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Autore: PuffolaPigmeaBlu    26/09/2014    2 recensioni
Aisling ragazza normale con genitori separati.
Yannick e Juliette due gemelli bellissimi e misteriosi.
Elena ragazza geniale e riservata.
Damien gentile e spericolato.
Cosa li accomuna?
Semplice.
Poter diventare animali.
Essere dei Mutaforma.
-BENVENUTI NELLA GIUNGLA-
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                         2.

                                                  Yannick Gaillarde



-Yannick, è una complementare-.
Juliette si agitò.
–Cerca di reperire informazioni e non perderla di vista finché non avrai scoperto anche quante volte starnutisce- gli ordinò.
Yannick chinò la testa in segno di assenso, chiuse gli occhi e sparì. 
Adorava diventare invisibile, era una delle cose più divertenti che un Mutaforma potesse fare, a parte prendere forma animale, ma lui non poteva ancora perché non possedeva completamente il suo potere. Un po’ meno divertente era spiare le persone. Nick sbuffò, detestava obbedire agli ordini della sua dispotica sorella, ma in quel frangente sarebbe stato costretto, la missione le apparteneva di diritto, era lei la maggiore tra i due dopotutto. 
Attraversò la porta, sfruttando la sua abilità di controllo degli spazi e delle superfici, e si avvicinò alla ragazzina che giaceva a terra, preda di un attacco di panico. Era normale, quando una persona costituiva il complementare di qualcuno, ovvero aveva nel suo corpo un frammento di potere di qualcun altro, si sentiva sempre debilitata vicino al legittimo possessore del potere poiché esso si risvegliava alla presenza della forza gemella. 
Guardando la ragazzina gli risultò persino difficile credere che avesse qualcosa di speciale, figuriamoci nascondere una grande potenza. Si domandò di chi fosse la vittima, tra loro quattro. 
Non di Juliette, lei aveva già incontrato e distrutto il suo due anni prima, e sicuramente non di Elena, la ragazza che avevano intercettato quel giorno e che stavano trasportando nel loro rifugio per il completamento della consacrazione e l’inizio dell’addestramento.
Il motivo per cui loro erano in quella scuola. Restavano solo lui e Adrien. 
Dovette ammettere che si sarebbe sentito molto insultato nel caso in cui la ragazzina fosse stata il proprio nemico: il potere e l’abilità di un Mutaforma era riflessa nel suo complementare, e quella della ragazzina era pari a quella di un moscerino ubriaco. 
Vide correre verso di lei la bidella, il medico della scuola e il suo professore di ginnastica, assistette ai loro tentativi di sollevarla ma non li aiutò, personalmente prima quell’impiastro fosse morto e prima avrebbe potuto dedicarsi a faccende più serie, tanto sicuramente si sarebbe venuto a sapere che era legata ad Adrien, lui l’avrebbe uccisa e avrebbe completato i suoi poteri. 
In barba lui che cercava il suo complementare da quando aveva undici anni. 
Almeno a lui non avrebbe avuto la sfortuna di avere un complementare di sesso opposto, o almeno lo sperava! La vide battere la testa e restare svenuta sul pavimento. 
Quasi trattenne uno sbadiglio. 
Quando arrivò la barella per portarla in infermeria saltò giù dalla finestra del quarto piano, attento a non produrre il minimo rumore quando venne a contatto con l’asfalto. 
Entrò nell’infermeria, resistendo all’impulso di tapparsi il naso per il forte odore di disinfettante al limone che campeggiava nell’aria. 
Il professor Romano era rimasto fuori la porta per aspettare i genitori della ragazza, anzi, della
bambina
Li vide arrivare, un uomo sulla cinquantina ed una donna sui quaranta. 
La donna rimproverò l’uomo per averla mandata a scuola, giurando e spergiurando che l’avrebbe portato in tribunale per richiedere l’affido esclusivo. 
Nick provò un po’ di pena per la poveretta distesa nel letto, non era mai bello che i genitori si facessero la guerra e si sentì fortunato di non avere esperienza nel campo. 
Dopotutto, lui non aveva mai avuto un padre.

-Giulia, non puoi farla studiare da privatista- esclamò l’uomo esasperato, tenendo per le spalle la donna che stava avendo una crisi isterica.
–Già ha difficoltà a fare amicizia, figuriamoci isolandola-.
Yannick capì che, se non fosse intervenuto, e avesse permesso che la bambina fosse stata educata da privatista, perdendola così di vista, Juliette l’avrebbe ucciso e poi avrebbe dato le sue interiora in pasto al suo cucciolo, un Rottweiler di nome Auguste a cui lei teneva più della sua vita. Sbuffò sonoramente, poi si decise. 
Si avvicinò alla donna e le mise una mano sulla nuca. Lei non si accorse di nulla, rabbrividì solo leggermente e sentì i suoi sensi annebbiarsi.

-Forse hai ragione Luke- esclamò, più pacifica, tanto che l’uomo alzò un sopracciglio scettico. 

Probabilmente era abituato a lottare molto di più per ottenere qualche cosa da quella megera della sua ex moglie.

-La mia bambina- piagnucolò la donna. 

Yannick alzò gli occhi al cielo: quando si allenava con Adrien uno di loro due finiva sempre per avere un trauma cranico serio, invece la figlia aveva solo avuto un attacco di panico da cui si sarebbe ripresa a meraviglia dopo solo due ore di sonno. 
Quanto erano sciocchi i mortali!

-Giulia, è inutile che fingi, sappiamo bene che ti importa più del tuo lavoro che di lei- ribatté l’uomo.
Yannick gli avrebbe volentieri stretto la mano, dopotutto aveva fegato per parlare in quel modo ad una simile arpia!

-Smettila di dire sciocchezze e vedi piuttosto di andartene, a lei penso io- borbottò la donna, di nuovo sul piede di guerra.
L’uomo fece per opporsi, ma lei lo cacciò letteralmente fuori dalla stanza e poi si accomodò al capezzale della figlia, carezzandole i capelli. Dopo qualche minuto tirò fuori dei fogli dalla valigetta che aveva con sé ed iniziò a leggerli. 
Yannick attese che si svegliasse, passò un’ora. Sentì la discussione tra madre e figlia, avvertendo un leggero imbarazzo per essere spettatore di un momento così privato. Quando entrambe andarono via, probabilmente a casa, entrò nello stabile dove si trovava la segreteria e, con un po’ d’impegno, trovò il fascicolo, piuttosto corposo, della ragazzina. 
Gli bastò leggere il tutto una volta per riuscire a memorizzarlo, poi lo risistemò e uscì in cortile, dove si sedette su una panchina a cui mancava una stecca nella parte della seduta, e continuò ad aspettare la fine delle lezioni. 
Quando suonò la campanella dell’ultima ora, dopo aver fatto passare una prima fila di studenti, divenne di nuovo visibile e si spostò verso l’entrata del secondo palazzo per aspettare la sorella. 
Quando Juliette lo vide, la prima cosa che gli disse fu un –Allora?!- sussurrato. 
Yannick quasi non rise tanto era tesa la gemella.

-Si chiama Aisling O’Moore, ha quattordici anni compiuti il venticinque settembre, oggi è stato il suo primo giorno di scuola, entrambi i genitori sono medici, padre chirurgo e madre psicoanalista, divorziati da quando lei aveva otto anni, affidata esclusivamente al padre, per sua concessione può vedere la madre a week-end alterni. Ha cambiato una decina di scuole, dalla materna fino ad oggi. È irlandese, è in Italia da quando ha sette anni. Fino a ieri viveva a Milano, al centro.-
Snocciolò quelle informazioni con calma, a bassa voce, mentre camminavano verso il cancello d’uscita, Adrien dietro di loro.
–Adesso arriva il bello- esclamò.
– Ogni suo trasferimento è collegato al periodo in cui uno dei nostri era in una delle scuole da lei frequentate, soffre di attacchi di panico da sempre, i suoi spostamenti ci confermano che almeno uno dei suoi genitori sa che possiede una dote particolare. Io azzarderei che anche uno di loro è come lei, è molto raro che la capacità si manifesti senza trasmissione diretta-.
Juliette sembrò euforica dopo quelle informazioni, di certo la scoperta e l’eliminazione di un essere simile durante una missione a lei affidata le avrebbe fatto guadagnare diversi punti con i superiori dell’accademia. 
Sebbene sia lei che Yannick facessero parte di una famiglia che in ogni generazione da diversi secoli manifestava poteri magici che diversi millenni prima aveva aiutato a fondare la congrega delle streghe, ed aveva la dote di Mutaforma, cosa molto rara, non avevano mai ricevuto trattamenti di favore, anzi, i loro compiti erano sempre più gravosi rispetto a quelli degli altri.

-Cosa suggerisci di fare?- chiese Nick.  
Il sottinteso era chiaro a entrambi: tua la missione, tua la decisione, tua la ramanzina in caso di sbagli.

-Direi di aspettare, scoprire di chi è il complementare, valutare la sua pericolosità e, se fosse di basso livello, lasciarla in vita per far sì che se la veda con chi di dovere-.
Yannick capì che quest’ultima eventualità l’avrebbe lasciata con l’amaro in bocca, a volte si preoccupava per la sete di sangue che sembrava crescere continuamente in sua sorella.

-Eseguo gli ordini- fu la sua brusca risposta coincisa. 
Era un tipo di poche parole, la sua famiglia conosceva a perfezione la sua idea di pensiero: piuttosto che dare fiato alla bocca meglio stare zitti, così, quando non aveva nulla di importante da dire taceva. 
Conoscendo la guida di Juliette, quando la ragazza si mise al volante il suo stomaco iniziò ad attorcigliarsi; avrebbe fatto meglio ad iniziare a pregare, peccato che lui fosse ateo. Di conseguenza non ebbe nessuno a cui chiedere un favore mentre la gemella lasciava più volte i segni delle ruote sull’asfalto per via delle brusche frenate.


Di nuovo buonsalve a tutti!! Eccoci qui (anche se in ritardo... -.-") con il secondo capitolo della storia :) spero che vi sia piaciuto, a me e ad Ale farebbe piacere leggere delle vostre recensioni! (Scusate ancora il ritardo, ma la nostra ehm... Beta Reader/Tecnica ha la velocità di una lumaca -.-").

BENNY: NON E' VERO!

MOMY: AH NO!? IL CAPITOLO SAREBBE STATO PUBBLICATO PRIMA SE NON AVESSI SCARICATO TUTTO L'INTERNET SULLA TUA CHIAVETTA!

BENNY: Ma dovevo vedermi Attack on Titan! (ps. Per chi non lo conoscesse, è un anime da non perdere! Vedetelo!!!! W Shynseki no Koejii!).

MOMY: NON FARE PUBBLICITA'!

BENNY: Ma dai, è solo una not...

ALE: ..... la volete finire o no? -.-"

MOMY: Si... se qualcuno non fosse impazzito per un anime...

Comunque, arrivederci e al prossimo capitolo

Un bacione

Momy e Ale

BENNY: E io!? 0.o

Si si, anche tu!

MOMY E ALE: Ciaooo!

BENNY: SCIMMIEEEE!


  
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