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Autore: 5_seconds_of_pizza    16/09/2014    7 recensioni
#Dal Secondo Capitolo
“Ash, mi sembra di essermi dimenticata di qualcosa” farfugliò Charlotte, stringendo la mano del fidanzato “Oddio, Scarlett!”
[...]
“Scarl, ma che ti è successo?” domandò la sua amica.
“Ricordami perché sono venuta qui” sbottò la castana.
“Perché mi ami?” azzardò la bionda con un falso sorriso innocente.
“Sono rimasta mezz'ora bloccata davanti alla toilette chimica; Sono andata al bar per chiedere se avevano un aspirina per il mio mal di testa infernale e trovo un bambino orribile che strillava a squarcia gola per il suo stupido gelato finito per terra; poi ho incontrato un venditore ambulante di palloncini che voleva rifilarmi un palloncino di Peppa Pig di merda, che mi ha seguito fino qui e...” non ebbe il tempo di terminare il suo monologo che il tizio in questione richiamò l'attenzione: “ Ehi bela sinorina, io palloncino vendere te!”
“Adesso ce ne dobbiamo andare! Altrimenti faccio un omicidio di massa, a partire da quel tizio e a finire con voi!”
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Bene ragazzi, buon divertimento e reggetevi forte!” affermò l’uomo sulla trentina d’anni, azionando il macchinario. 
Il gommone partì e Scarlett disse: “E’ stata una vera fortuna trovare i biglietti per questo Luna Park con un prezzo così basso!” 
Cassie annuì acconsentendo, ma appena entrarono nella grotta artificiale e tutto si fece buio strattonò la manica della maglietta di Michael e il ragazzo per infonderle coraggio le prese la mano e gliela strinse.
“Oddio, chi ha spento la luce?” ridacchiò Ashton e sua cugina Scarlett gli diede uno scappellotto sulla nuca, facendogli male. 
“Devi essere sempre così violenta?” commentò il riccio, massaggiandosi la parte dolorante.
“Con te la violenza bisogna usarla, magari diventi intelligente” ribatté la mora, mentre si torturava la mani per il fitto buio.
“Io sono intelligente!” protestò il biondo voltandosi dalla sua parte, anche se non poteva vederla.
“Sì, ma con il cervello di qualcun altro!” replicò Scarlett, mentre il resto del gruppo scoppiò a ridere, coinvolgendo anche i due.
Ad un certo punto la grotta venne illuminata per due secondi da una luce tetra, accompagnata da un rumore assordante simile a un tuono. Charlotte trasalì e si aggrappò al braccio di Ashton, mentre Scarlett imprecava in silenzio contro il creatore di quella giostra.
Improvvisamente si sentirono portare in alto, come se fossero in un ascensore. Scarlett lanciò un urlo e Ashton scoppiò a ridere.
“Non ridere, coglione!” esclamò la mora, dandogli un secondo scappellotto. 
“Un giorno ti denuncerò per atti di violenza” controbatté il biondo, mentre Michael e Charlotte se la ridevano sotto i baffi “Se avessi un dollaro per tutti gli schiaffi che mi hai dato sarei milionario” aggiunse poi.
“Sì, ma il novantacinque per cento dei tuoi soldi andrebbe a me” precisò la mora.
“Perché?”
“Perché è grazie a me se sei diventato ricco” disse lei con fare ovvio e un sorriso soddisfatto. 
Appena arrivarono in alto la luce li stordì e il rumore dell’acqua che scorreva assordò le loro orecchie. C’era uno scivolo celestino che sballottava i vari gommoni attirandoli in una specie di spirale. 
Cassie sbiancò notando quanto erano in alto, sperando di poter uscire viva da quella giostra.
Il gommone scivolò e i ragazzi cominciarono ad urlare, mentre l’acqua li inzuppava. 
“Finalmente ti stai lavando!” esclamò Scarlett, sfottendo suo cugino, il quale si imbronciò. 
Un’ondata colpì Charlotte, bagnandole buona parte dei capelli, mentre Cassie aveva tutti i vestiti inumiditi. 
Alla fine del giro erano totalmente fradici, chi dal busto, chi dalla parte inferiore del corpo, chi invece lo era completamente. Scesero dal gommone e ringraziarono il giostraio per aver tenuto al sicuro le loro borse. 
“Ora dove si va?” domandò Ashton, dando la sua giacca a Charlotte, la quale era infreddolita.
“Lì, sulle montagne russe!” esclamò la bionda, indicando l’attrazione poco distante da lì. La giostra sfrecciava velocemente e questo non aiutava Scarlett, che era intimorita da quel tipo di cose così alte. E quella raggiungeva quindici metri approssimativi. 
Il gruppo s’incamminò verso le montagne russe e si misero in coda. 
“Ci sono diciotto posti, arriveremo tra un quarto d’ora” constatò Michael.
“No, io ora torno indietro!” dire che Scarlett stava sudando freddo era poco, guardando nervosamente l'attrazione che si muoveva troppo rapidamente per i suoi gusti.
“Dai, vedrai che quando saremo sulla giostra neanche ci penserai!” esclamò Cassie, beccandosi un'occhiataccia da parte di Charlotte, per poi sorridere all'amica: “Non pensare a quanto sia alta la giostra e a quanto sia pericolosa o a quanto...”
“Charlotte, non mi stai aiutando!” esclamò Scarlett, guardando nervosamente le persone in fila, ammutolendo la ragazza. Era decisamente terrorizzata da quegli aggeggi insicuri per la sua salute che facevano su e giù, poi a destra e sinistra. Preferiva rimanere sulla terra ferma al sicuro.
“Come mai Luke non è qui?” chiese Charlotte, cambiando argomento. Ashton guardò altrove, stringendo i pugni saldamente. Non conosceva quel tizio, ma sicuramente non gli sarebbe stato simpatico. E il fatto che la sua fidanzata fosse interessata a dove si trovasse il ragazzo non lo aiutava a fare pensieri positivi.
“L'ho sentito prima di venire, ha detto che sua madre l'ha punito perché ha preso un'insufficienza in scienze” rispose Cassie, ottenendo l'attenzione di Michael, il quale si fece ambiguo.
“Da quando ti senti con Luke?” domandò il ragazzo ingelosito. Charlotte guardò male la ragazza e se uno sguardo potesse uccidere, Cassie sarebbe morta da tempo. La cosa che accomunava i fratelli Clifford era l'essere eccessivamente protettivi nei confronti delle persone a cui tenevano, specialmente da parte della bionda nei riguardi del fratello. 
“Da quando ci siamo conosciuti, perché?” la ragazza rimase interdetta, guardandolo perplessa. Non capì subito la sua gelosia, ma subito dopo s'intenerì quando contrasse le labbra in una linea dura.
“Sai com'è, sono il tuo ragazzo, dovrei sapere quando ti conosci con un altro!” sbottò Michael guardandola scocciato, stringendole la mano con forza.
“Lasciami la mano, mi stai facendo male! Mike, è solo un amico. Ci conosciamo dai tempi delle medie!” ribatté la bruna, cercando di placarlo.
“Dov'è il problema? Calmati” s'intromise Ashton, divertito. 
“Ma come, se prima...” Scarlett non ebbe il tempo di finire che il ragazzo la bloccò mettendole una mano sulla bocca. Sua cugina, non apprezzando il gesto, gliela morse.
Ashton trattenne un urlo di dolore e Michael approfittò del momento di distrazione per prendere la sua ragazza da parte per cercare di chiarire con lei.
La portò lontano dal gruppo in un vicolo buio, affinché nessuno potesse né vederli né sentirli. Lì le fece una sfuriata inimmaginabile. Ma con quelle poche volte in cui Cassie poté replicare nel suo soliloquio, riuscì a farlo tornare alla ragione.
“Comunque, riprendendo il discorso di prima su quella cosa non ci salgo” esordì Scarlett uscendo dalla fila, spintonando gente a caso, le quali la deridevano per la sua fobia. La ragazza lasciò correre e andò verso i bagni chimici.
Nel frattempo Michael e Cassie ritornarono dagli amici, mentre le altre persone li guardavano male per aver scavalcato la fila.
“Ma Scarlett dov'è?” domandò Michael cingendo le spalle di Cassie con un braccio, la quale sorrise divertita notando come si era calmato velocemente il suo fidanzato.
“E' fuori dalla fila perché ha paura” gli rispose la sorella con un'alzata di spalle. In realtà cercava di far trasparire anche lei la sua agitazione, nascondendosi dietro il suo ragazzo per non farsi notare da suo fratello, dato che alla sua vista voleva sembrare coraggiosa. 
Il loro turno arrivò subito, Michael si sedette con Cassie e Ashton con Charlotte. Quest'ultima cercava regolarizzare il respiro, mentre la ragazza davanti a lei sollecitava il giostraio a far partire l'attrazione. 
“Oddio, stiamo salendo” esclamò entusiasta Cassie, appena la giostra partì.
“Senti cosa, stai zitta!” urlò Charlotte, in preda al panico, facendo ridere i ragazzi. 
“Dai, dammi la mano” ridacchiò Ashton, porgendogliela. La ragazza, senza pensarci due volte, la prese, chiudendo gli occhi e serrando la bocca, mentre le urla della gente si propagavano. 
Ashton vedendola in difficoltà le urlò: “GRIDA, ALTRIMENTI TI SENTIRAI MALE!” 
Charlotte urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre malediva la ragazza di suo fratello per averla fatta salire su quella giostra.
Il giro proseguì così: con le urla di una Charlotte spaventata a morte, le risate di Cassie e le grida frenetiche di Michael e Ashton. Ad ogni curva Michael alzava le braccia, mentre Ashton urlava esaltato. La giostra scese in picchiata e il ritmo dei battiti del cuore di Charlotte accelerò. Alla fine Cassie era euforica, sperando di poter fare un altro giro, Michael aveva mal di testa e rideva, Ashton aveva il voltastomaco, mentre la sua ragazza sembrava dovesse morire di lì a poco.
Cassie entusiasta propose di rifarlo “Dai, Michael, rifacciamolo!” prendendo la mano del ragazzo e saltellando come una bambina.
“No! Sei impazzita!” controbatté il suo fidanzato, senza però riuscire a trattenere un sorrisetto alla vista della bruna così esaltata.
Dopo che tutti si ripresero Michael chiese “Andiamo a farci un giro?”.
“Potremmo andare su quella giostra” propose Ashton, indicando l’Ascensore. Charlotte, accanto a lui, perse colore e scosse violentemente la testa. Il riccio scoppiò a ridere e la strinse a sé e lei si nascose tra le sue braccia. Cassie storse il naso e si voltò verso Michael, cercando di ignorare i piccioncini davanti a lei.
“Ho voglia di zucchero filato, andiamo a prenderlo?” chiese la bruna al suo ragazzo. Il ragazzo sbuffò, non essendo del tutto convinto, ma poi lei gli fece un labbruccio infantile che lo fece intenerire. La sua fidanzata non era il tipo che faceva quelle cose, ma quando voleva ottenere qualcosa cercava di essere amorevole.
“Allora facciamo così: noi due andiamo a prenderci uno zucchero filato mentre voi due... fate come volete. Ci ritroviamo tra un quarto d'ora vicino ai gonfiabili.”
I due si allontanarono, dirigendosi verso il chiosco dello zucchero filato, mentre Ashton e Charlotte cominciarono a camminare senza una meta precisa.
La ragazza prese la mano del riccio, attirando la sua attenzione: “Ash, guarda quel pupazzo!” la bionda indicò un capannone logoro, ma per farlo sembrare più vistoso avevano dato varie pennellate di vernice rossiccio che ricordava una vecchia quercia, il quale era tappezzato di vari peluche: a partire dagli amati personaggi della Disney a finire con gli animali più fantasiosi.
“Charl, ce ne sono tanti di pupazzi, qual è quello che ti piace?” chiese dolcemente il ragazzo.
“Quello lì, alla tua destra, Stitch!” continuò ad indicare il peluche e Ashton finalmente lo vide. 
“Oh sì, è carino” commentò il biondo. 
“Ti prego, prendimelo”
I ragazzi si avvicinarono al capannone, mentre Charlotte batteva le mani euforica. Ashton pagò e prese in mano la pallina bianca.
“Centrale tutte Ashton!” esclamò la bionda, saltellando. 
Al primo tiro il riccio non prese il bersaglio, smorzando l'entusiasmo della fidanzata. Il secondo non andò tanto meglio, ma per fortuna il terzo andò a segno. 
“Vai Ash!” lo incitò Charlotte.
Tirò ancora, ma la fortuna pareva non assistergli. E così valse anche per l'ultimo tiro.
“No dai, lo volevo” piagnucolò lei.
“Dai, sarà per la prossima volta” le sorrise Ashton, anche s'era triste per non essere riuscito ad accontentarla.
“Ehi scusa bella, prendi il mio” un ragazzo le porse il peluche di Stitch, con un sorriso a trentadue denti. Aveva i capelli neri in disordine, gli occhi color cioccolato e la pelle olivastra.
Charlotte fece un sorriso sornione, prese il pupazzo e lo ringraziò. Ashton serrò la mascella e strinse i pugni. Appena il ragazzo se ne andò, la bionda sorrise al suo fidanzato e gli diede un bacio sulle labbra. Il ragazzo ricambiò e la prese per mano.
“Ash, mi sembra di essermi dimenticata di qualcosa” farfugliò Charlotte, stringendo la mano del fidanzato “Oddio, Scarlett!”
 
***
“Mm... quello zucchero filato era davvero buono” esclamò Cassie divertita, leccandosi le dita e cercando di infastidire il ragazzo, riuscendo nel suo intento.
“Ci credo, lo hai mangiato tutto tu” sbuffò il ragazzo, facendola ridere.
“Dai vieni!” Michael le fece cenno di salire sulle spalle. La ragazza si aggrappò e salì.
Mentre il ragazzo camminava, Cassie gli scompigliò i capelli. Sapeva che quel gesto a Michael non piaceva, ma lei adorava farlo sia per provocarlo sia perché amava i suoi capelli. Il ragazzo dal canto suo detestava quando le persone gli toccavano i capelli. Impiegava venti minuti del suo tempo solo per conciarli in modo in cui piaceva a lui, nonostante i suoi genitori fossero contrari al suo frequente cambiamento di tinte.
I due si incamminavano verso i gonfiabili, ma quando lui fece per scostare la mano di Cassie dai suoi capelli perse l'equilibrio e caddero per terra provocando un rumore sordo che attirò l'attenzione di Charlotte e Ashton. I due li raggiunsero correndo, preoccupati e senza riconoscerli.
“Ah. Ma siete voi” borbottò Charlotte delusa e scocciata.
“Chi ti aspettavi? Brad Pitt e Angelina Jolie?” sibilò Cassie sarcasticamente, alzandosi da terra tra una risata e l'altra.
Michael fece lo stesso ridendo come un matto.
“Li avrei preferiti” sputò acida Charlotte.
Ashton cambiando argomento chiese: “Ma che fine ha fatto Scarlett?”
Nessuno ebbe il tempo di rispondere, che in lontananza la videro avvicinarsi a pugni stretti e denti digrignati.
“Scarl, ma che ti è successo?” domandò la sua amica.
“Ricordami perché sono venuta qui” sbottò la castana.
“Perché mi ami?” azzardò la bionda con un falso sorriso innocente.
“Sono rimasta mezz'ora bloccata davanti alla toilette chimica; Sono andata al bar per chiedere se avevano un aspirina  per il mio mal di testa infernale e trovo un bambino orribile che strillava a squarcia gola per il suo stupido gelato finito per terra; poi ho incontrato un venditore ambulante di palloncini che voleva rifilarmi un palloncino di Peppa Pig di merda, che mi ha seguito fino  qui e...” non ebbe il tempo di terminare il suo monologo che il tizio in questione richiamò l'attenzione: “ Ehi bela sinorina, io palloncino vendere te!”
“Adesso ce ne dobbiamo andare! Altrimenti faccio un omicidio di massa, a partire da quel tizio e a finire con voi!”




Note Delle Autrici:
Allora, prima di tutto, ringraziamo le 23 persone che hanno recensito e le cinque che hanno messo tra le seguite e anche quelle che hanno visitato il primo capitolo, e che si spera continueranno a farlo.
Ci scusiamo per la settimana di ritardo, ma ci sono stati dei disguidi. Speriamo che possiate comprenderci.
Vorremo chiarire delle cose: Cassie è la fidanzata di Michael; la battuta 
Niente di che, solo che la tua fidanzatina e questo tipo scopano a tutta forza a tua insaputa” di Scarlett era appunto una battuta ironica, quindi Charlotte non tradisce Ashton hahaha; e dato che alcune non hanno capito il legame di parentela dei personaggi, adesso li specifichiamo: Charlotte è la sorella di Michael, Scarlett e Ashton sono cugini. Ci scusiamo se non siamo state chiare riguardo ciò.
Abbiamo cercato di seguire i vostri consigli; speriamo che i risultati si vedano e che la storia continui a piacervi. 
E come ultima cosa: dato che in molte recensioni ci hanno chiesto del banner, vorremo informarvi che ci stiamo lavorando. Non sappiamo quando termineremo, ma comunque ci sarà.
Al prossimo capitolo :D
  
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