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Autore: GELI93    29/09/2008    1 recensioni
è dedicata ai th inseriti negli anni precedenti alla 2 guerra mondiale. Potrà sembrare in apparenza comica come storia anche se non lo è per niente. Chi la legga la recensisca grazie,per me è molto importante perchè mi sto dedicando veramente molto a questa ff,il suo significato è molto profondo ma per capirlo bisogna leggerla tutta e aspettare che io l'abbia terminata.Fa molto riflettere riguardo a che anno è stato il 900..quindi.. leggete e riflettete su gli avvenimenti storici accaduti che non dovrebbero mai essere dimenticati perchè farlo sarebbe un affronto a tutti gl'innocenti che sono stati sterminati.Grazie.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bill è seduto ai piedi del letto nella sua camera,le lacrime gli rigano il viso. "é tutto perduto" pensa, d'altronde come poteva dargli torto?. Alla festa d'anniversario del puscht aveva litigato con Ernst insultando lui stesso e i suoi soldati,aveva licenziato Emile perchè voleva sposare Kelsie..la sua Kelsie,quest'ultima non gli parlava di nuovo da quella sera dell'Opera.... Kelsie era rientrata molto molto tardi da quella serata,erano circa le due e mezzo. Heidrych le aveva aperto la porta,l'unico gesto gentile che fece,stranamente era tornato freddo come all'inizio della serata come se in macchina non fosse accaduto nulla. "Grazie" sussurrò lei, lui rispose con un cenno di capo. Non aveva fatto in tempo a fare un passo che le luci si accesero,davanti a lei c'era suo zio seduto in una poltrona. "Dove sei stata?" la voce tagliente che non accetta repliche, "a..all'opera zio Bill,mi ci hai mandato tu" "l'opera è finita già da tempo, ti ripeterò la domanda e questa volta esigo una risposta:dove sei stata?" Kelsie abbassa lo sguardo "avevo fame....Heidrych mi ha portato a mangiare". Bill sembra confuso per un momento,guarda Heidrych lui è impassibile "l'ha portata a mangiare Herr Heidrych?" " Si Herr cancelliere,lei mi aveva raccomandato di eseguire ogni...richiesta di sua nipote" "ogni? sicuro?" si guardano, un silenzio strano scende, "si..". "Può andare" Heidrych esce,la porta si chiude, Kelsie sta ancora fissando il pavimento,Bill fissa lei "a mangiare?" "zio..lascia che.." "NO NON VOGLIO SENTIRE ALCUNA SPIEGAZIONE! CREDI CHE IO SIA COSì STUPIDO? TU VUOI FARMI CREDERE CHE HAI MANGIATO A QUEST'ORA? ALLE DUE E MEZZO DI MATTINA? E..SENTIAMO.. QUANTI RISTORANTI SONO APERTI A QUEST'ORA? IO NON NE HO MAI TROVATO NESSUNO!!!" "LO VEDI ZIO? TU NON CAPISCI NIENTE DI ME! NON MI HAI MAI CAPITA!! TU CREDI CHE IO SIA..SIA UN OGGETTO CHE TU PUOI MANIPOLARE COME E QUANDO VUOI MA NON è COSì!! SONO UNA PERSONA,UNA PERSONA COME TUTTE LE ALTRE!! HO DEI SENTIMENTI,HO APPENA VENTITRè ANNI MENTRE TU NE HAI TRENTATRE!HO LA MIA VITA CAPISCI??? NON SONO PIù LA RAGAZZINA DI DICIASETTE ANNI CHE CREDE CHE IL MONDO SIA TUTTO ROSA E FIORI! E LO CREDEREI ANCORA SE NON VIVESSI CON TE!! TU MI HAI FATTO CONOSCERE IL LATO OSCURO DEL MONDO!!! ADESSO SONO MAGGIORENNE, POSSO DECIDERE IO COSA FARE O NON FARE!! E IO NON VOGLIO ESSERE ALLA TUA MERCè!!". Di solito quell'effetto lo provocava Bill nelle sue sfuriate,ma quella volta fu l'esatto contrario, rimase senza fiato come se gli avessero lanciato adosso una bacinella con l'acqua fredda,quasi non riusciva a respirare. "Vai..subito..in..camera..tua" "non serve che mi ci mandi tu,ci vado benissimo da sola!!",una volta in camera Kelsie aveva pianto. Propio come Bill sta faccendo ora, il suo corpo e scosso da piccoli sussulti. L'unica persona che gli era rimasta era stata Hermann,ma nemmeno lui durò a lungo. Era un giorno come altri,Bill si trovava nel suo ufficio, "avanti" entra Hermann. "Hermann,non mi aspettavo questa visita.." mentre parlava Bill finiva di scrivere delle scartofie,da quando era cancelliere non facceva altro che quello, "Bill ho urgente bisogno di parlare" "si..si..parla" "vorrei che mi guardassi mentre parlo". Bill alza lo sguardo "dimmi Hermann" " Bill lo sai che sono tuo amico, e fino adesso ti sono stato vicino ma.." "ma Hermann? Cosa?". "Bill,cosa ti sta accadendo? Hai litigato con Emile hai litigato con Ernst,nemmeno tua nipote ti rivolge più la parola quasi. Praticamente ti sono rimasto io e non puoi affidare a me le cariche di Emile e Ernst,ho anche io i miei impegni; fare l'autista può sembrare facile ma per uno che non ha mai guidato come me non credo propio e figuriamoci dirigere un esercito di uomini fedeli a Ernst che non ne vogliono sapere di me e per di più irregolari e brutali.. è un suicidio..", Bill si passa una mano sugli occhi con un gesto stanco "vai al dunque Hermann..". "Bill..Ernst e Emile devono tornare" "non credo propio" "Bill.." "NO HERMANN NO! NON VOGLIO SENTIRE NE MA NE SE E NEMMENO BILL! SE ANCORA NON LO HAI CAPITO QUI ADESSO,COMANDO IO! IO!". Hermann scuote il capo," Bill..non ti sei mai chiesto come hai fatto a diventare cancelliere?" "era nel mio destino,La Germania finalmente mi ha riconosciuto". Hermann si toglie dal petto la medaglia del partito nazionalsocialista di Bill,l'appoggia nella sua scrivania, "Hermann cosa significa?" "rifletti Bill! E quando avrai preso una decisione fammi sapere ma nel frattempo..addio" esce dallo studio. A Bill gli sfugge un singhiozzo, è un uomo finito solo. Non ha più nessuno,non vuole nessuno non vuole Emile Hermann Ernst e Kelsie,eppure ha bisogno di loro. Ha bisogno di Ernst e del suo esercito perchè senza solo è indifeso come un agnellino e senza loro non può creare quell'alone di timore attorno a lui. Ha bisogno di Hermann per la sua collaborazione,per le sue idee per i suoi piani la sua organizzazione,era il consigliere più adatto. Ha bisogno di Emile,perchè è stato l'unico vero amico che ha avuto che si preoccupava per lui e gli era stato sempre vicino,nel bello e nel brutto tempo,nei momenti sereni e in quelli bui,non lo aveva mai abbandonato e lo aveva sempre sopportato anche durante le sue numerose sfogate...perchè,in fondo gli voleva bene. Ha bisogno di Kelsie perchè,per quanto uno sia forte,ha sempre bisogno di amore. Ma adesso? Forse non era troppo tardi.. "troppo tardi" mormora, " non ho più nulla",si sdraia vestito nel letto, gli girava la testa dal troppo piangere,l'indomani sarebbe stata una giornata impegnativa. Chiude gli occhi, in fondo, come disse sua madre una volta, domani sarebbe stato un altro giorno.
  
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