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Autore: Donnasole    18/01/2005    11 recensioni
come si sono incontrati Endymion e Serenity? Cosa ha fatto sbocciare il loro amore? quali sono le parole che si son detti? Leggete e commentate
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pesci multicolori danzavano seguendo i flutti e giocando con il riverbero dei caldi raggi solari sulla superficie del limpido corso d'acqua.
Lungo il ruscello stava una fanciulla, un bianco braccio immerso nel liquido cristallino, l'altro piegato sul davanti a reggerne la bella testa dai lineamenti finemente cesellati, le palpebre abbassate a celare l'azzurro cielo dell'iride mentre la bocca era socchiusa in dolce e trasognata espressione.
La mano delicata sguazzava mollemente afferrando di tanto in tanto un sassolino argentato per poi rilasciarlo, indifferente, alla musicale corrente.
Le bionde chiome scendevano in dolci nodi lungo il corpo avvolto in candida seta, allargandosi sull'erba verde e fresca, come un velo, il cui splendore rivaleggiava col sole stesso.
Due nudi ed affascinanti piedini spuntavano dall'orlo della veste, strusciando birichini tra di loro.
:- Principessa! Principessa Serenity!
L'interpellata si sollevò sulle braccia, un'espressione stupita dipinta sull'incantevole volto.
Di fianco a lei stava inginocchiata una fanciulla della medesima età, i morbidi e corti capelli di un blu intenso sfioravano la delicata linea della mandibola, le rosee labbra atteggiate ad un piccolo broncio e un'espressione severa negli intelligenti occhi color lapislazzuli. All'acerbo seno, fasciato da raso celeste pallido, stringeva un tomo sontuosamente rilegato; sul prato giacevano sparpagliati diversi quaderni, riempiti da una calligrafia fitta ed ordinata, e matite, dalle varie sfumature.
:- Scommetto che non hai ascoltato una parola di quanto ti ho detto.- esclamò esasperata- Tu sei la futura sovrana del regno argentato e la tua istruzione è essenziale - continuò incoraggiante - Perché non continuiamo a studiare un altro po'?- terminò speranzosa.
Serenity la osservò intensamente per un attimo poi si ributtò sull'erba incrociando le braccia sotto il mento.
:- Non mi va! - sbuffò e si mise a giocherellare con una margheritina.
Alle sue spalle scoppiò una risata argentina.
:- Mercury non insistere, lo sai che quando fa' così non c'è verso di smuoverla, e poi in una giornata come questa, è un delitto pensare ai libri - disse ad una Mercury stupefatta.
A parlare era stata un'altra ragazza seduta poco distante da loro. Il vestito d'organza aranciata era sollevato sulle ginocchia mostrando gambe perfette e ben tornite, la figura snella, il capo reclinato all'indietro, il volto offerto alla luce del sole, i lunghi, folti capelli biondo miele le ricadevano sulla schiena nuda solleticandogliela, in cima alla testa stava un bel fiocco Borgogna lo stesso colore degli orli dell'elegante veste.
:- Non dovresti giustificarla Venus, così non l'aiuti - replicò la compagna - Però hai ragione, la giornata è troppo bella. - finì sorridendo guardando il cielo terso.
Le tre giovani rimasero sedute in una silenziosa contemplazione di quanto le circondava per qualche secondo finchè una voce non le riscosse.
:- Ragazze! - gridò una quarta adolescente vestita di verde, sbracciandosi da sotto un'enorme e frondosa quercia - è pronto venite prima che si freddi.-
All'ombra dell'albero una coperta variopinta era apparecchiata con una moltitudine di leccornie.
La principessa schizzò in piedi rapida come un fulmine, correndo verso l'amica con gli aurei codini che le svolazzavano intorno.
:- Jupiter! - si sgolava agitando entusiasta le mani - Cosa hai preparato di buono -
Venus e Mercury si erano pietrificate, fino ad un minuto prima Serenity sembrava non avere la forza per parlare ed ora era quasi arrivata alla zona picnic a tempo di record.
Sorrisero ed annuirono alzandosi contemporaneamente nel tentativo di raggiungerla.
:- Corri Mercury se no finisce che restiamo a bocca asciutta. -
Ridendo le ragazze raggiunsero la grande quercia, trovando la principessina ginocchioni a servirsi abbondantemente dal buffet; una Jupiter divertita la guardava in sottecchi faticando a trattenere la sua abituale compostezza. Sotto il braccio teneva un cestino di vimini ricolmo di frutta mentre con l'altro, reggeva dei filoni di pane dorato e croccante. L'abito di broccato verde, morbido nelle forme, stringeva sul florido seno esaltando, col suo colore, la tenue sfumatura pesca della pelle. Riccioli castano dorati le scendevano sul collo, sfiorandone le spalle, appuntati in cima alla testa da un nastro in tinta; qualche ciocca, sfuggita alla coda, accarezzava le gote e le orecchie ornate da preziosi orecchini a forma di rosa. Occhi di rara bellezza parevano smeraldi incastonati sulla seta della pelle mentre l'ombra di un dolce sorriso aleggiava sulla bella bocca.
:- Ehi Serenity datti una calmata non vorrai sentirti male vero? - la rimproverò soavemente - Aspettiamo le altre.-
:- A quanto pare la nostra futura sovrana non ha ancora imparato le buone maniere. - Una quinta fanciulla spuntò da dietro il tronco dell'albero. Una tunica di velluto cremisi ne vestiva il corpo slanciato, in mano reggeva un arco di legno ed argento finemente intagliato ed una faretra dalla mirabile fattura. Lunghi capelli corvini le coprivano la schiena come un folto mantello grandi occhi del medesimo colore puntavano scherzosi sull'interpellata che si voltò mettendo un piccolo broncio.
:- Mars insomma, non siamo al palazzo. - Mugugnò Serenity infilando un pasticcino in bocca - Ameno foi poffo dimentifare l'etifetta - terminò inghiottendo.
:- Sei un vero disastro. - continuò la mora - Non si parla con la bocca piena. Non dovresti dimenticare il tuo ruolo etichetta o non etichetta.- Dicendo così le tolse il piatto di mano sollevandolo sopra la testa e tenendola lontana con l'altra.
:- Non è giusto.- piagnucolò la principessa - Quel piatto l'avevo preparato con tanta cura con le cose che mi piacevano di più. Ragazze fate qualcosa.-
:- Passami quel piatto Mars. - Venus con piglio deciso glielo portò via.
:- Grazie! - Serenity si voltò verso di lei tendendo le mani - Tu si che sei un'amica.
:- Ma che hai capito. - esclamò sorpresa la ragazza - Io ho solo fame. Se continuavate ad agitarvi così sarebbe andato sprecato.-
Ed avvicinò una tartina alle labbra.
:- Nooo! - la principessina si accasciò cominciando a frignare - Sei cattiva!-
Mercury le si accostò per consolarla e, quando Serenity si asciugò le copiose lacrime, vide il suo bel piattino ancora intatto. Il suo sguardo si alzò incrociando gli occhi zaffiro della bionda amica.
:- Stavo scherzando.- le fece l'occhiolino scompigliandole la frangetta.
La fanciulla scattò in piedi sorridendo radiosa e cominciò ad offrire le sue leccornie alle compagne.
:- Adesso basta che si fredda.- Jupiter attirò la loro attenzione sedendosi compostamente sulla coperta.
Tutte si accomodarono trepidanti in buon ordine.
:- Buon appetito.- dissero in coro.
Cominciarono col mangiare un antipasto di pesce con garofani e margheritone, i sodi filetti di nasello di un bianco puro spiccavano, profumati di limone su un letto di erbette, le carni rosate dei gamberi si alternavano agli spicchi di pompelmo il tutto spolverizzato con i petali dei fiori.
Proseguirono con una crema di primule allo zafferano; servita in ciotole candide risplendeva del suo giallo intenso nella cui vellutata consistenza si percepiva un spolverata di pepe di cayenna e di noce moscata.
Mormorii di ammirazione si levarono dal gruppo appena fu' presentato il roast beef con salsa profumata;le carni rosate,tenere e succulente erano servite, coperte, da una sottile e friabile crosta di sfoglia, decorata da ritagli di pasta di fiori e foglie, il tutto accompagnato da una profumatissima salsa di rose e gelsomino.
Il contorno a questa portata consisteva in una coloratissima insalata di primule e viole con fettine di lime rucola e lollo.
Il pezzo forte arrivò però con il dessert, torta con fiori canditi, un trionfo glassato di boccioli e rose, violette e lillà brinati.
La crema pasticcera profumata di vaniglia si sposava felicemente col soffice pan di Spagna, facendo cantare le papille gustative di tutti i convenuti.
:- Ora so cosa significa nutrirsi d'arte.- esordì Mars mentre si teneva con una mano la pancia piena.
:- Non esagerare, erano solo quattro cosuccie alla buona.- Nicchiò arrossendo Jupiter.
:- Non ti sta lusingando un vero capolavoro.- continuò Mercury seriamente - Penso che nemmeno i migliori chef del regno avrebbero potuto superarti.
:- E poi la presentazione.- rincarò Venus ammirata - Come ti è venuto in mente di usare i fiori per il menù?-
La brunetta abbassò gli occhi imbarazzata.
:- Mi sono ispirata alla natura che ci circonda, niente di eccezionale...davvero...- disse timidamente ma lusingata, poi s'interruppe mentre un'espressione stupita si faceva largo sul suo bel volto.
:- Serenity! Che ti succede! - chiese osservando gli occhi umidi dell'amica. Tutte si girarono nella sua direzione.
:- Era tutto così buono.- commossa si gettò nelle braccia dell'amica - tu sei un vero genio! E io sono così fortunata ad avere te...e tutte voi che vi prendete cura di me, e mi preparate tutte queste cose buone e mi aiutate coi compiti e mi state vicine sempre e io... vi voglio tanto bene!.- terminò senza fiato fra qualche singhiozzo.
Tutte sorrisero e le andarono vicino mentre Jupiter le accarezzava dolcemente la testa.
:- Sei proprio una bambina.- disse dolcemente la ragazza dai lunghi capelli neri appoggiandosi al tronco della quercia ed intonando un soave canto. La sua voce librava nell'aria, limpida come cristallo, facendo vibrare le corde del cuore delle compagne che l'ascoltavano rapite. Le note salivano e scendevano nell'armonia arricchita dalle mille sfumature di quella ricca voce.

Non sono sola se sei qui con me
La mia mano non è più vuota
Seguo il cammino insieme a te.
Non importa dove la vita mi condurrà
Tu mi sosterrai
Qualunque cosa accadrà
Sarai al mio fianco
Perchè nella gioia e nel dolore
Sempre potrò contare su di te
E tu su di me
Insieme voleremo.

Le ultime note vibrarono sulle sue labbra nel silenzio di quel magnifico pomeriggio. Tutte tenevano gli occhi chiusi assaporando gli ultimi magici momenti.
:- Canti come un angelo Mars.- disse estasiata Venus - La tua voce è bella quasi quanto me.- terminò facendo l'occhiolino e tirando fuori la punta della rosea linguetta.
:- Ma smettila vanesia che non sei altro. :- replicò ridendo la mora guardando divertita la biondina accarezzarsi le ciocche miele.
Si distesero sull'erba calda, baciate dal sole, avvolte nel profumo del prato, nelle orecchie la musica del ruscello.
:- Dimmi Serenity...- Mercury si mise a pancia in giù sollevandosi sulle braccia - A cosa pensavi prima che eri così distratta?-
La principessa ci pensò un attimo, scosse la testa e le perle sui capelli scintillarono come la falce di luna dorata sulla fronte.
:- A nulla in particolare.- rispose - Guardavo la Terra riflessa nell'acqua.-
Le altre alzarono gli occhi al cielo e guardarono intensamente l'immensa sfera azzurra che ammiccava splendida dall'alto.
:- Si è davvero bella - mormorò Jupiter.
:- Riflessa nel ruscello mi pareva di poterla toccare.- continuò - E' così grande e magnifica, vorrei tanto poterla visitare.- sospirò la fanciulla con i biondi codini.
Le ragazze si scambiarono sguardi preoccupati.
:- Lo sai che ci è proibito scendere sulla Terra.- Esordì cautamente Venus.
:- E' pericoloso in questo periodo.-
:- Mars ha ragione. - proseguì Mercury - La situazione politica su quel pianeta al momento è alquanto precaria.-
Annuirono, tutti erano a conoscenza della crisi che imperversava sul pianeta. La principale famiglia reale premeva per avere il predominio sulla scena e, quindi, la tensione si tagliava col coltello nelle alte sfere; la regina Serenity temeva che il problema degenerasse e, di conseguenza, passava la maggior parte del tempo nella sala delle invocazioni a pregare, per purificare e benedire l'aura stessa del pianeta.
:- Non sei felice qui?- chiese la ragazza coi capelli blu.
Serenity la guardò intensamente.
:- Ho tutto quel che potrei desiderare.- replicò convinta - ma c'è qualcosa laggiù che mi attira.- puntò lo sguardo sulle nuvole che lambivano gli oceani.- Qui viviamo un'eterna primavera, grazie alle cupole che ci circondano. Il nostro regno è prospero e pacifico. Da secoli non conosciamo crisi, mia madre è una regina saggia ed accorta ma....- quasi vergognandosi si fermò, ad un cenno affermativo delle amiche proseguì - Ma... vorrei tanto sentire il vento sulla pelle, ne ho solo sentito parlare, vorrei camminare sotto la pioggia... qui non può piovere, io mi sento come se mi mancasse qualcosa, solo non so' che cosa. E' vero che la neve è fredda? E com'è un mercato? non ne ho mai visti. Ho sentito storie riguardo a boschi ricchi di fauna e flora stranissime.
Se noi dobbiamo proteggerla, con lo splendore del cristallo d'argento, perché non ci è dato di conoscerla?-
Le altre non seppero cosa rispondere, anche loro sentivano quella strana malinconia farsi strada nel cuore, quel desiderio, troppo spesso represso, di scendere su quel pianeta a lungo bramato, soprattutto Jupiter, così intimamente legata alla natura.
Venus fu la prima a riscuotersi.
:- Ragazze si fa tardi, stasera c'è il ballo e tutte noi dobbiamo prepararci, ed anche se io sono già stupenda così - ammiccò - c'è un tale capitano sul quale voglio far colpo.
:- Sempre la solita, pensi solo ai ragazzi. - replicò Mars - Prendi invece esempio da me che non mi mischio coi maschi e metto il dovere davanti a tutto.-
:- ah! ah! ah! Per forza... Racchia come sei chi ti guarda.- le fece una linguaccia mettendosi a distanza di sicurezza.
:- Cosa? Io racchia? vieni quì brutta...- e si mise ad inseguirla.
Le altre tre si limitarono a guardarle ridacchiando mentre sparecchiavano il prato. Un sospiro rotolò dalle labbra di Serenity mentre s'incamminavano verso il palazzo.
  
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