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Autore: bic    03/10/2008    2 recensioni
Come mai Kaoru ha un bisogno così assoluto di parlare con Mei Chan? Storia totalmente baka dedicata a tutti gli amanti del genere.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è nata quest’estate, ma fino a ieri non avevo capito come scriverla.

Dedicata a RobyLupin, Ladyhawke e a tutti gli amanti del mondo baka che conosco e che mi conoscono.

 

- Mei?

- Kaoru?

- Mei, senti, ho bisogno di parlarti di persona, quando possiamo vederci?

La ragazza rimase un attimo interdetta, perché non le era mai capitato di ricevere una telefonata simile da uno dei gemelli. Poi rispose:- Sabato pomeriggio davanti al Centro Commerciale, sai dov’è?

- Sì, ci sono stato una volta con i membri dell’Host.

- Perfetto. Ci vediamo alle 14, allora.

Mei interruppe la conversazione pensierosa, cosa aveva Kaoru di così urgente da dirle e soprattutto perché doveva parlarne con lei e non poteva farlo con suo fratello?

Dall’altro lato della città anche Kaoru spense il telefono continuando a chiedersi se stava agendo nel modo corretto.

Si buttò sul letto osservando il soffitto con le mani dietro la nuca finché non sentì bussare: - Entra.

- Kaoru? Va tutto bene? Sono un po’ di giorni che sembri pensieroso.

Dal loro ultimo litigio Ikaru aveva continuato a tenere i capelli scuri ed aveva cominciato a fare cose che prima non aveva mai fatto, come, ad esempio, bussare prima di entrare in camera del fratello.

In effetti prima del loro litigio non ne aveva mai avuto bisogno perché condividevano la stanza.

- No, non ti preoccupare, va tutto bene.

Ikaru, però non ne era convinto.

Il sabato arrivò molto più velocemente di quanto pensasse e Kaoru si ritrovò di fronte all’ingresso principale del centro commerciale con le mani che sudavano, mille pensieri che gli inondavano la mente e soprattutto l’assurda sensazione di essere pedinato.

Quando vide Mei chan si avvicinò nella sua direzione, la salutò e poi cominciarono a camminare in silenzio, fino a quando la ragazza propose di sedersi nel piccolo giardino ricavato all’interno del centro commerciale.

- Kaoru, mi spaventi, ti stai comportando come un serial Killer.

Nella mente di Mei si stava formando l’immagine di un uomo vestito di nero con guanti di pelle che le si avvicinava sussurrando e le stringeva un laccio intorno alla gola. Quando Kaoru le poggiò una mano sul braccio fece un salto di un metro e mezzo.

- Mei, tu hai avuto molti ragazzi?

Ma che domanda era? Altro che serial killer, quello doveva essere un maniaco.

Nella mente di Mei si formò l’immagine di un uomo con un impermeabile che le si avvicinava sussurrando e… Quando Kaoru si avvicinò per capire cosa stava succedendo fece un salto di due metri.

- Mei, è importante, puoi rispondere alla domanda?

La ragazza si concentrò e cominciò a contare sulle dita, man mano che procedeva con il conto il povero Kaoru impallidiva sempre di più.

- Più o meno tre.

- Come sarebbe più o meno?

- Sarebbe che se conto anche quello del giardino d’infanzia sono quattro.

- Va bene, va bene, e li hai baciati?

- Kaoru, ma ti sembrano domande da fare?

- Ho bisogno di aiuto e pensavo che tu avessi abbastanza esperienza per darmelo.

Mei lo guardò stupita.

- Prima di incontrare Haruhi non avevo mai fatto molta attenzione alle ragazze. E pensandoci bene nemmeno dopo.

- Quindi?

- Quindi ho bisogno di capire se mi piace solo Haruhi per com’è o se mi potrebbero piacere anche altre ragazze.

- Frena, vuoi dirmi che tu non sei mai stato veramente con una ragazza?

Kaoru arrossì: - Se è per questo non ci sono mai stato nemmeno per finta.

- Quindi?

- Mei, mi baceresti?

La ragazza assunse un’espressione basita.

- Baciarti in che senso?

- Hai mai visto uno di quei film d’amore in cui i due scoprono di amarsi e si baciano con passione?  

- Ovviamente sì.

- Bene, ho bisogno di un bacio come quello.

Mei sospirò, si avvicinò a Kaoru e lo baciò, ma , non appena le labbra si toccarono, il ragazzo si irrigidì tipo stoccafisso.

- Kaoru, rilassati, non c’è mica niente di male! È solo un bacio! Riproviamo?

Questa volta Mei si impegnò un po’ di più allacciandogli anche le braccia intorno al collo, ma di nuovo non ottenne risultati.

- Allora, facciamo così. - Disse pulendosi le labbra dal rossetto ed eliminando una buona dose di fard con il fazzoletto.

Chiudi gli occhi, immagina che al mio posto ci sia Haruhi, con indosso un bel vestitino leggero ed i capelli un po’ più lunghi.

Detto ciò si accostò nuovamente al ragazzo che ormai aveva assunto una tonalità tendente al violaceo per l’imbarazzo.

Nemmeno in questo modo riuscirono a concludere nulla.

A Mei cominciò a sorgere un dubbio e gli sussurrò una frase nell’orecchio, al che Kaoru le prese il mento fra le mani e la baciò con passione.

- Amico mio, mi sa che le tue supposizioni erano giuste se per accenderti è bastato dirti di immaginare di trovarti di fronte a Mori mentre fa la doccia.

Kaoru si strinse nelle spalle e sorrise. 

Ad Ikaru, appostato dietro una pianta a pochi passi da loro venne un mezzo infarto, Mori subì lo sguardo assassino di Honey, mentre Tamaki e Kyoya rimasero attoniti a fissarsi a bocca aperta.

L’unica che non fece una piega fu Haruhi: - Ma come? Non ve ne eravate ancora accorti?

Certo che i maschi hanno proprio i riflessi lenti, per certe cose.

 

 

Post Scriptum: potrei anche decidere di continuarla sempre ammesso che voi mi lasciate un parere favorevole!

  
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