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Autore: Caroline3    22/09/2014    3 recensioni
Dal testo: *"Sono un ottimo ballerino, ricordi?" sento il suo respiro.
Oh, non erano le sue capacità a preoccuparmi. Ma le mie. Non sono molto elastica. Anzi, posso definirmi un vero e proprio manico di scopa.
Ma con lui..Beh. Viene facile anche danzare.
"Mi è venuta in mente una cosa stupida." gli dico, ridendo.
"Ah si? Che cosa?"
"La scena di un film. Casper. L'hai mai visto? Quello dove c'è la ragazza che va nella casa infestata."
"E' un classico. Chi non l'ha mai visto?" mi guarda, cercando di capire.
"Ecco. Mi è venuta in mente una delle ultime scene, dove la ragazza balla con Casper, tornato umano, che le dice 'Sono un ottimo ballerino, ricordi?'".
"Ah, sì sì. Mi ricordo." mi sorride, guardandomi intensamente. A cosa sta pensando?
All'improvviso mi fa fare una piroette e mi ristringe a sé. Questa volta più vicino.
Mi sussurra all'orecchio: "Posso tenerti con me?"*
"Cosa faremo adesso?" "Cercheremo di dimenticare" "Io non voglio dimenticare". (Hunger Games)
P.s. 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP
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Capitolo 4: When you're gone

 

Beh, c'è da dire che posso raggiungerlo anche prima delle 03:00. Non ho alcun bisogno di cambiarmi. Diciamo che i miei straordinari consistono in una prestazione diversa dal dover servire ai tavoli: dovrò cantare. Sì. Dovrò cantare su un palchetto, insieme al mio partner e a dei musicisti. Il mio capo non bada a spese. Si tratta di semplice intrattenimento per il pubblico, tant'è che sotto il palco, situato in terrazza, ci sarà uno spazio per chi vorrà danzare o scatenarsi, a seconda del ritmo della canzone.

Ma il problema rimane lo stesso: cosa mi metto? Devo adeguare un vestito sia alla mia serata al bar, sia a quella con Josh.

Mentre sono in piedi a contemplare l'armadio, con l'asciugamano intorno al corpo e il turbante sulla testa, entra Kaweria. Mi guarda con un sorrisetto malizioso e dice "Ho l'abito giusto per te! Ci ho pensato tutta la sera e mi sono detta: questo andrebbe benissimo!" 
Così dicendo, dal suo armadio tira fuori un vestito: è corto - un po' troppo per i miei standard -; bianco a roselline rosate qua e là; privo di maniche e ha una scollatura a cuore: la parte superiore - quella che parte dal seno sino ad arrivare a metà pancia - è una sorta di corpetto, il quale evidenzia notevolmente il seno, a causa delle coppe sporgenti; la parte inferiore, invece, è più ampia e non rimane aderente al corpo.

Riesco a dire solo una parola "Scordatelo".

Sono abbastanza pudica: non indosso mai abiti troppo scollati o troppo corti. Per di più da due anni a questa parte sono piuttosto dimagrita e non ho grandi curve.

"Ti starebbe benissimo!! Sciogliamo i capelli e diamo loro un po' di volume e movimento. Basta con questo liscio! Per le scarpe...ecco! Tieni!" mi porge delle scarpe aperte, basse con il cinturino. Beh, queste almeno sono alla mia portata.

Okay. E' ufficialmente impazzita. Io sono in ansia per l'incontro con Josh, ma lei è uscita totalmente di senno.

"Non lo metterò mai!!" annuncio, incrociando le braccia.

 

E, naturalmente, l'ho messo. I miei capelli biondo scuro, come da volere della mia amica, sono mossi e morbidissimi, e il trucco è abbastanza leggero: un po' di ombretto, mascara e lucidalabbra. Sono sufficientemente abbronzata, dunque non ho bisogno di colorarmi le guance.

 

Mentre aspetto di essere chiamata sul palco da Davide, il mio partner, rimango seduta in un angolo con le mani che sudano e la gamba che trema. Non riesco a smettere di pensare al mio incontro con Josh e non presto attenzione a Kaweria, seduta ad un tavolino difronte a me, che cerca di sbracciarsi in tutti i modi. Provo a capire quello che dice, ma non la sento bene per via della musica. Mi sta indicando qualcosa...le scalinate della terrazza...

Oh mio Dio! E' Josh! Con Jennifer e gli altri..Ma che ci fanno qui? Non dovevamo incontrarci in discoteca?

Vedo Hutcherson guardare insistentemente l'entrata del bar, mentre una cameriera, Emma, li fa accomodare ad un tavolo in fondo. Mi sta cercando? Ah, sì. Forse pensa che lavorerò come cameriera. Non sa che dovrò cantare.

Sono talmente in panico, che sento a malapena Davide dire: "Ed ora, la mia partner...Caroline!" per invitarmi a salire sul palco, sotto le note di Portocervo dei Gemelli Diversi.

Di sfuggita, noto Josh girarsi improvvisamente verso il palco. Ha sentito il mio nome.

Faccio un bel respiro e prendo il microfono. Sorrido mentre salgo i pochi scalini e inizio a cantare.

 

" Vieni a Portocervo, vedrai: ti sentirai una star, una celebrità, tra feste e mondanità. Ma la felicità lo sai non è in vendita."

 

Canto il ritornello con Davide. Poi lui la prima strofa. Io la seconda.

Cerco di guardare il meno possibile Josh. Ma è inevitabile.

E' sorpreso. Ha la bocca aperta e la mano a mezz'aria. Non se lo aspettava.

Ma non ho tempo per rimuginarci troppo adesso. Ho uno spettacolo da condurre.

Alla fine della canzone, il mio partner fa un inchino verso di me: "Stupenda, come sempre! Come mai così elegante oggi? Hai un appuntamento, per caso?" mi chiede sorridendo.

Ma come fa?

Mi metto a ridere. Ovviamente fa parte dell'intrattenimento. O forse si è incuriosito e cerca di mascherarlo.

"Mmh..Forse!" rispondo.

"Ah sì? Guarda che sono geloso eh! E chi sarebbe il fortunato?"

"Chi ti dice che si tratta di un ragazzo?" guardo gli spettatori che ridono, tranne qualche gruppo che credo sia straniero e non capisca un'acca di quello che diciamo.

Davide lo intuisce e traduce ciò che abbiamo appena detto in inglese. "Così possono capire tutti" come dice lui.

Osservo Josh che ride. Quel sorriso...è proprio la fine del mondo.

E' il mio turno di cantare.

"Ora un po' di movimento. Balliamo un po'! Invito tutti, specialmente i bambini, sotto il palco a scatenarsi!" e inizio a cantare Starship di Nicki Minaj. Questa canzone mi carica in una maniera indescrivibile.

 

A metà serata, facciamo un pausa e mettiamo un cd coi balli di gruppo latino-americani, cosicché la gente possa continuare a divertirsi.

Scendo e mi dirigo da Kaw che mi porge una bottiglietta d'acqua fresca.

Sento lo sguardo di lui. Non mi molla un attimo. Anche in mezzo a tutta questa gente che ci divide.

"Sai, dovresti andare a salutarlo" mi dice.

Lo so. Ha ragione. Glielo devo. Ma mi vergogno da matti.

Lentamente cammino verso il loro tavolo e li saluto apparendo alle spalle di Nicholas Hoult.

"Hey guys!"

"Ciao Caroline! Non sapevamo che oggi avresti cantato! Sei super brava!" mi saluta Jennifer.

Beh, non capita tutti i giorni che un'attrice da premio Oscar ti faccia un complimento.

"Grazie. Ma sei troppo gentile!"

"No, ha ragione!" risponde Josh sorridendo e guardandomi intensamente.

Io lo fisso per un attimo e distolgo lo sguardo, arrossendo. Mi intimidisce.

"Allora come mai qui?"

"Avevamo deciso di andare a bere una cosa, prima di andare a ballare, e..." Jen si interrompe di colpo e posa, stranita, lo sguardo su Josh.

Faccio la stessa cosa ma Jen riprende improvvisamente a parlare, riattirando la mia attenzione "...così...abbiamo deciso di venire qui. Siamo stati bene questa sera e non c'era motivo per non tornare! Poi, appena arrivati abbiamo scoperto che c'era anche la musica dal vivo!"

"Avete fatto benissimo!" sto per aggiungere altro, ma sento Davide chiamarmi.

"Ora devo andare, ci vediamo più tardi!"

"Ti aspettiamo qui, così andiamo insieme al locale!" mi dice Josh, mentre sorseggia la sua birra.

 

"Allora, te la fai con gli attori Hollywoodiani?" mi chiede, ammiccando.

"Mi hai chiamato per questo?" mi metto a ridere e gli do una leggere spinta.

Io e Davide ci siamo conosciuti qui l'anno scorso. E' il figlio del capo e intratteneva il pubblico facendo musica dal vivo. Poi un giorno, per caso, mi ha sentita canticchiare una canzone alla radio, mentre pulivo il bar nel post-serata -oltretutto pensando di essere sola- , e mi ha proposto di fargli da partner.

Lo osservo. Quest'estate è ancora più bello: sempre alto, con qualche tatuaggio in più e con il fisico un po' più marcato. Si è anche fatto crescere i capelli, non di molto ma ora li tiene racchiusi in un piccolo codino.

Lo devo ammettere. E' davvero sexy.

Secondo Kaweria, prova ancora qualcosa per me.

Dico 'ancora' perché l'anno scorso ci fu qualcosa tra noi. Mi sentivo ancora più sola di adesso, lui iniziava a piacermi e io a piacere a lui. C'era feeling, sintonia, flirtavamo di continuo, mi riempiva di attenzioni. Sentivo quell'elettricità che ci univa quando cantavamo insieme.

Un giorno mi baciò.

Fu un bacio dolce, intenso, passionale. Finimmo a letto insieme. Lui fu meraviglioso, in tutti i sensi.

Ma io non ero pronta. Non ero pronta per una relazione. Non ero pronta per dare o ricevere attenzioni. Non ne avevo neanche il tempo. Sentivo di non meritarmi quel ragazzo, di non potergli dare tutta me stessa ed ebbi la sensazione di averlo usato come scusa per allontanarmi dai pensieri, dai ricordi.

Ora, a mente fredda, non so se fosse veramente così, perché lui mi piaceva davvero tanto. Ma certo è che non mi meritavo quella compassione, quell'amore.

Ovviamente non gli comunicai tutto questo, ma mi limitai a dire che non avevo il tempo per intraprendere una relazione e gli proposi di rimanere amici. Lui mi confessò di essersi innamorato ma mi promise di provarci. E così fece. Mi rimase amico, senza mai farmi pesare la mia scelta.

E' una persona splendida.

 

Riprendiamo a cantare. La scaletta indica un duetto: Just give me a reason di Pink e Nate Ruess.

Oh, splendido.

 

"Just give me a reason,
just a little bit's enough,
just a second we're not broken just bent
and we can learn to love again.
It's in the stars,
it's been written in the scars on our hearts.
We're not broken just bent
and we can learn to love again"

Mentre cantiamo il ritornello, Davide mi prende la mano, l'accarezza un po' e poi la lascia per percorrermi il braccio. Arrivato alla guancia, mi mette una ciocca dietro l'orecchio.

E' il turno della sua strofa:

"I'm sorry I don't understand
where all of this is coming from.
I thought that we were fine.
Your head is running wild again.
My dear we still have everythin'
and it's all in your mind.."


La sua mano riprende la mia e questa volta se la porta al petto. Sento il suo cuore battere forte.

Mi guarda con i suoi occhioni azzurro cielo "..and we can learn to love again".

Me lo sta chiedendo. Mi sta chiedendo di riprovarci.

Forse Kaw aveva ragione. E' ancora innamorato.

E rieccola. L'elettricità.

Distolgo lo sguardo. Devo rimanere concentrata.


Manca una canzone a finire la serata. Un sorriso amaro mi appare sul volto, mentre leggo la scaletta: When you're gone di Avril Lavigne.

Prendo la chitarra e mi metto seduta sulla coda del pianoforte, che mi farà da accompagnamento. Mentre Davide sistema il microfono con l'asta davanti a me, io mi tolgo la collanina che porto al collo e che ha come ciondolo un plettro con su incisa una S.

Il suo plettro.

"Bene. Eccoci qua. Questa è l'ultima canzone della serata. Dopo esserci divertiti e scatenati, vi lasciamo con un sorriso dolce-amaro. L'altro giorno, quando Davide mi ha dato la scaletta, sono rimasta un po' colpita nel leggere il titolo di questa canzone. Non la sentivo da molto tempo e mentre facevo le prove ho pensato ad una persona che, purtroppo, non è più con noi e a cui io tenevo molto. Ecco, io vorrei dedicarla a lei. Buona serata." e, così dicendo, bacio il plettro e lo alzo al cielo.

Mi ripeto che non devo piangere, mentre sento le prime note del pianoforte.

 

I always needed time on my own.
I never thought I'd need you there when I cry,
and the days feel like years when I'm alone,
and the bed where you lie is made up on your side.

When you walk away I count the steps that you take.
Do you see how much I need you right now?


When you're gone?
The pieces of my heart are missing you.
When you're gone?
The face I came to know is missing too.
When you're gone?
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok.
I miss you.
I've never felt this way before.
Everything that I do reminds me of you,
and the clothes you left, they lie on the floor,
and they smell just like you, I love the things that you do.

When you walk away I count the steps that you take.
Do you see how much I need you right now?

[Ritornello]

We were made for each other
out here forever.
I know we were, yeah.
All I ever wanted was for you to know.
Everything I'd do, I'd give my heart and soul.
I can hardly breathe I need to feel you here with me, yeah.

[Ritornello]

 

Le lacrime hanno praticamente iniziato a scendere dal primo ritornello. Il pubblico mi ha applaudito per farmi sentire il suo calore.

Ma non ho smesso di cantare.
Non ho smesso di urlare al mondo quanto mi manca.
Non ho smesso di urlare la mia rabbia.
Di dirle quanto ho bisogno di lei.

 

 

 

Ciao ragazze! Vi faccio le mie più sentite scuse.

Ho potuto scrivere questo capitolo solo ora, causa esame universitario D: (stupida sessione di Settembre!!!).

Allora..Torniamo alla storia.. Qui Josh non è molto presente perché ho preferito concentrarmi su Caroline e sul suo passato.

E' molto attaccata alla musica, dunque non è un capitolo da sottovalutare.

Avevo in mente tante canzoni da farle cantare, ma alla fine ho scelto quelle che mi sembravano più appropriate (altrimenti non finiva più eheheh).

Voluta e consapevole la scelta di scrivere tutto il testo di "When you're gone".

Era troppo importante per non farlo: ogni singola parola di questa canzone esprime appieno almeno una parte del suo stato d'animo: quella della nostalgia, che lei aveva voglia di gridare a gran voce.

 

Beh, spero vi sia piaciuto. Continuate a leggere e a seguirla. Il prossimo capitolo si concentrerà più su Josh.

Promess!

P.s. Volevo dire grazie a tutte coloro che mi seguono, che seguono la mia storia, che l'hanno recensita o che l'hanno anche solo letta.


Un abbraccio grande e morbidoso,

Caroline.

:)

   
 
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