Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: Ketrinmahomies0911    16/09/2014    3 recensioni
Prologo:
Ciao mi presento….
Mi chiamo Isabella, per gli amici Isa, ho 17 anni e sono una ragazza solare, dolce e romantica. Credo nel vero amore, mi correggo credevo dopo essere stata tradita dal mio ex fidanzato non ci credo più cosi tanto. Ho deciso di non innamorarmi e di non soffrire più. Ho solo 2 amori: la musica e Austin Mahone. Credo che lo conosciate. Lui…bhe.. è bellissimo e ha una voce fantastica… comunque torniamo a me. Sono stravagante e adoro fare scherzi. Tutti pensano che sia una ragazza forte e che qualunque cosa succeda io non piangerei mai. Non è cosi! Tutti non sanno che dentro sono fragile e posso spezzarmi per qualsiasi cosa. Se mi ritrovo solo potrei scoppiare a piangere senza un motivo valido. Dimenticavo… abito in un paesino,in campagna per precisare, vicino alla città di Milano.
tratto dal primo capitolo:
“sveglia Isa” mi urlò mia madre
“ok mamma” dissi saltando subito giù dal letto dall’agitazione.
Il motivo della mia ansia è perché io con la mia migliore amica Daniela, chiamata dagli amici dani, partiremmo per andare al concerto di Austin a Milano.
Mi preparai, feci una doccia, mi vestii e arrivò Dani. Partimmo subito perché
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 2
 
La mattina dopo…..
 
AUSTIN POV:
 
“dai Alex svegliati dobbiamo andare a casa di quella ragazza” dissi.
“ok. Stai calmo mica scappa” disse mezzo addormentato
“si lo so. Ma stranamente non vedo l’ora di incontrarla” dissi euforico
 
Dopo aver detto questo andai a vestirmi. Mi vestii e misi i regali di quella ragazza. Non so perché ma voglio incontrarla al più presto. Mi sento come un ragazzino alla prima cotta anche se lei non sa che andrò a ringraziarla. Io credo che lei mi capisca, sa come mi sento e per me è nuovo il sentimento che sto sentendo per lei anche se so che è impossibile visto che neanche la conosco. Dopo un’ora partimmo e arrivammo davanti a casa sua. Uno della sicurezza suonò al campanello e una signora poco dopo uscì e ci chiesi chi eravamo. Non la avvisammo che eravamo venuti a trovare sua figlia e lei aprì il cancello facendoci parcheggiare davanti a casa sua. Alex uscì dalla macchina e chiese alla signora di far venire la ragazza giù da loro. Lei fece si con la testa e la chiamò. Quando scese io ero ancora chiuso in macchina dalla paura….
AX “ehi te devi essere Isabella”
ISA “si sono io. Ma ti ho già visto da qualche parte” disse
AX “no. Ti stai sbagliando” disse mentendo per non far rovinare la sorpresa
ISA “ok. Ma che ci fai qui?” chiese
AX “ti volevo presentare un amico che ti voleva ringraziare” disse
ISA “ok e dove sarebbe questo amico” chiese guardandosi intorno
AX ”ehi amico esci” mi disse
 
Io uscì e rimasi imbambolato per qualche secondo come lei. Lei per aver davanti a casa il suo idolo e io per aver davanti una ragazza bellissima che mi capisce.
 
ISA “ehi. Ciao che ci fai tu davanti a casa mia”
AU “perché non sei felice di vedermi? Comunque sono qui per ringraziarti dei regali e della lettera” dissi un po’ agitato.
ISA “si che sono felice ma sai.. nessuno si aspetta il suo idolo davanti a casa sua per farsi ringraziare per qualche regalo inutile e una lettera” disse
AU “regali inutili!? Non some la pensi tu ma per me sono fantastici e poi queste scarpe si può sapere come le hai avute se non sono uscite neanche in America?” dissi ridendo
ISA “mio padre dove fabbricano scarpe e una volta finito un modello, lui ne può prendere un paio in regalo”.
AU “ok e ti vorrei parlare della lettera che mi hai mandato ma vorrei parlarne in privato.”
ISA “si certo. Mamma accompagna i ragazzi in casa, io e Austin andiamo a parlare in piscina”
MAMMA “si certo andate”
ISA “Austin vieni ”
AU “si certo”
 
Andammo a sederci su delle sdraie accanto alla piscina e cominciammo a parlare. Parlammo della lettera e lei disse che tutto quello che aveva scritto per lei era vero. Parlammo un po’ di noi perché volevo assolutamente conoscerla. Scopri che lei era femminile ma non troppo, che quando era piccola preferiva macchinine e pistole giocattolo a una barbie. Scoprì anche che gli piaceva cantare e giocare a basket anche se suo padre non glielo permetteva. Gli chiesi il perché e mi rispose che suo padre quando era piccola non gli voleva mai comprare le bambole perché diceva che erano per delle bambine stupide ma in compenso gli comprava macchinine telecomandate e giochi per maschi che lei dopo poco tempo cominciava ad adorare ma quando divenne più grande lei cominciò a essere più femminile e vestirsi meglio anche se lo faceva da piccola, visto che la vestivano con abiti griffati come ora. Quando lei decise di cominciare a giocare a basket suo padre non glielo permise perché diceva che non erano abbastanza femminile e perché in Italia giocavano solamente il calcio. Erano passati all’incirca due ore e io dovevo tornare all’albergo. Non volevo perdere una ragazza come lei allora decisi di fare una pazzia…..
 
AU “vuoi venire in tour con me per impararmi l’italiano” chiesi
 
Lei rimase a bocca aperta e dopo pochi minuti cominciò a parlare
 
ISA “non lo so, vorrei tanto ma devo sentire i miei genitori”
AU “ok andiamo a chiederglielo”
 
Ci avviammo alla casa dove c’erano tutti che parlavano e scherzavano. Lei gli chiese se poteva venire e la sua mamma gli disse che non c’era problema ma poteva andare ad una sola condizione.
 
ISA “quale condizione?” chiese lei preoccupata
M “potrai andare ma solo se qualcuno ti insegnerà l’inglese visto che a scuola non vai tanto bene a questa materia”
AU “d’accordo. Glielo insegnerò io” risposi al posto di Isabella.
M “ok, allora andiamo a comprare le valigie come ti avevo promesso l’ultima volta. Ti ricordi?”
ISA “si mi ricordo. Se io sarei partita per un altro viaggio sarei andata a comprare delle valigie nuove”
M “andiamo e compreremo anche qualche vestito”
 
Andammo tutti insieme compreso io e la sua mamma gli compro due nuove valigie e almeno 15 completi di vestiti anche se isabella gli aveva detto di no.
Tornammo all’albergo mentre loro alla loro casa.
 
IN ALBERGO…
AX “ma perché gli hai detto di venire con noi?” chiese preoccupato.
AU “voglio conoscerla meglio e so che lei è perfetta abbiamo molte cose in comune.
AX “se lo dici te amico”
 
E dopo questo andammo a dormire
 
POV ISABELLA:
 tornai a casa strafelice e andai in camera mia per fare le valigie. Dopo poco le finì e andai a cena e finita tornai sopra a vedere un po’ di tv in camera e mi addormentai esausta con un sorriso sulle labbra. angolo autrice: ciao. ecco il secondo capitolo. spero che questa storia vi piaccia e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate. la storia la aggiornerò ogni lunedi.
   
 
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