Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: gridanelsilenzio    14/09/2014    5 recensioni
« Mancanze così non si possono colmare. Mancanze così ti divorano l'anima e distruggono anche la più minima speranza. Mancanze così, mancano per sempre. »
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALTRA PARTE DEL MIO CUORE.



Volevo solo farti sapere che amo il modo in cui ridi.




7.



« Justin, per favore, non fare niente. Non voglio perderti di nuovo, non un'altra volta. Non ce la farei » gli dico, quasi in preda ad una crisi isterica.
E' incredibile come il solo pensiero di perderlo di nuovo, di non averlo accanto per la seconda volta, mi fa stare male.
Mi ha reso così forte, così coraggiosa e combattiva, ma nello stesso tempo mi ha reso debole, debole senza di lui, senza la sua protezione, il suo sorriso.
Ma lui no, lui non mi guarda. Preferisce guardare un punto dietro alle mie spalle, preferisce non guardarmi negli occhi.
« Tu non meriti più di stare male Eloise. » mi dice, continuando a guardare dietro di me.
Starei male altre mille volte per te.
« Io non sto male Justin, e non starò male se tu sarai con me » gli dico, cercando un contatto visivo con lui, che subito non trovo.
« Ti va se ti racconto una barzelletta? » mi dice, e lo sento ridere, lo sento ridere col cuore, e questo non può fare a meno di farmi sorridere.
Perché se sorride lui, sorrido anch'io.


Era tardi, quella sera.
Il parco era completamente buio. Nessun lampione lo illuminava.
Non avevo paura, sapevo che Justin era con me, e anche se probabilmente mi odiava, anche se probabilmente gli stavo sul cazzo per il mio modo di fare da bambina, sapevo che mi avrebbe sempre protetta.
Camminavo dietro di lui.
Lui sembrava deciso su ogni passo che faceva, come se si fosse studiato la strada per arrivare in quel posto a memoria.
« Le hanno spente gli altri miei compagni, le luci. Ci siamo abituati » mi aveva detto.
Probabilmente aveva notato il mio sguardo confuso ed interrogativo mentre camminavo e guardavo ogni singolo lampione spento, ed ero arrossita, abbastanza contenta che avesse notato il mio disagio.
In lontananza, li avevo visti.
Due ragazzi con una sigaretta in mano, o meglio, una cosa che assomigliava ad una sigaretta, che tenevano fermi altri due ragazzi, inginocchiati a terra.
Non sapevo cosa volessero fare, non sapevo neanche perché fossimo lì e perché fossi così terrorizzata.
Ma tutto quello che m'importava in quel momento era seguire Justin in qualsiasi sua mossa.


Mi sono fermata per qualche secondo a guardare Justin, mentre ride. Non me lo ricordavo così pieno di vita.
Ricordavo quel Justin pieno di energia, sì, ma solo mentre menava qualcuno, o mentre si faceva di qualche sostanza, o mentre spacciava.
Non l'ho mai visto ridere per qualcosa che non sia stata alcool o droga, o se non per qualche figura di merda, o per qualche uccisione andata male.
Lui era sempre stato uno che non mostrava la sua parte migliore a nessuno. Ma l'aveva mostrata a me, mi aveva fatto imparare a conoscerlo, e mi aveva fatto imparare ad amare anche i suoi errori, i suoi sbagli, e i suoi difetti.
« A che pensi? » mi chiede.
Alzo le spalle. « A quanto sono fortunata ad averti ».
Sorride per l'ennesima volta in questa giornata che, mi accorgo solo in questo momento, si è fatta più grigia.
Sta venendo a piovere, proprio come nel giorno in cui l'ho perso penso, mentre guardo fuori dalla finestra.
« Ah, sei diventata così dolce? Che palle » mi dice, e ride.
Per la seconda volta ride, e il mio cuore fa un salto nel vuoto, perché quella positività che solo lui possiede, mi è mancata, mi è mancata troppo.
« Non rompermi i coglioni » gli rispondo.


I due ragazzi mi facevano paura.
Non che facessero paura fisicamente, ma appena io e Justin eravamo arrivati davanti a loro, avevano cominciato a fargli delle battutine tipo «la tua nuova fiamma, eh Bieber», che mi avevano urtato leggermente i nervi.
Li guardavo e non ci notavo niente di maligno, in loro.
Parlavano come dei normali ragazzi di diciassette anni, come se fossero stati nel corridoio della scuola a parlare del prossimo test.
« Eloise, giù! » avevo sentito urlare da uno di loro.
Fu un attimo, tutto il resto.
Justin mi aveva passato una pistola. Avevo in mano una pistola e non avevo idea di come si usasse, ma lui mi guardava, e vedevo che con i suoi occhi mi diceva «credo in te, puoi farcela».
O almeno, questo era quello che io ci leggevo.
Chaz mi aveva preso per il braccio e buttato dietro ad un cespuglio insieme a Justin e a Ryan, mentre lui aveva cominciato a sparare, a sparare a destra e a manca.
Mi ero tappata le orecchie. Avevo paura.
Guardavo Justin, che aveva gli occhi fermi e fissi su Chaz.
Poi successe tutto di nuovo in pochissimi secondi.
Ryan era uscito dal nascondiglio per aiutare Chaz ed ero rimasta al fianco di Justin, che dopo due secondi fu preso per il collo da un uomo, un uomo che faceva paura, un uomo che trasmetteva solo terrore.
Lo stava soffocando, e avevo paura. Lo stava soffocando e non sapevo cosa fare.
« S-spara! » mi aveva detto, Justin.




angolo autrice:
nanana, mi dispiace se l'ho fatto finire in questo modo brusco.
no, non è vero. volevo tenervi sulle spine, eheh.
è scritto di cacca, me lo sento, ma vi prego, non odiatemi.
ho lo stress pre-scuola, cercate di capirmi, domani comincia, e dopo domani è il mio compleanno.
io non sono pronta.
non ho più idee e mi sento completamente inutile, perché non riesco a scrivere più niente di sensato.
ma come sempre, ringrazio tutte le sante persone che hanno messo la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite, e ovviamente anche a chi recensisce e a chi legge soltanto.
siete tutte fantastiche.
mh, cosa dite, il rapporto tra Eloise e Justin si sta evolvendo?
Un bacio,
Francesca.

Twitter: @tipregosorridi Trailer: - creato da IoSonoPowa - https://www.youtube.com/watch?v=3kqXvLC10jg&feature=youtu.be Altra storia: «Luke, please don't love anyone else», la trovate sul mio profilo.
  
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