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Autore: bulmasanzo    15/09/2014    4 recensioni
Questo è ciò che succede se in una notte d'estate una fanwriter decide di non seguire più la trama.
Extra de: La 'meravigliosa' avventura.
Raccolta di one shot, tutte rigorosamente prive di un finale.
Possibilità di nonsense e di cross over.
Genere: Commedia, Fluff, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: Cross-over, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un uomo e una donna avanzano mano nella mano lungo una prateria verde.
Sono abbastanza stanchi, hanno camminato tutto il giorno precedente e continuato per tutta la mattina, ma si impediscono di crollare infondendosi forza a vicenda.
A ogni passo della ragazza, lo spoglio manto d'erba si va adornando di piccole roselline fucsia che spuntano magicamente dal terreno. Rispecchiano il suo stato d'animo del momento, che è la gioia. Per ogni stelo calpestato dalla suola gommata delle sue comode Converse nere, uniche e inimitabili, crescono, a compensare, tre dei suddetti fiori che abbelliscono il paesaggio altrimenti spoglio donandogli una nota di colore.
La ragazza nemmeno si sforza per ottenere questo bell'effetto, non ci sta pensando, sta solo godendo della compagnia dell'altro che le stringe forte la mano, come se le stesse assicurando che non vuole lasciargliela per alcun motivo. Come se si spaventasse di lasciarla andare.
Probabilmente perché nemmeno ci può credere.
Lei lo guarda sorridendo, rilassata, mentre la faccia di lui è rossa di imbarazzo ed esprime incertezza, si domanda in silenzio se siano davvero lì, se stiano davvero andando via insieme, se tutto questo sia reale.
È il classico 'troppo bello per essere vero'.
Avrebbe bisogno che qualcuno gli dia un pizzicotto, ma non osa chiederlo a lei perché ha avuto modo di accorgersi che, contro le apparenze di donna fragile, è piuttosto forte e crede che potrebbe involontariamente lasciargli un bel livido sulla pelle, che è così delicata, per un idraulico. Sempre che non sia tutto un sogno. 
Il contatto stesso però ha già del miracoloso. Scaccia l'insistente pensiero che chi li guardasse dall'esterno direbbe che lei è troppo bella per lui.
Ma contemporaneamente ci sono altre preoccupazioni. Ha perso di vista i suoi compagni, e c'è una principessa che ha goffamente cercato di aiutare e di cui non conosce la sorte.
Luigi sa che suo fratello ha fatto di tutto per portare a termine la missione per il suo recupero, il fatto è che per natura lui è un po' ansioso e questa situazione di non essere insieme a lui, di non sapere come sia nel dettaglio andata a finire lo disturba alquanto.
Ma i dubbi sono inutili, dal momento che stanno già arrivando al castello di Peach, e che dunque tra poco sapranno com'è che è andata, probabilmente proprio da lei. 
Perché dando ascolto alla fuga di voci che nessuno ha bloccato, l'unica cosa sicura al mille per mille è che lei è stata riportata a casa.
Di fronte al castello s'è radunata una gigantesca folla di toad che esultano appunto per il suo ritorno.
I toad sono i sudditi, non molto alti né prestanti, ma ammucchiati tutti là davanti costituiscono una barriera viva quasi impenetrabile. 
Luigi e Daisy devono rendersi un attimo antipatici e mettersi a spingere dopo aver constatato che chiedere permesso non serve a farsi strada, c'è troppa calca.
Ma alla fine, dopo essersi beccati anche un po' di occhiatacce e maleparole, alla faccia della fatica che hanno sostenuto per arrivare fin lì, eccoli in prima fila.
"Peachyetta!" strilla Daisy quando la vede agitando le braccia per evidenziare la propria presenza.
La principessa vestita di rosa riesce a stanarla più per il nomignolo utilizzato che per questo gesto, in quanto c'è veramente poca gente al mondo che ha ottenuto abbastanza confidenza con lei da chiamarla in quel modo ridicolo.
"Tesoro!" esclama ancora, con trasporto, Daisy (anche qui, come sopra, se non fosse sua amica non se lo potrebbe permettere) "Stai bene? Sono stata così preoccupata per teeeeee!" -è così emozionata da farsi venire la malattia della vocale allungata.
Le due ragazze si abbracciano affettuosamente, anzi si può dire che proprio si lancino l'una tra le braccia dell'altra.
"Sto bene, sto bene, Mario mi ha detto che c'eri anche tu insieme a loro. Razza di incosciente, potevi farti male..." la rimprovera Peach, ma con un sorriso, è sinceramente contenta di rivederla.
"Ma io mi sono fatta male!" rivela l'altra "Quella bestia di Bowser mi ha mozziccato! Ma credi che questo mi abbia dissuasa?" 
Peach scuote la testa allo sguardo fiero e tronfio dell'amica, sa bene quanto sia testarda.
"Dov'è finito il tuo bell'abito giallo?" le domanda accarezzandole i capelli scompigliati con aria critica "Guardati, sei proprio un disastro." 
"Cavoli, sembri mia madre! Che ti frega, quel coso odioso non mi avrebbe dato altro che impiccio." leggerissimamente risentita, sbuffa un po', con la grazia di un cavallo. Le punta un dito al petto "Porta rispetto per il mio outfit campagnolo, è con quello che ti ho salvato il culo."
Le due scoppiano a ridere, consapevoli che il loro scambio di battute non è per nulla serio.
Poi Peach si accorge di Luigi e arrossisce istantaneamente con violenza. 
Pensa: ma quello è il principe! Dimostrando così di non sapere per niente che razza di aspetto un principe dovrebbe avere. 
Però, è così che lo aveva inconsciamente definito quando si erano incontrati. Sarà stato per via del coraggio che aveva mostrato nel tentativo di aiutarla. Ovviamente non aveva potuto leggergli in testa, altrimenti vi avrebbe trovato il terrore che in quei momenti critici era riuscito a nascondere così bene ai suoi occhi.
Ma il loro incontro non era durato molto, per colpa di Bowser, comunque aveva avuto modo di conoscere il suo indiscutibile altruismo.
"Luigi, giusto?" chiede, poi abbraccia anche lui, anche se non dimostra lo stesso entusiasmo che con Daisy. Ma questo solo perché in effetti non lo conosce così bene. "Mario mi ha detto tutto su di te."
Luigi può solo sperare che non lo abbia messo in cattiva luce. Dal suo caro fratellone dispettoso se lo potrebbe anche aspettare. 
Da Peach vengono a sapere che Mario, dopo averla accompagnata a casa ed essersi assicurato che fosse ormai in buone mani, se ne è andato allegramente per i fatti suoi.
"Questo è tipico di lui!" commenta Luigi "Quando ha un pensiero fisso manda al diavolo tutto il resto." 
Anche 'salvare la principessa anche se siamo troppo poco potenti per fronteggiare un nemico della stazza di un drago e verremo sicuramente mangiati' era stato uno di questi famosi pensieri fissi, ma Luigi questo preferisce sottintenderlo.
Mentre li aggiorna, Peach porta i viaggiatori al castello scortandoli personalmente, come ospiti d'onore. Il castello è molto grande e sfarzoso, molto rosa e molto pieno di stanze vuote.
E da una di esse vien fuori correndo eccitato un noto dinosauro verde. Viene fuori letteralmente saltando addosso a Luigi che si trova schiacciato a terra con un peso considerevole sullo stomaco. "Bonjour" se ne esce, piangendo mentre Yoshi gli stringe intorno al torace le tozze zampette strillando: "Ecco qui, amico mio del mio cuore grande grande, che bello, fatti dare un grande abbraccio. Quanto ti voglio bene!", le sue dimostrazioni son sempre un bel po' esagerate, ma è così che ci piace.
Luigi si trova a soffocare in quell'abbraccio, ma dopotutto non se ne dispiace, perché ricambia il suo affetto.
"Yvan e Wolley dove sono finiti?" prova poi a informarsi, ma Yoshi si stringe nelle spallucce, non sa. Nessuno sa.
In seguito, raggiungono la sala del trono ed ecco il famigerato re George Toadstool che li osserva dall'alto del seggio regale con sufficienza.
È un uomo anzianotto, dai lineamenti incredibilmente dolci ma nel contempo assolutamente virili, che un tempo dovevano dargli un fascino irresistibile, e un'espressione grave che, quando arriva sua figlia a salutarlo, si distende in un ampio sorriso che lo ringovanisce di colpo, nonostante i capelli e la lunga barba ormai non siano più biondi come un tempo ma decisamente bianchi, mentre due severi occhi celesti e luminosi, identici a quelli della ragazza, emergono dalla loro prigione di rughe. 
Anche se sta sorridendo, il re è parecchio scocciato per non aver potuto stringere la mano a Mario, dargli la sua lauta ricompensa e mandarlo via con le tasche tintinnanti d'oro a calci nel sedere, prima che potesse ricambiare i sentimenti che Peach ha iniziato a provare per lui. Può darsi che questo non sarebbe stato molto ortodosso, ma secondo lui sua figlia ha la sindrome della 'donzella in pericolo' quindi sarebbe in grado di arrivare a sposare chiunque l'abbia salvata, senza badare al suo rango sociale.
E quello non era uno Yoshisauro, certo, ma comunque era un tipo troppo umile per lei, lei che è una principessa che può anzi che deve aspirare a vette più alte e mettersi necessariamente con qualcuno che possa essere definibile alla sua altezza. Qualcuno dal sangue nobile.
Quindi, quando gli vien presentato Luigi, è ben felice di notare che sia già in compagnia. Naturalmente anche Daisy è una principessa, ma questo non è affar suo.
Essendosi messo il ferro dietro la porta, in quanto è evidente che Luigi e Daisy siano cotti l'uno dell'altra, si mostra molto cordiale e propone loro: "Restate? Abbiamo intenzione di dare una festa per il ritorno di Peach, ci sarà un enorme banchetto e voi, che l'avete così coraggiosamente salvata, sarete celebrati da tutto il regno come degli eroi." 
"E io farò un tributo a Mario. " cinguetta Peach. Suo padre le vede gli occhi a cuoricino e rotea i suoi.
I due piccioncini accettano con piacere, ma sono piuttosto confusi sulla natura di questo 'tributo' che dice Peach. 
Naturalmente, prima di scoprirlo i ragazzi hanno bisogno di riposarsi un attimo, di farsi una doccia, cambiarsi i vestiti sporchi di sudore, sangue, lacrime e fumo. 
Quindi adesso, mettiamo che Luigi sia appena uscito dalla doccia dopo essersi tolto lo sporco di dosso, okay, è nudo ma si lega un asciugamano in vita, okay, le sue gambe sono fitte di peli scuri bagnati e ugualmente bagnati sono i suoi capelli, perché si è fatto lo shampoo e li ha sciacquati molto, okay, mettiamo che Daisy, anche lei bella pulita e profumata, abbia lasciato la sua abbronzatura da qualche parte e lo stia aspettando, bianca e diafana come un opale, nascosta nel letto che gli era stato offerto. Mettiamo che lui non se ne sia accorto, che si sieda tranquillamente e si metta a caccia delle sue mutande e che quando lei salti su dalle coperte per urlare 'sorpresa!' lui si prenda un grosso, serio spavento. Ecco, mettiamo.
Mettiamo e dimentichiamo, perché a nessuno piace mettere in imbarazzo il povero Luigi, giusto? 
Seppur senza smettere di ridacchiare per il suo stupido scherzo o, forse, per la faccia sconvolta che ha fatto, Daisy decide di farsi perdonare soffocandogli in bocca le proteste. Le risate di Daisy sono simili a singhiozzi, le sue spalle si alzano e abbassano ritmicamente ai lati del collo. La ragazza sente il respiro di Luigi accelerato come il battito del suo cuore e si pente della sua burla.
"Sei una cretina, Daisy." le dice lui, risentito e arrossito fin nei capelli, prima di lasciarsi baciare. Ma apre subito la bocca, non ha mica intenzione di respingerla.
Luigi ha una fame da lupo, ma in questo momento il pancino non gli brontola per via dell'appagamento provocato dall'intimità.
Pensa: Non è possibile che io sia stato così fortunato. Sicuramente durerà poco, prima che si accorga che sono un fallito e che non valgo molto e che non potrò mai darle tutto quello che si aspetta.
È inconsapevole che Daisy, nel frattempo, sta pensando più o meno le stesse identiche cose che pensa lui.
Tra tre mesi pronunceranno il loro sí sull'altare, ma ancora non lo sanno.
Il bacio va sul pesante, i due si rotolano tra le lenzuola come un agnello e una pecorella in calore, poi l'asciugamano di Luigi vola via e si spiaccica sulla parete ma loro neppure se ne avvedono.
Qualcuno bussa e loro trasaliscono. 
"Un attimo!" gridano all'unisono e fanno del loro meglio per ricomporsi in tutta fretta, Luigi si sfrega i capelli per asciugarli con un altro asciugamano recuperato da un cassetto e poi si infila per sbaglio i pantaloni al contrario e Daisy glielo dice prima che esca e faccia una figuraccia.
La ringrazia velocemente, spalanca la porta e vede che quello che ha bussato è un toad con i pallini rossi vestito da maggiordomo.
"La cena è servita." dice costui guardando con disapprovazione i due che non dovrebbero essere insieme.
"Faccio in un attimo. " fa Daisy correndo via con grande svolazzare della semplicissima camicia che indossa sopra le mutandine.
Tornerà tra poco in un abito da sera color grigio argento pieno di paillettes, troppo elegante, troppo corto e troppo attillato, della cui scomodità si lamenterà in continuazione.
Ma quando Luigi la vede non si sente altrettanto elegante nel suo completo giacca e cravatta e viene di colpo assalito dal bisogno di pettinarsi freneticamente i baffi.
La deliziosa coppia quindi si presenta a onorare la grande tavola imbandita, organizzata a ferro di cavallo, traboccante di cibarie allestita nel bel mezzo del gigantesco giardino personale della principessa, delimitato da una serie di quadrati di cemento armato e ornato da innumerevoli cespugli di rose fucsia, le stesse che Daisy faceva crescere prima. Non c'è da stupirsene, quel colore è il preferito di Peach e ne ha fatte piantare ovunque e, si sa, i semini volano.
Questa tavolata è interminabile, partecipano alla cena centinaia di persone, tra umani e toad e anche dinosauri e perfino qualche goomba e pochissimi koopa, tutti mischiati tra loro senza un ordine e senza alcuna discriminazione.
Yoshi è già lì che smania per mettersi a tavola, ma con lui c'è Goombario, che è stato a sua volta invitato, che gli siede sulla sella e lo trattiene, dicendogli di aver pazienza.
Non appena Luigi e Daisy arrivano, vengono accolti da una Peach in abito ovviamente rosa, ma diverso da quello che ha di solito, molto meno da bambola di porcellana e molto più maturo -non ci sono spalline a sbuffo, la scollatura è notevole e la gonna presenta uno spacco sconvolgente che a stento è stato approvato dal re- che li prende per mano e poi, una volta avvicinatisi al tavolo, solleva loro le braccia come se li stesse dichiarando vincitori di qualche cosa.
Il popolo scoppia in un applauso fragoroso. E ovviamente Luigi si inibisce e ha fretta di sedersi, abbassando la testa per non far notare il rosso pomodoro che gli è affluito alle guance.
La portata principale è costituita da maialini da latte arrostiti, sì, quelli piccoli non ancora svezzati che hanno una carne tenerissima e deliziosa. Un anonimo toad fattore ha messo i migliori che aveva a disposizione gratuitamente per dimostrare quanto ama la sua principessa.
Solo dopo l'abbondante abbuffata generale Luigi ha modo di scoprire cosa sia questo fantomatico tributo.
Se ne accorge quando Daisy gli dà una gomitata e indica il centro della tavola con le dita sporche di grasso, visto che non ha ritenuto opportuno utilizzare le posate.
Un pantagruelico tubo verde smeraldo, così lucente che sembra un gioiello dalla forma bizzarra, si solleva dal suolo.
Tutti danno in un 'ooohh' di meraviglia mentre dalla cavernosa bocca stagliata contro il cielo emerge lentamente una statua perfettamente definita che rappresenta nientepopòdimeno che la figura intera di Mario.
È incredibilmente somigliante, nessuno potrebbe negare che ne sia stata perfettamente rappresentata l'essenza. Ed è fatta di bronzo, è lucidissima e viene resa ancora più brillante dai faretti che sono stati accesi sotto al tubo che la sostiene, a illuminarla come un enorme albero di Natale fuori stagione. 
Lo scultore lo ha colto nell'atto di saltare, un solo piede poggia sulla base e il pugno destro è alzato in segno di trionfo.
Luigi resta molto impressionato, Daisy si mette a lanciare fischi di approvazione, mentre tutti applaudono di nuovo. Si può sentire il re che addirittura se ne vanta, dicendo di aver assunto un artista talmente bravo da averla realizzata in pochissimi giorni.
Come saprete, fare una statua di bronzo con le fattezze di qualcuno significa glorificarne le gesta. Anche quelli che non sanno chi sia guardandola diranno che quell'uomo deve aver fatto qualcosa di veramente importante nella sua vita per essersi meritato un simile riconoscimento. 
Goombario, poi, impazzisce, si mette a saltellare e saltellare finché non si ribalta sulla sedia. 
In quanto a Peach, beh, lei ha poggiato il mento sulle mani e guarda la statua con aria sognante, ricorda un po' la Sirenetta che si era innamorata di Eric senza averlo nemmeno mai visto dal vivo.
Da sotto il tributo, da un lato e da un altro, vengono fuori due bambini che potranno avere più o meno cinque o sei anni, vestiti come Mario e Luigi, maglia rossa e verde, salopette blu da idraulico, berretto con la M e la L e perfino dei baffi finti. Agitano in aria scompostamente uno una chiave inglese si spera giocattolo, l'altro uno sturalavandini. Insomma, fanno una specie di balletto e tutti quanti ridono perché sono molto graziosi e fanno tenerezza.
A essi poi si vanno a unire altri due bambini che stavolta però sono dei toad, uno blu e l'altro giallo, ovviamente questi rappresenterebbero Yvan e Wolley. Peach ha voluto omaggiare anche loro, sebbene non li abbia mai incontrati. Ma Mario le ha parlato moltissimo anche di loro.
Finito lo spettacolino, Peach si alza e va ad abbracciare i pargoli, poi prende in braccio il più piccolo, portandoli tutti quanti a tavola insieme a lei, tenendoseli accanto e sulle ginocchia. Viene subito portato loro il menù per bambini che hanno servito anche a Goombario, patatine fritte e cotolette già tagliate a quadratini, perché non sanno ancora usare il coltello. 
Tutti si congratulano, ma a dire la verità, a Luigi questo tributo non è che sia piaciuto granché.
Anzi, a dirla tutta gli ha messo su una sorta di angoscia. Guarda la statua di suo fratello e si sente inspiegabilmente a disagio. 
Non arriva all'ammazzacaffé, se ne va prima del dolce, con la scusa di essere stanco. 
Daisy si limita dapprima a osservarlo allontanarsi, ma decide di inseguirlo quando si accorge che ha affrettato il passo, come se stesse proprio scappando
"Luigi!" lo richiama. Il vestito ha il brutto vizio di arrampicarsi su per le cosce diventando sempre più piccolo, le dà noia doverlo abbassare e in più i tacchi le impediscono di correggerli dietro. Battono sul pavimento, producendo un 'clap clap' che non le si addice minimamente.
Ci impiega un poco assai, ma poi lo raggiunge e lo trova in camera, seduto affossato sul letto dove lei prima si era nascosta, con la faccia presa tra le mani a fissare la parete.
S'è sciolto la cravatta senza toglierla, quindi adesso essa gli penzola dal collo come un cappio, e ha scalciato via le scarpe senza sciogliere i lacci.
La principessa di Sarasaland fissa il suo uomo con attenzione, chiedendosi se debba preoccuparsi o meno. Gli si siede di fianco senza dire una parola.
Ma poi non riesce a non rompere il silenzio.
"Beh, allora, che cosa c'è che ti ha lasciato così senza parole? Guarda, immagino che pensi che Peach sia stata molto esagerata. Lo penso anche io. È una cosa cui devi abituarti. E poi non hai ancora visto niente, sicuramente la torta che ha preparato sarà alta due metri minimo... "
"Non è per lei, anzi è stata di una gentilezza squisita." la interrompe "È per Mario. Vedere quel tributo mi ha fatto pensare al fatto che non ci siamo ritrovati. Credo che mi manchi un po'. Lo so, lo so, sono patetico... "
Lei si alza. Resta in un silenzio congelato per qualche secondo. Pensa a mille cose contemporaneamente.
Un po', in effetti, riterrebbe quasi ridicolo che Luigi abbia rinunciato alla torta di Peach per questo motivo...le torte di Peach sono superlative... ma si accorge che dispiace anche a lei. Le dispiace che Luigi si senta triste e in qualche modo si scopre arrabbiata con Mario, che non li ha aspettati.
Cosa gli costava aspettarli? Lo vede quasi come un tradimento.
Loro lo hanno seguito nella sua missione, gli hanno dato aiuto e rischiato molto... E lui se ne va così, senza aspettarli? È questo il modo di trattare suo fratello, il suo fedelissimo fratello? 
Si sente stranamente empatica, dico che è strano perché finora a lei non era mai successo. Forse soltanto con la sua migliore amica, di certo mai con un uomo. Non per menefreghismo, ma perché non aveva mai incontrato qualcuno che le scatenasse simili sensazioni... Che probabilmente sono soltanto una manifestazione d'amore. 
"Non sei patetico, è pure giusto che tu pensi a lui. Però non mi piace vederti così. " gli dice "È okay che ti manchi, però lì fuori c'è una festa che è anche in tuo onore. Penso che Mario ti direbbe che hai il diritto di godertela, lo sa bene che non ce l'avrebbe fatta mai senza di te... E io aggiungo anche che hai il dovere di goderne in sua vece." 
L'ombra di sorriso che scappa a Luigi rasserena notevolmente l'animo infervorato della ragazza.
È più o meno nel momento in cui le loro dita si intrecciano che lei acquisisce piena consapevolezza di ciò che prova per lui. Non che finora non lo sapesse, ma era come trovarsi in un sogno.
Adesso però s'è svegliata e si è accorta che è tutto reale.
Una banalità, forse, ma la vita è piena di così tante banalità e di morali scontate che non si può scappare.
Le viene voglia semplicemente di stargli vicino, gli starebbe vicino e basta per mille anni, pur di vedere quel sorriso manifestarsi ancora sulla sua faccia.
"La tua proposta di venire con te a visitare il tuo mondo è sempre valida? " gli chiede. 
E il mondo reale sarà la loro seconda tappa, poi diventerà il loro nido. Prima c'è quel dannato regno di Sarasaland da abbandonare ufficialmente. Daisy in realtà non ne è ancora cosciente, ma nell'aria c'è già il sentore di un cambiamento radicale.
Un cambiamento che a una ragazza coraggiosa come lei non fa nessunissima paura.
 
 








 
 
 
 
 
 

Spazio autrice:
Voglio dedicare l'abbraccio tra Daisy e Peach presente in questo capitolo all'utente Lulumiao. Purtroppo era il massimo che potevo fare, visto che si parla di LuigiXDaisy e non di PeachXDaisy, ma spero che lo apprezzerai lo stesso. Quando l'ho scritto pensavo a te. Mentre l'intero capitolo lo dedico a Nintendolove00 che so che ama questa coppia. Non so nemmeno se tu stia leggendo, ma sappi comunque che è per te, che in qualche modo mi hai ispirata, anche se in realtà questa è un'altra delle scene perdute della mia 'Meravigliosa' avventura.
A tutti gli altri, grazie per aver letto.
  
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