Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: JoshEyes    13/09/2014    4 recensioni
America è una ragazza logorata dal suo passato e che odia la sua vita. Ma la sua vita prenderà una svolta in un giorno d'estate, quando incontrerà la persona che più ammira da quando è piccola. Josh Hutcherson cambierà la sua vita in meglio o la renderà ancora più complicata di quanto già non sia?
~
Dal 4° capitolo:
«Non mi merito neanche un bacio?» chiedo facendo la faccia da cucciolo. In tutta risposta lui preme le labbra sulle mie in un rapido bacio a stampo.
«Sei malefico» dico attirandolo di nuovo a me e lasciandogli un bacio come si deve.
«Soddisfatta?» chiede divertito.
«Per niente» dico mettendo il broncio e incrociando le braccia.
«Non scherzare col fuoco Josh, che prima o poi ti scotti. E vedi di farti perdonare altrimenti la prossima volta non ti bacio neanche sotto tortura!» urlo mentre raggiunge il fuoristrada.
–Se ci sarà una prossima volta– mi sussurra la mia parte pessimista.
«Tanto un bacio te lo rubo lo stesso» dice facendomi la linguaccia e facendo sparire tutti i miei dubbi.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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And I’m done with my graceless heart
So tonight I’m gonna cut it out and then restart,
Cause I like to keep my issue strong
It’s always darkest before the dawn.
Florence and the Machine – Shake it Out.



Quando mi sveglio la luce proveniente dalle finestre mi colpisce in pieno viso. Infilo la testa sotto il cuscino. Strano, sono sicura di aver tirato le tende ieri sera. Esco dal groviglio di coperte e cerco di far abituare i miei occhi alla luce. Mi alzo per andare in bagno, e solo ora mi scopro nuda. Mi copro con il lenzuolo, mentre immagini di ieri sera mi riaffiorano alla mente. Mi sento una persona orribile. Mentre girovago per la stanza in cerca dei miei vestiti, noto un post-it giallo sul cuscino accanto al mio. Come sospettavo, è di Nick. Non sono sicura di voler leggere cosa c’è scritto sopra, quindi mi concentro su altre cose. Guardo l’ora e noto che sono le 8:4Oam. È tardi per andare al lavoro, e comunque non ne avrei avuta voglia. Non ho sentito la sveglia di Nick stamattina. Ma penso che per lui sia diventata una cosa naturale alzarsi presto, e non abbia bisogno di un rumore assordante che lo svegli. Scaccio questo pensiero mentre mi infilo l’intimo e il mio comodo pigiama. Mi sdraio sul letto infilando le cuffie nell’I-phone, poi decido di leggere il biglietto di Nick.
«Buongiorno piccola. Quando leggerai questo post-it probabilmente io sarò al lavoro, e probabilmente starò pensando a te» le parole scritte dopo sono state scarabocchiate, ma io riesco comunque a leggerle.
«Forse per te ieri sera è stato un errore, forse ti senti in colpa, ma per me non è così. Io credo di essermi innamorato di te, e l’ho capito nel momento in cui mi hai baciato». Trattengo il fiato leggendo e rileggendo le ultime parole, sperando che il mio cervello mi stia giocando un brutto scherzo. Inutile dire che non è così. Giro il post-it, continuando a leggere.
«Chiamami appena ti svegli. Un bacio, Nick» appallottolo il foglietto che va a finire in un angolo della stanza. Pensavo fosse arrabbiato con me, avevo paura che mi avesse lasciato un messaggio con tutti gli insulti che conosceva per averlo usato. E invece no, è stato troppo buono e mi ha perdonata, ma se facessi finta di niente peggiorerei soltanto le cose. Non posso essere così menefreghista, così crudele, sapendo l’errore che ho fatto. Ma per adesso non voglio più pensarci. Mi infilo le cuffie e faccio partire la mia playlist preferita in riproduzione casuale. Come diceva mio papà, l’importante è che il volume della musica sia sempre più alto di quello dei problemi.
 
Quando mi sveglio, un’ora dopo, sento un invitante profumo di frittelle che fa brontolare il mio stomaco. Tolgo le cuffie e chiudo l’applicazione della musica. La riproduzione casuale della mia playlist preferita ha avuto il successo desiderato: mi ha fatto dimenticare, almeno per un’ora, la mia vita incasinata. Vado in bagno e mi lavo il viso con l’acqua fredda per svegliarmi del tutto. Guardo il mio riflesso allo specchio.
–Sono una persona orribile– continuo a ripetermi.
Mentre scendo in cucina mi lego i capelli in una cipolla disordinata e mi ordino di non fare parola con Matt di quanto accaduto ieri sera.
«Ehi, non sapevo di trovarti a casa» sorride sentendomi scendere le scale. Cerco di fare il più silenzio possibile.
«America, sei tu?» dice ad alta voce dalla cucina. Quando si gira per controllare le frittelle inizio a correre urlando e sorprendendolo alle spalle. Si gira di scatto cacciando un urlo con una faccia spaventata, ma quando vede che sono io riduce gli occhi a due fessure, indignato. Io comincio a ridere tenendomi la pancia, e riesco a smettere solo dopo alcuni minuti.
«Pensavi davvero che fossi un serial killer? Comunque avresti dovuto vedere la tua faccia! La prossima volta che ti faccio uno scherzo di questo genere mi porto anche la macchinetta» dico ricominciando a ridere.
«Ah ah, davvero simpatica» dice sarcastico poggiando su un piatto le ultime frittelle che ha cucinato e spingendolo verso di me.
«Era il mio modo di fartela pagare per ieri. Ora siamo pari»
«A proposito di ieri..» non finisce la frase, ma ho capito cosa vuole. Comincio a mangiare facendo finta di non averlo sentito. Lui si schiarisce la voce, cercando di farmi alzare lo sguardo.
–Acqua in bocca Mare–.
«Allora? Sto aspettando» dice incrociando le braccia.
«Mh?» dico tenendo lo sguardo basso. Lui continua a fissarmi.
Ma se non mi sfogassi con lui, con chi potrei farlo? Le uniche persone con cui potevo parlare sono comprese nella storia.
«E va bene! Partiamo dalla cosa meno orribile?» comincio raccontandogli di come ho conosciuto Josh, quando mi ha chiesto di uscire, la mia stupida reazione alle sue parole, quando ha ammesso di essere fidanzato..
«E infine.. Sono andata a letto con il mio migliore amico» dico sospirando. Per poco Matt non si strozza.
«Tu cosa?» urla.
«Sono una persona orribile, lo so» dico in un sussurro, con gli occhi bassi. Se tempo fa qualcuno mi avesse detto che un giorno sarebbe successo tutto questo, gli avrei riso in faccia. Ma questo mi ha fatto capire quanto la vita possa essere imprevedibile. Fantastico, ora mi ha tolto anche il mio migliore amico.
Sento Matt alzarsi da tavola e venirmi incontro. Alzo lo sguardo e trovo la sua espressione dolce.
«E tu sei riuscita a fare tutto questo casino in un solo giorno?» dice sorridendo, e facendo sorridere anche me.
«Sei davvero una scema» mi abbraccia, lasciandomi poi un bacio sulla fronte.
 
Cerco di tenere la mente occupata per il resto della giornata. Riordino la stanza, lavo i panni sporchi, passo l’aspirapolvere in salotto e in cucina. Faccio di tutto per lasciare fuori dalla mia mente i pensieri, e fortunatamente ci riesco. Quando torno in camera mia sono le 5:29pm. Sblocco l’I-phone trovando 5 chiamate perse e 3 messaggi. Tutti di Nick. Ha capito cosa sto facendo, ha capito che per me è meglio evitarlo. E tra poco –stasera, domani, e chi lo sa?– sarà qui per cercare di chiarire, come la scorsa volta. E io, come la scorsa volta, lo ignorerò, sperando che Matt non si metta in mezzo per uscirne con qualcosa di rotto. Apro whatsapp per controllare l’ultimo accesso di Josh, e invece le trovo online.
–Si, è online, ma non per te– penso. Spengo il telefono e lo lancio sul letto, coprendomi il viso con le mani. So che la vita non è un romanzo rosa con la principessa da salvare, ma la mia somiglia più a un film horror in cui tutti si devono mettere in salvo.
Ripercorro mentalmente la giornata di ieri, poi mi viene in mente una cosa.
Prendo il portatile appoggiandolo sulle mie gambe e apro internet. Cerco Josh Hutcherson. Mi compaiono davanti migliaia di foto in cui abbraccia o bacia la sua ragazza, che solo ora scopro essere Claudia Traisac. Non riesco a spiegarmi come, io che sono una sua fan accanita, non l’abbia saputo prima. Darei tutto pur di essere al suo posto ma, nonostante questo, non posso odiarla. Se fossi io la fidanzata di Josh e tutti mi insultassero mi sentirei una nullità, penserei di non meritarlo. Ma per amore si fa di tutto, no? Compreso perdonare la persona che ti ha usato per colpa di una delusione.
I miei pensieri vengono interrotti dal suono del campanello al piano di sotto.
«Matt, chi è?» urlo.
«Non lo so, è per te»  grida di rimando.
È Nick forse? No, sapendo cos’è successo Matt non l’avrebbe mai fatto entrare. Nemmeno Josh, lui lo conosce. Non conosco nessuno oltre a loro, quindi chi può essere?
«Ehi sweety» dice il ragazzo appoggiato alla porta con un buffo accento americano.
«Che diavolo ci fai qui, Christian?» chiedo seccamente.
«Ehi, ti ricordavo dolce» fa per accarezzarmi la guancia, ma mi sposto incrociando le braccia.
«Sono cambiata. Ho capito quanto può essere stronza la gente» dico, ovviamente riferendomi a lui.
«Questo è il modo di dare il benvenuto al tuo ragazzo dopo tanto tempo?» chiede lasciandomi un bacio sulla guancia prima che io possa fermarlo.
«Ex ragazzo, mi hai tradita, ricordi?» dico sarcastica.
«Come vuoi– dice liquidando il discorso –Comunque, se non mi vuoi qui, me ne vado. Richiamami quando hai voglia di parlare, il mio numero ce l’hai» apre la porta di casa ed esce. Rimango ferma in piedi mentre il mio cervello elabora quello che lui definisce “un piano”. A volte mi sembra davvero che lavori per conto suo.
Apro la porta ed esco.
«Chris, aspetta!» urlo. Un sorriso compare sul suo volto mentre ripercorre il vialetto di casa.
«Ho bisogno di te» dico, supplicandolo con gli occhi.
 
Dopo aver passato una settimana chiusa in casa non sentendo né Nick né Josh, decido di alzarmi e andare al lavoro. Alla fine dovrò comunque rivedere entrambi, quindi o adesso o più tardi è la stessa cosa.
–Devo stare tranquilla– mi dico, prendendo le chiavi e uscendo.
A metà strada incontro Christian che mi sorride. Gli sorrido anch’io.
«Ehi, buongiorno» dice lasciandomi un bacio sulla fronte.
«Buongiorno a te» prendo la sua mano e insieme ricominciamo a camminare.
Mi ricorda un po’ i vecchi tempi, quando eravamo in Italia e stavamo insieme. E io ero felice.
Arrivati davanti al bar ci fermiamo. Mi avvicino al suo orecchio sussurrandogli un –pronto?–. lui, di rimando, mi sorride. Indietreggio di un passo urtando “per sbaglio” la porta, che fa scattare il campanello. A quel punto tutta l’attenzione è incentrata su di noi. Faccio finta di niente, e poso un rapido bacio sulle labbra di Chris, dopodiché entriamo sorridendo.
Noto subito Nick che ha ovviamente assistito alla scena, ma continua a fare il suo lavoro, non degnandomi di uno sguardo.
Cerco di evitarlo il più possibile, ma il destino non la pensa allo stesso modo.
Ci scontriamo mentre io ritorno al bancone e lui porta l’ordine di un cliente, che per poco non finisce per terra.
«Scusa, non ti ho vista» dice, guardandomi negli occhi.
«Comunque..– fa una piccola pausa –Sembri felice» abbassa lo sguardo, e in questo momento mi sento terribilmente in colpa. Ma lo sto facendo per lui, per il suo bene.
«Lo sono» dico, cercando di sorridere. 
 

Saalve popolo di EFP! Eccomi con un nuovo capitolo. Devo dire che in questo momento mi sento come una piccola Suzanne Collins ahah, sono cattiva, lo so, ma mi farò perdonare u.u 
Anyway, ditemi cosa ne pensate, insultatemi anche se volete (nei limiti consentiti), tutto tramite una recensione. Ringrazio come sempre chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito gli scorsi capitoli e le lettrici silenziose, sperando che anch'esse mi lascino una recensione. Vi adoro bellezze!
Al prossimo capitolo 

 
  
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