Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: auricina    16/09/2014    1 recensioni
Maria era una ragazza di 16 anni. Orfana di padre viveva con la madre, una donna crudele. Fin dalla tenera età Obbligata a prostituirsi, oltre ad essere violentata e picchiata. Nonostante questo lei aveva tutte le intenzioni di farcela. A realizzare il suo sogno di vivere come un'adolescente normale non poca importanza l'incontro con un ragazzo gentilissimo...
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAPITOLO 1 “Uno schifo di Vita”                 
Maria era una semplice ragazzina. Aveva solo 16 anni e già aveva dovuto superare molte difficoltà: la morte di un padre, quando lei aveva appena 8 anni,il gioco d’azzardo che da tempo colpiva sua madre e un obbligo a cui non poteva dire di no: la prostituzione. La madre Rosi da qualche anno la costringeva a vendere il proprio corpo, lei diceva per “mantenere” la famiglia. Maria non aveva una vita normale, non andava a scuola e non aveva amici. Non poteva ribellarsi perché la madre la violentata. Aveva dei segni in tutto il corpo. Ma non era solo questo. Costringeva Maria a fare sesso con lei. Le faceva punture se lei si ribellava, per farla addormentare e farle di tutto. Come poteva definirsi madre Maria  non lo sapeva . Sapeva che era una tortura. La giornata cominciava sempre cosi:

<< Cazzo  Maria ti alzi? Ho da fare e tu devi andare al lavoro. Permettiti di portarmi meno di 300 euro e ti violenterò fino a farti crepare >>

La ragazza rispondeva sempre in tono calmo, nonostante tutto:

<< Già mi sono alzata. Stai tranquilla >>.

E quella rispondeva sempre con un:

<< Tanto poi te la faccio pagare >>.

Maria aveva a disposizione solo 2 pasti nell’ arco della giornata. Altro che campare la famiglia. Rosi si giocava sempre tutto. Una volta la ragazza aveva tentato di scappare e quella stronza di sua madre aveva cominciato a picchiarla e a dirle:

<< tanto sei sola. Dove credi di andare? >>

Era stata in quell’occasione che l’aveva violentata la prima volta e urlava:

<< Succederà sempre più spesso >>.

Maria piangeva sempre e voleva sparire. Ma non aveva tentato il suicidio, chissà perché. La giovane aveva cominciato quella vita a 11 anni. Si aveva perso la verginità cosi piccola con un uomo sporco e vecchio. Quella sera la madre le aveva detto:

<< Oggi vai a lavorare. Non devi fare altro che andare con uomini diversi e farti pagare >>.

Maria, cosi indifesa aveva detto:

<< Ma cosa devo fare? Sono piccola e non mi sembra adatto a me >>.

Rosi allora le aveva lanciato diversi schiaffi e le aveva risposto:

<< Non capisci un cazzo. Devi fare sesso. Farai la prostituta. La donna di strada >>

Da quel momento la vita di Maria era diventata uno schifo. Veniva violentata da quando di anni ne aveva 14 e Rosi ripeteva:

<< Meno male che non sei un maschio cosi ho potuto approfittare di te e non mi puoi mettere incinta. Una cosa buona l'hai fatta >>

Maria non aveva una vita, conosceva solo la strada, le violenze sessuali e non. Lei stava piangendo quando una macchina si fermò e disse:

<< Quanto vuoi per 3 ore? >>

Lei rispose:

<< 100 euro >>

perché era la cifra che le mancava. Quello accettò e cosi andarono a casa di quell’ uomo. Lui subito cominciò con un:

<< Fammi un pompino >>.

Lei l’aveva fatto con altri uomini diverse volte ed era stato sempre più lurido e più pericoloso ma ormai non aveva nulla da perdere cosi accettò. Infilò in bocca quel coso troppo lungo, le veniva da vomitare. Lui disse:

<< io devo pagare per un buon servizio eh >>.

Quello la spogliò, la toccò in modo brutali, si mise il preservativo e si impossessò del suo corpo.

<< Non sai venire neanche al momento giusto >>

Continuarono per altre volte, lei non voleva più ma lui la obbligava. Lei poi si prese i soldi e se ne andò, ancora più triste di prima. Erano già le tre di notte, a Rosi non fregava niente dell’orario in cui si ritirava a casa la figlia perché cosi avrebbe avuto più soldi. Si sedette alla fermata, ad un certo punto un ragazzo le si avvicinò e con gentilezza le disse:

<< Ehy. Che ci fai qui? Ti posso aiutare?>>

<< Non capisci nulla. Sono una prostituta. Via via.

So che è una tematica delicata, ho preferito mettere il rating rosso ma se secondo voi va bene anche quello arancione avvisatemi! Spero che come inizio non faccia schifo, anche se a me non piace molto,spero che i prossimi capitoli  siano perlomeno accettabili. Grazie per aver letto. A presto. <3
-Auricina

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: auricina