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Autore: PostBlue    19/09/2014    5 recensioni
Brian continua a fissare il numero che ha digitato finché il display del cellulare non si spegne per l'ennesima volta.
Non ha voglia di fare quella telefonata. Non pensa di aver mai avuto meno voglia di fare qualcosa in vita sua.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DI INIZIO CAPITOLO
 
Sì. E' una Long Mollamy. Anche se non so quanto long. In ogni caso non è una one-shot. E' già qualcosa. Chi ha avuto il dubbio piacere di sorbirsi le mie paranoie sulle long lo sa.
E sì. L'ho fatto di nuovo. Ho di nuovo cominciato a pubblicare qualcosa che non ho ancora finito di scrivere, nonostante il bagno di sangue che si è rivelata a suo tempo MyMolko.
A proposito. Approfitto di questa nota per scusarmi con tutti coloro che avevano cominciato a seguire e recensire MyM. Lo so, sono stata una creatura spregevole a cancellarla così, ma davvero, era talmente infognata e talmente priva di forma che mi dava gli incubi.
Questa qui la finisco. Davvero. Dovessi anche scrivere un finale di merda, però la finisco.
Non è che così invogli molto a leggere eh? Vabbè, allora magari la pianto di sproloquiare e carico questo primo capitolo prima di ripensarci per l'ennesima volta.
Ancora una cosa. Questa storia qui è nata più o meno l'anno scorso in questo periodo. In particolare, il primo capitolo è stato proprio il primo ad essere scritto. Poi l'ho cambiato. Poi ho deciso che faceva cagare e l'ho abbandonato. Poi l'ho riletto dopo un po' di mesi e ho detto ma guarda, non fa proprio così schifo. Poi l'ho cambiato di nuovo e l'ho riportato nella sua forma originaria.
Non frega niente a nessuno? Lo immaginavo. Era per dare un'idea delle proporzioni delle seghe mentali che riesco a raggiungere.
Capitemi. :D
PB

 
I personaggi di questa storia non mi appartengono e non li conosco. Nulla di quanto narrato ha pretesa di verosimiglianza e non traggo alcun profitto dal narrarlo.
Il titolo della storia è il titolo di una canzone dei Muse dall'album The Resistance.


 

CAPITOLO I
APPLE PIE

 
Farewell the ashtray girl
Angelic fruitcake
Beware this troubled world
Control your intake


Placebo, This Picture
 
- Perché ieri non mi hai risposto? Perché non ti sei fatto sentire tutto il giorno?
- Perché volevo vedere come avresti reagito.
- Quanto sei troia.
- Una volta lo avrei preso come un complimento.
- Davvero. Perché non mi hai chiamato?
Silenzio. Occhi piantati in un avanzo di torta di mele.
- Perché volevo vedere come avrei reagito. Perché non mi ricordo più come si passa una giornata senza sentirti. Perché volevo avere un'idea di quanto farà male quando finirà.
 
Per la prima volta da quando si frequentano, Matt rimane in silenzio. Ammutolito.
Brian ha parlato con tono calmo, come sempre. E ora sembra aver ripreso interesse per la seconda metà della sua fetta di torta, come se gli avesse semplicemente comunicato dove pensava di andare in vacanza.
Dopo un paio di tentativi a vuoto la sua voce decide di rifarsi viva.
- Perché pensi che finirà?
Sa che è una domanda del cazzo. Lo sa perfettamente, ma non può fare a meno di farla ad alta voce.
Brian alza lo sguardo.
- Mi prendi per il culo?
In una normale circostanza Matt non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di sdrammatizzare il tutto con una battuta idiota e qualche doppio senso, ma ora non riesce neanche a pensare all'idea di scherzare.
Stanno parlando di loro. Stanno veramente parlando di loro due. E' la prima volta in quasi cinque mesi che Brian smette di fare finta che non stia succedendo proprio niente di strano.
E comunque non sa cosa rispondere, quindi si limita a stringersi nelle spalle in un gesto che dovrebbe significare un no, perché dovrei.
- Matt, non posso credere che tu sia davvero così ingenuo. E neanche che tu sia davvero così coinvolto.
Silenzio.
Brian sbuffa leggermente. Posa il cucchiaino e si appoggia allo schienale della poltrona.
- Hai appena avuto un figlio dalla tua compagna. Hai una compagna. E hai un amante da praticamente tutta la vita. E ora hai anche me. Non sono esattamente quello con le maggiori probabilità di sopravvivenza, non credi?
Matt è come congelato.
Ed è ancora fermo all'amante. Non può saperlo davvero.
Tenta una risata che sembra più il verso di qualcuno che venga schiacciato
- Non ho nessun amante. Kate mi ucciderebbe se avessi un'altra.
Brian lo fissa. Paziente come un genitore con un bambino che non ammetta di esser stato beccato a fare qualcosa di proibito. Per un attimo pensa di fare marcia indietro. Di ritornare a far finta di niente, ma non vede un vero motivo per farlo.
- Immagino di sì.
Continua a fissarlo. Matt si agita sulla sedia e cambia posizione.
- Però, senza offesa, mi incuriosiva di più sapere come l'ha presa Dominic quando ha saputo di me.
Matt si strozza con un sorso del tè che aveva provato a bere, tanto per darsi un'aria disinvolta e Brian non può fare a meno di sorridere. Canta di universi, amore e di infinite cose più grandi di lui, ma Matthew Bellamy a volte è davvero un bambino finito per sbaglio in un mondo di adulti. E questo suscita in lui una tenerezza immensa e più pericolosa di qualsiasi altro sentimento.
Matt respira a fatica, rosso in viso per la tosse. Aspetta ancora un momento per verificare di aver riacquistato l'uso della parola. Si arrende all'evidenza di essere incapace di fare qualcosa di nascosto.
- E tu come lo sai?
Brian ride la sua risata improbabile.
- Sei sicuro di volerlo sapere?
- Sì.
- Un po’ di tempo fa ho visto Dom.
Silenzio. Silenzio e ancora silenzio.
- Quando?
- Un giorno dopo le prove. Vostre. Siamo andati a bere una cosa.
- Come mai avevi il suo numero?
- Non ce l'avevo.
Matt impiega un attimo a capire.
- Ti ha chiamato lui?!
- Veramente mi ha mandato un messaggio.
- Perfetto, ora mi controlla anche il telefono.
Brian fa un sorriso storto.
- E cosa voleva?
- Parlarmi.
- Di cosa?
- Di te.
- Perché?
- Ufficialmente per non creare tensioni che possano interferire con il vostro lavoro in studio. In realtà immagino che i motivi fossero altri.
- E cioè?
- Cercare di caprie quanto deve preoccuparsi. E chiarirmi il suo...chiamiamolo punto di vista, anche. Un po' come dire, fai cosa vuoi ma non aspettarti che mi tolga dai piedi.
- E tu?
- E io cosa? Non mi ha detto niente che non sapessi già.
- E come lo sapevi?
- Nello stesso modo in cui lo sanno quasi tutti quelli che vi conoscono. Matt, sveglia, non è che siate poi così discreti. Basta guardare una vostra intervista. Sembra sempre che stia per saltarti addosso. E poi ho cercato di andare in bagno agli Mtv Awards nel 2009.
Sguardo divertito ed eloquente, mentre aspetta di vedere se l'altro si ricorda o se era davvero troppo ubriaco.
Matt fa finta di niente ma ha capito perfettamente di cosa sta parlando Brian. Giocherella un po' con la tazza, palesemente a disagio, e poi non trova niente di meglio da dire che
- Sì, perché tu e Stefan, invece...
Brian ride di nuovo, questa volta veramente di gusto, più per il tono infantile della risposta che per il suo significato.
- Io e Stef non siamo mai stati insieme. Non come si immaginano tutti. E quello che c'è stato non è mai stato di nascosto.
Matt lo guarda imbronciato.
Brian incrocia le braccia e lo guarda di sbieco.
- Sai, Bellamy, a forza di stare con te comincio a pensare che la mia reputazione sia immeritata.

 
   
 
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