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Autore: veronica85    20/01/2005    4 recensioni
Cosa succede quando i sovrani del Sistema Solare portano i rispettivi figli ad una festa interplanetaria?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Outer Senshi, Setsuna/Sidia | Coppie: Seiya/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Seconda serie
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È sera. Una tranquilla serata di luna piena in cui tutti se ne stanno beati a pensare alle loro prospettive per l’indomani guardando la candida luna che anche quella sera si rifletteva sulle acque e illuminava il buio della notte. Ed è proprio sulla Luna, in apparenza così placida, che i destini di tre ragazzi s’incroceranno fino a quando due di loro inesorabilmente si sceglieranno come compagni per la vita. La regina Selene, sovrana del Regno Argentato, camminava ansiosa per i corridoi del Crystal Palace alla disperata ricerca della sua figlia unigenita che, proprio quella sera non voleva saperne di farsi trovare.

“Serenity!!!!Serenity!!! Ma dove ti sei cacciata?” chiamava la regina, in subbuglio per l’agitazione: quella sera stessa, infatti, si sarebbe svolta una festa a cui avrebbero presenziato tutti i sovrani dei pianeti del Sistema Solare con i loro figli e il cui scopo era il debutto in società di sua figlia. Ad un certo punto, quando ormai aveva rinunciato adocchiò, dietro una poltrona, uno degli inconfondibili codini biondi che sua figlia era solita portare. Dopo un paio di secondi, la testolina della  piccola principessa fece capolino da dietro un divano.

“Mamma, ma ci devo proprio venire?” chiese, implorante, la bambina

“Certo, tesoro, questa festa è apposta per te: vedrai che ti divertirai e che conoscerai tanti nuovi amici”

“Vostra madre ha ragione, principessa”, dal corridoio era arrivata Luna, la fidata gattina consigliera di sua madre, nonché ambasciatrice del Regno Argentato e sua inseparabile compagna di giochi ed amica “non dovete preoccuparvi, andrà tutto bene”

“Ma non conoscerò solamente nuovi amici, vero madre?”

La regina sospirò lievemente “Spero di no, figlia mia. Stasera in particolare ci tengo a farti conoscere un ragazzo: è il principe Endymion, erede al trono del Gold Kingdom, il Regno della Terra. Da molto tempo ormai, io e i suoi genitori abbiamo pensato che..”

“NO! Vi prego, madre, non ditelo! Fatemi godere questa serata, per favore!”

“O.K.  adesso però andiamo a cambiarci, su” la esortò la regina conducendola verso la sua stanza.

Nel frattempo, anche nel Sistema Solare c’era grande fermento per quella festa a cui erano stati invitati tutti i sovrani. Particolarmente sulla Terra:

“Endymion, siete pronto?” chiamò un ragazzo dai lunghi capelli castani

“Eccomi, Nephrite, sono qui” rispose un ragazzo dai capelli neri e occhi azzurri venendo dall’esterno.

“Ma dov’eravate?”

“Sono sempre stato in giardino.” Rispose lui con calma

“Andiamo, i vostri genitori vi stanno aspettando insieme a Jaedite, Zooisite e Kunzite”

“Si.” rispose Endymion sospirando stancamente. Non ne poteva più di quella storia: i suoi genitori avevano già deciso che entro dieci, al massimo dodici anni, si sarebbe sposato con la principessa del Regno Argentato, che lui peraltro neanche conosceva e che, gli era stato detto, fosse ancora una bambina. A quel pensiero Endymion emise un nuovo sospiro rassegnato prima di terminare di aggiustarsi il farsetto. Quindi si mise la sua inseparabile mascherina sugli occhi e raggiunse le cinque persone che lo stavano attendendo nella sala del trono e tutti insieme si avviarono verso la carrozza che Endymion sentiva lo avrebbe condotto incontro al patibolo Così lui salì insieme ai suoi genitori, mentre i suoi fidati guardiani lo seguivano a cavallo da lontano.

Anche nei restanti pianeti tirava un’aria piuttosto allegra e tutte le principesse si stavano preparando con molta emozione a quella festa che era la prima festa interplanetaria a cui avessero mai partecipato ed una in modo particolare: la principessa secondogenita di Plutone, Felicity Pluto de Meiousei, che, aiutata da sua sorella Charon, stava finendo di allacciarsi il bell’abito color malva che aveva scelto di indossare per quella serata “Se non stai ferma, non riuscirò mai a farti questo benedetto nodo!” sospirò Charon, in preda all’esasperazione.

“Scusami, sorella, è che…non mi sembra ancora vero!”

“Me l’immagino” le rispose la ragazza, lasciandola e permettendole così di voltarsi verso di lei “Ti voglio dire solo una cosa: non aspettarti nulla, O.K.? Potresti rimanere molto delusa”

“Ma perché sei sempre così pessimista? Io invece, spero di conoscere un sacco di gente nuova e soprattutto amici nuovi”

“E magari vorresti anche trovare il fidanzato” la prese in giro Charon.

“Beh, che c’è di male a sperarlo?”

“Niente, ma… Oh, beh, lascia perdere e finisci di pettinarti piuttosto. Ti aspetto giù”

Rimasta sola, la principessa si sedette davanti al grande specchio della sua camera e cominciò a pettinarsi fantasticando sulla festa Forse Charon ha ragione e io mi sto facendo troppi castelli in aria su questa festa, ma… voglio poter credere che anch’io un giorno troverò tanti amici e soprattutto qualcuno da amare e che mi ama e chissà che non succeda proprio stasera con questi pensieri la principessa si spazzolava i lunghi capelli verdi. Dopodiché si alzò e rimirò la sua esile figura di ragazzina di tredici anni sulla quale il semplice abito color malva (che come unico sfarzo poteva vantare uno spacco che comprendeva metà della gamba destra ma che a malapena si notava) cadeva alla perfezione, mettendo in risalto tutte le sue forme. Quindi infilato un paio di scarpe che si intonavano al vestito e messo un cerchietto nero sulla testa, si apprestò a raggiungere i genitori e la sorella al piano inferiore

“Figlia mia, sei uno splendore!” esclamò sua madre non appena la vide arrivare

“Su, andiamo” le esortò suo padre non dandole neanche la possibilità di rispondere. Così dicendo i regnanti presero posto sulla carrozza, le due ragazze si posizionarono di fronte ai genitori e questa partì. Dopo un po’ la carrozza si fermò e Felicity, che aveva trascorso tutto il viaggio immersa nei suoi sogni ad occhi aperti, si riscosse e si apprestò a scendere dalla carrozza quando questa ricevette una botta da dietro e lei sarebbe certamente caduta se

“Perdonatemi, principessa, è stata tutta colpa del mio cocchiere. Permettetemi di aiutarvi”, così dicendo un ragazzo con gli occhi coperti da una mascherina e dai capelli più neri dell’ebano si rivolse a Felicity porgendole una mano per aiutarla a scendere. Dopodiché, scortato dai suoi guardiani, si avviò verso la sala del trono, seguito a poca distanza dai regnanti di Plutone. Nella sala del trono, nel frattempo, la regina e la piccola principessa, insieme alla gattina avevano già preso posto e stavano ricevendo gli ospiti che venivano loro presentati con le solite frasi di rito:

“Le loro Maestà, il Re e la Regina di Mercurio con la loro figlia, la Principessa Mercury”

“E’ un grande onore per noi essere qui, Regina Selene. Sono venuta insieme a mia figlia ad offrirvi la mia protezione”

“Vi ringrazio di cuore, maestà e vi auguro di divertirvi”

“Le loro Maestà, il Re e la Regina di Venere, con la loro figlia, la Principessa Venus”

“ Finalmente!” Esclamò Endymion, “fra poco toccherà a noi”

“Vi siete già annoiato, principe Endymion?” chiese Kunzite. Ma la sua risposta non  poté venire, perché il ciambellano annunciò:

“Le loro Maestà, il Re e la Regina della Terra, con il loro figlio, il Principe Endymion e i loro guardiani Jaedite, Nephrite, Zooisite e Kunzite”

Dopo aver scambiato le ormai abituali frasi di circostanza, Endymion, accompagnato dai suoi fedeli amici si avviò verso la pista da ballo in mezzo alla quale troneggiava un magnifico buffet, mentre il ciambellano continuava imperterrito ad  annunciare Re, Regine e Principesse. Ad un certo punto, una pausa in quella tiritera lo fece voltare in direzione del trono: il ciambellano aveva terminato di annunciare i sovrani dei Pianeti del Sistema Solare Interno ed ora era passato a quelli del Sistema Solare Esterno.

“Come mai vi siete voltato, principe Endymion?” domandò Zooisite, incuriosito dal repentino cambiamento nell’atteggiamento del suo principe “Sembravate voler ignorare totalmente questa festa” aggiunse subito, notando lo sguardo che Endymion gli aveva lasciato. Ad un tratto lui si mise a ridere poi disse:

“Vedi, Zooisite, a quanto ne so io le cinque Principesse dei Pianeti del Sistema Solare Esterno dovrebbero avere all’incirca la mia età e sono proprio curioso di vederle” “Ma scusate, perché cinque? A quanto mi risulta i pianeti del Sistema Solare Esterno sono solo quattro”

“Già, ma a quanto ne so io, su Plutone le principesse dovrebbero essere due”

“Capisco” mormorò Zooisite, zittendosi proprio nel momento in cui il ciambellano aveva iniziato ad annunciare i sovrani dei restanti pianeti.

“Il Re e la Regina di Saturno con la loro figlia, la Principessa Saturn Dosei”

“Il Re e la Regina di Urano con la loro figlia, la Principessa Uranus de Tenousei”

“Il Re e la Regina di Nettuno con la loro figlia, la Principessa Neptuno de Kaiousei”

“Sinceramente, mormorò Endymion a Jaedeite, prima che il ciambellano annunciasse le ultime due principesse, “mi aspettavo molto di più: una è addirittura una bambina”

“Il Re e la Regina di Plutone con le loro figlie, le Principesse Charon e Felicity de Meiousei” A questo punto, dopo che tutti i sovrani furono presentati al cospetto della Regina e della Principessina si dette inizio alla festa, mentre Endymion rifilava una gomitata a Zooisite dicendo con aria di scherno

“Hai visto? Te l’avevo detto”  Poi si incantò a guardare una ragazza che andava nella sua direzione : Mi pare di averla già vista, ma dove? si disse, poi ad un  certo punto ricordò:Ma certo, questa è la ragazza che prima, per poco non cadeva dalla carrozza! Non credevo fosse la Principessa di Plutone, anche se, a quanto mi pare di aver capito, non dovrebbe essere lei l’erede al trono. Come lui, anche qualcun altro stava fissando quella ragazza in preda, però a tutt’ altri pensieri. La Regina Selene, infatti, a colloquio con il Re della Terra, stava fissando la ragazza, mentre nella sua mente si agitavano una marea di pensieri che non le permettevano di seguire il discorso. No, non è possibile, non può essere lei, eppure…eppure Hades è qui.. allora.. no. Non può essere. È una cosa praticamente impossibile  Quindi furono entrambi distolti dai loro pensieri dall’inizio della musica che invitava tutti a ballare, ad una domanda del Re della Terra, che peraltro non aveva sentito, Selene si limitò ad annuire e vide che l’uomo stava raggiungendo suo figlio, in quanto ora il  compito di Endymion sarebbe stato trovare qualcuno da invitare, e stava già iniziando a guardarsi intorno quando suo padre lo raggiunse “Beh, Endymion, cosa aspetti? Vai ad invitare la Principessa Serenity, su” “Ma, padre, è solo una bambina, non sono sicuro che sappia ballare” “Non importa, se necessario la guiderai tu: ho appena finito di parlare con Selene e sono sempre più convinto che prima o poi tu e sua figlia dobbiate sposarvi, quindi farai meglio ad iniziare a conoscerla da subito” “D’accordo, padre” rispose il ragazzo avvicinandosi il più lentamente possibile a quel piccolo trono. Quando fu abbastanza vicino porse una mano alla principessa:

“Posso avere l’onore di questo ballo, principessa?”

“ Si, certo, volentieri” rispose la bambina prendendo la sua mano e facendosi scortare da lui verso la pista da ballo. E così iniziarono a volteggiare ammirati da tutti gli altri ballerini, poiché più o meno tutti, in modo più o meno vago erano a conoscenza del fatto che entro breve tempo i due ragazzi avrebbero dovuto sposarsi. L’ unica persona che non ne era a conoscenza e che quindi osservava la coppia con malcelata invidia, anche perché nessuno, fino a quel momento, l’aveva invitata a ballare, era la principessa Felicity:

Se non sbaglio quello dovrebbe essere il ragazzo che mi ha aiutato a non cadere dalla carrozza come una povera stupida, sembra proprio carino,anche se ha quella benedetta mascherina sugli occhi:come vorrei che la togliesse. Quasi in risposta al suo pensiero, al termine della musica, la fidata mascherina scivolò dal volto di Endymion, che si voltò nella sua direzione e lei rimase di stucco vedendo i begli occhi color azzurro cielo che sembravano fissarla intensamente. Quegli occhi che continuarono a perseguitarla per il resto della serata e che non le permisero di ascoltare alcuna conversazione né tantomeno di accettare un qualsiasi cavaliere che le proponesse un ballo, quando ad un certo punto, avvicinatasi, ad un gruppo di ragazze che stavano parlando tra loro

“ Ormai è ufficiale: la Principessa Serenity e il Principe Endymion si sposeranno non appena avranno entrambi raggiunto la maggiore età” disse una ragazza dai corti capelli verde acqua  

“Allora dovranno aspettare per un bel pezzo” aggiunse un’altra con corti capelli biondi “Io ho soltanto dodici anni, e anche se il Principe Endymion ha solo un anno più di me, la Principessa Serenity ne ha tre in meno di me: prima che lei raggiunga la maggiore età dovranno passare  la bellezza di nove anni”

“ Comunque” aggiunse una bambina dai lunghi capelli neri e dall’apparente età di quattro anni, forse la più carina in quel gruppo “quando hanno aperto le danze erano proprio belli”

A quelle parole Felicity provò la strana ed orribile sensazione di chi ha appena ricevuto un pugno nello stomaco: ricordava alla perfezione la coppia che aveva aperto le danze, formata da una bambina che a quanto aveva sentito aveva soltanto nove anni e da un ragazzo della sua stessa età, lo stesso che l’aveva aiutata a scendere della carrozza, il proprietario di quei magnetici occhi blu che l’avevano irrimediabilmente stregata e le avevano fatto rifiutare qualsiasi proposta di ballo, nella segreta speranza che il loro proprietario venisse ad invitarla giacché sentiva che soltanto a lui avrebbe potuto dire di sì senza alcuna esitazione. Ma adesso… adesso che sapeva la verità, forse sarebbe stato meglio cercare di partecipare a quella festa in un modo o nell’altro e fare in modo, almeno di farsi dei nuovi amici, a cominciare, magari, proprio da quelle ragazze che, inconsapevolmente le avevano dato quella notizia così sconvolgente. Si soffermò su questo proposito cercando di ricacciare in dentro le lacrime che sentiva pronte a sgorgarle a fiumi al pensiero di quegli occhi che ancora, nonostante tutto la ossessionavano. Finalmente riuscì a dominarsi e a ridarsi un contegno e si diresse verso il tavolo del buffet accanto al quale c’erano quelle ragazze, ma, prima di arrivare venne raggiunta da sua sorella

“ Le conosci?” chiese rivolgendosi a lei Felicity

“Sì, se vieni con me, te le presento”

“O.K.” rispose la sorella seguendola verso il tavolo. Arrivate lì, Charon si rivolse alla ragazza dai capelli verde acqua che, a quanto aveva sentito, era di un anno più piccola di lei.

“ Ragazze volevo presentarvi mia sorella Felicity” disse rivolta alle Principesse del Sistema Solare Esterno “Queste, disse poi rivolta a Felicity, sono nostre ‘colleghe’, poiché sono le principesse dei Pianeti del Sistema Solare Esterno: la prima da sinistra è la Principessa Saturn, poi c’è la Principessa Uranus e infine, la Principessa Neptuno”

“Molto lieta di conoscervi” rispose educatamente Felicity.

“Non stare a fare tutti questi convenevoli:hai di certo la nostra età e in questo gruppo, tra amiche ci si dà del tu” le rispose spiccia Uranus

“ Sei sempre la solita, Uranus” la rimbeccò Saturn “Dovresti cercare di metterla a suo agio e non attaccarla subito”

“ Embè, che ho detto?”

“Lascia perdere” sospirò Saturn avvicinandosi a Felicity che era rimasta un po’ disorientata “Spero che tu voglia scusarla, purtroppo è fatta così”

“Non ti preoccupare” le rispose Felicity sorridendo per la prima volta in quella serata.

“ O.K, vieni che ti presento le altre”

“Allora ti lascio qui: ho visto Estella e Virgo, le vado a salutare”

“Vai, vai tranquilla” le rispose Felicity, poi, quando fu sicura che Charon non potesse sentirle si rivolse a Saturn “Quelle due ragazze sono di un’antipatia impressionante, non ci tenevo proprio ad andarle a salutare”

“Chi, quelle due amiche di tua sorella? Non le conosco”

“Non ti perdi niente te l’assicuro”

“Mi togli una curiosità?, le disse Saturn mentre si stavano avvicinando al gruppo delle Principesse dei pianeti del Sistema Solare Interno

“Certo, dimmi”

“Quanti anni hai?” le chiese per poi pentirsi immediatamente di quella domanda così sfacciata che, però, le era uscita spontanea. Ma Felicity non sembrò affatto preoccuparsi e le rispose

“Tredici”

“Scusami, dovevo farmi gli affari miei”

“Figurati, se tutti i mali fossero questi… Non hai detto nulla di male, però, a questo punto anch’io voglio sapere la tua età” le disse scherzosamente.

“È giusto: io ho quattro anni”

“Allora sei la più piccola del gruppo, una specie di mascotte”

“Già e tua sorella la più grande, anche se credo che perderà presto il titolo”

“Come mai?”

“Poi ti spiego: guarda, ecco le altre” le disse indicando un gruppo di quattro ragazze che stavano venendo nelle loro direzione

“Saturn eccoti finalmente, ma dove eravate finite: eravamo preoccupatissime” esclamò una ragazza dai corti capelli blu.

“Potrei chiedervi la stessa cosa: non vi trovavo più e ho avuto tanta paura, per fortuna dopo ho visto le altre”

“Chi è questa ragazza?” chiese, un po’ sulla difensiva una nuova arrivata abbastanza muscolosa e determinata con i bei capelli castani legati in una coda alta

“ Questa è la Principessa di Giove ed è un po’ il corrispettivo di Uranus” disse Saturn rivolta a Felicity. Poi rivolgendosi alle altre cominciò a parlare:

“Da stasera abbiamo una nuova amica nel nostro gruppo: lei è Felicity, la sorella di Charon e loro sono nell’ordine Mercury, Mars, Jupiter e Venus”

“Ciao, Felicity, molto liete” dissero all’unisono le quattro ragazze.

“Il piacere è tutto mio” rispose Felicity

“Senti” a parlare fu Mars “posso farti una domanda?”

“Certo, dimmi pure”

“Beh, ecco… visto che vieni da Plutone: come diavolo fate a sopravvivere in quel freddo?”

“Immagino che tu, essendo la principessa di Marte sarai abituata a ben altre temperature e la parola chiave è proprio abitudine. Io non credo che riuscirei a stare sul tuo pianeta come non credo che tu riusciresti a stare sul mio”         

“Finalmente adesso capisco: ogni volta che cercavo di chiederlo a tua sorella si limitava a scuotere la testa e non mi rispondeva mai”

“Non ti offendere: è tipico di mia sorella dare molte cose per scontate” rispose Felicity a mo’ di scusa. Quindi si rivolse a Saturn “Senti, Saturn, ti dispiacerebbe rispondere alla domanda che ti ho fatto prima?”

“In realtà, non so se posso: devo prima chiedere il permesso a loro”

“Allora non importa”

“Di che si tratta?” chiese Venus

“Ecco.. in realtà…io…le ho detto che forse Charon non sarà più la più grande del gruppo” disse tutto d’un fiato la bambina che era diventata rossa fino alla punta dei capelli

“Non ti preoccupare di questo: abbiamo già deciso di chiarire questa situazione questa sera stessa ed è giusto che, essendo entrata a far parte del gruppo, anche Felicity ne sia informata”

“Di che cosa state parlando?”

“Beh, ecco… vedi… il fatto è che abbiamo pensato di espellere tua sorella da questo gruppo” rispose Mercury

“E come mai?”

“Da qualche tempo il suo atteggiamento nei nostri confronti e soprattutto in quelli di Saturn è cambiato in peggio: l’ha fatta piangere più di una volta dicendole che era un pericolo pubblico e che non sarebbe mai stata nella stessa stanza da sola con lei e siccome in questo gruppo è di vitale importanza il rispetto reciproco abbiamo deciso all’unanimità di mandarla via”

“Capisco…se le cose stanno così allora avete preso la decisione giusta”

“Quindi sei con noi?” le chiese Neptuno che era arrivata in quel momento insieme ad Uranus

“Sì, certamente. Mia sorella si merita una lezione.”poi, dopo un attimo di esitazione riprese “Tuttavia non capisco: perché ha detto che Saturn è un pericolo pubblico?” A quelle parole Uranus la prese da una parte e iniziò a spiegarle

“Vedi, tutte noi, come ben saprai abbiamo un elemento che ci contraddistingue: Mercury ha l’acqua, Mars ha il fuoco e così via. Saturn rappresenta la Distruzione e la Rinascita”

“Capisco, ma non mi sembra un buon motivo per dirle che è un pericolo pubblico: una volta che avrà imparato ad usare i suoi poteri sarà una preziosa alleata”.

“È vero, ed è proprio per questo che vogliamo mandarla via. Mi sembra che tu ragioni un po’ meglio”

“Non è solo quello: il fatto è che mi piacciono da morire i bambini”

“Un altro punto a tuo favore, allora. Vieni andiamo” disse avviandosi verso le altre alle quali, nel frattempo, si era aggiunta anche Charon

“Mi chiedevo dove fossi, sorella: credevo che ti avessero già cacciato dal gruppo”

“E perché, di grazia, avremmo dovuto farlo?” chiese indispettita Neptuno

“Beh, mia sorella è un po’… come dire petulante, distratta e sognatrice: non sono sicura di aver fatto bene a presentarvela, ma me l’ha chiesto lei” affermò Charon con malcelato disprezzo

“Veramente è proprio per questo che ti abbiamo cercato: abbiamo appunto deciso la cacciata di un membro del nostro gruppo: TU”

“Ma come sarebbe?”

“Sarebbe” spiegò pazientemente Mars “che non è per niente accettabile il tuo comportamento nei nostri confronti e soprattutto in quelli di Saturn, quindi abbiamo deciso di espellerti”

“Mia sorella è d’accordo? Sapete che occorre l’unanimità per cacciare un membro del gruppo” affermò Charon con aria di trionfo

“Ne stavamo parlando proprio adesso e mi è sembrata favorevole” disse Uranus

“Ma come?! Dopo che sono stata io ad introdurti in questo gruppo mi tradisci così?”

“Mi dispiace, sorella, ma sai che non posso soffrire chi tratta male i bambini e tu non fai eccezione” disse Felicity, mortificata

“ONORE*!” gridò Charon prima di allontanarsi per andare a raggiungere Estella e Virgo. Appena Charon si fu allontanata abbastanza, le ragazze cominciarono a parlare tra di loro.

“Se nei guai, ora?”chiese Uranus rivolta a Felicity

“No, non particolarmente: sono quasi sicura che racconterà tutto ai nostri genitori, ma so per certo che riuscirò a convincerli di essere nel giusto. E adesso, per favore, godiamoci questa festa, vi prego”

“Hai ragione: vieni Neptuno, andiamo a ballare” la invitò Uranus. Quindi le due ragazze si avviarono verso la pista da ballo mentre le altre restavano a fare da tappezzeria. Ma non erano le sole. C’era qualcun altro che, come loro, dopo il primo ballo con la padrona di casa aveva deciso di seguire il loro esempio: Endymion aveva ormai tolto la mascherina e se ne stava immobile appoggiato ad una parete con lo sguardo perso nel vuoto. Accanto a lui, Nephrite “ A cosa state pensando?”

“Speravo di riuscire a trovare una ragazza degna di questo nome, ma a quanto pare a questa festa sono tutte bambine”

“Venite, andiamo a farci un giro: magari riusciremo a scovare qualcuna che sia di vostro gradimento” Endymion rise e fece per seguire l’amico, ma, dopo pochi passi si fermò incantato a contemplare quella stessa ragazza che aveva aiutato a scendere dalla carrozza e che aveva scoperto essere la figlia secondogenita dei regnanti di Plutone, era insieme ad altre ragazze ed il suo viso era un po’ nascosto, ma Endymion era certo che fosse lei. Così, decise e, ignorando i commenti di Nephrite si avvicinò al nutrito gruppetto che comprendeva anche una bambina. Al suo arrivo le ragazze ammutolirono e stettero a guardare in attesa di ciò che sarebbe venuto, quindi, lui, rivolgendo un sorriso a Felicity le porse una mano pronunciando nel contempo le parole di rito

“Principessa, potrei avere l’onore di questo ballo?”che però a Felicity suonarono molto musicali. Stava di nuovo per perdersi in quegli occhi azzurri che l’avevano irrimediabilmente stregata, quando si rese conto che lui aspettava una risposta

“Si, certo, con piacere” disse poggiando una mano che lui strinse su quella di lui che le sorrise e la scortò fino alla pista da ballo dove le cinse la vita con un braccio e iniziò a ballare seguendo il ritmo di quella dolce musica. Durante il ballo Endymion non le staccò gli occhi di dosso mentre lei teneva gli occhi bassi terrorizzata all’idea che il suo imbarazzo potesse essere visibile e quindi Endymion potesse pensare male di lei.

“Una rosa per i vostri pensieri, principessa!” disse Endymion lasciandola alla fine del ballo e porgendole una rosa.

”I miei pensieri non hanno tutto questo valore, Principe” rispose lei imbarazzata. Non poteva certo dirgli che da tutta la sera aspettava quel momento, in cui lui l’avrebbe invitata a ballare e che in funzione di questa speranza aveva rifiutato le altre offerte, temendo che lui l’avesse cercata proprio mentre stava ballando con un altro. A quel pensiero non poté fare a meno di arrossire e si sedette pregando che lui non la guardasse: è ridicolo, come ho fatto ad innamorarmi quasi subito di un ragazzo che a malapena conosco?Per quanto ne so io potrebbe essere il peggior pervertito del Sistema Solare e in ogni caso… è già fidanzato. A quel pensiero sollevò la testa e incontrò i suoi splendidi occhi. Fu in quel momento che, inconsapevolmente, le loro anime si legarono a filo doppio per l’eternità. Quindi dopo un po’ la magia si ruppe perché Felicity, avendo realizzato che probabilmente le sue nuove amiche la stavano cercando, si alzò di scatto e abbassò nuovamente lo sguardo.

“Perdonatemi, Principe Endymion, vi prego, ma ora sarà meglio che raggiunga le mie amiche: è da un po’ che non le vedo: saranno preoccupate”

“Bene, è giusto: se volete vi accompagno” concesse lui, poi, non ottenendo risposta le porse un braccio e si incamminarono in direzione delle restanti Principesse del Sistema Solare che nel frattempo, avendo abbandonato ogni speranza di ricevere un invito a ballare avevano intavolato proprio in quel momento una interessantissima discussione su:

“Avete visto la faccia di Felicity, quando il Principe Endymion l’ha invitata a ballare?” domandò Venus

“Perché, principessa, non mi sembra che abbiate agito in modo strano” le disse Endymion facendo trasalire tutti quando si accorsero della loro presenza

“Ehm.. ecco… io…veramente..” balbettò Venus tentando d nascondere il suo imbarazzo. Dio che figura!fu il pensiero di tutte.

“Vedete, il fatto è questo: siccome loro non hanno ancora ballato con nessuno, si vendicano spettegolando su quelli che invece l’hanno fatto” rispose Felicity al colmo dell’imbarazzo.

“Se il problema è solo questo, allora forse ho la soluzione: non muovetevi da qui, ok?”

“D’accordo, ma..” non fece in tempo a finire la frase perché lui si dileguò tra la gente

Chissà cosa ha in mente, mah… Con questo pensiero andò a sedersi assieme alle altre e si unì alla loro conversazione.

“Allora ragazze, quanto vi piace spettegolare, eh? Chiese scherzosamente.

Nel frattempo Endymion si era avviato alla ricerca dei suoi genitori e, come previsto, li trovò in compagnia dei suoi guardiani.

“Madre, posso rubarveli un momento?”

“Che cosa hai intenzione di fare?”

“Niente di particolare: pensavo solamente che è giusto far divertire anche loro e penso di aver trovato chi può farlo”

“Allora, in questo caso, potete andare” A queste parole i quattro ragazzi si avvicinarono ad Endymion con fare sospettoso

“Che vuoi dire quando affermi che ‘hai trovato chi può farci divertire’? chiese Jaedite con fare sospettoso.

“Vedete, ragazzi, so per certo che non avete ancora invitato a ballare nessuna”

“Ma certo, è ovvio: noi non possiamo!” affermò Zooisite con sicurezza.

“Potete e dovete, perché è un ordine: andiamo, ho intenzione di presentarvi alle Principesse di Mercurio, Marte, Giove e Venere: fatemi fare bella figura”

“Ma noi non abbiamo mai invitato una ragazza a ballare, tantomeno una principessa”

“Se è per questo vi mostrerò come si fa, non preoccupatevi” Quindi giunsero al tavolo dove erano radunate le ragazze che si voltarono immediatamente.

Ma quei ragazzi chi sono? Non poté fare a meno di chiedersi Felicity Endymion sembrò leggerle nel pensiero perché disse:

“Ci tenevo a presentarvi i miei fidati guardiani: Jaedeite, Nephrite, Zooisite e Kunzite e queste sono, nell’ordine le Principesse di Mercurio, Marte, Giove, Venere, Saturno e Plutone”

“Molto lieti di fare la vostra conoscenza” dissero all’unisono i quattro ragazzi.

“Il piacere è nostro” risposero le ragazze. A quel punto, la musica che per brevi istanti aveva smesso di suonare, riprese ed i ragazzi, un po’ intimiditi, si avvicinarono alle quattro Principesse, pronunciando all’unisono la medesima frase

“Potrei avere l’onore di questo ballo, Principessa?”

Fu così che finalmente, anche quei ragazzi poterono divertirsi: Mercury venne invitata da Zooisite, Mars da Jaedeite, Jupiter da Nephrite e Venus da Kunzite sotto gli occhi vigili di Endymion, Felicity e della piccola Saturn e fu proprio a lei che Endymion si rivolse:

“Mi dispiace Principessina, ma non conosco nessuno adatto a voi: però se volete, per farmi perdonare, posso farvi io stesso da cavaliere”

“Non importa, non mi piace ballare, perché non invitate Felicity?”

“Ma che dici?”

“Perché, Principessa, avete qualcosa in contrario? Non volete ballare con me?”

“No, certo che no, non è questo…”

“Allora niente mi impedisce di invitarvi di nuovo, se ne avete voglia”

“D’accordo, andiamo” assentì lei porgendogli una mano come aveva già fatto qualche minuto prima. Ma proprio prima che potessero far qualsiasi cosa, la musica si spense ed Endymion venne raggiunto dai suoi genitori

“Vieni, figlio mio” gli disse suo padre “è arrivato il momento di annunciare il tuo fidanzamento con la principessa Serenity”. Al sentire quelle parole Felicity sentì un tuffo al cuore Per un attimo avevo dimenticato che è fidanzato, si disse quindi tornò dalle sue amiche a cui nel frattempo si erano aggiunte anche Uranus e Neptuno

“Adesso sta per essere annunciato il loro fidanzamento” disse Mercury “Inoltre mia madre mi ha detto che tutte noi saremmo nominate guardiane personali della Principessa”

“ Ma è una cosa sicura?” chiese Uranus sospettosa.

“Sembra proprio di si, ed ora zitta su” Proprio in quel momento infatti, la regina Selene e la Principessa si stavano alzando e la Regina aveva iniziato a parlare:

“Miei cari amici, innanzi tutto volevo ringraziarvi per essere intervenuti così numerosi a questa festa che è stata data al solo scopo di annunciare il fidanzamento di mia figlia con una persona: venite avanti ragazzi” A quelle parole dall’oscurità avanzarono due figure e Felicity chiuse istintivamente gli occhi e si tappò le orecchie per non vedere né sentire ciò che sarebbe successo di lì a poco. Quindi la voce della Regina riprese a parlare: “Mia figlia, la Principessa Serenity e il Principe ereditario della Terra, Lord Endymion stasera vogliono ufficialmente annunciare il loro fidanzamento” Subito uno scroscio di applausi si riversò verso i due. Dopo qualche minuto il tutto si spense e la Regina riprese a parlare:

“stasera, inoltre, voglio presentarvi coloro che  si dovranno occupare di garantire l’incolumità di questi due ragazzi da oggi in poi”. Quindi fece una pausa e cedette il posto al Re della Terra:

“ Sarò io a dare i nomi di questi ragazzi, che quando udiranno il loro nome dovranno avvicinarsi a colui o colei che dovranno proteggere. Coloro a cui è affidata l’incolumità del Principe Endymion sono:Jaedeite, Nephrite, Zooisite e Kunzite- i ragazzi fecero un passo avanti e si misero accanto al Principe- mentre coloro alle quali è affidata l’incolumità della Principessa Serenity sono: la Principessa Mercury, la Principessa Mars, la Principessa Jupiter e la Principessa Venus. A questi ragazzi si aggiungeranno inoltre, nel momento in cui il regno sia sotto la minaccia di un nemico la principessa Saturn, la Principessa Uranus, la Principessa Neptuno e la Principessa Felicity di Plutone”Fantastico, pensò Felicity mentre raggiungeva le altre, non solo non posso amare chi voglio, ma mi toccherà anche andare in guerra per difendere quella ragazzina viziata che si è portata via l’unico ragazzo che potesse interessarmi. E poi non capisco: Saturn ha soltanto quattro anni no mi sembra il caso di farla combattere. A quel punto, la regina Selene si concesse di fissarla ancora un po’, quindi, rendendosi conto che se qualcuno se ne fosse accorto avrebbe dovuto dare troppe spiegazioni, distolse lo sguardo e dichiarò quella festa terminata e tutti furono lasciati liberi di tornare ai rispettivi regni con l vincolo per i guardiani di presentarsi entro una settimana ai palazzi dove risiedevano coloro della cui sorveglianza erano incaricati. Fortunatamente, quello era un periodo di pace e non ci fu bisogno di andare in guerra. Questa lontananza forzata, permise a Felicity di riflettere lucidamente sui suoi sentimenti nei confronti di Endymion: lui era già fidanzato, si disse, e lei non aveva alcun diritto di provare quei sentimenti nei suoi confronti: sarebbero serviti soltanto a farla star male ancora di più. Venne riscossa dai suoi pensieri dal richiamo di sua madre: un altro principe era giunto per conoscerla. Sospirò. Non ne aveva voglia. Sua sorella si era sposata già da due anni e ormai sapeva che tra breve sarebbe toccato a lei. Ma chissà come mai, tutti quelli che si presentavano a corte per chiedere la sua mano le apparivano sempre come ragazzini con le labbra ancora sporche di latte: l’unico che avrebbe desiderato venisse era irraggiungibile e a milioni di anni luce di distanza da lei. Per questo tentava in tutti i modi di rimandare quel maledetto giorno che avrebbe irrimediabilmente distrutto tutti i suoi sogni rifiutando ogni pretendente che arrivava a palazzo. Nel frattempo la vita al Crystal Palace scorreva monotona e tranquilla, come se nulla fosse cambiato da quella ormai lontana sera di cinque anni prima quando era stato annunciato il fidanzamento dell’erede al trono, ma qualcuno tramava nell’ombra, qualcuno che aveva deciso di rovinare la vita a Serenity e che avrebbe atteso placidamente altri quattro anni stando sempre nascosta e progettando il modo migliore di distruggere quella ragazzina….

   
 
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