ragazza dai capelli chiari raccolti in trecce e un ragazzo dai lineamenti
finissimi come quelli di una bambola facevano il loro ingresso accompagnati dal
corpulento professore.
Pesci piccoli rispetto a
ciò che volevano davvero vedere.
Si ripeté la scena di poco prima
dei francesi mentre i prof si prodigavano in benvenuti e bentornati ai nuovi
giunti.
-
Continuiamo con
la Sede Separata di Cantarena – aggiunse l’anziano
mago: l’esimio professore Cornelio DeMagistris
e i due studenti: Damiano Nirano-Meyer e Daniele Baccino.
Altri applausi, altri
saluti ed altre strette di mano.
-
Ed ora – continuò con un sorriso il professore –
permettete di presentarvi gli ospiti d’onore della nostra scuola: la classe 3A
del corso superiore dell’Istituto di Magie ed Arti Orientali MahoRa accompagnati dal professore responsabile del
progetto, Takamichi Takahata,
insegnante di Teoria della Magia, dall’insegnante di Magia Orientale Albireo Imma, dall’insegnante di
spada, la signorina Sunako Nakahara,
dal professore di educazione fisica Kotaro Inugami e dal professore di Magia Occidentale Negi Springfield… il professor Negi
ha anche avuto la fortuna di diplomarsi proprio nel nostro istituto qualche
anno fa
Aggiunse a beneficio degli
studenti mentre, dalla porta, facevano il loro ingresso trenta studentesse in
ordine compatto con gonna a quadri, camicia bianca e giacchetta bordeaux. Le ragazze, di aspetto assortito e altezza
altrettanto varia, si sistemarono in un’unica fila con
la schiena rivolta alle tavolate
-
Inchino! – urlò
una bella donna in kimono con lunghi capelli neri e il viso ovale perfetto, una autentica yamato nadeshiko, la perfetta donna giapponese che reggeva tra le
mani una katana rinfoderata. Quando la punta dell’arma colpi appena il
pavimento trenta teste e schiene si abbassarono,
dopodiché, quando questa si sollevò, le ragazze si voltarono dall’altra parte,
verso gli studenti e fecero altrettanto.
-
Quante sono…
commentò Jeff scorrendo una ad una
-
Noi non sapremmo
mai fare una cosa del genere… - aggiunse Hestia che
sospirava, mettere ordine a Hogwarts era come portare
ordine all’inferno: un’opera impossibile.
-
Sembra che la
prof Evangeline conosca il professore responsabile –
fece notare Jack indicando appena la bionda e l’insegnante che si scrutavano, l’una un po’ accigliata, l’altro sorridente.
-
Negi, da quanto tempo! – Silente e la McGranitt
si protesero verso il giovane mago, all’apparenza ventenne che stava di fronte
a loro in un completo giacca e cravatta che sembrava
appena uscito di sartoria, il classico tweed costoso che ogni inglese sogna di
portare, almeno una volta nella vita – chi l’avrebbe mai detto che saresti
diventato il più giovane professore della storia della magia?
-
È merito del MahoRa dove
sono andato a insegnare – aggiunse il giovane
-
Il professore
sembra carino – fece notare Karen, - doveva essere proprio un secchione
-
Mi sembrano tutti
carini – sottolineò la piccola Potter – hai visto il
prof di ginnastica? Secondo te quelle orecchie sono vere?
Kotaro Inugami, professore di
educazione fisica sfoggiava, infatti, un paio di orecchie da lupo sulla testa
particolarmente vistose; a occhio doveva avere
pressappoco la stessa età del professor Negi.
-
Anche la
professoressa non è da buttare – questo era Jack che indicava la bella donna
col kimono bianco ornato da disegni a glicini e la complicata acconciatura.
-
Vorresti che la Cooman o la Sprite fossero come lei! – celiò il rosso
dandogli un pizzicotto
-
E adesso… il
responsabile del progetto che ha permesso tutto questo, il signor Blaise Zabini della sezione
rapporti diplomatici
Blaise si guardò attorno prima di entrare: i suoi due
pupilli schierati come caposcuola ai capi dei loro tavoli, due teste bionde due
caratteri attaccabrighe… Leonard era l’esatta fotocopia di Draco
e Gardis… Gardis assomigliava fin troppo ad entrambi i
genitori per la pace di quel pianeta…
Fece il suo ingresso
trionfale, erano passati anni da quando le studentesse di Hogwarts
svenivano alla sua presenza, ma era il caso di rinfocolare un pochino quella
leggenda e infatti quando gli occhi blu saettarono da Serpeverde a Tassorosso a Corvonero e a Grifondoro ci fu un
tripudio di cuori infranti e giovani donzelle che si dissero
incondizionatamente innamorate dell’affascinante membro del Ministero, di certo
il corso di Auror dei prossimi anni avrebbe avuto
un’impennata di iscrizioni.
Silente gli
sorrise e strinse la mano; Blaise salutò Piton e la Sprite e poi si rivolse alle due professoresse
straniere baciando a sua volta la mano a ciascuna. Gabrielle Delacour arrossì di colpo tenendosi le guance in fiamme, la
giovane giapponese, invece, parve quanto mai stupita da quell’usanza
occidentale e lo guardò senza capire mentre Negi le si faceva accanto e le spiegava qualcosa in una lingua
complicata. Dopodichè lei sorrise.
Gardis scosse la testa
disperata puntandosi due dita alla fronte: bang!
Leonard pareva a disagio
quanto lei, Blaise riusciva sempre a tirare fuori il
suo lato da dongiovanni, che cos’era in confronto Suoh
Tamaki?
-
Pensi che ci sia
una storia tra il professor Imma e la professoressa Nakahara? – sussurrò piano Hestia
a Karen
-
Boh…
Ad un cenno della prof, comunque, le studentesse presero
posto al loro tavolo.
-
Che il banchetto
cominci! – dichiarò il preside mentre tutti i professori, anche quelli stranieri,
si accomodavano al tavolo rialzato e polli e tacchini, manzo e sufflè facevano
la loro comparsa assieme a quiche e polpettoni, gulash
e tante altre portate assortite.
E mentre tutti mangiavano
gli studenti dei vari paesi si scambiavano occhiate
stralunate, curiosi a vedere come mangiassero.
Le studentesse giapponesi
si davano da fare con lunghi bacchettini di bambù tra
le dita e riuscivano anche ad acchiappare gli sfuggenti spaghettini
che Dishman aveva inserito nel menu a tradimento.
Kitt era diventato matto
quando li aveva scorti in mezzo a tutte le altre pietanze e Gardis, dal suo
tavolo del Grifondoro era dovuta
correre a calmarlo prima che cominciasse a urlare invettive contro quel cuoco
rivoluzionario.
Grazie al cielo gli altri
ospiti provenivano da cucine più umane e non mangiavano con cucchiai
attorcigliati o cose del genere, l’unica cosa era che i ragazzi francesi si
ostinavano ad acchiappare i piselli con il dorso dei rebbi della forchetta, il
che doveva risultare due volte più difficile, ma contenti
loro…
Gardis li guardò, quando
era piccola lei e suo fratello erano stati costretti ad
imparare anche quello, papà era il solito fissato con le buone maniere, ma non
era il caso di mettersi a dare lezioni di galateo in mezzo a Hogwarts e Leonard pareva pensarla allo stesso modo,
scartando rigorosamente la verdura dal suo piatto ricolmo di carne al sangue
che piluccava appena dopo due giorni di caccia nei boschi.
Lei invece ne veniva da due
giorni estenuanti di lavori che si ammassavano uno
dietro l’altro e dell’assillante presenza di Hestia e
Karen che si davano da fare per sceglierle il look migliore per la festa
quando, al momento, pareva solo una che aveva infilato due dita nella presa di
corrente.
E Jeff e Jack, come se non
fosse a sufficienza, la incontravano per i corridoi e la compativano pure! Le
battevano amichevolmente pacche sulle spalle chiedendole di arrivare viva al
ballo o, quantomeno, di non farsi rinchiudere in un ospedale psichiatrico prima
di Capodanno.
Rudiger, invece, era addirittura riuscito a far approvare da
Vanessa quella stupida modifica al copione e per la prossima prova di teatro,
cioè dopodomani, lei e Kitt dovevano assolutamente levare la scena del bacio!
Era proprio vero che quando
c’era stata la distribuzione dei cervelli non era stata equa… come si poteva
creare un essere così idiota come Vanessa Vermyl e uno così subdolo come Rudiger
Greengrass? Se poi li si metteva
assieme era il colmo e il peggio era che Leonard ancora non ne sapeva niente…
non aveva avuto il coraggio di dirglielo… ma avrebbe trovato a ridire su tutto,
sul bacio, su come lo avrebbero fatto e, certamente sul suo inesistente modo di
baciare.
Considerando che la sua
unica esperienza nel campo l’aveva avuta al quarto anno quando era rovinata sopra Jack dal settimo piano della biblioteca della
scuola, non si poteva dire che avesse quelle chissà che arti di seduzione.
Leonard non doveva
aspettarsi un bacio da pornodiva, su questo non c’erano dubbi, su, era un
ragazzo abbastanza intelligente da arrivarci da solo.
E con l’umore che si ritrovava era già qualcosa se lei e Kitt non avevano ancora
pianificato l’omicidio della presidentessa del Comitato Studentesco… tanto
nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.
Ora che ci pensava… in quel
caso non ci sarebbero dovuti essere copioni imbarazzanti e lagne varie… poteva
essere un’idea…
* * *
-
Da
questa parte, prego, - Gardis era stata retrocessa a guida turistica - vedete
di prestare attenzione al percorso e, soprattutto, alle scale. Le rampe si spostano
a loro piacimento, con o senza voi sopra, quindi
procedete con cautela.
-
Sì
A
rispondere era stata la responsabile della classe 3A che procedeva insieme a lei e al suo gruppo, era una ragazza alta e bionda con
modi raffinati che, quando i club di artistica si erano confrontati, si era
presentata come la presidentessa del Club di Belle Arti.
Era
stata una scena a dir poco esilarante: fermi in centro alla Sala Grande, il
club di Artistica di Hogwarts, con
in testa la bruna primogenita di Harry Potter, Hestia,
e, di fronte, un nutrito gruppo di studentesse orientali del Club di Belle Arti
tra cui spiccava la presidentessa e una ragazza dai capelli rossicci trattenuti
da strani legacci a campanelli.
Lo
scambio dei doni era stata come un’epica battaglia del
ciclo arturiano, mancava solo lo squillo delle trombe e poi il valoroso re del
Seggio Periglioso avrebbe potuto gettarsi nella mischia, lancia in resta
accompagnato dai suoi prodi Galvano, Parsifal e Lancillotto.
Hestia e i suoi compagni avevano allungato alle giovani ospiti il
dipinto gigante che ritraeva Hogwarts e il modellino
in creata a cui la sua amica stava lavorando qualche
giorno or sono.
A
quel punto le straniere si erano avvicinate reggendo un parallelepipedo
rifasciato che, apertolo, si era rivelato un modello in scala perfetta
dell’Istituto di Magie e Arti Orientali MahoRa che
sembrava imponente perfino in un innocuo plastico in sughero.
Dopo
di quello la presidentessa stessa si era avvicinata al tavolo dei professori e
aveva posto davanti al preside una sua raffigurazione in pregiato marmo grigio;
Silente era rimasto interdetto di fronte al monumento che lo ritraeva
senz’altro con cinquant’anni di meno e un sorriso da divo del cinema che
avrebbe fatto invidia perfino a Blaise.
Negi e qualcuna delle ragazze si erano scambiati
occhiate divertite, come se non fosse una novità che quella regalasse busti a
grandezza naturale.
Hestia, non da meno, aveva allora porto ai professori delle altre
scuole, uno per ogni istituto, gli stemmi e al responsabile della classe più
numerosa, Takamichi Takahata,
addirittura le quattro statuette con i fondatori.
Inutile
dire che la guerra era seriamente aperta, nessuno dei due club avrebbe ceduto finchè non avesse dimostrato che le proprie doti artistiche
erano indubbiamente migliori rispetto a quelle dell’altro. Per la verità in
quel momento si trattava più di una guerra personale tra Ayaka,
la rappresentate di classe dei giapponesi, ed Hestia, che sembrava presa dal demonio in persona.
Alla
fine la ragazza coi codini, che si chiamava Asuna Qualcosa, aveva trascinato via la bionda di peso
mentre Gardis si era prodigata affinché Jeff e Jack si riprendessero
quell’invasata di loro sorella.
E
tutto era rimasto tranquillo per il resto della serata mentre gli studenti si
scambiavano vicendevolmente i regali preparati e i due Canon facevano amicizia
con la rappresentate del club di giornalismo
dell’altra scuola, Asakura, anche lei in simbiosi
mutualistica con la sua macchina fotografica che, però, a differenza di quelle
dei due biondini, era un modello giapponese digitale che scattava foto da
favola senza la necessità di tutte quelle boiate della camera oscura che i due
avevano allestito alla torre loro dedicata.
Ora,
stanchi dopo il viaggio e la cena sostanziosa, gli ospiti stavano finalmente
per conoscere le loro stanze.
Il
bagaglio, esattamente come accadeva agli studenti che cominciavano l’anno a Hogwarts, si trovava già lassù, sistemato negli armadi e
nei bauli grazie al solerte aiuto di una squadra di elfi domestici.
Poiché
il dormitorio era stato, però, costruito in tempi differenti rispetto agli
altri quattro, quando gli studenti erano meno numerosi, la sua struttura era decisamente differente e ogni studente aveva addirittura a
disposizione una camera per sé con tanto di gabinetto e lavandino, la porta che
si poteva chiudere a chiave e un cassettone apposito per riporre i propri
averi.
Lei,
Kitt e Leonard stavano camminando per accompagnarli mentre il Comitato di
Accoglienza faceva strada a Beauxbatons,
Drumstrang e Cantarena su
per le scale della Torre Nord e la sostituta di Henrietta,
più nervosa che mai, smistava i professori nelle stanze a loro adibite.
-
La
colazione è servita in Sala Grande dalle sette di mattina alle dieci – cominciò
Black leggendo l’elenco di informazioni
di servizio di cui le straniere avevano bisogno – dopo potrete seguire alcune
lezioni in comune con le classi, a seconda della vostra preparazione vi verrà
assegnato un anno scolastico preciso in modo che le informazioni siano
pressappoco le stesse. Poiché le aule sono relativamente piccole
vi consigliamo di dividervi in gruppetti, ciascuno accompagnato da un
professore
Le
ragazze annuirono nella loro divisa bordeaux perfetta
progettando già con chi mettersi in combriccola, dopotutto la scuola era scuola
e nonostante alcune differenze, era la stessa in tutte le parti del mondo.
-
Alle
dodici e trenta si pranza e poi ci sono alcune lezioni pomeridiane, i corsi di
recupero e l’attività dei club. Alle sedici e trenta comincia l’allenamento
delle squadre di quidditch per due ore a squadra, due
squadre al giorno. Alle otto si cena. Alle undici si
spengono le luci
Le
studentesse annuirono come se il coprifuoco prima della mezzanotte non fosse
una novità per loro.
-
Poiché
non prevedevamo di avere solo studentesse, abbiamo allestito due bagni agli
opposti del corridoio, coloro che occuperanno le
camere più a destra dovranno usare il bagno a sud, le altre quello a nord
Assenso
totale in sincrono perfetto.
-
I turni
di ronda saranno svolti solo da studenti di Hogwarts
quindi di notte potrete dormire sonni tranquilli
-
Turni
di ronda? – domandò una ragazzina
-
Non ne
avete al Mahora? – tutte le
trentuno ragazze scossero la testa
-
Beh,
qui si vede necessario. Non preoccupatevi, gli studenti non faranno rumori… -
qualcuno sogghignò.
-
Per
qualsiasi cosa – aggiunse Leonard che, per parlare, aveva ricevuto come
compenso l’esonero di un mese dalle stupide lezioni della Cooman
– potrete rivolgervi ai Caposcuola o ai Prefetti. Io sono il Caposcuola di Serpeverde, lui – e indicò il moro che sorrise – è il
Caposcuola di Corvonero e quel nanerottolo che vedete lì –
Gardis si premurò di lanciargli un’occhiata che avrebbe distrutto un iceberg in
un istante – è il Sostituto Caposcuola di Grifondoro
-
Scusate
– intervenne una ragazza che portava il numero 14 e
poco prima si era presentata come Saotome Haruna – che cosa sono grifondoro,
serpeverde e corvonero?
I
tre di Hogwarts si guardarono un istante e poi Gardis
si fece avanti sorridente a spiegare la cosa
-
Quando si
entra a scuola il primo anno, a seconda delle proprie
abilità e del proprio carattere si viene smistati in una delle quattro Case: Grifondoro patria dei coraggiosi, Corvonero
signori dell’intelligenza, i buoni e gentili Tassorosso
e le subdole e infide Serpi...
E
quello bastava per pagare l’offesa di poco prima, non
era una “nanerottola”, non era colpa sua se non era una stanga da un metro e
novanta!
-
Io
veramente devo ancora capire l’utilità di Tassorosso
– commentò poco gentilmente Leonard
-
beh, considera che sennò non sapremmo a chi far
fare tutte le ronde aggiuntive – gli rispose pratico Chris
-
Oooh… e
come venite divisi? Scegliete voi? – chiese un’altra
ragazza di nome Kuu Fei che
sembrava affascinata da quel processo
-
No,
questo è un lavoro del Cappello Parlante, un artefatto magico molto antico
-
Ci
farete fare un giro? – domandò a sua volta un’altra
studentessa, molto sorridente, Qiao Ling Xien
-
Certo,
ma nei prossimi giorni, temo che le Sale Comuni siano poco presentabili
ora… – ammise la bionda e uno sguardo di Kitt le disse che Corvonero sarebbe stato meglio tenerlo fuori dal tour, non
era un bello spettacolo l’intera sala dove gli studenti si spostavano in
gondola cantando Oh Sole Mio.
-
Credo
che prima dovremmo capire un po’ meglio come funziona questa scuola –
intervenne la numero 24, Satomi
Hakase – spero che il professor Negi
ci dia qualche spiegazione…
-
Ma voi lo sapevate che aveva studiato qui? –
domandò qualcuna mentre il gruppetto si disperdeva nelle varie stanze
-
E chi
lo sapeva…
Gardis
tirò un sospiro di sollievo e una gomitata al
fratello, poi i tre se ne andarono: non era stata una giornata facile e doveva
ancora impedire a Chris di andare a litigarsi col cuoco.
* * *
Nei
giorni seguenti le cose andarono meglio.
Il
Comitato di Accoglienza, nella sua divisa orribile creata da Vanessa Vermyl, stilista fallita, vagava per la Scuola portando con
sé gruppetti di studenti curiosi e professori e Negi Springfield stesso aveva fatto un piccolo tour
alle sue narrando loro alcuni aneddoti dei tempi che studiava lì e fu molto
felice di sapere che al grande banchetto natalizio sarebbero intervenute
diverse sue conoscenze, tra cui Seraphin Black e relativa fidanzata.
I
vari club similari erano entrati in contatto e il club di Cheerleading
del MahorRa, per ogni allenamento di quidditch, faceva il tifo alle varie squadre che si
rincorrevano da una parte all’altra del campo, era uno sport che affascinava
molto gli orientali e alcune delle ragazze parevano particolarmente attirate dall’abilità
delle atlete femmine insieme a certi armadi a tre ante come Montague.
La
partita di domenica tra Corvonero e Grifondoro fu un tripudio di festa per tutti, Gardis si
stava divertendo un mondo a combattere contro la sua squadra preferita e dall’alto
degli spalti Leonard non sapeva per chi fare il tifo, così si era limitato a
tenere il broncio tutto il tempo lamentandosi con Rudiger,
sedutogli accanto, e dicendogli di tacere ogni due minuti mentre questo
incitava ora un giocatore e ora un altro.
Jack,
che si era allenato molto, riuscì ad acchiappare il boccino d’oro, ma i
cacciatori dei corvi erano bravi e Roderick non era
ancora un asso, nonostante quella settimana avesse rischiato parecchie volte la
vita a causa dei tiri omicidi di Gardis, casualmente di cattivo umore.
E
Kitt non era certo un portiere tanto scadente da non lanciarsi dalla parte
giusta quando lei o qualcun altro della squadra decideva di tirare.
Il
risultato finale di
Quando
finalmente le due squadre atterrarono furono accolte
da abbracci ed applausi degli altri rosso-oro e blu-argento
e quasi portati a spalla negli spogliatoi.
Defilandosi
un po’ dalla calca, Gardis si guardò attorno, scorse suo
fratello immusonito sugli spalti, gli sorrise e salutò Rudiger
con trasporto, poi si avviò verso il palco dei professori che la stavano applaudendo.
-
Posso?
– chiese la bionda al collegio docenti riunito negli abiti della festa
Silente,
la McGranitt, Piton e Vitius si scambiarono un’occhiata, poi il preside annuì e
lei scese dabbasso per le scalette ripide, sempre con la Icarus
-
Possiamo
Kitt, possiamo! – urlò all’amico abbracciandolo sotto
lo sguardo severo di suo fratello maggiore
-
Gardis senti… - cominciò il Greengrass mentre gli occhi verdi gli scintillavano di
malizia e soddisfazione
Ma
prima ancora di terminare la frase la biondissima
secondogenita dei Malfoy stava già correndo per il campo e, raggiunta una certa
velocità, salì al volo sulla scopa e sparì verso l’orizzonte seguita a ruota
dal moro.
Non
era una vittoria qualunque quella; Gardis adorava giocare contro i corvi perché
erano avversari leali e temibili, giocavano molto bene e si riusciva facilmente
a intuire come negli anni passati avessero fatto a vincere tante Coppe delle
Case.
Ma quella… quella era la prima partita che vinceva seriamente con
Kitt e, soprattutto, da CAPITANO!
Lei
e il giovane Black avevano un rituale quando
terminava la loro partita, prendevano le scope e volavano
oltre la Foresta Proibita, al centro c’era un laghetto piccolino con una radura
altrettanto minuscola tutt’intorno, adoravano quel posto, ma avevano il
permesso di andarci solo in rare occasioni.
Per
quanto la riguardava non aveva paura e di certo non
sarebbe stato qualche centauro con l’umore sotto gli zoccoli a spaventarla e
Kitt diventava abbastanza poco assennato, in sua presenza, da assecondare anche
quel capriccio.
Quando
scese dalla scopa che ancora era in movimento, atterrò sull’erba fresca, lì
filtrava il sole e la neve che invece si accumulava
era stata sciolta dai raggi invernali lasciando l’erba fresca e profumata.
Gridò,
esultate e facendo scappare diversi uccelli dai rami circostanti mentre lui la
raggiungeva, poteva comprendere la sua soddisfazione ed era contento per lei,
anche se si trattava di una sua sconfitta.
Si
sedettero entrambi sul prato a guardare le sponde del laghetto scintillante nel
sole del pomeriggio, l’acqua era gelida quanto quella del Lago Nero. Respirò a pieni polmoni l’aria pulita e fresca mentre la
brezza invernale le scompigliava la chioma biondissima e l’argento dell’acqua
faceva scintillare i suoi occhi bicolori.
Poi
qualcosa attirò la sua attenzione e un fruscio sospetto catturò il suo sguardo
mentre, dal folto del bosco, si muovevano i rami dei cespugli
-
Vieni
fuori, Leonard – disse seccata risistemandosi i capelli – non mi piace quando
fai così e non dovresti dare retta a quelle cretinate di Rudiger,
mi hai sentita?
Dalla
boscaglia emerse la figuretta tranquilla di una volpe dal mantello dorato che
si avvicinò all’acqua, apparentemente senza darle confidenza.
Kitt
sorrise mentre vedeva uno strato tic prendere la sua
compagna di fuga, lei si alzò all’improvviso e acchiappò la bestia per la
collottola, sollevandola finchè i suoi occhi così
strani non guardarono fissamente in quelli dell’animaletto selvatico
-
Ho
detto fuori dai piedi, Leonard, mi hai sentito?
Stava
impazzendo?
-
Gardis
forse quello non…
Ma
dopo un sibilo strano gli occhi della volpe si fecero
seccati e scomparve in una nuvoletta, lasciando stupefatto l’altro Caposcuola
che vedeva apparire dal fumo la testa bionda del Principe delle Serpi che si
spolverava la giacca
-
Va
bene, me ne vado… - borbottò secco per essere stato trattato a quel modo
E
sua sorella aspettò finché non fu scomparso, battendo nervosa il piede
sull’erba.
Quando
il rumore fu scomparso lei si rimise a sedere
-
Tuo
fratello è… un… animagus? – chiese alquanto stupito
lei lo fissò interdetta, non lo sapeva?
-
Certo,
tutti i Malfoy, noi… - si puntò una mano alla bocca prima che un’altra parola
le uscisse, accidenti, si era dimenticata che aveva
detto di non dirlo… ecco perché lui non lo sapeva. Kitt le sorrise,
comprendendo il motivo di quel gesto
-
Va
bene, è un animagus – ammise
-
Ogni
Malfoy? Anche tu? – indagò lui, lei si morse la lingua, accipicchia, si era
lasciata sfuggire un po’ troppo…
-
Sì –
annuì tristemente
-
E cosa sei?
Lo
guardò un istante.
E
quello successivo nel mucchietto dei suoi abiti comparve il musetto di un
animaletto bianco. Christopher rise prendendolo con delicatezza sotto la pancia
e guardandolo, accarezzandogli la testa
-
Una
donnola? – chiese stupito di vedere il pelo bianchissimo e la coda con il
pennacchio nero. Gli occhi erano rimasti uguali di due colori differenti. –
femmina – oserei dire – aggiunse mentre le faceva il solletico come usava anche
in Ungheria con i cani di sua madre; il piccolo animaletto, però, si stava decisamente contorcendo dal ridere mentre col dito tracciava
qualche piccolo cerchio sulla pancia coperta dalla pelliccia bianca.
Quando
smise l’animale lo fissò con odio.
Sapeva
che se fosse stata un’umana sarebbe stata rossa come un pomodoro, in effetti si era preso un po’ di familiarità.
Quella
specie di scoiattolo squittì qualcosa che lui chiaramente non capì, aspettò finchè dal nulla apparve una nuvoletta e, qualche attimo
dopo, ne emerse la testa bionda, subito seguita da un paio di mani che
reggevano la blusa della divisa da quidditch dei grifondi di fronte al petto e al pube
-
Ti
avevo detto di voltarti, screanzato! – gli gridò mentre lui rideva, la sua risata però era contagiosa e per poco non si dimenticò che
doveva tenere quella giacca bella alta se non voleva collezionare una bella
umiliazione, come se le ultime con lui non fossero state sufficientemente
cocenti.
-
D’accordo…
Lui
si voltò di spalle con le gambe incrociate aspettando che lei si rivestisse del
tutto: doveva avere un bel freddo con la temperatura polare che c’era…
-
Carine
le mutandine con la violette – aggiunse, sapendo che
si sarebbe infuriata, ma le venivano le guance rosse quando era imbarazzata e,
trovava, le stavano davvero bene.
-
Spiritoso…
- sibilò pericolosa quanto un serpente a sonagli, o meglio, pericoloso quanto
lo stesso sibilo emesso da suo fratello – e, per inciso, non sono una donnola,
sono una faina delle nevi, o ermellino, se preferisci…
-
Ah sì?
-
Sì
-
Hai da
ridire anche sul sesso oppure lo hai cambiato mentre sei diventata quella
specie di topolino bianco?
-
Non è
un topolino bianco! – sbuffò contrariata mentre si rinfilava
i pantaloni rossi
-
Innegabilmente
femmina – aggiunse lui – hai un pelo molto morbido, come i tuoi capelli
-
Grazie
– la cortesia era appena percettibile, soprattutto visto che
lui se la stava ridendo e la stava anche prendendo in giro
-
E dimmi
un po’, qual è il tuo patronus?
-
Cosa ti
fa credere che io sappia invocarne uno? – esclamò lei esterrefatta
-
Beh, il
fatto che ti piacerebbe davvero tanto, che sai maneggiare quella bacchetta a
sufficienza da infilarla negli occhi a qualcuno e…
-
D’accordo,
va bene, so invocare un patronus,
e allora?
-
Quale
-
Non te
lo dico
-
Dimmelo
-
No
-
Perché?
-
Non
sono affari tuoi. E non dovevi farmi il solletico quando non potevo difendermi
-
Ce
l’hai con me per quello
-
Sì
-
Siamo
permalosetti, eh?
-
Puoi
evitare quegli orribili modi di dire di mio fratello?
-
D’accordo,
quale? – lei sbuffò
-
La
tigre siberiana bianca
-
Ti
accontenti di poco – scherzò lui
-
Non ti
concedo commenti in proposito
-
D’accordo,
starò zitto
-
Bene.
Silezio.
-
Come
procede quella questione tra Leonard e Karen? – domandò lui cambiando argomento
-
Come se
non te ne parlasse – Gardis era ancora arrabbiata e tutta rossa in volto
-
Voglio
la tua opinione.
-
Karen è
una piccola sconsiderata, continua ad andare da lui e lui ci gioca come il
gatto col topo e, grazie al cielo, evita di farle qualcosa. Sua sorella la riporta in camera tutte le sere
-
Ciel?
-
Già.
Credo che ci sia qualcosa tra lei e Leonard
-
Ah sì?
-
Probabile…
-
Come
mai?
-
Intuito
-
Il tuo
deve funzionare proprio bene vista quella finta che mi hai fatto all’ultimo
centro – un ghigno soddisfatto storpiò le belle labbra: Kitt sapeva farla
arrabbiare e quietarla nell’arco dello stesso minuto, chissà come conosceva così bene i suoi punti deboli…
-
Mi stai
lisciando? Guarda che non cedo per così poco…
-
D’accordo,
che devo fare?
-
Non ho
voglia di fare la ronda con Colfer…
-
Mh, e
vorresti che venissi io?
-
Fate
cambio, domani toccherebbe a te.
-
Mi stai
sfruttando, lo sai?
-
Leonard
dice che ti fai TROPPO sfruttare da me.
-
Allora
forse rifiuterò – disse lui come se valutasse un’offerta
-
Vorresti
forse che andassi in giro a dire che hai perso tre partite di Machiavelli con
me?
-
Addirittura
tre? Quando è successo? – domandò con falsa amnesia
-
Indovina…
-
Questo
si chiama ricatto…
-
E
allora? – che problema c’era a ricattare una persona? Sua madre e suo padre lo
facevano in continuazione e non c’erano mai stati danni gravi, erano
addirittura ancora sposati!
-
D’accordo,
farò la ronda, ma tu mi darai la rivincita
-
Tutte
quelle che vuoi
-
A cosa
giochiamo? Biscotti? Figurine?
Per
una volta fu tentata di proporgli di giocare a streap-poker,
ma si trattenne, non era il caso di distruggerlo in quel modo, povero ragazzo,
era poco abituato ad avere a che fare coi Malfoy.
-
I
biscotti andranno bene.
-
Ok.
-
Ora
sarà il caso che rientriamo, quelle nuvole nere non promettono niente di buono
Lei
alzò la testa e vide il cielo farsi scuro. Aveva ragione, come sempre.
Corvonero patria dell’intelligenza era decisamente
riduttivo…
* * *
Spazio autrice:
ciao a tutti! Come promesso questo era il capitolo del
grande arrivo del Mahora. E come promesso c’erano un
po’ di modifiche tecniche alla scuola originale.
Innanzi tutto, la più
evidente: Negi non è un bambino di 10
anni ma un adulto ventenne diplomatosi proprio a Hogwarts.
Secondo punto: Imma è un professore della scuola (praticamente
impossibile).
E terzo punto ho aggiunto un nuovo personaggio: Sunako
Nakahara che, forse qualcuno saprà, è la protagonista
del manga Perfect Girl Evolution
(in uscita in Italia a ottobre, l’horror più divertente della storia).
Bene, vorrei dire qualcosa
a proposito di uno dei nuovi personaggi ma non posso, rischierei di fare degli
spoiler che non devo, ad ogni modo sappiate che uno dei “nuovi” ha un legame
particolare con la storia.
Vi ringrazio nuovamente
tutti per i commenti che mi lasciate e per la lettura della mia storiella
pazza, credetemi se vi dico che peggiorerà col tempo ^_^
Grazie a tutti quelli che
la aggiungono nei preferiti o che mi lasciano un commento spronandomi a
continuare la mia avventura. Thank you! Al prossimo aggiornamento!
Nyssa
PS: nell’altra fic facevo spesso riferimento alla numerologia e oggi mi è
tornato in mente che con questa non l’avevo ancora fatto…
Pensa che ti ripensa, questo capitolo è l’ideale per cominciare con il
14: l’uomo e le bestie, vi ricorda niente? Un branco di persone per i fatti
loro all’esplorazione di Hogwarts con il povero
comitato e Gardis e Kitt che devono tenerli a bada… francamente ho idea che il Mahora sia piuttosto scatenato, gli altri magari no perché sono
pochi e hanno un professore sempre alle calcagna.
PS2: per chi volesse avere
una panoramica delle studentesse del Mahora, vi posto il link, ma leggetelo solo se non avete già un’idea
di come sono fatte, io personalmente è difficile che segua l’idea di
personaggio che ha l’autore, in genere me ne faccio sempre una mia, questo è
solo un dovuto a Ken Akamatsu, creatore della scuola,
delle ragazze, di Negi, dei prof e anche di Evangeline che è comparsa già dalla storia precedente.
http://www.freewebs.com/negima_poll/negima_trip.jpg
Arwen_90: anche in questo quattordicesimo chappy
Leonard fa solo brevi comparse, questo perché c’è qualcosa che lo riguarda che
verrà alla luce tra un paio di capitoli, quindi non è il caso di renderlo all’improvviso
il protagonista indiscusso della storia, ma avrà un ampio spazio in cui
manifestarsi, prometto!
Gardis è una povera vittima
delle circostanze come tutte le altre, ma soprattutto è vittima dell’incompetenza
dei suoi compagni, per questo è così acida e intrattabile, a volte mi dispiace
descriverla sempre così prossima alla crisi isterica, ma per esperienza
personale so che è così.
Ehehe, immagino che alcuni personaggi passino un po’ in
secondo piano, ma benché la protagonista sia Gardis, in genere succedere che
tutto arriva da qualche secondario; Jack, Jeff ed Hestia non lo sono così tanto, ma hanno qualcosa da dire e
prima o poi lo faranno, come si vede sono alle prese con un’indagine niente
facile.
Ti mando un bacione anche io e, se tu aspetti il prox cappy, io aspetto il prox
commento! Ciao ciao, Nyssa
DragonSlave:
Non posso fare accenni al
mistero che portano, dico solo di non fermarsi all’apparenza, è molto diverso
da quello che si pensa.
Per quanto riguarda gli
scheletri, invece, vedi giusto, ce ne sono a bizzeffe e non aspettano altro che
l’occasione propizia per venire alla luce, basta solo
attendere, ma tutti avranno i loro perché e i loro percome.
Ehehe, come già detto Leonard diventerà un personaggio di
rilievo più avanti, salvo poi tornare un poco nell’ombra, che alla fine è il
suo vero elemento. Il suo segreto non so quando verrà
alla luce, forse mai? Boh, non l’ho deciso, credimi, è ancora il minore dei
problemi…
La matassa, prima di
scioglierla, deve però essere ingarbugliata ancora un pochettino,
mancano un paio di avvenimenti e poi potrà dichiarare il punto di metà fic, pressappoco dove termina la
parte di rimescolamento e comincia quella di sciolta dei fili.
Spero che il capitolo ti
piaccia, una veloce carrellata di quello che succederà in futuro e dei nuovi
personaggi. Aspetto con ansia il tuo prossimo commento, mi raccomando!
Nel frattempo ti mando un bacione grandissimo, ciao! Nyssa
Hollina:
Mirtilla fa sempre pena, ma è anche colpa sua se
nessuno la va a trovare, personalmente penso che sia una lagna,
ma anche un’ottima informatrice.
Gardis è prossima al
suicidio, ma non posso lasciarla morire così presto sennò la fic va a buttarsi con lei e non saprei come continuarla, ad
ogni modo dopo di ora c’è ancora un brutto periodo per
lei e poi, finalmente, la sospirata tranquillità.
Ti lascio ai tuoi studi, mi
raccomando, aspetto il tuo commento, un bacio! Nyssa
_Nana_: so cosa significa essere di fretta per un sacco di impegni, quindi non hai di che scusarti, piuttosto sono
io che ormai sono un po’ poco puntuale con gli aggiornamenti…
Mi fa piacere il precedente
capitolo ti sia piaciuto, spero che sarà lo stesso
anche con questo, ciao e a presto! Nyssa
Vavva:
momento di crisi e di delirio a Hogwarts e aspetta di
vedere che cosa succederà quando queste del Mahora
saranno davvero in giro!
Beh, io penso che con
genitori come Draco, Herm e
Harry sia inevitabile sentirsi molto orgogliosi di
loro, ma allo stesso tempo inferiori, nessuno si sente in grado di uguagliarli!
E non c’è neppure la possibilità di mettersi alla prova visto
che ormai Hogwarts è un posto tranquillo.
Ecco pronto per te il
capitolo, spero che non ne rimarrai delusa, io continuerò ad aspettare il tuo
commento, ciao e un bacione grandissimo, Nyssa
Lord Martiya: no, niente Buffy o roba del
genere, ma per il tizio notturno c’è tempo… nel mentre
è arrivato il Mahora con la sua schiera di guai mica
da poco (e parlò soprattutto dell’organizzazione).
Spero che il capitolo ti
piaccia, aspetto di sapere, ciao! Nyssa
Lisanna Baston: no no,
dimmele subito queste idee, sono curiosa! Come i lettori sono appassionati alla
storia e cercano di capire ciò che vuole svelare l’autore, in genere quest’ultimo
cerca di scoprire cosa si aspettano i lettori, quindi devi assolutamente dirmelo!
Spero che ti piaccia questo
cappy al pari del precedente, ciao e un bacio! Nyssa
Whateverhappened:
tutti hanno il loro ruolo nella storia, quindi è giusto dare a ciascuno il
proprio spazio, è brutto avere personaggi di cui si dice troppo poco, mentre io
voglio parlare di tutti perché tutti sono frutto della mia
mente malata e determinanti per lo svolgimento della storia e la
risoluzione di misteri &co.
La coppia Hestia-Jeff è da prendere con le pinze perché loro non sono
una coppia eppoi ci sono
vari problemi…
Per quanto riguarda il
morbillo magico, no, non è un mistero, solo un’epidemia scolastica come ogni
tanto capita e quando gli studenti vivono tutti insieme
è anche peggio!
Per
Ehehe, la storia del morso non c’entra granchè
perché non prevedo di creare nuovi vampiri, ce ne sono già a sufficienza! Il troppo
fascino acceca.
Bene, spero che anche
questo capitolo ti piaccia, seppure sia un po’ di transizione, aspetto il tuo commento, ciao! Un bacione, Nyssa
Killkenny:
come vedi ci assomiglia parecchio, ho dato un
ritocchino all’anno sennò erano troppo piccole e un paio ai prof, sempre perché
sennò sarebbero stati troppo piccoli.
Per lo stanzino del
basilisco, sì,
Grazie per il voto
altissimo, spero che ti piaccia anche questo quattordicesimo aggiornamento,
ciao! Nyssa