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Autore: anhotpenguin    16/09/2014    2 recensioni
Credo che quando tutto finisce ogni cosa torna alla mente come dei flash. Avete presente, no? È come un caleidoscopio di ricordi; tutto torna indietro. Ma non davvero. Penso che una parte di me sapesse che sarebbe accaduto già nell’istante in cui l’ho visto. Non è qualcosa che ha detto o che ha fatto - è stata una sensazione che è arrivata in quel momento. La cosa folle è che non so se mi sentirò mai di nuovo così. Ma non so se dovrei. Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava troppo luminoso, ma ho pensato: ‘quanto può essere diabolico essere attratti da qualcuno che sembra così angelico quando ti sorride?’ Forse ne era consapevole quando mi ha vista. Mi chiedo se ho semplicemente perso il mio equilibrio.
Credo che la parte peggiore di tutto questo non sia stata perdere lui, ma perdere me stessa.
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“Ma sono solo umana

E sanguino quando cado

Sono solo umana

E crollo e mi abbatto

Le tue parole nella mia testa, coltelli nel mio cuore

Mi hai portato in alto ed ora cado a pezzi

Sono solo umana.”

>><<

Michael's pov.

"Cosa ti è preso?! Sei diventata pazza, per caso?"

"Cosa mi è preso? Tu sai bene cosa mi è preso. Quando ti ho guardato, mi hai capita. E non hai fatto niente. Niente!" Grida mancando il "tu".

"Cosa potevo fare? Me lo dici?!" Urlo anche io.

"Oh al diavolo!" Si butta tra le mie braccia stringendomi forte, fino a farmi mancare il respiro.

"Somiglia così tanto a lui..." scoppia a piangere, come solo una volta ha fatto. Noi siamo così: passiamo dall'urlarci in faccia ad abbracciarci. Ma a me sta bene.

"Lo so, ma tu non devi pensarci. Okay?" Le accarezzo dolcemente i capelli cercando di farla calmare. Si stende sul letto ed io faccio lo stesso accanto a lei.

"Non è okay. Poi è così arrogante quel ragazzo. Non voglio averci niente a che fare con quello lì." Chiude gli occhi girandosi verso di me. Non provo nulla per lei che vada oltre alla nostra fratellanza, che si intenda. È come se fosse la mia sorella minore.

"Okay, ma sii più carina." Suona più come un ordine, visto il suo sguardo. "Fallo per me, per favore." Ridacchia e dopo qualche minuto si addormenta sul suo letto. Mi alzo provando a non svegliarla, ed esco dalla sua camera andando verso la mia. La mia e di Luke, più che altro. Salgo le scale scontrandomi contro qualcuno.

"Oh scusa..." si aggiusta gli occhiali sul naso e mi squadra. Nerd ma carina.

"Conosci per caso Luke Hemmings?" Le chiedo. Meglio domandare che farsi il giro della scuola.

"Oh certo, chi non lo conosce!" Alza le mani in aria.

"In che senso?" Chiedo, ancora, incuriosito.

"Sei nuovo eh? Bhe diciamo che non girano belle voci su di lui e i suoi amici. Si dice che siano in un brutto giro. Delle volte hanno un'aria stanca, ma non stanca di chi non dorme." Si ferma per prendere fiato. "Capiscimi. Poi altri dicono che trattino male le ragazze. Ma queste sono voci. Nessuno si avvicina. Hanno paura, ma a me non spaventano così tanto." Sorride.

"Okay...mi sai dire dove potrebbero essere ora?" Se si togliesse quegli occhiali sarebbe molto più bella.

"Non di preciso. A volte sono nel parcheggio dei professori, nel lato più deserto. Altre, invece, vanno in palestra, ma non la nuova. Quella vicino al giardino. È ugualmente deserta."

"Mmh grazie, come fai a sapere tutte queste cose?"

"Hem...un giorno li ho seguiti. Ma nulla di più..." abbassa lo sguardo timidamente.

"Okay. Grazie." Scendo le scale ma mi giro di nuovo.

"Comunque sono Michael." Le sorrido.

"Jess." Arrossisce.

Continuo a scendere fino al piano terra. Non ho idea di dove sia il parcheggio. E la palestra. Fortunatamente oggi non ci sono le lezioni. Esco dall'edificio e fermo alcuni studenti per chiedere le indicazioni. Vado a controllare nel parcheggio, ma non ci sono. Provo ad andare nella palestra, e la scena che vedo mi diverte. Ashton sta cercando di togliere una bomboletta di mano a Calum, mentre Luke li filma. Scoppio a ridere attirando la loro attenzione.

"Amico, da quanto tempo!"

"Calum, dov'eri questa mattina?" Avanzo verso di lui e gli do una pacca sulla spalla.

"Non l'hai portata la tua amica pazza?"

"Luke, non è pazza. Ha un hem, carattere tutto suo." Lo riprendo.

"Non è pazza, ha solo capito che sei una gran testa di cazzo. Io le sto simpatico invece." Aggiunge Ashton ridendo.

"Non ti rispondo." Guardo la scena divertito mentre Calum ride sotto i baffi.

"Non rispondi perché è vero."

"Senti vaf-"

"Basta basta. Vi devo chiedere delle cose." Li blocco.

"Spara" dice Luke riprendendo a fare i graffiti.

"Ad esempio...dicono che siete in un brutto giro...e ch-"

"Sappiamo le voci che girano su di noi."

"Dipende quali, a volte dicono solo stronzate." Ora parla Ashton.

"Okay okay. Quali sono vere?" Chiedo. Vedo i tre osservarsi, come se stessero pensando se dirmelo o no.

"Ragazzi, dai ci conosciamo da una vita."

"Va bene. Ti diremo qualcosina. Non reagire male però."

Faith's pov.

Mi sveglio a causa del cellulare che continua a squillare ininterrottamente. Rispondo irritata.

"Chi è?"

"Faith! Grazie al cielo! Dove sei? Ti sto cercando da ore! È stato Micheal vero? L'ho sempre saputo che quel ragazzo non era un buon esempio per te, e come sempre sei troppo influenzabile. Ora ti vengo a prendere e-" mia madre ha sempre pensato che Michael non fosse un buon amico per me, ma si sbaglia di grosso.

"No mamma, io non torno. Non c'entra Michael. Io volevo semplicemente andare via da te. Non mi hai mai trattata come una figlia, perché lo fai ora?" Sono calma e nello stesso tempo molto nervosa. Molto.

"Ah è così? Bene Faith. Quando avrai dei rimorsi, non venire da me perché ti respingerò. Sappi solo questo. Non voglio sentirti o altro. Dimmi solo dove sei. Non ti cercherò." So che sta dicendo la verità.

"Sydney" dico esitante.

"Perfetto. Sappi anche che ti ho voluto bene." Dopo questa frase il "tu-tu-tu" a fine chiamata, mi fa innervosire ancor di più. È in questi momenti che ho bisogno di lui, dei suoi abbracci, dei suoi baci. Delle sue frasi strane ma divertenti. Delle sue facce buffe che mi facevano sempre ridere. Del nomignolo che mi dava, che odiavo ma che ora vorrei tanto sentirlo dire da lui. Il problema è che io lo amo ancora, e anche se non c'è più, io fingo che ora sia a Melbourne a studiare. Fingo che ogni sera mi chiami per chiedermi se sto bene. Ma non riuscirò a fingere per sempre. Sono umana, e riesco fino a quando posso. Ma sono fortunata ad avere Michael. A proposito di lui, non so dove si sia cacciato, ma se non è in camera, è con quel rimbambito e con quello con la bandana. Mi sistemo i capelli guardandomi allo specchio e penso che sia davvero il caso di fare un piercing. Ne ho sempre voluto uno. Alla bocca sarebbe carino.

Appena apro la porta mi ritrovo con il fondo schiena a terra. Se fosse stato un maschio l'avrei preso a schiaffi senza motivo. Senza di lui sono cambiata. Meno debole, più forte. Mi rialzo sistemando la maglia che tanto amo, presa in prestito da Michael.

"Aia, la seconda volta in un giorno." Si massaggia il fianco parlando da sola.

"E tu chi sei?"

"Io sono Jess Lee, sono all'ultimo ann-"

"No non intendevo questo, che ci fai qui?" Mi correggo.

"Oh semplice," sistema per bene gli occhiali sul naso piccolo e alla francese, che la rende adorabile "stavo entrando in camera. Tu sei la mia compagna di stanza, giusto?" Annuisco.

"Sono Faith Thompson. Vado di fretta, ora. Sto cercando un mio amico. Mi ha fatto piacere conoscerti, ci si vede!" Corro sulle scale, rischiando quasi di cadere, e mi dirigo verso la camera del mio amico. Entro ma non c'è nessuno. La parte curiosa di me mi sta dicendo di 'ficcare il naso' nelle cose altrui. Mi avvicino alla scrivania accanto al letto di Michael, sedendomi e frugando tra i cassetti. Trovo un piccolo diario, su cui sono scritte frasi, forse un diario di sfogo, dove sono impressi sentimenti, emozioni e anche cose vissute. Non so di chi sia...Michael? Eppure lui mi dice tutto.

'E se fosse di uno di quei ragazzi?' chiede la mia coscienza.

Nah, non sono tipi da scrittura. Nè tipi tropo sentimentali.

'Credi tu'

"Ah zitta!" Mi tiro uno schiaffetto leggero sulla testa per zittire quell'inutile vocina ereditata sicuramente da qualcuno.

Lo sfoglio, e trovo dei fogli, li prendo e inizio ad osservarli. Sono dei disegni, belli e credo che abbiano un significato implicito. Altrimenti non avrebbero senso. Allora non sono l'unica a disegnare i miei sentimenti, purché suoni strano. Cerco delle tasche che sfortunatamente non ho, e sono costretta a mettere quei foglietti nel mio reggiseno. Il diario potrò leggerlo con più attenzione un altro giorno. Mi alzo dalla sedia con l'intenzione di uscire silenziosamente e furtivamente, e quasi potrebbero sospettare qualcosa se mi vedessero. Ma non voglio far rumore, per non so quale motivo. Sono abbastanza strana. 'Prendo del tempo per allacciare i lacci delle scarpe prima di uscire.' penso.

Mi abbasso e provo a fare un fiocchetto decente da vedere. Sono stranamente fissata con i lacci, non mi piace allacciarli male, per un altro dei miei strani comportamenti.

"E tu chi sei? Che ci fai qui, eh?" Spalanco gli occhi. Alzo lo sguardo sulla persona che mi parla. È un ragazzo moro, dal viso apparentemente dolce. Sembra avere origini asiatiche. "Non fissarmi così." Si gratta la nuca.

"Hey hey!" Mi alzo trovandomelo a pochi centimetri da me. "Io dovrei chiederti chi sei, più che altro." Rispondo a tono. Anzi, forse sono stata un pò più acida di lui, ma non importa.

"Sono Calum e tu," mi punta il dito contro "non dovresti essere qui."

"Stavo aspettando Michael. Ora se non vai via potrei mettermi ad urlare e dire che mi stavi molestando." Punto i piedi a terra guardandolo negli occhi. Lui scoppia a ridere, ma non ho detto niente di divertente o ironico.

"Non avresti il coraggio, biondina."

"Vuoi vedere, moretto?" Lo sfido avvicinandomi e chiudendo gli occhi in due piccole fessure quasi invisibili.

"Non ti conviene fare la stronzetta con me." Va verso l'armadio cacciandone fuori una bandana rossa e molto  simile a quella del ragazzo di oggi. Dovrei chiedergli quale sia il suo nome perché altrimenti mi confondo con tutti questi ragazzi. Ritorna da me con aria minacciosa.

"Scusa cosa vuoi fare? Non ti conviene-" Vengo fermata dalla bandana che mi copre completamente la bocca e mi rende molto difficile parlare.

"Stai zitta un pò." Improvvisamente sono sulla sua spalla con le braccia bloccate dalle sue braccia forti e muscolose. Il corridoio è vuoto, sembra che siano morti tutti. Oh, dimenticavo che è l'ora di pranzo. Usciamo dalla scuola dirigendoci non so dove e penso seriamente che voglia portarmi in un qualche posto buio e farmi non so cosa. Mi dimeno ricevendone solo degli schiaffi sulla gamba. Ora sento delle voci non molto lontane e il peso sul mio cuore diminuisce.

"Ecco chi ho trovato nella stanza di Michael e Luke." Mi lascia finalmente andare facendomi cadere a terra. Abbasso la bandana fin sotto al mento, e non sono mai stata più felice di così per avere una bocca.

"Che cazzo fai? Mi volevi stuprare?!" Ci sono gli altri ragazzi e Michael. Corro verso il mio ormai fratello e lo abbraccio.

"È matta questa, io l'ho detto." Alzo lo sguardo e scorgo il biondino fare dei graffiti sul muro di una palestra che sembra ormai abbandonata. Spero per lui che non dica altro.

"Luke non farla incazzare." Lo avverte Mikey. Lo chiamo Mikey perché è un nome simpatico che odia, e quindi amo stuzzicarlo chiamandolo così. A parte Michael, il biondino si chiama Luke, me lo ricorderò.

"Michael, è la verità. Chi se la prenderebbe. Ecco perché è sola." Lascio cadere le mani lungo i miei fianchi camminando a passo veloce verso quel deficiente. Le persone parlano e giudicano non conoscendoti, e questo mi fa terribilmente innervosire.

"No Faith vieni qua!" Ma quando mi chiama è troppo tardi perché ormai ho già "guastato" il disegnino insignificante quanto il creatore, con una bomboletta nera trovata a terra.

"Fottiti cretino. Ora pensa prima di parlare." Lancio la bomboletta lontano da me, ma sinceramente non mi importa dove sia finita.

Mi volto a guardare gli altri tre: Michael ha la testa tra le mani esasperato, mentre gli altri due ridono. Forse Calum non è così male. Poso di nuovo gli occhi su Luke che mi sta squadrando dalla testa ai piedi con una faccia a dir poco buffa. Cammina verso di me incrociando il mio sguardo piatto. Sento il suo odore tanto che è vicino, e senza volerlo il mio corpo crea dei brividi sulla mia pelle. Brividi di freddo, credo. Anche se qui si muore di caldo. Ora riesco ad osservarlo meglio, notando anche un piercing nero sul labbro inferiore, proprio come lo vorrei io. Gli occhi azzurri così belli, per niente uguali a quelli di Tyler. Rimarrei a osservarli tutto il giorno, a osservare questo bel...che? Faith! Picchialo non guardarlo!

"Se tu non fossi una ragazza ti prenderei a pugni. Evita di farmelo dimenticare." Ecco che torno ad odiarlo. Un odio forte da quando l'ho visto.

"Se tu non fossi un bambino ti avrei già dato un ceffone. Evita di farmelo dimenticare." Rispondo a tono, sorridendo compiaciuta.

"Senza il tuo amico non saresti nulla, perché con una pazza non ci sta nessuno." Lo prendo per il colletto della maglia avvicinandolo ancor di più, quasi a sfiorare il suo naso.

"Con te non voglio averci nulla a che fare, quindi togliti dalle palle." Delle forti braccia mi allontanano da Luke.

"Allora, facciamo una cosa: cercate di andare d'accordo. È il primo giorno qui Faith. Evita di creare casini."

"Di certo non sono io la stupida con una faccia da zombie morto centinaia di volte e un ciuffo biondo che minaccia una ragazza."

"Ashton!" Urla Michael.

"Dimmi."

"Falle fare il giro della scuola."

"No! Non voglio fare niente con nessuno!" Mi intrometto.

"Okay!" Risponde l'altro. Sbuffando mi allontano insieme ad Ashton.

"Non faremo il giro della scuola non preoccuparti." Mi sussurra all'orecchio. Sorrido guardandolo.

"Sei simpatico, te l'ho detto?"

"Si, stamattina." Scoppia a ridere "Hey aspetta, quella è la mia bandana!"

Ridendo mi volto per pochi secondi, vedendo Luke sussurrare qualcosa a Michael, e Calum che giocherella con il cellulare.

N/A:

Ecco, ho aggiornato due capitoli! Con la scuola e tutto non vi aspettate che aggiornarò ogni giorno perché per quanto lo vorrei, non credo di farcela. Ora proverò a scrivere l'altro capitolo. Vi amo tutte davvero. Mi farebbe piacere se qualcuna di voi mi aiutasse a fare la copertina per EFP, perché vi giuro che non sono pratica. Per Wattpad sembra più facile ma per questo sito non ne sono capace lol. Scrivetee <3 <3

 

  
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