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Autore: ethy    21/09/2014    2 recensioni
la storia prende spunto dall'ultima puntata della terza serie, raccoglie i pensieri di Killian, i suoi timori, e le sue speranze, ed aggiunge nuove avventure che non contengono spoiler per la prossima stagione.
"il più spietato di tutti i mari......il piu temibile, anche per se stesso.. era caduto rovinosamente ai piedi dei suoi occhi verdi."
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salirono,
Entrarono,
Chiusero la porta,
Si baciarono ancora e ancora.
Baci dolci, lievi e soffici.
Poi lui si distese sul letto e le disse
- mi fa male il braccio - mentii, spudoratamente, per non dirle che avrebbe rivoluto la sua mano per poterla stringere forte anche solo in un abbraccio.
Lei si accorse che oltre quelle parole c era dell' altro, ma lasciò stare, forse non era pronto a dirle tutto... Lei non era pronta a confessargli i suoi sentimenti, la sua passione, e lui la stava aspettando, poteva anche lei aspettare... Almeno per un po'.

Bussò alla porta Victor.
-allora vediamo come stai-
Non rispose, contrasse la mascella in una smorfia e si girò dalla parte opposta.
-che hai, dai devo solo controllare se la circolazione ha ripreso, hai sofferto molto di più quando ti sei medicato da solo, adesso che ti prende?-
Emma incrociò per un istante il suo sguardo ferito, aveva capito!
-esco per un po', vado da Henry, ripasso questa sera verso le 7 se vuoi...-
-va bene- disse Killian senza aggiungere nulla, tranne un sguardo benevolo perché la sua Swan aveva capito che in quel momento mostrare quella sua debolezza gli costava tanto.

Victor uscì, ed Emma era lì poco più avanti ad attenderlo
-allora?-
-È stato fortunato... Non deve più strapazzare quel braccio e trascurarlo, un altro paio di giorni così e non sarebbe stato più solo senza una mano...-
Lei annuì, lo lasciò andare, si girò verso la porta, sarebbe voluta rientrare ma forse il suo pirata aveva bisogno di stare un po' in intimità con i suoi pensieri, e si diresse verso casa.


Killian, si sedette a terra, sul terrazzo, poggiando la schiena sulla finestra e allungando le gambe, cercando di respirare più mare possibile, cercando di calmare quel senso di disagio che non aveva mai avuto prima, ma adesso c era lei, lei era importante, non era un'avventura, lei era tutto.... E lui......lui.... Non si sentiva degno, non si sentiva completo.
Eccolo l'aveva ammesso, almeno con se stesso, a lui non bastava più essere Capitan Uncino il pirata più temuto di tutti mari, lui che sfacciatamente issava la bandiera rosso sangue che significava nessuna pietà, lui che quel simbolo lo mostrava fiero, non si nascondeva dietro le vestigia nere di tutte le navi pirata, la sua era una fiera battaglia dichiarata da subito, senza scrupoli, senza ripensamenti, senza pietà per nessuno, navi mercantili, navi militari, navi pirata, nessuno poteva sopravvivere alla sua furia se lui non voleva.

Nonostante ciò che si narrasse sulle sue gesta, Uncino rimaneva un uomo che non sprecava inutilmente una vita, conoscendone il valore e il dolore, se non vi era costretto dalle circostanze, le vite prigioniere venivano rispettate.

Ma ora, si sentiva così ferito dentro, le sue azioni passate, od i suoi atti eroici dell'ultimo anno non gli bastavano più a placare quella ferita che si stava portando dentro.
Voleva di più, voleva Emma, voleva essere il suo amore, e voleva amarla, cielo se voleva amarla, ma voleva amarla...con tutto se stesso.
Rimase seduto lì sul pavimento della terrazza per molto tempo ad ammirare il mare, lasciando scivolare sulle sue guance il mare in tempesta che portava dentro.


Emma bussò alla porta, lui la accolse con un sorriso timido, appena accennato.
Lei entrò, aveva con se la cena.
-ho portato da mangiare-
-a me bastavi tu-
-devi mangiare, anche perché devi raccontarmi tutto sulle stelle ricordi? Mi avevi promesso una serata romantica sotto le stelle, e visto che ora non sei in grado di fare una passeggiata...-
-chi dice che non sarei in grado?-
-lo dici tu, che non riesci a stare in piedi per più di due minuti senza barcollare, Victor deve averti dato una bomba di antibiotico-

Cadde il silenzio
Lui si avvicinò
-grazie per essere andata via prima-
Emma lo guardò dritto dentro quel mare azzurro che erano i suoi occhi e si accorse che aveva le ciglia bagnate..e.. delle scie lucide sulle guance.
Non disse nulla, gli mise una mano nei capelli gli sorrise e preparò il tavolinetto per mangiare fuori seduti a terra per guardare le stelle, lei voleva sapere tutto!
-allora ce la fai a raccontarmi tutte le storie che conosci sulle stelle? Ho preso un litro di caffè, io sono pronta a restare sveglia per moooolto tempo-
Si presero per mano, si sedettero uno di fianco all'altro, e lui iniziò a raccontare le leggende sulle stelle.

... si rese conto subito di quanto fosse affascinante anche nel raccontare, di come riusciva a rendere interessante anche una vera e propria lezione di astronomia..
-... Io amo quella stella, non a caso la chiamano la stella dei marinai, ci serve per orientarci, grazie a lei troviamo sempre la strada di casa, per tornare dalle nostre amate...mio padre era solito raccontarmi queste storie, lui amava le stelle, diceva che lei, mia madre era una stella caduta in mare una sera d'estate appositamente per lui.
Di lui ricordo poco, ma Liam diceva che si incantava a guardarmi da piccolo perché avevo i suoi stessi occhi.-

-...non ricordo mia madre Swan, è morta dandomi alla luce, se stavi per chiedermelo.-

E così anche lui era senza genitori fin da piccolo,Emma ricordò il discorso del libro aperto sulla pianta di fagioli... Lui sapeva così tanto perché riconosceva non lo stesso sguardo dei bimbi sperduti, ma il suo.
Lei era persa nei pensieri, nelle similitudini con Killian che non si rese conto di stargli così vicina da sentire il suo respiro su di lei.
-dai la buonanotte alla stella polare Emma, noi andiamo dormire ora-
Disse baciandola sempre più appassionatamente.
Lei non esitò un attimo, ancora aveva tanta paura, ma bruciava tutte le volte che lui le era vicino, e non voleva più aspettare, non voleva più farlo aspettare.

I due si amarono, e si amarono, e si amarono ancora, sorvegliati dalle stelle, come se stessero vegliando su quella coppia in particolar modo, e nell attimo in cui le loro anime si unirono veramente in un'unica anima il cristallo di Killian brillò nel buio della stessa luce dei suoi occhi.
   
 
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