Incontri un po’ troppo familiari…
La piccola
Pan si ritrovò in un boschetto
piuttosto lontano dal centro abitato.
Il primo pensiero della
ragazza fu di controllare di quanto era tornata indietro nel tempo. Il datario
segnalava una data risalente a diciassette anni prima dall’epoca da cui era
partita.
Non avendo la più pallida
idea di come far ripartire la macchina, Pan decise di scendere e di esplorare
il territorio circostante. In fondo, aveva tanto sognato un’emozionante
avventura per staccare dalla routine quotidiana, e un viaggio nel tempo era
proprio quello che ci voleva.
Pan non poteva certo
immaginare che in quello stesso boschetto fossero presenti anche Gohan, Videl, Goten
e Trunks, anche loro impegnati nella ricerca delle
sfere del drago. Erano già riusciti a trovarne tre, e il radar segnalava loro
che la quarta era proprio in quel bosco. Per poter coprire una zona più ampia,
la combriccola si era divisa in due coppie, Gohan e Videl da una parte e Trunks e Goten dall’altra. In quel preciso momento, però, si erano
tutti un po’ distratti dal loro dovere: Gohan,
infatti, voleva approfittare dell’occasione per chiedere a Videl
di fidanzarsi con lui (anche se la sua proverbiale timidezza lo metteva a dura
prova!), mentre Trunks e Goten
si erano messi a giocare. Furono proprio loro ad accorgersi della presenza di
una quinta persona nel boschetto e, dopo una rapida consultazione, decisero di
comune accordo di attaccarla insieme.
Pan,ignara di tutto, passeggiava tranquilla tra gli alberi,
godendosi il vento fresco sul viso e il cinguettare degli uccelli, quando,
istintivamente, si buttò di lato: aveva visto improvvisamente un piede spuntare
dai cespugli e rimase piuttosto sorpresa quando vide che apparteneva a un
bambino dall’aria stranamente familiare.
Trunks si rese subito conto dell’errore e cercò di bloccare Goten, che nel frattempo era partito anche lui all’attacco,
dicendogli: “Fermati, è solo una ragazzina indifesa!”
Questa frase fece più male a
Pan che un pugno nello stomaco.
La ragazza s’impuntò e
attaccò i due bambini urlando: “Ragazzina indifesa a chi? Ora vi faccio vedere
io!!”
Pan, Trunks
e Goten combatterono per qualche minuto, poi Trunks trascinò Goten un po’ più
distante dal luogo in cui stavano battendo, gli diede una gomitata e disse ad
alta voce: “Che ne dici, Goten, la impressioniamo un
po’?”
Goten, tutto contento, rispose: “Sì, sì, dai Trunks!”
Pan rimase immobile per
qualche istante, mentre il suo cervello aveva iniziato a ragionare in quarta.
Possibile che quei due bambini fossero…
La ragazza ebbe la prova dei
suoi sospetti quando i due bambini si trasformarono in
super sayan, e non poté trattenersi dal pronunciare,
stupita: “Trunks? Zio Goten?”
Goten si fermò, pensò per qualche secondo, poi chiese
all’amico: “ Trunks, cosa vuol dire zio?”
Trunks sbuffò e si rivolse all’amico, un po’ scocciato:
“Certo che sei proprio ignorante! Zio significa… come posso spiegartelo… Ecco:
se tuo fratello avesse un figlio, tu per quel bambino saresti suo zio. Hai
capito?”
Goten annuì e poi chiese a Pan: “Perché mi hai chiamato
zio?”
La ragazza, imbarazzata, negò
l’affermazione dicendo di essersi sbagliata. Il suo istinto le diceva che era
meglio non rivelare che veniva dal futuro.
Trunks e Goten, tornati nel frattempo normali, si erano messi a chiacchierare e Pan
partecipò volentieri alla discussione.
Stava filando tutto liscio,
fino a quando Goten non notò uno strano macchinario
in mezzo agli alberi. Pan cercò di bloccarlo, ma non fece in tempo.
Goten vide la macchina e chiese: “È tua?”
Pan, imbarazzata, rispose:
“Sì, è il mio aereoplano!”
Trunks la guardò un po’ di storto: non aveva mai visto un
aereo di quella forma!
Goten continuò tranquillo: “Allora tu vieni dal futuro, non
è vero?”
Pan lo guardò terrorizzata:
come lo aveva capito?
Trunks gli disse: “Ma cosa stai dicendo?”
Goten spiegò: “Tempo fa la mamma mi ha fatto vedere della
foto e ce n’era una dove c’era una macchina uguale a questa, e papà mi ha detto
che quella era una macchina del tempo proveniente dal futuro. Non ho ragione?”
Pan pensò rapidamente ad una
scusa plausibile, ma dato che non gliene venne in
mente neanche una, decise di confessare: “ Sì, è vero, vengo dal futuro. Non
volevo venire qui, è stato un incidente! È solo che adesso
non so più come tornare a casa…”
Goten, entusiasta, propose di andare a chiamare il suo
fratellone, che secondo lui era capace di fare un po’ di tutto e, senza
aspettare la risposta, si alzò in volo e sparì alla vista.
Trunks, invece, rimase con Pan. C’era qualcosa che non gli
quadrava in quella storia. Osservò con attenzione la ragazzina proveniente dal
futuro ed ad tratto capì: se aveva chiamato Goten “zio”, l’unica spiegazione possibile era che quella
in realtà fosse la figlia di…
Le sue riflessioni vennero interrotte da due gridi consecutivi: uno di Pan, che
nel frattempo aveva trovato la sfera del drago che stavano cercando prima i due
bambini, e uno di Goten, che annunciava il suo
ritorno, accompagnato da Gohan e Videl.
Pan, quando vide avvicinarsi
i suoi genitori, dalla sorpresa lasciò cadere la sfera, che venne
prontamente raccolta da Trunks, che da quella
reazione aveva ottenuto la prova dei suoi sospetti. Pan era la figlia di Gohan e Trunks ora era indeciso
se dirlo agli altri o no. Optò per la seconda scelta, anche perché voleva
scoprire a tutti i costi chi fosse la madre…
Pan osservò con attenzione i
suoi genitori: era strano vederli così giovani, non dovevano avere più di
diciassette anni a vederli. Notò anche che suo padre sembrava irritato e aveva
ragione. Gohan era nervoso ed arrabbiato con Goten, perché lo aveva interrotto proprio mentre stava
facendo la sua dichiarazione a Videl e aveva
insistito perché lo seguissero per un motivo che neppure lui aveva saputo
spiegare in modo chiaro. Chissà se quel giorno avrebbe avuto un'altra occasione
per restare solo con Videl…
Fortunatamente Trunks e Pan seppero spiegarsi meglio di Goten e Gohan, capita la
situazione, si diede subito da fare per aiutare la ragazza.
Ricordava vagamente alcuni
comandi che aveva visto premere al Trunks del futuro,
così entrò nella macchina per vedere quello che poteva fare, seguito a ruota da
Pan, che sperava di imparare ad usare la macchina. Ovviamente anche Videl, curiosa almeno quanto la figlia, entrò
nell’abitacolo, mentre Trunks e Goten
rimasero fuori. Sentendosi esclusi, i due bambini decisero di sbirciare anche
loro.
Così Goten
salì sulle spalle di Trunks, ma anche così erano
troppo bassi per poter sovrastare la testa di Videl,
che occupava tutta la visuale.
Nel vano tentativo di alzarsi
ancora di qualche centimetro, Trunks cercò di salire
sul gradino della macchina, ma un brusco movimento di Goten
gli fece perdere l’equilibrio e i due caddero in avanti, all’interno della
macchina, trascinando gli altri in un vero “effetto domino” che portò Gohan e Pan a cadere sui comandi, premendone alcuni a caso.
La macchina chiuse le porte e
si avviò, trascinando tutti effettivamente verso il futuro.
Ma di quanti anni?
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo
capitolo e tutti quelli che hanno avuto il coraggio di commentare! Mi scuso in anticipo,
perché non sono sicura di poter aggiornare regolarmente la storia, in quanto,
non avendo internet, devo venire in biblioteca per collegarmi e non sempre ce
la faccio. Approfitto anche per scusarmi con gli amministratori per le mie
introduzioni, adesso mi sono fatta spiegare da un’amica come metterle in modo
corretto e spero di non causare più problemi (se dovesse succedere scusate, non
è per causare fastidi, è che sono negata a usare il computer!). Spero che questa storia vi stia divertendo e
vi incuriosisca abbastanza da avere la pazienza di attendere il prossimo
capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!
By Hinata
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