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Autore: Sarah_00    19/09/2014    8 recensioni
Un amore nato da un errore.
Un amore non capito.
Un amore nascosto ma che ora può essere vissuto normalmente.
E se per loro non esistesse una vita normale?
E se fossero destinati a dover sempre lottare per la loro storia?
Se creassero un loro tipo di "normalità"?
Zayn e Hope.
Separati per un anno intero e adesso di nuovo uniti.
Pronti a combattere ancora.
Pronti ad amare ancora.
-“Zayn… pensavo che adesso potessimo vivere una vita normale.”
Dice.
“Beh, per noi questo non è normale? È sempre stato così e … io voglio continuare così. lo so, forse è stupido ma … non so se posso farcela in modo diverso.”
(...)
“Cosa cazzo vuoi spiegare?! Io mi sono fidata di te! Cazzo! Ti ho fatto entrare nella mia vita, ti ho amato! E tu? Tu mi hai solo mentito, per tutto questo tempo! Vorrei non averti mai conosciuto! Perché cazzo non potevi prendere Zoe e non confonderti? Eh? Perché tutte a me?”
Urlo ancora mentre altre lacrime si fanno spazio sulle mie guance.
“Hope, io ti amo davvero.”-
Riusciranno a vivere questa vita fondata sul loro tipo di "normalità"?
Dopo "The mistake." arriva il sequel "This is our normal.".
Genere: Avventura, Dark, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Demons.'
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#crediti: Sabren.
 
 
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Lies.



“Ancora auguri.” Affermo fingendo un sorriso mentre abbraccio i due sposi. Il lento è stata una vera e propria tortura e dopo di quello ho fatto di tutto per non danzare più con Zayn. Per un po’ ho anche ballato con Liam, ma è stato più difficile che con gli altri fingere di star bene. Ha la capacità di leggere i miei occhi e percepire in un istante se c’è qualche problema. Per questo poi ho rinunciato a stare in pista e mi sono limitata a guardare gli altri divertirsi.
Una volta tornati nella nostra camera, non è stato poi tanto complicato starsene per i fatti propri e infilarsi nel letto senza degnarlo di uno sguardo. Il difficile è stato fingere di stare bene quando mi ha stretto tra le sue braccia. In quel momento ho combattuto con me stessa. Non sapevo se lasciarmi coccolare o alzarmi dal letto, schiaffeggiarlo e poi scappare via. Alla fine ho finto indifferenza e mi sono addormentata più per stanchezza che per voglia.
Oggi torniamo a casa e immagino che sarà ancora peggio. Rinchiusa tra le mura della mia stessa dimora. E se mentre vado all’Università lei entrasse nella nostra casa? Se toccasse le mie cose? Se occupasse il nostro letto? Se profanassero le nostre lenzuola? Già immagino Zayn con la pelle imperlata di sudore mentre rende sua un’altra donna. Un brivido mi gela le ossa e avrei tanto voglia di bruciare tutto quello che lei ha potuto anche solo guardare. E queste cose includono anche Zayn.
Zayn. Il mio Zayn. O ormai non lo sei più?
Mi manchi Zayn.
Mi manca la certezza che tu sia solo mio.
Mi manca il modo in cui mi guardavi.
Mi manca il modo in cui mi amavi.
Mi manca la consapevolezza che nessuno potrà mettersi tra di noi.
Neanche gli Dei potevano separarci…e invece? Cosa ci è successo Zay? Ti sei stancato di me? Non mi ami più come prima? Abbiamo perso il nostro affiatamento? Non sono abbastanza?
Dimmi solo cosa è successo e potrò finalmente stare meglio.
Ti guardo e mi chiedo come ho potuto perderti così. Senza neanche accorgermene.
Ma soprattutto mi chiedo il perché di tutto questo.
Il viaggio finisce velocemente. I giorni passano allo stesso modo. La notte, però, quella è la cosa peggiore. Quando sono sola con i miei pensieri.
Sono passati tre giorni dal matrimonio di Liam, ma Zayn ancora non mi dice niente. Sto solo aspettando il momento che si faccia finalmente avanti per poter preparare le mie valigie e sputare tutto l’odio che sto provando. Sto aspettando solo questo. Ma ultimamente il dubbio che non stia facendo niente solo per non perderlo sta prevalendo i miei pensieri.
Inizio a essere maniacale. Frugo tra le tasche della sua giacca quando non guarda, controllo il suo telefonino e lo spio mentre parla con quest’ultimo. Ormai è diventata una fissazione. Sto iniziando ad andare male agli esami cosa che non fa bene alla mia borsa di studio. Tutto il mio tempo, tutti i miei pensieri, tutto è concentrato su Zayn e sui suoi movimenti. Sto cercando ininterrottamente un punto debole, un segnale. Qualche prova. Ho bisogno di avere la certezza di qualcosa. Ma lui è sempre attento. Non riesco a trovare niente. Da una parte sono sollevata del fatto che non mi sia accorta di niente prima perché è davvero bravo a fingere e non perché ero tanto stupida da non capire. Dall’altra, però, ho una dannata paura di quante cose abbia potuto nascondermi mentre io ignara ero convinta di star vivendo il mio bellissimo sogno.
Ho una voglia matta di sfogarmi con qualcuno, ma l’unico che potrebbe confortarmi è Liam e non voglio rovinargli il viaggio di nozze. Lui sta vivendo un sogno che io non potrò mai realizzare e angosciarlo con i miei problemi mi porterebbe solo a soffrire di più.
 Ad ogni carezza, ogni bacio, ogni abbraccio mi sento morire di più. È come se si prendesse gioco di me in continuazione. Come se non gli importasse di tutto il male che mi procurerà quando saprò finalmente tutto. Perché lui sa che io lo scoprirò prima o poi. Lui sa che non sono poi così stupida. Quello che mi lascia perplessa è il fatto che lui abbia pianto e reagito in quel modo quei giorni nell’albergo. Improvvisamente gli importava qualcosa? Dopo quello che ha fatto si è finalmente reso conto di tenerci a me? O è solo per pietà? Gli faccio pena? Per questo piangeva? Perché io lo avevo aiutato, amato e creduto come nessuno e lui mi aveva tradita? Perché io avevo mentito a tutti pur di vivere felicemente con lui? Perché io ero stata l’unica leale?
Mi sta rovinando. Sto morendo lentamente e la curiosità e il dolore mi stanno mangiando viva. E lui? Se ne accorge? O non capisce cosa mi sta succedendo?
Sono arrivata al punto di non credere più che stia lavorando la sera. Che in realtà sia una scusa per vedere lei.
Solo il pensiero che mentre io sto a casa ad aspettarlo lui se la stia spassando, mi fa accapponare la pelle. Ecco perché ho deciso di seguirlo. Appena chiude la porta, dopo avermi dato un bacio che ormai sento solo finto, sgattaiolo sul retro con la borsa e l’impermeabile. L’auto di Niall si ferma davanti al nostro giardino e Zayn ci entra per poi schizzare via. Di corsa entro nell’automobile e li inseguo prudentemente cercando di non essere notata. La macchina si ferma davanti ad una discoteca caotica e al quanto inquietante. Parcheggio un po’ più distante ma sempre in una posizione in grado di vederli. Solo Zayn esce dall’auto e invece di entrare in questo posto come pensavo, inizia a camminare. Incuriosita, esco anche io dalla mia macchina ammaccata e lo seguo cercando di non essere riconosciuta né da lui né dal biondo. La sua figura è abbastanza distante ma riesco a riconoscerla nell’oscurità. Mi stringo nel mio impermeabile quando entriamo in un vicolo isolato. Mi fermo aspettando che si sposti nuovamente. Bussa ad una porta. Non posso credere che la sua amante viva in un posto del genere. Con chi razza di ragazza mi sta tradendo? Una prostituta?
Con mio grande stupore, all’aprire della porta compare un uomo tatuato che mi mette i brividi. Iniziano a parlare e poi lui gli dà una busta. Zayn sembra incazzato. Discutono in modo violento e non sembrano calmarsi. Una scarica elettrica mi invade. Quell’uomo non mi piace per niente, perché Zayn è qui? Perché si sta mettendo nei guai?
L’uomo sembra ancora più incazzato del moro. Sento le gambe cedermi quando prende una pistola dalla tasca.
Afferra con forza Zayn e gli punta la pistola alla tempia schiacciandolo contro il muro.
Il sangue mi si gela nelle vene, il cuore mi si ferma per del tempo interminabile , la mente è annebbiata e la paura di perderlo è così disperata che a stento riesco a trattenere le gambe dal cedere. Le lacrime inondano le mie guance arrossate mentre Zayn continua ad urlargli contro. Perché vuole farsi uccidere? Non capisce in che guaio si trova? Mi guardo intorno cercando aiuto, ma non c’è nessuno. Niall è troppo distante e questa zona sembra piena di malviventi. Prendo il cellulare con la mano tremante, ma non c’è campo. Vado nel panico. L’uomo sta per premere il grilletto. Il ragazzo che amo sta per essere ucciso davanti ai miei occhi. Pensavo di voler solo questo, dopo quello che ha fatto. Invece il sol pensiero di perderlo per sempre mi fa perdere il controllo del mio corpo.
Quel tizio ha ancora in pugno Zayn, quella pistola è ancora puntata alla sua testa e il proiettile è pronto a partire. Ho il disperato bisogno di fare qualcosa. Non posso lasciare che accada. Devo trovare il modo di salvare l’amore della mia vita.
Riesco a prendere il controllo delle mie gambe e mi avvicino cautamente, tanto da riuscire a sentire le loro voci.

“Vuoi morire? Basta che me lo dici e premerò il grilletto.” Afferma quell’uomo.

“Jo, lo sai cosa voglio.” Ringhia il mio ragazzo cercando di divincolarsi.

“Devi fare quello che ti ho detto, okay? Questo è il tuo compito e vieni pagato per farlo! Non mi interessa cosa vuoi tu.” Gli urla vicino al viso.

“Non farò quello che chiedi.” Scandisce lentamente Zayn.

“Preparati a morire.” Ringhia Jo.

Dopo queste parole arriva un momento in cui non capisco niente. Riesco solo a vedere gli occhi di Zayn chiudersi e il dito di Jo avvicinarsi al grilletto. La mano del moro si stringe intorno alla collanina simbolo del nostro amore e il mio cuore ha un sussulto. Inizio a correre con le gambe molli e il sangue che mi pulsa nelle orecchie. Le lacrime inondano il mio viso e scendono sul mio collo.

“Zayn!” un urlo straziante esce dalle mie labbra. Tremo come se una scarica elettrica percorresse il mio corpo. L’uomo mi guarda sbigottito e toglie il dito dal grilletto. Gli occhi di Zayn si aprono e mi fissa con stupore e paura.

“Non lo fare!” urlo di nuovo, ma questa volta verso Jo. Un ghigno gli si stampa sul viso.

“Corri via di qui!” grida Zayn furioso e spaventato. Scuoto la testa con vigore. Non posso lasciarlo morire. Io lo amo come non potrò mai amare nessuno. Lui è la mia vita. Non mi importa se rischio di essere sparata, posso morire felice sapendo che ho fatto tutto il possibile per salvare e amare fino all’ultimo il ragazzo che possiede la chiave del mio cuore.

“Vai via!” ringhia di nuovo mentre una lacrima gli riga il viso.

“Non posso lasciarti morire.” Sussurro con voce spezzata dai singhiozzi. Gli occhi caramello di Zayn si incatenano ai miei. Mi sta supplicando di salvarmi la vita. Mi sta chiedendo in ginocchio di scappare e lasciarlo morire con un proiettile nel cervello.

“Ti prego.” Scandisce straziato dal dolore. Perché sa che non lo farò. Sa che non lo lascerò nonostante mi nasconde qualcosa, nonostante non sia stato sincero e fedele. Sa che solo io sono in grado di sacrificarmi del tutto per lui. Ne vale la pena? Sì, assolutamente. Ma anche se non ne valesse, non potrei vivere senza di lui. Perché possiamo stare separati, possiamo non vederci più, non parlarci, ma entrambi sappiamo di aver bisogno di sapere che l’altro sta vivendo e combattendo per superare quel momento. Non potrei mai andarmene con la consapevolezza  che non avrà scampo. Non potrei mai farlo. Lui farà sempre parte di me. Che lo voglia o meno, il mio primo pensiero la mattina sarà lui, ogni giorno. Sarà la persona per cui potrei anche uccidere, nonostante lui stia uccidendo me. Sarà sempre l’unica persona o cosa che potrò amare così profondamente. Non mi interessa perché in questo momento è qui con questo tizio, perché piangeva nella vasca vuota quella sera, perché discuteva al telefono, perché era distante. L’unica cosa che mi interessa in questo momento è la sua salvezza; il potermi rifugiare tra le sue braccia ancora una volta e dirgli che lo amo nonostante tutto. Che lo amo come nessuno ha mai amato al mondo. Che lo amo con tutto il cuore, il corpo, l’anima. Non c’è parte di me che non ami una parte di lui. Ormai io sono sua. In tutto e per tutto. Quindi se questo è l’ultimo suo giorno di vita, sarà anche il mio.

“Chi è questa? La tua troietta?” chiede Jo con sarcasmo tagliente.

“Vattene!” urla ancora il moro senza degnare di uno sguardo l’uomo che lo tiene in pugno.

“Stai zitto.” Afferma l’altro sprezzante ad un millimetro dal suo orecchio.

“Altrimenti?” ringhia cercando di staccarsi dal muro.

“Altrimenti uccido la tua puttanella.” Lo guarda con tono di sfida e puntandomi la pistola contro. Sobbalzo alla vista dell’arma.
Zayn ingoia rumorosamente e mi guarda rimproverante, come se salvandogli la vita stessi commettendo io un delitto.
Jo si volta verso di me e mi concede un finto sorriso.

“Allora, dolcezza, tu saresti?” mi chiede puntandomi gli occhi color pece sul volto. Il mio cuore continua a battere ad una velocità assurda e si calma solo quando incontro lo sguardo di Zayn che mi guarda proprio come mi guardava una volta.
Ingoio il groppo formatosi in gola e stringo le mani in pugni.

“S-sono la ragazza di Zayn.” Rispondo ricevendo una risatina.

“Oh, che carina, è venuta a salvare il suo amato.” Mi canzona per poi riportare la pistola contro Zayn. “O per dirgli addio.” Continua con un ghigno sul volto.

Con le gambe tremanti mi avvicino cautamente, tanto da sfiorare le dita di Zayn.

“L-lascialo andare.” Lo prego con sguardo fisso sul volto preoccupato del mio ragazzo.

“Perché dovrei?” le sue parole ostili mi colpiscono il petto e penetrano nelle mie ossa.

“Perché lo amo.” Sussurro in modo automatico, senza rendermi conto che così non lo salverò. Zayn mi guarda scuotendo impercettibilmente il volto e cercando la mia mano. Quando riusciamo ad intrecciare le dita, una sensazione in me prevale sulle altre. La sensazione di star facendo davvero la cosa giusta. Il mio obbiettivo ormai è quello di riuscire a salvarlo. Non mi importa di me. Non mi importa di niente se non di lui.
Una risata profonda si scatena nell’uomo muscoloso.

“U-uccidi me.” Lo interrompo e la presa di Zayn si fa fortissima.

“Hope.” Mi ammonisce subito, ma Jo lo blocca.

“Perché dovrei uccidere te e non lui?” mi chiede curioso di scoprire il perché mi voglia sacrificare per una persona che per lui è solo spazzatura umana.

“Lui soffrirebbe lo stesso, ma almeno io starei in pace. Conviene anche a te, mi faresti un piacere ma allo stesso tempo ti vendicheresti.” Espongo un discorso convincente e poi fisso nuovamente Zayn. Una piccola lacrima gli riga il volto mentre la mascella è tesissima.

“Non odiarmi, ti prego.” Gli sussurro e lui chiude gli occhi. Una morsa intrappola il mio cuore malandato. Stringo la sua mano mentre Jo mi guarda come se fossi un’aliena. Di certo per lui certe dimostrazioni di affetto sono impensabili. Per lui è tutto odio e vendetta. Non c’è amore o perdono. È tanto come Zayn prima che arrivassi. Forse se trovasse anche lui una ragazza disposta o concedersi in tutto e per tutto a lui, per aiutarlo e guarirlo, potrebbe essere un altro uomo.

“Uhm, tu che ne pensi, Zayn?” chiede guardando il moro con finto interesse.

“Non permetterti di toccarla, Jo, mi hai capito?” scandisce lentamente mentre dentro di sé nasce una furia che io ho avuto modo di vedere altre volte.

“Sai, dolcezza, il tuo modo di pensare mi piace. Forse hai ragione, meglio farlo soffrire lentamente e a lungo rispetto all’ucciderlo subito.” Mi dice e un brivido mi percorre la spina dorsale.
Lentamente Zayn toglie la mano dalla mia e l’avvicina alla tasca dei suoi jeans.

“Sei una tipa intelligente, Zayn ha saputo scegliere, lo ammetto.” Ammicca osservandomi. Guardo di sottecchi il moro e capisco che devo distrarre Jo.
Mi asciugo le lacrime e guardo l’uomo che continua a ghignare.

“Beh, grazie.” Rispondo per poi mordermi il labbro.

“Sai, sarà un peccato uccidere un bel bocconcino come te. Mi spiace che il tuo ragazzo non abbia voluto fare ciò che gli ho detto, in fondo poteva tornarci utile avere una come te con noi, dolcezza.” Afferma scuotendo leggermente la testa, come se fosse realmente dispiaciuto.

“Non credo sarei mai entrata nel vostro giro.” La mano di Zayn si riavvicina alla mia lasciandomi stringere un manico. Capisco di cosa si tratta e un brivido mi percorre la schiena. Infilo l’arma nella tasca del mio impermeabile nascondendo il fianco con il corpo di Zayn tra di noi.

“Peccato.” Alza le spalle e poi guarda il suo prigioniero. “Allora, pronto a veder morire il tuo angioletto?” chiede ghignando divertito alle proteste fisiche di Zayn.
Lo sparo improvviso mi fa sussultare e l’urlo straziante di Zayn che cade a terra mi gela il sangue nelle vene.

“Zayn!” urlo accasciandomi a terra con lui. È ferito sulla gamba e sta perdendo sangue. “Stai bene?” gli accarezzo il volto mentre il mio si riempie di lacrime.
Non ho il tempo di fare altro che le braccia muscolose di Jo mi afferrano. Tira il mio corpo verso il suo e il mio cuore fa un sussulto quando la mia schiena si scontra al suo petto. Questa volta sono io ad avere una pistola puntata alla tempia. Le gambe mi tremano mentre sento il suo respiro sulla pelle. Zayn sta tentando disperatamente di alzarsi e di salvarmi. Il braccio di Jo intorno al mio petto è sempre più stretto e mi manca il respiro. Altre lacrime infuocano il mio viso mentre perdo lentamente la mia vita. Quella stesa a terra sanguinante e sconvolta. Perché con quel colpo di pistola non perderò solo il mio corpo, ma anche tutto ciò che è davvero vita. Come il suo sorriso, il suo sguardo, il suo viso di prima mattina quando i segni del cuscino sono impressi sulla sua guancia, il suo modo di mangiare, il modo in cui sfrega la matita sul foglio da disegno, la sua voce che mi dice un profondo “ti amo”. O le cose più semplici, come il sorridere automaticamente leggendo il suo nome sul telefono, il trovarsi la sua macchina davanti all’Università o andare a mangiare nel pub dopo le lezioni. I balli di notte con la nostra colonna sonora, le sue braccia intorno il mio corpo, le sue labbra sulle mie, fare l’amore. Quando abbiamo fatto l’amore per l’ultima volta? Beh , non credo abbia più importanza.

“Hope!” urla straziato dal dolore mentre il suo viso è irriconoscibile.

“Ti amo.” Singhiozzo con il poco fiato che mi rimane.

“Salvati.” Mi prega con occhi disperati. La mia mano si infila nella tasca del mio impermeabile. Stringo il manico del coltello. Non volevo arrivare a tanto, non volevo neanche toccare un’arma. Perché siamo qui? Perché non stiamo a casa nostra? Ballando la nostra canzone nel salone? Perché non possiamo tornare indietro nel tempo e fare in modo che qui non ci arriviamo mai?

“Pronta a morire, dolcezza?” sussurra Jo e altri brividi mi inondano.

“No.” Affermo con strana fermezza nella voce. Caccio il coltello e, con tutta la forza che ho, pugnalo la sua gamba. La sensazione che mi provoca è a dir poco rivoltante. Jo urla e per la sorpresa lascia la presa su di me. riesco a sfilargli la pistola da mano e sparo un colpo sul suo braccio. Guardo quell’ammasso di muscoli accasciarsi a terra e il cuore mi batte a mille mentre l’adrenalina continua a scorrere nelle vene. Tramante, lascio cadere a terra le due armi che ho ancora in mano e indietreggio tanto da toccare con le gambe Zayn a terra.

“Hope, Hope, muoviamoci!” mi distrae. Mi volto verso di lui ancora sconvolta. Mi abbasso e lo aiuto ad alzarsi.

“Brava, piccola.” Mi sussurra e poi mi bacia il capo. “Prendi la pistola e il coltello, veloce”.
Annuisco ancora titubante e prendo le due armi. Zayn prende la pistola e la pulisce per poi poggiarla di nuovo a terra con la mano coperta dalla maglia. Il coltello è ancora sporco di sangue. Una forte nausea mi investe, ma Zayn si nasconde addosso l’arma prima che vomiti.

“Scappiamo.” Afferma. Prova a camminare da solo, ma è impossibile. Jo si lamenta ancora per terra e non ho più il coraggio di restare. Porto il braccio di Zayn intorno alle mie spalle e lo trascino via. Si sentono solo i nostri passi e i nostri affanni nel silenzio della notte.

“Dov’è Niall?” chiedo in preda al panico mentre mi guardo intorno. Siamo vicino alla discoteca, ma lui non c’è.

“Non lascio che resti, fa parte del nostro patto.” geme. Patto. Di che patto sta parlando? Dio, ci sono così tante domande.
Guardo la gamba di Zayn, è messa al quanto male. Porto il viso in direzione della strada e cerco di ragionare su cosa fare. Zayn è ferito, sta perdendo sangue e ha un proiettile nella gamba. Respiro in modo sempre più irregolare, l’ansia mi sta mangiando viva e inizio a vedere confuso.

“Hope, Hope.” Mi richiama la voce di Zayn. “Hope, ragiona, come sei arrivata qui?” chiede rendendosi conto che sto per avere una crisi.

“C-con la tua auto.” Ricordo improvvisamente. Il mio sguardo punta il veicolo ammaccato e ricomincio a camminare portando con me il ragazzo ferito. Lascio che si sieda dal lato del passeggero e mi metto alla guida. Le mani mi tremano e non riesco a centrare la toppa per poter partire. Più ci provo e più non riesco. Davanti agli occhi ho l’immagine di Jo steso a terra e morente a causa mia. Sento ancora la sensazione che ho provato quando gli ho trafitto la gamba. Un conato di vomito mi sale alla gola, ma riesco a fermarlo prima di rimettere nella macchina. Poggio la testa sul volante e altre lacrime invadono le mie guance arrossate. Forse ho ucciso un uomo. Un essere umano. Una persona con un’anima, dei sentimenti, degli amici, una famiglia. Di nuovo l’immagine di Jo. Inizia a mancarmi il respiro. Apro di fretta il finestrino lasciando che l’aria fredda colpisca il mio viso.

“Hope.” Sussurra la voce di Zayn. Mi volto verso di lui e immagino di avere un’espressione sconvolta in quanto la sua reazione è al quanto inaspettata.

“Va tutto bene. È tutto finito.” Mi prende la mano e un altro singhiozzio mi invade la gola.

“Ho ucciso un uomo.” Dice quella che sembra la mia voce.

Mi guarda consapevole e afflitto mentre un velo di dolore gli ricopre il viso.
Mi abbraccia e mi lascia sfogare sulla sua spalla. Il suo profumo si fa spazio nelle mie narici eleminando la puzza di sangue. Le sue labbra fredde si poggiano nel mio interno collo e  un’ondata di brividi mi riconquista, questa volta diversi dagli altri. Non sono brividi di paura, ma al contrario di piacere interiore, come se avessi ritrovato l’altra metà del mio cuore.

“Hope, ho bisogno che tu mi porti a medicarmi. Dobbiamo levare il proiettile. Ho bisogno ancora una volta di te. Ti prego.” Geme e improvvisamente tutte le emozioni si placano per lasciare spazio all’urgenza di alleviare la sua sofferenza.

“Ti porto subito in ospedale.” Affermo staccandomi da lui e accanendomi di nuovo per centrare la toppa.

“Hope, se mi porti lì è la fine. Come spieghi un proiettile nella gamba?” parla ancora con voce spezzata dal dolore. Ha ragione. Stringo le mani sul volante e sento il cuore ribellarsi alla gabbia toracica.

“Che faccio allora?” balbetto guardandolo insicura. Strizza gli occhi bloccando il sangue con la mano. Il dolore che sta provando riesco a sentirlo sulla mia pelle. È come se avessi anche io un proiettile nella carne.

“I ragazzi sono qui. Avevo bisogno di loro per il piano e…si trovano nel mio vecchio appartamento. Portami da loro.” Quante cose mi stanno nascondendo? I ragazzi sono qui? Ero ad un passo da Liam, Louis ed Harry e non lo sapevo neanche. Quindi loro sanno più di quanto so io. Per un attimo una sensazione di tradimento mi invade, ma viene subito respinta dalla volontà di salvare Zayn. Non ho tempo per incazzarmi o per chiedere spiegazioni.
Metto in moto e il più velocemente possibile imbocco la strada del vecchio appartamento. Ogni tanto do delle occhiate fugaci a Zayn al mio fianco. Mi fissa. Per tutto il tempo. Ha una faccia sofferente, stringe la ferita, ma mi guarda. Come se fossi un angelo venuto a salvarlo ancora una volta dalle fiamme del suo inferno.

“Ti amo.” Mormora improvvisamente. Questa volta sono io a fissarlo e uno strano calore inonda il mio petto.

“Anche io.” Rispondo con voce ancora sbalordita e affannata per tutto quello che sta succedendo. Ritorno sulla strada e aumento gradualmente la velocità. Vederlo così sofferente continua a essere un colpo al cuore.
Arrivata a destinazione, precipito fuori dall’auto e aiuto Zayn a camminare fino alla porta. Ad aprirci è Liam che sgrana gli occhi alla vista dei suoi migliori amici in quelle condizioni.

“Che è successo?” urla facendoci entrare e chiudendo subito la porta. Louis, Harry e Niall balzano in piedi e ci raggiungono. Uno dei ragazzi, non riesco a capire bene chi, prende il mio posto e trascina Zayn in camera. C’è tutto un gran movimento, tutti parlano, c’è confusione. In giro di secondi mi ritrovo da sola all’entrata. Tutti i ragazzi sono con Zayn e stanno cercando di medicarlo ed estrarre il proiettile. So che Liam ha studiato medicina per un paio d’anni ma che poi ha lasciato perdere dopo la morte dei suoi. Magari sa come fare. Tutta la stanza la vedo sfocata, forse a causa del fatto che sto ancora tremando come una foglia. Le immagini di poco fa si ripetono una dopo l’altra e sempre più velocemente. La testa mi gira, non sento niente se non il mio respiro affannoso. Crollo sul divano e mi porto le mani tra i capelli osservando le lancette che passano sull’orologio contando i secondi che mi dividono dal sapere la verità e dal rivedere Zayn. Dopo 3600 secondi, Liam mi raggiunge cingendomi tra le sue braccia. Mi accarezza dolcemente la testa e mi bacia la fronte. Io resto paralizzata, ancora troppo scossa. Non riesco a ragionare.

“Va tutto bene Hope. È tutto finito.” Mi sussurra dolcemente. Ma non è vero. Non è niente vero. Questa non è la fine, non finirà mai. Dovremmo sempre combattere e la mia normalità non la avrò neanche se mi sacrifico per anni. Devo rassegnarmi all’idea che stare con Zayn non può portare a nessuna vita normale. Stare con lui è come stare in un romanzo di avventura, sempre nuovi problemi. Tremo nuovamente quando mi rendo conto che non so come stia. Non so se è vivo. Solo il pensiero che lui stia a poche stanza di distanza completamente immobile, bianco e con il cuore senza battiti mi gela il sangue nelle vene.

“Come sta?” mormoro appena, senza riuscire a parlare con un tono di voce medio.

“Sono riuscito ad estrarre il proiettile. Sta dormendo adesso, gli ho dato degli anestetici. Puoi andare a vederlo se vuoi.” A quelle parole un’ondata di tranquillità mi invade e riesco di nuovo a respirare in modo regolare. È vivo. I miei sforzi sono serviti a qualcosa. Sospiro di sollievo e ricambio l’abbraccio scoppiando a piangere senza un motivo preciso, forse solo per sfogo.

“Ehi, Hope, calma. È tutto okay.” Mi sussurra ancora strofinando i palmi delle mani sulla mia schiena. “Sono qui per te.” Continua.

Provo a parlare, a smettere di piangere, ma sembra che tutta la tensione si stia sfogando in questo modo. Avevo bisogno del mio migliore amico per potermi finalmente svuotare di tutte le emozioni che sto provando e che ho provato in questi ultimi giorni. Vorrei tanto credere alle sue parole, ma so che questo è solo l’inizio. Certo, sono rassicurata dal sapere che Zayn è salvo, ma so che non sarà più niente come prima. Deve confessarmi così tante cose. Da una parte forse era meglio se aveva un’altra in confronto a questo. Così rischia la vita ogni giorno, mentre con una ragazza potrebbe solo stare meglio. Dio mio, perché la nostra vita è così complicata? Perché non posso vivere per una volta come chiunque 19enne? Come vorrei che questi ultimi giorni non fossero mai accaduti. Vorrei avere una macchina del tempo ed impedire tutto questo. Fermarmi a noi due felici appena ritornati insieme dopo un anno. Quando uscivamo senza timore, mano nella mano. Quando ci comportavamo da normali ragazzi innamorati. O forse è proprio questo il problema: abbiamo finto per troppo tempo quello che in realtà non abbiamo mai avuto. Perché noi non abbiamo mai avuto una normalità. Non siamo mai stati come gli altri e forse mai lo saremo. Mia sorella dice che sono fortunata a vivere in questo modo e forse ha ragione. Ma in questo momento in cui ho molto probabilmente ucciso un uomo, Zayn ha rischiato di fare la stessa fine e sono stata ricoperta di bugie, vorrei soltanto avere una vita monotona e noiosa senza intrecci e finzioni. Sembra, però, che non potrò mai averla. 








Spazio della scrittrice xx


Ehii ragazzee!! Scusate il ritardo. In ogni caso spero vi sia piaciuto il capitolo, non è stato facile scriverlo. Vorrei restare e raccontarvi le novità, ma devo scappare. Un bacio belle, scusatemi ancora, vi amo <3 xx






 




 
   
 
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