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Autore: ivi87    25/09/2014    7 recensioni
Timeline: post season finale sesta stagione.
Dal testo: Se anche io fossi luce e tu oscurità non tenterei di portarti dalla mia parte, ma verrei io nella tua. Mi cercherei una bella sedia comoda e starei nell’oscurità con te.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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# 13 - Then I heard your heartbeating

 

 

 
“Kate, fermati!”.

Castle sta cercando di farti ragionare ma non riesci a fermarti.

Sai che non è nemmeno tutta colpa di Kelly Nieman. È Tyson il vero artefice di tutto.

Ma ora, tutto quello che hai provato quando credevi che Rick fosse morto, tutto quello che avete passato in quegli anni per colpa del 3xk e della sua complice e tutta l’ansia di quei giorni in ospedale si sta riversando su quel corpo morto, diabolicamente uguale a te.

“Kate, basta... guardami”, continua a dirti Castle.

Lo senti abbracciarti da dietro bloccandoti così le braccia tra le sue.

“Basta... va tutto bene... guardami”, continua a ripetere come una litania.

Quando finalmente ti calmi lui ti volta “Guardami, Kate. Non guardare lei”.

Sei di fronte a lui ma ancora non hai la forza di incrociare il suo sguardo.

Ti prende il viso tra le mano e con i pollici ti asciuga le lacrime “Guardami”.

E poi obbedisci.

E nei suoi occhi vedi anche più dolore.

Perché lui ti ha già vista morta. Ma non era una tua sosia.

Eri proprio tu, quella esanime tra le sue braccia.

Deve essere stato terribile.

Ne avete parlato qualche volta, certo. Ma solo ora capisci quanto deve essere stato devastante.

Come se stessi scalando una parete, ti arrampichi su di lui per abbracciarlo e stringerlo forte.

In punta di piedi con le tue braccia strette al sul collo mentre lui affonda il viso nel tuo per non guardare la finta Kate.

Restate lì così per dei lunghissimi minuti fino a quando delle infermiere non vi chiedono di uscire.

Tornate in camera e vi sedete sulla sponda dello stesso letto.

Appoggi la testa sulla sua spalla e lui ti avvolge la schiena con il braccio.

“È tutta colpa mia”, sussurri senza alzare la testa da quel comodo appoggio.

Castle si volta e ti lascia un amorevole bacio sulla fronte “Non dire così”.

“Ma è vero”, ora ti sposti e lo guardi negli occhi “Non avresti mai dovuto seguire il mio lavoro. Avrei dovuto tener testa a Montgomery!”, ribatti seria.

“E io non avrei dovuto sfidare Jerry Tyson, allora. È me che vuole”, risponde prontamente Castle “Non avrei dovuto inventare un personaggio su di te che attira psicopatici  che ti fanno esplodere la casa”.

Riappoggi la testa sulla sua spalla, sbuffando.

Con i ‘se’ e con i ‘ma’ non andrete da nessuna parte.

“L’unico responsabile è Jerry Tyson e noi non dobbiamo vivere nella paura e nell’angoscia a causa sua”, prosegue Castle.

“Ma è ancora là fuori, pronto a vendicarsi!”, esclami con la voce strozzata.

Ti accarezza la schiena per confortarti “Farà un passo falso”, risponde sicuro “E noi saremo pronti. Staremo più in guardia”.

“Nessun annuncio sul NY Ledger?” domandi con un piccolo sorriso.

Sorriso che viene subito ricambiato “Nessun annuncio, niente Hamptons e di sicuro mai più trecento invitati. Solo amici e parenti stretti la prossima volta”.

Quelle parole ti illuminano dentro “Ci sposiamo?”, domandi come se non fosse poi così scontato, dopo tutto quello che avete appena affrontato.

“Ci puoi scommettere!” ti risponde prima di baciarti.

“Sai di ospedale...mmm buono...”, mormora sulle tue labbra “Vedi le cose che riesci a fare? Trovami qualcun’altro a cui piaccia il sapore di ospedale!”.

Sorridi ancora.

Lo baci ancora.

Lo ami. Lo ami e basta.

E perché lo ami non vuoi che soffra.

“Che succede qui dentro?”, ti lascia un altro bacio sulla fronte quando si accorge del tuo repentino cambiamento d’umore “A cosa pensi?”.

“Penso che ti amo”.

“Interessante” scherza lui.

“Penso che ti amo e che stare con me è pericoloso” aggiungi ignorando il suo commento “Penso che tu sei la luce e io l’oscurità e che rischio di trascinarti con me nel buio”.

Capisce che stai parlando seriamente e si irrigidisce.

“Perché stavamo parlando di matrimonio e ora sembra che mi vuoi lasciare?” ti domanda allarmato.

“Non ti voglio lasciare”, gli rispondi lasciando andare una lacrima “Non ne sono capace”.

Castle ti solleva il volto posandoti l’indice sotto il mento “Non c’è oscurità senza luce, Kate, e viceversa. Si completano a vicenda”, ti dice ora accarezzandoti la guancia “E sai cosa? Se anche io fossi luce e tu oscurità non tenterei di portarti dalla mia parte, ma verrei io nella tua. Mi cercherei una bella sedia comoda e starei nell’oscurità con te”.

Sei completamente, totalmente persa nel suo sguardo. Ubriaca di quelle parole.

Se foste in un qualsiasi altro luogo ora faresti l’amore con lui.

Ma siete in ospedale e stanno bussando alla vostra porta.

Alexis e Martha entrano nella stanza lasciando l’uscio aperto.

“Vi abbiamo portato dei vestiti puliti”, esclama Alexis “Trevor sarà qui tra un attimo con il vostro borsone”.

“Trevor?”, l’attenzione di Castle è subito catalizzata dal nome maschile appena pronunciato dalla figlia “Chi è Trevor?”.

L’infermiere che i primi giorni di degenza aveva avvicinato i vostri letti entra con un borsone nero a tracolla.

“Oh, certo... Trevor...”, sussurra stringendo gli occhi.

Alexis lo ringrazia con una risatina svenevole e lui arrossisce, prima di andarsene.

“Sei consapevole che stai mettendo a frutto i consigli di una psicopatica innamorata di un altro psicopatico e per di più assassino seriale?”, le domanda quando lei lo abbraccia.

“Però funzionano...”, risponde lei, baciandolo sulla guancia.

Martha appoggia il borsone sul letto accanto a te e tu cominci a cercare qualcosa di tuo.

Frughi un po’ ma non riconosci nulla.

Sollevi una maglia color verde bottiglia che sei certa non ti appartenga.

“Vestiti puliti? Questi sono nuovi di zecca!”, esclami passando una camicia a Rick.

“Questa non è mia”, conferma infatti.

Nonna e nipote si guardano negli occhi.

“Ecco...noi non sapevamo se avreste voluto...  vedete...”, Martha vorrebbe cercare le parole giuste ma al momento non riesce a trovarle “Oh, cari... hanno indossato quasi tutti i vostri abiti... noi non sapevamo se li avreste voluti ancora quindi ne abbiamo presi di nuovi”.

Restate tutti e due a bocca aperta.

Sembra una sciocchezza il fatto che abbiano indossato i vostri vestiti, mangiato alla vostra tavola e, come entrambi immaginate, dormito nel vostro letto.

Inorridite al pensiero.

Non è affatto una sciocchezza.

Hanno violato casa vostra.

“Grazie, avete fatto bene”, rispondi sinceramente grata.

“Credo...”, Castle attira la vostra attenzione “Credo che dovremmo considerare l’idea di cambiare casa”.

 

 

 

Ivi’s corner:

 
Ma i Caskett riusciranno mai ad avere un momento di intimità senza che qualcuno bussi alla porta o li chiami al telefono?

I misteri dei telefilm... mai un attimo di pace! :p

Quanto amo Castle quando dice frasi del genere??? Gliene dovevo far dire una anche io, oh! Per restare nel personaggio u.u

E va bene sono una romanticooona lo sapete, su! *-*-*-*-*

Vi aspetto sabato per discutere assieme a proposito del trasloco! :-*

 

Ivi87
   
 
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