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Autore: _Fire    13/09/2014    10 recensioni
«Sono incredibilmente serio. Ho finalmente trovato il ragazzo che cerco da ben ottocento lunghi anni. Non ho mai amato nessuno come te. E' come se la mia vita fosse davvero diventata tale quando ti ho visto per la prima volta alla mia festa. Sono annegato nei tuo occhi blu come il mare. Da allora non sono mai più riuscito a tornare a galla, sommerso dall'amore che provo per te.»
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 10: First Proposal.
 
Alec camminava, anzi, correva per le strade di Brooklyn.
Magnus gli aveva mandato un sms che lo aveva a dir poco preoccupato.
La cosa si era svolta più o meno così:
Magnus: ALEXANDER!
Magnus: ALEXANDER! RISPONDIMI!
Magnus: Anzi, non perdere tempo a rispondermi. QUI C’E’ UN EMERGENZA. VIENI SUBITO QUI.

Con i capelli attaccati alla fronte per il sudore, il fiatone, il rossore sulle guance per la corsa e le gambe distrutte, Alec si accasciò contro la porta e l’aprì con una runa di apertura. (Dopo l’incidente con Jace e Isabelle, Magnus si era deciso a mettere una serratura)
«MAGNUS!» gridò. «MAGNUS!» ripeté, non ricevendo alcuna risposta. Avanzò verso il salone, quando sentì una voce vellutata chiamarlo da dietro.
«Alexander. Ehi
Alec si girò stringendo i pugni. «EHI? Mi hai fatto correre qui credendo che stessi morendo! Invece non c’è niente e tu dici EHI?»
Magnus alzò un sopracciglio e scrollò le spalle. «Avevo bisogno che arrivassi qui immediatamente. Era una questione di vita o di morte.» si giustificò, come se far correre il proprio fidanzato da una parte della città all’altra terrorizzato fosse la cosa più normale del mondo.
«Credo che tu in questo momento sia più vicino alla morte.» disse, avanzando verso lo stregone come un leone verso un cerbiatto.
«Non lo penserai per molto.» rispose calmo Magnus, ridacchiando.
Prese Alec per il colletto della t-shirt sudata, ma Alec, grazie all’allenamento da Shadowhunter, fu più veloce e più forte, e spinse Magnus contro il muro, prendendo lui il colletto della camicia nera dello stregone.
«uhm..» gemette Magnus. «Morire è più piacevole di quanto immaginassi.» aggiunse, mentre Alec baciava ogni centimetro delle sue labbra.
Lo stregone avvolse le braccia intorno alla testa di Alec, avvicinandolo a se’. Premette più forte le labbra sulle sue e poi…si staccò.
Alec rimase confuso da quel gesto.
Aveva fatto qualcosa di sbagliato?
«Alec, amore» disse, e il diretto interessato arrossì. «Vorrei tanto continuare, ma dobbiamo uscire tra poco. E tu sei tutto sudato. Quindi vai a farti una doccia.»
Magnus gli schioccò un veloce bacio sulla guancia, mentre Alec si dirigeva verso il bagno.

 

§
 
Alec uscì dal bagno ancora mezzo bagnato, avvolto da una nuvola di vapore al sandalo. Indossava l’asccapatoio di Magnus. Il pensiero lo fece arrossire e sorridere allo stesso tempo.
Sentì un paio di lunghe e forti braccia avvolgerlo da dietro.
Magnus gli lasciò un dolce bacio sul collo e lo condusse in camera da letto.
«Ma non dovevamo uscire?» fece Alec.
«Dobbiamo. Adesso ci vestiamo.»
Arrivati nella stanza, Alec poté vedere com’era vestito Magnus: indossava un elegante completo con pantaloni aderenti viola, una giacca del medesimo colore, con i polsini e risvolti decorati con il glitter. Sotto portava una camicia leggera rosa.
«Ma io non ho nessun vestito elegante.» osservò Alec.
«A questo possiamo rimediare.» rispose lo stregone, facendo uscire delle scintille azzurre dalle dita.
Alec non poteva sapere che però Magnus aveva voglia di divertirsi.
Lo stregone schioccò le dita, e il Nephilim si ritrovò addosso una canotta a fiori e una minigonna verde e blu.
Alec assunse un’espressione arrabbiata e sbalordita, prima di gridare: «Magnus! Non dimenticare che ho una spada angelica di là...»
«Non lo faresti.» disse lo stregone, ma non appena vide la furia negli occhi di Alec, aggiunse: «Meglio non rischiare però.»
Schioccò di nuovo le dita, e stavolta il Nephilim si ritrovò vestito un po’ come…Magnus?
Lo stregone intanto lo guardava mezzo divertito e mezzo eccitato.
Alec aveva i capelli che ricadevano lunghi sulla fronte e sul collo; non indossava una maglia, ma sui pettorali perfettamente scolpiti aveva solo un gilet nero; indossava dei pantaloni a vita bassa che lasciavano intravedere la V inguinale; aveva un paio di anelli alle dita e il trucco leggero faceva risaltare il meraviglioso azzurro degli occhi.
Magnus si passò la lingua sul labbro inferiore. Doveva vestire Alec più spesso.
Gli si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio: «Sei davvero molto sexy, Sommo Stregone di Brooklyn.»
Alec lo immobilizzò contrò il muro tenendogli i polsi.
Lo baciò con passione, e Magnus si dimenticò quasi della serata, disposto a posticiparla, ma poi Alec si staccò.
«Magnus, io ti amo, ma voglio i miei vestiti.»
 Lo stregone sbuffò. «D’accordo.»
Alec si allontanò e Magnus schioccò per un ultima volta le dita.
Stavolta, Alec indossava un elegante completo, simile a quello di Magnus, solo che il suo era grigio e sotto aveva una camicia azzurrina, che faceva risaltare il colore degli occhi.
«Adesso andiamo.»
Prese per mano il suo fidanzato, e insieme attraversarono il portale apparso in quel momento nella camera da letto.
 
§
 
Si ritrovarono a Central Park. Niente di che, direte voi. Ma erano nello stesso identico posto del loro primo appuntamento. Il grande albero, la tovaglia, persino le stesse portate.
Alec era sinceramente confuso.
Magnus lo condusse fino a lì e lo fece sedere.
«Che vuol dire?» chiese Alec.
Lo stregone si stese appoggiando la testa sulla gambe incrociate dell’altro.
«Qui ho capito di amarti. E per questo è qui che devo chiedertelo.»
Il cuore di Alec perse un battito.
«C-chiedermi cosa?» balbettò.
«Alec, c’è un momento in cui diciamo a noi stessi “Oh, eccoti qui.” Cerco uno come te da una vita. Tu mi fai vivere emozioni che credevo non essere più in grado di provare. Voglio rendere speciale il resto della mia vita, e questo potrà succedere solo se passerò ogni minuto di ogni giorno con te. Perché non reggo l’idea di stare lontano dal ragazzo che amo. La cosa più bella che mi sia mai successa è stata incontrare te. E non intendo sprecare questa occasione. Quindi…Alexander Gideon Lightwood, vuoi sposarmi?»
Il cuore di Alec batteva all’impazzata e i suoi occhi erano lucidi.
«Sì. Sì. Voglio sposarti Magnus Bane.»
«Oh Alec…»
Si accinarono e unirono le loro labbra in un bacio pieno d’amore e passione, sotto quell'albero che aveva visto sbocciare il loro amore, come uno dei suoi fiori.
 
 
Nota d’autrice:
Hello! Mi scuso per il capitolo piuttosto corto, ma si è scritto da solo ed è venuto così u.u
Spero che vi sia piaciuto comunque perché, su, c’è la proposta di Magnus! E nel prossimo capitolo…siete pronti per un matrimonio Malec? *-*
Aggiornerò più raramente da ora in poi, perché ho iniziato il Liceo Classico. Però continuerò a tormentarvi con le mie storie xD
Voglio ricordare che ho pubblicato la prima delle lettere di Alec, che potete trovare QUI e che mi farebbe piacere avere un vostro parere anche per quest’altra storia, “D’amore e di morte”, che trovate QUI.
Ringrazio tutti quelli che leggono <3
Ringrazio Marty060201, _black_rose_, Arya Herondale, stella13, vampiretta98, lulu_chan, Ari Youngstairs e LittleHarmony13 per le bellissime recensioni allo scorso capitolo <3 questo ve lo dedico! <3

Alla prossima,
_F i r e_

 
   
 
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