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Autore: Akemi chan    11/09/2014    3 recensioni
Dopo aver visto il film mi è rimasto un po' di amaro in bocca per un semplice motivo: Pitch.
Normalmente i cattivi come lui li odierei, ma questa volta è stato diverso.
Alla fine del film mi dispiaceva per lui, perché in fondo voleva solo essere amato.
Fu in quel momento che pensai "Perché non farlo?".
Ed è così che è nata questa storia...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2- La ragazza della casa gialla


Il mattino arrivò troppo presto per Annie.
Pitch aveva tenuto fede alla sua promessa di punizione e lei non chiuso più occhio. Scese le scale sbadigliando e si diresse in cucina, dove trovò tutta la famiglia di sua zia riunita per fare colazione.
"Buon giorno Annie! Dormito bene?"
Le chiese gentilmente sua zia.
"Buon giorno a tutti. Questa notte ho dormito come un sasso."
Disse lei sedendosi a tavola.
"Credo sia colpa della mia camera se faccio spesso degl'incubi. La finestra deve essere stata montata male."
"Pefché dici che è montata male?" Chiese Jamie addentando un pezzo di pane.
"Semplice: La mente umana è più propensa a generare quelli che vengono definiti incubi in presenza del freddo. In opposizione al fatto che, quando si è piccoli, si è al caldo tra le braccia dei genitori e, quindi, si aveva una sensazione di sicurezza ."
Tutti la guardarono stupiti, così lei si affrettò a dire qualcosa.
"Me l'aveva spiegato il mio psicologo. È per questo che lo so."
"Che forza!"
Commentò Jamie.
"Ok, adesso finite di fare colazione. Jamie, tesoro, dopo porta con te Annie. Se non sbaglio qui vicino abita una coppia che ha una figlia che non dovrebbe essere molto più grande di te."
"Grazie zia."
I due finirono velocemente di mangiare e uscirono fuori.
"La casa è in fondo alla via, quella grande e gialla. Io adesso vado a giocare. Ci vediamo dopo."
"Grazie per le indicazioni. A dopo. Divertiti con...Jack Frost".
 Pronunciò le ultime parole sforzandosi di non ridere e si avviò per la strada.
Trovò velocemente la casa, dire che era grande era un eufemismo. Esitò prima di suonare il campanello, cosa avrebbe detto?
"Salve, noi non ci conosciamo. È vero che ha una figlia della mia età?"
Era un'idea stupida. Però non poteva tornare da Jamie e dirgli cosa?
"Ho paura di fare una figuraccia. Posso venire a giocare con te, i tuoi amichetti e il tuo amico immaginario?" .
Non poteva cadere così in basso, aveva un orgoglio da difendere. Fece un respiro profondo e suonò il campanello. Poco dopo una signora uscì dalla porta e sembrava molto arrabbiata.
"Cosa volete ancora? Jessica è appena tornata a casa! Via!"
"Mi scusi signora. Forse mi ha confuso con qualcun altro.
Mia zia abita qui vicino e io sono venuta qui per passare le vacanze di Natale.
Ho saputo che qui abitava una ragazza che poteva avere la mia età quindi mi sono fatta coraggio per venire a conoscerla."
Disse tutt'un fiato Annie ancora spaventata.
La signora la squadrò per capire se stesse dicendo la verità, poi sorrise imbarazzata.
"Oh scusami cara. Pensavo fossi una degli amici sgangherati di mia figlia. Accomodati pure, adesso vado a chiamarla.
Come ti chiami tesoro?"
"A...Annie."
"Bene Annie, seguimi."
La signore le sorrise e, mettendole una mano dietro la schiena, la spinse dentro la casa.
L'interno era bellissimo, con un pavimento in marmo ed il soffitto alto, non c'era paragone fra la sua casa e quella villa.
"Il salotto è lì. Arrivo subito."
I tacchi della signora risuonarono mentre saliva le scale. Lei in tanto si sedette sul divano.
"Sua figlia è appena tornata? Saranno le dieci e mezza passate della mattina..."
Dopo poco sentì qualcuno entrare e scattò in piedi.
"Stai tranquilla. Non sono mia madre, non mordo mica."
Disse alle sue spalle una voce assonnata.
Annie si girò e vide una ragazza in pigiama. Aveva i capelli rossi, molto probabilmente tinti, e gli occhi marroni. Era magra e sembrava poco più bassa di lei.
"Piacere, Jessica."
"Annie. "
"Quanti anni hai?"
"Sedici."
"Pure io! Che bello!"
Disse la ragazza sorridendo.
"Ti sei trasferita da poco?"
"No, no. Sto a casa di mia zia per le vacanze di Natale."
"Figo. Senti, mettiamo in chiaro le cose fin da subito. Ti propongo una cosa."
"Dimmi pure."
"Se vuoi possiamo diventare amiche, ma ti avverto io vivo solo di notte." "Cioè?"
"Cioè? Io faccio festa tutta la notte. Io e i miei amici andiamo nei locali e balliamo fino all'alba. Ci stai o farai la santarellina?"
La guardò maliziosa e per un secondo le ricordò Pitch, fu un bruttissimo secondo.
Stava per rifiutare, quando ebbe un'illuminazione: se lei la notte stava sveglia, Pitch non avrebbe potuto disturbarla in alcun modo e lei avrebbe potuto dormire durante il giorno.
"Ci sto. Quando si comincia?"
"Sta sera alle nove vieni a casa mia, ci prepareremo insieme e andremo ad incontrarci con gli altri. Ti consiglio di dormire oggi pomeriggio."
"Grazie del consiglio. A questa sera.".


Suonò il campanello e le aprì Jessica.
 "Ben arrivata! Ti sei già fatta la doccia?"
"Sì, prima."
Rispose Annie entrando in casa.
"Bene io no. Vieni che la rifacciamo."
"I...insieme?"
Chiese la ragazza imbarazzata
"Certo. Tanto siamo due ragazze no? Una lava i capelli all'altra e poi ce li asciughiamo. Sarà divertente!
Poi ti trucco e...si ti presto i miei vestiti."
"I miei non vanno bene?"
"Vuoi la verità? No. Nel posto dove stiamo andando non devono capire che hai solo sedici anni amica mia. Andiamo adesso."
Jessica la afferrò per un braccio e la trascinò nel bagno.
Dopo un paio d'ore furono pronte.
"Avanti muoviti Annie!"
 "Arrivo...secondo te mi stanno bene questi vestiti?"
"Amica. Sei una bomba sexy."
La ragazza uscì di casa a passi incerti per colpa dei tacchi alti. Stava indossando un vestito nero che arrivava appena a metà coscia e per ripararsi dal freddo portava delle calze nere semi trasparenti.
I capelli erano leggermente mossi. Il trucco sul viso nascondeva perfettamente le occhiaie ed il nero dell'eyeliner e dell'ombretto facevano risaltare gli occhi chiari.
"I nostri accompagnatori dovrebbero arrivare a momenti."
Disse Jessica.
"Va bene...". Stava iniziando a pentirsi seriamente di essere lì.
"Almeno non servirò a Pitch come scaccia noia..."
Sussurrò. Forse un po' troppo forte, poiché la ragazza che era con lei la sentì.
"Chi sarebbe Pitch?"
Chiese curiosa.
"Un mio...conoscente."
"Non è che per caso è il tuo ragazzo?" La guardò maliziosa.
"Cosa? No! Non diciamo assurdità! Pitch il mio ragazzo? Mai!"
Ribatté Annie arrossendo un poco.
 "Però lui ti piace a quanto pare..."
"N...non è che mi piace... lo conosco da quando ho memoria e per lui sono soltanto un giocattolo con cui divertirsi quando si annoia..."
"Capisco...l'avete mai fatto?"
"Eh?! Jessica!"
La rossa si mise a ridere.
"Ho capito. Non prendertela, stavo solo scherzando.
Comunque questo ragazzo è un imbecille se si lascia scappare una come te. Guarda che davanzale!"
La ragazza indicò il petto dell'amica e questa abbassò il capo imbarazzata.
"B-basta dai. I-io non sono così carina in fondo."
"Hai troppo poca stima di te stessa ragazza. Credi a me.
Oh sono arrivati. Alza la testa."
La ragazza seguì l'indicazione dell'amica e vide arrivare un'auto sportiva verde brillante che si fermò davanti alla casa. Dal veicolo uscirono due ragazzi che avrebbero potuto essere tranquillamente dei modelli; uno era biondo con gli occhi azzurri e l'altro moro con gli occhi castani.
"Ehi Jess!"
"Will! Charlie! Vi presento la mia nuova amica Annie.
Cara mia, loro sono William e Charlie. I nostri accompagnatori."
"Piacere di conoscervi!"
Esclamò Annie per darsi coraggio.
"Il piacere è mio bellezza. Chiamami pure Will.
Visto che quei due fanno coppia fissa questa sera sarò il tuo cavaliere."
Disse il biondo avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
"Will, le piace già un ragazzo è inutile che ci provi."
Lo prese in giro la rossa.
"Ti ho detto che non lui non mi piace. Accetto la tua offerta Will."
Disse la mora sorridendo al ragazzo. Quello sembrò soddisfatto e le aprì la portiera posteriore dell'auto, per poi salire dopo di lei.
Gli altri due, intanto,  presero posto nei sedili davanti e il ragazzo avviò l'auto.


L'ombra si mosse silenziosa per il giardino in modo da non svegliare un cane randagio di passaggio ed oltrepassò il muro. Non doveva farsi scoprire da nessuno, così raggiunse rapidamente la stanza della ragazza. Alla vista della camera completamente vuota non riuscì a trattenersi.
"Dove diavolo si è cacciata quella ragazzina?! Non è possibile che sia a casa sua! Ho controllato mezz'ora fa!"
Iniziò a dare calci ai mobili e al letto, smise soltanto quando si accorse della presenza di un foglietto nascosto sotto il cuscino.
Lo afferrò malamente e cominciò a leggerlo:

Pitch sono io, non preoccuparti se non mi trovi.
Sono fuori con degli amici, torno a casa per l'alba quindi non mi aspettare.
Ci si vede                      
Annie.

Il ragazzo accartocciò il foglio e lo distrusse, poi scattò fuori dalla finestra e corse al suo rifugio.
Lì cominciò ad urlare per sfogarsi. Le sue grida erano così forti e spaventose, che anche gli incubi ne ebbero timore.
"STUPIDA RAGAZZINA! TU SEI MIA!
MIA!
MI SERVI! IL MIO PIANO NON AVRÀ SENSO SE TU NON DORMI E NON SOGNI!
CAZZO! VUOI DIVERTIRTI?! BENE!
SPERA SOLO CHE IO NON SCOPRA DOVE SIA O NON LA PASSERAI LISCIA!".
Schiumava ancora dalla rabbia, quando si accorse che era arrivata l'alba e si rintanò nella sua camera sbattendo la porta più forte che poté.
Era buffo. Lui, uno spirito centenario, non dimostrava più di vent'anni, ma non si era mai comportato come un umano, se non nell'ultimo periodo.  Era sempre stanco e si era creato una camera da letto per dormire, ma vi si rifugiava anche quando era arrabbiato.
"Tutto questo è solo perché ho radunato tutti gli incubi di quella ragazza in un solo punto.
La loro presenza mi sta dando alla testa, sembro uno stupido adolescente."
Tentò di auto convincersi della veridicità delle sue parole, ma invano, così si buttò nel letto sconsolato e chiuse gli occhi.
Nello stesso istante, anche Annie fece la stessa cosa nel suo. Era rientrata da poco e con le sue ultime forze si era cambiata e struccata.
Non aveva fatto caso al disordine presente nella camera, visto che la stanchezza le aveva annebbiato il cervello, così si era semplicemente lasciata andare sul morbido materasso.


Angolino autrice: Salve! Ci ho messo davvero poco per pubblicare, ma c’è un motivo valido. Ho molti pezzi già scritti così devo solo controllarli e correggerli (anche se mi scappa sempre qualcosa).
Allora… Annie ha trovato un modo per riuscire a liberarsi di Pitch. Funzionerà? Forse.
Spero che vi sia piaciuto e la cosa dei brutti sogni causati dal freddo non è vera (o per lo meno non credo che lo sia), quindi non vogliate uccidermi per questo!
Sarei davvero molto, ma molto felice se mi lasciaste anche solo una piccolissima recensione; giusto per capire se la storia è scritta bene o meno.
A presto! *Schiva i coltelli*
  
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