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Autore: Akemi chan    10/09/2014    3 recensioni
Dopo aver visto il film mi è rimasto un po' di amaro in bocca per un semplice motivo: Pitch.
Normalmente i cattivi come lui li odierei, ma questa volta è stato diverso.
Alla fine del film mi dispiaceva per lui, perché in fondo voleva solo essere amato.
Fu in quel momento che pensai "Perché non farlo?".
Ed è così che è nata questa storia...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- L'ombra della sera

Stava viaggiando di città in città, portando la paura nei bambini come ogni notte, quando si accorse che l'alba era vicina.
Così decise che come ultima cosa sarebbe andato a visitare la casa della sua umana preferita.
Come al solito la trovò che dormiva irrequieta e nervosa, avvolta dalla polvere nera degli incubi.
I SUOI incubi.
Pitch adorava quella ragazza. Aveva sedici anni, eppure non c'era una notte in cui riuscisse a dormire tranquillamente.
Era stato tutto merito suo se aveva imparato a manipolare i sogni di Sandman prima, e a liberarsi dopo che i Guardiani l'avevano imprigionato.
Lei era il suo prezioso tesoro, una sotto specie di caricabatterie quando i suoi incubi erano deboli, ma, soprattutto, era l'unica umana che riuscisse a vederlo.
Si sedette sul bordo del letto e aspettò. Non molto tempo dopo la ragazza si mise a sedere urlando.
Quanto adorava vederla così; terrorizzata, sudata e ansimante dalla paura, che stringeva convulsamente il lenzuolo fra le dita e che con occhi spalancati fissava il vuoto.
"Buon giorno Annie"
disse sorridendo maliziosamente.
La ragazza non riuscì a trattenere un gridolino di sorpresa quando lo vide.
"A...ancora tu."
"Che ci vuoi fare?Finché farai brutti sogni io starò qui. Te l'ho già detto tempo fa."
"Tu e le tue manie dovute alla mancanza di attenzioni mi farete impazzire"
Disse esasperata la ragazza passandosi una mano sulla fronte per asciugarla.
"Non fare la psicologa con me. Tanto non me ne vado" Fece una pausa per sorriderle sornione.
"Mi sei troppo utile lo sai."
"Vai al diavolo Pitch! Odio questa situazione!"
"Ehi! Quanta confidenza!"
Disse ridendo l'uomo nero.
"Da quando ho memoria sei sempre stato qui, ormai ci sto prendendo l'abitudine."
"Come sei carina quando menti. Anche prima ti sei spaventata quando mi hai visto o sbaglio?"
La ragazza abbassò il capo arrabbiata e Pitch rise.
"Io torno a dormire. Quindi vattene."
Concluse l'umana fulminandolo con lo sguardo per poi nascondersi sotto il lenzuolo
"Va bene, va bene me ne vado. Ci vediamo domani."
"Muori".
Ridendo il ragazzo tornò nel suo rifugio e lì si mise ad accarezzare il suo nuovo incubo appena nato.
"Guarda quanto sei bello. Pieno di angoscia, solitudine, tristezza e rancore.
Solo quella ragazza riesce a far comparire esseri magnifici come voi.
Farò in modo che i Guardiani non la scoprano, così avrò un esercito di incubi invincibili e attuerò la mia vendetta."


"Jack! Vieni veloce!"
Il neo guardiano corse in contro a Jamie che lo stava chiamando.
"Dove stiamo andando?"
"Da mia cugina"
"Come mai?"
"È appena arrivata in città per le vacanze. Devo salutarla per forza, poi possiamo andare a divertirci."
"Ho capito. Muoviamoci."
Lo spirito della neve ed il ragazzo attraversarono in fretta la città con lo slittino e arrivarono davanti alla casa del bambino. In quel momento una ragazza dai lunghi capelli marroni e gli occhi grigi stava scendendo da un auto con un enorme borsone a tracolla I due amici si avvicinarono.
"Ciao Annie!"
"Oh ciao Jamie.Quanto tempo. Sei diventato più alto."
Lo salutò di rimando la ragazza.
Jack la guardò curioso mentre i due si raccontavano brevemente i fatti più recenti.
Quella Annie non doveva avere più di diciassette anni, indossava un enorme cappotto nero e dei jeans scuri. Ai piedi portava degli anfibi e nelle mani aveva dei guanti. Oggettivamente parlando era una bella ragazza, solo un particolare stonava nel suo viso: delle occhiaie enormi, come quelle di chi non dorme da secoli.
"Ehi Jemie! Perché ha quelle occhiaie?"
"Non ora Jack. Dopo te lo spiego." Sussurrò il bambino.
"Cos'hai detto scusa? Non ho capito" chiese la ragazza sorridendo.
"Oh...niente! Parlavo con un mio amico!"
"Amico?"
"Sì, Jack Frost! Lo conosci?"
"Intendi la leggenda locale del ragazzo che va in giro a congelare tutto?"
"Si proprio lui! Siamo amici sai?"
"Sono contenta che tu abbia un amico immaginario così simpatico Jamie..."
la ragazza sorrise tristemente e poi sospirò.
"Tutto bene cugina?"
"Certo! Certo!"
Si riprese subito lei.
"Vado a portare le mie cose in camera e a sistemarle!Ci vediamo per cena."
"Ciao. Di tu a mia mamma che sto fuori a giocare un altro po' "
"Certo!".
La ragazza sparì dietro la porta e Jamie e Jack si allontanarono.
"Tua cugina è strana."
Disse lo spirito.
"Non la biasimo. Ha problemi a dormire."
Sentendo questo Jack si incuriosì. "Che intendi con problemi?"
"Se non ho capito male è da quando è piccola che non passa una notte che non abbia gli incubi.
Se sta via a dormire da amici o va in gita per qualche giorno, per una o due notti riesce a riposare, poi però ritornano."
"E i suoi genitori che cosa fanno?" "Nulla. Hanno provato di tutto, l'hanno addirittura portata da uno psicologo, ma non è servito a niente così si sono arresi e la lasciano in pace."
Jack iniziò ad insospettirsi e un'idea si fece largo nella sua mente, ma la cacciò via vista la sua improbabilità.
"Comunque non preoccuparti Jack! Adesso andiamo a divertirci!"
La notte arrivò in fretta e Pitch quella sera era molto occupato e a conti fatti pensò che fosse meglio passare subito da lei. Entrò nella camera di cui ormai conosceva ogni angolo e si avvicinò al letto.
"Ehi! Sveglia sono io..." disse afferrando il lenzuolo e scostandolo.
Con sua grande sorpresa sotto non c'era la ragazza, ma bensì due cuscini.
"Cosa diavolo?!" Sbraitò infuriato.
"Calmo Pitch calmo. Magari è solo andata al bagno."
Così dicendo si avviò verso il bagno e lo trovò vuoto.
"Sarà in cucina di sicuro. Avrà avuto sete."
Ma non la trovò nemmeno lì.
Si innervosì ed inizio ad urlare
"Dove può essere quella ragazzina! E dire che l'ultima volta che l'ho vista non è stato nemmeno ventiquattro ore fa!"
Non sapeva come fare a trovarla, poi, di colpo, l'illuminazione.
Passò attraverso i muri ed entrò nella camera del suo fratellino e iniziò a spargere della polvere nera su di lui.
"Avanti marmocchio...dimmi dov'è la mia gallinella dalle uova d'oro..."
Il bambino cominciò ad agitarsi e sopra di lui l'incubo prendeva forma.
"Allora è così... pensavi seriamente di nasconderti da me andando semplicemente da tua zia?Povera piccola illusa."
Sorrise malignamente e richiamò uno dei suoi incubi purosangue.
"Portami da lei".
Sussurrò.
In breve tempo arrivò in una cittadina.
Ci mise un instante a riconoscerla. Era il posto in cui quei maledetti guardiani lo avevano sconfitto.
Fece finta di nulla e continuò a cercarla, fino a quando si ritrovò davanti alla casa di quell'odioso bambino che aveva rovinato i suoi piani neanche un anno prima.
Non voleva entrare in quel posto, forse per orgoglio, ma la sentiva, lei era lì dentro che dormiva tranquilla e lui questo non poteva permetterlo. Fece per entrare, ma si accorse che qualcuno era appollaiato sul tetto. Guardò meglio e riconobbe quell'odioso essere che altri non era, se non Jack Frost.
Non poteva farsi scoprire da lui o il suo intero piano sarebbe fallito ancora prima di poter affettivamente cominciare. Così aspettò che se ne andasse, ma il guardiano non accennava a volersi muovere.
Si avvicinò un altro po' e si accorse che si era addormentato.
"Magnifico. Non potevo aspettarmi niente di più stupido da quell'idiota."
Entrò in casa attraverso il muro e seguì l'odore della ragazzina fino ad arrivare in una stanza arredata molto semplicemente; c'erano solamente un armadio, un letto e una scrivania. Il borsone che aveva visto molte volte sopra la sedia nella sua camera adesso era per terra vicino all'armadio.
Pitch si avvicinò alla ragazza e le sussurrò all'orecchio maliziosamente.
"Pensavi di sfuggirmi?
Tu sei mia.
Ricordatelo. Non puoi scappare da me.
Io ti troverò, sempre e in qualsiasi momento..."
Le sparse un po' di sabbia nera sul viso e subito lei cominciò a dimenarsi. Lui sorrise e rimase ad aspettare come al solito.
Come previsto la ragazza si svegliò in preda al panico, ma lui le tappó la bocca prima che potesse emettere un singolo suono.
"Ciao dolcezza.
Ti sono mancato?"
Lei provò a liberarsi, ma lui la bloccò. "Shh. Sai che adoro sentirti urlare dalla paura, ma per questa sera faremo un eccezione. Domani dovrai dire che sei riuscita a dormire va bene? Che non hai avuto nessun incubo."
La ragazza lo guardò furente.
"Non fare così. Ho i miei motivi per chiedertelo.
Se mi ascolterai ti premierò va bene?" Annie non credette molto, ma decise di assecondarlo, forse sarebbe riuscita a convincerlo a farla dormire per una notte soltanto, così annuì.
"Perfetto allora io adesso tolgo la mia mano e tu non fiaterai."
L'uomo nero si spostò e la ragazza rimase immobile.
"Brava così. Ora io vado. A domani."
"Attento che se non ti vesti Jack Frost ti..."
Non finì la frase che Pitch si girò di scatto e la fissò furioso.
"Che nome hai pronunciato?!"
"Ehi! Calmati! Stavo scherzando, è solo un modo di dire."
"Un modo di dire?"
"Sì, come...che ne so...piove a catinelle e simili."
Il ragazzo si calmò e le diede un colpetto sulla testa.
"Non pronunciare mai più quel nome in mia presenza."
La minacciò sorridendo, ma questo non voleva dire che scherzava.
"Sì, ho capito. Certo che sei proprio permaloso. Se permetti, adesso vorrei dormire. Sono solo le quattro."
"Vedremo se dormirai. Volevi fregarmi. Devo vendicarmi no? Buona notte ed incubi d'oro."
L'uomo nero sparì nell'ombra e lasciò la ragazza da sola nella stanza che, esausta, si lasciò cadere sul letto.





Angolino autrice: Salve a tutti! Credo che tutti siano stanchi di leggere una cosa del genere, ma questa è la mia prima fan fiction e spero vi piaccia. Per essere il primo capitolo è un po’ corto, ma spero di poter migliorare col tempo, sono qui anche per quello.
Se potete lasciare una recensione ne sarei felice, non per il gusto di vederla, ma per sapere se la storia per voi è scritta bene o male.
Grazie per essere arrivati fino a qui. Vi saluto intanto e spero che questo non sia un addio, ma un arrivederci.
 
  
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