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Autore: LisaTWD    12/09/2014    3 recensioni
SPOILER, STORIA AMBIENTATA DOPO DRAGON TRAINER 2
Un anno è passato dalla grande guerra con Drago Bludvist, lo spietato dominatore di draghi, e Berk è finalmente ricostruita completamente. Ma in fondo, questo anno tra un impegno e l'altro è volato via veloce come un Furia Buia. Testa Bruta Thorston sta ancora cercando il vero amore, e la conquista di questo è ancora contesa tra Moccicoso Jorgenson e Gambedipesce Ingermen. I ragazzi, compreso Testa di Tufo, sono sempre gli stessi.
I ragazzi non sono però gli unici a non essere cambiati troppo. Io e Hiccup siamo sempre follemente innamorati
Fanfiction che narra di come continua la vita dei sei paladini di Berk.
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Dreamworks; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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~Cap. 21: Best day of our lifes (POV di Hiccup)
Forse dovrei parlarvi di come l'ho detto a mia mamma, o a Skaracchio, e come l'è venuto a sapere il villaggio.
Vi potrei parlare dei preparativi del matrimonio in grande stile che si aspettava tutto il villaggio, al contrario di noi che lo volevamo semplicemente normale e classico. Ma vi risparmierò questa solfa che potrebbe solo annoiarvi.
Parliamo piuttosto che cosa è successo quel giorno. Era una stranamente calda mattina su Berk, e tutti erano in fibrillazione. Del resto lo ero anche io. Era incredibile come fosse volato tutto quel tempo, e ora finalmente l'attesa era terminata. Mancava sempre meno, e il supporto di una delle persone che volevo accanto a me non c'era. Sospirai a quel pensiero, mentre mi accasciavo sul letto. Sapevo di stare sgualcendo il mantello di yak fatto per l'occasione, simile a quello che indossava mio padre ogni giorno, ma me ne infischiavo guardando il legno del soffitto.
Bussarono alla porta, e fu il lieto di vedere mia madre, con il suo solito sorriso stampato sulle labbra. I nostri sguardi si incontrano e corsi ad abbracciarla. Anche lei fece lo stesso. Mi accarezzò una guancia e iniziò: "Siamo tutti orgogliosi di voi, Hiccup- Poi aggiunse con un sorriso forzato- Lo sarebbe anche tuo padre" "Grazie, mamma"
Ci separammo dall'abbraccio e lei continuò, distogliendo la mia mente da quel ricordo. Probabilmente aveva intuito che ero già abbastanza teso: "Ho parlato con Astrid poco fa. Non vede l'ora di vederti" Sorrisi "Anche io non sto nella pelle mamma" "Tante congratulazioni ancora" Io risposi con il mio solito sarcasmo: "Grazie mamma, questa è la quarta volta oggi" Mi interruppe fingendosi arrabbiata, poggiando le mani sui fianchi: "Ti sposi solo una volta figliolo! Lo sai che entro oggi dovrò obbligatoriamente congratularmi prima con te, poi con Astrid, poi con entrambi per un totale di circa venti volte!"
Ridemmo a quella battuta, e poi lei mi ricordò di sbrigarmi se non avessi avuto intenzione di arrivare tardi alle nozze, mentre scomparì dietro la porta. La seguii dopo qualche minuto, e aspettando che la cerimonia iniziasse mi recai nella Sala Grande.
Se ogni complimento o congratulazione ricevuta fosse stata una goccia d'acqua sarebbe traboccato il Grande Oceano Occidentale. Io ci stavo annegando dentro.

~(POV di Astrid)
Mentre mi sistemavo un ciuffo ribelle dietro all'orecchio mi guardavo allo specchio. Avevo pettinato i capelli, che solitamente stavano in una treccia rigorosamente buttata alla meglio, in un chignon che seguiva lo stesso stile. Gli stessi capelli che il mio futuro marito adorava accarezzare spuntavano in piccole ciocche che mi incorniciavano il viso. Mi squadrai dalla testa ai piedi allo specchio. Osservavo il mio abito color marrone-bordeaux in tutta la sua semplicità, ma allo stesso tempo vedevo come i riflessi del sole che passavano attraverso la finestra aperta producessero ombre e zone di luce, che si riunivano in uno stupendo chiaroscuro sul mio vestito. Iniziai a chiedermi il perché non avessi deciso di indossare un abito con innumerevoli frappe, e decorato con qualsiasi tipo di ricamo possibile. La risposta mi venne come retorica.
Perché io sono Astrid Hofferson. Anzi, quel giorno sarei diventata Astrid Horrendous Haddock. O Astrid Haddock. Non suonava male. Mi dissero che era ora che mi incamminassi, e seguì gli ordini dati, anche se suonavano come amichevoli consigli dal tono usato.

Mentre mi incamminavo sul tappeto che era stato steso sul pavimento dell'edificio principale del villaggio un silenzio di tomba era sceso. Si sentiva solo l' "orchestra" suonare, e più di tutti spiccava il flauto di Pan di Skaracchio. Lo mise distrattamente via dopo che io mi affiancai alla mia altra metà. Potei sentire, nonostante lui tuttora lo neghi, un sottile "Wow" provenire da un certo uomo con gli occhi color smeraldo e i capelli con sfumature ramate. Ci scambiammo un flebile sorriso che sarebbe valso più di mille parole.

La cerimonia si svolse senza nessun intoppo, con mia grande sorpresa, e i festeggiamenti continuarono fino a notte fonda. Il momento più memorabile fu però dopo cena. Moccicoso improvvisamente illuminato da una luce che non si presentava molto spesso nella sua testa ricordò improvvisamente una cosa. Non avrebbe potuto scegliere momento migliore, credetemi.
"Ora che mi viene in mente voi due ci dovete ancora una canzone"
E fu così che mentre eravamo seduti ancora al tavolo dopo il pasto a parlare del più e del meno, mio marito si alzò dalla sedia di fianco alla mia fischiettando l'unica canzone d'amore che conosceva.
Gli occhi di sua madre e si riempiono di lacrime a sentire quel motivo tanto conosciuto e tanto vicino al cuore. Erano sicuramente lacrime di tristezza, ma ero sicura che per quelle ci fossero anche delle lacrime di felicità, di orgoglio verso il proprio figlio e sicuramente anche di altre emozioni.
Prima che potessi accorgermene l'introduzione era finita, e sentii una voce che prese l'iniziativa.
"Per ogni mar navigherò
Ma non avrò paura
Le onde io cavalcherò
Se tu mi sposerai"

Non me l'aspettavo così intonato perché non avevo mai sentito Hic cantare forse, ma l'intonazione in quel momento era un optional. La mia attenzione era concentrata solo su di lui. In quei quattro versi si era alzato, si era allontanato e poi si era riavvicinato, poggiandomi le mani sulle spalle. L'avevo guardato inclinando la testa verso l'alto, cosa che facevo comunemente in quanto lui fosse stato più alto di me fin dai 16 anni circa*. Riprese a cantare:
"Né il sole, sai
Né il freddo mai
M'impedirà il ritorno"

Mi insospettii non sentire Skaracchio urlare quella parte, storpiando l'intera canzone, e così mi distrassi un attimo controllando dove fosse egli. Trattenni a stento una risata. Aveva un' espressione poetica, gli occhi chiusi e sognanti, le braccia verso l'alto. Accanto Eret e Testa di Tufo gli tappavano la bocca, e il secondo alzò il pollice dicendo che era tutto sotto controllo. Hiccup si allontanò leggermente da dietro la mia sedia.
"Se mi prometterai il tuo cuor"
Lui aveva già iniziato a prendere fiato per cantare il verso dopo, ma io lo interruppi. Mi alzai spingendo indietro la sedia e appoggiando le mani sul tavolo. Spostai la sedia al su posto, mi appoggiai ad essa con un braccio.
"E amore per l'eternità"
Mi avvicinai sempre più verso di lui, girandogli intorno, sperando che dopo mi seguisse. Così fu.
"Amato mio
O mio tesor
Tu cerchi di stupirmi"

I miei piedi portavano i miei passi a tempo di musica. E devo ammettere che la mia voce non era così una tragedia come pensavo.
Mi voltai camminando all'indietro.
"Parole non ti serviranno"
Portai una mano all'acconciatura che sarebbe caduta comunque per lasciare che i capelli si perdessero completamente.
"Ti basterà abbracciarmi"
Fu incredibile la velocità con cui mi raggiunse, e mentre cantavo l'ultimo verso della strofa che mi spettava, mi trascinò in un piccolissimo, ma davvero minimo casqué, quasi volesse sbilanciarmi per poi riportarmi in piedi.
"Anelli d'or ti porterò
Ti canterò poesie
Da tutto ti proteggerò
Se tu vorrai sposarmi!"

Ero trascinata in una serie di movimenti vorticosi dal quale non sarei uscita. E del resto io non volevo uscirne.
"Anelli d'or non servono
Non voglio le poesie
Le mani tue desidero"

Giravamo insieme e danzavamo come ci dicevano i nostri cuori, che in quel momento battevano in sincronia a tempo della musica. Non sentivamo nemmeno la stanchezza, e a me non girava la testa.
"Da stringere tra le mie"
Dopo mi lasciò spingendomi in una serie di piroette che non sapevo di essere capace di fare, lasciandomi i miei attimi di gloria. Quando ci riavvicinammo riprendemmo a danzare.
"Ti abbraccerò
Ti bacerò
E danzerò per sempre
Con te felice io sarò
Non smettere di amarmi"

La spinta che mi diede con un movimento di danza fu raddoppiata dal mio coinvolgimento in quello che era, per me, il nostro piccolo mondo. Mi ritrovai tutto d'un tratto lontana da lui. La gioia che emanavo era incontenibile. Gli corsi in contro.
"Per ogni mar navigherò
Ma non avrò paura"

La distanza tra di noi era sempre minore
"Le onde io cavalcherò"
Gli saltai addosso sperando di evitare un miserabile crollo, ma prima di rendermene conto, ero già in aria. Ma lo sapevo. Lui non avrebbe distrutto la magia del nostro piccolo universo.
"Se tu mi sposerai"
Mi prese al volo facendomi volteggiare. Mi sentivo tanto alta che avrei potuto toccare le stelle.
Il respiro affannoso si fece sentire solo dopo che lui mi riappoggiò lentamente a terra, ma la foga che avevamo entrambi ci spinse in un vortice di passione, manifestato con un bacio. Nulla importava, nonostante le urla, gli applausi e le grida della Sala, ora più in festa che mai. Solo noi. "Ti amo" "Ti amo anch'io"
Ci guardammo negli occhi e il fiatone si fece sentire. Dovemmo sederci per recuperare le energie.
Vidi mia suocera, ed era una soddisfazione poterla finalmente chiamare così, ed andai da lei, sperando che stesse bene. Con quella canzone avevamo probabilmente disseppellito tanti ricordi. Dolorosi e non.
Le chiesi se andasse tutto bene, e lei mi rispose con un abbraccio.
"Non avrei mai potuto sentire un'interpretazione migliore di questa. Era sincera e cantata con un animo che solo una coppia unita poteva avere. Grazie Astrid" La strinsi e lei mi strinse ancora più forte.

La festa era finalmente al termine, e tutti si diressero verso la propria abitazione. Compresi io e Hiccup. Era stato il regalo nuziale del villaggio e in particolare degli amici stretti e familiari, ovviamente progettata da Hic. Nonostante il matrimonio inaspettato che aveva colto di sorpresa un po' tutti, anche se io e lui stessimo insieme da ben sei anni!, la casa era stata costruita alla velocità della luce con la collaborazione di tutti.
Non desideravo altro, se non noi sotto quella falce bianca di luna splendente.
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Ta-daaa! Ecco il capitolo più lungo di tutti. Sinceramente sono contenta di aver dedicato più spazio a questo.
*indicazione puramente casuale, non so se Hic abbia raggiunto e poi superato l'altezza di Astrid a sedici anni.
Devo sbrigarmi a finire questa cosa. Non so se Hiccup sia un canterino, anche perchè non ce lo vedo molto a cantare. Ma del resto, chi vedeva Stoick come un ballerino e un cantante? ;)
Notte, Ali d'argento


P.S.: #tuttiabbraccianoValka
   
 
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