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Autore: tini fray    27/09/2014    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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~~Alec fissò nervosamente David mentre, trascinandolo letteralmente per la mano, gli faceva attraversare il centro della Sala.
David si appoggiò ad un tavolo accanto al punch con gli occhiali di Simon, che ancora, evidentemente, non aveva ritrovato.
"Cosa..?" Chiese Alec confuso guardando David che si appoggiava al tavolo incrociando le braccia al petto.
"Devo parlarti Alec, non dovrei...ma rischio di diventare pazzo così" disse David evitando di guardarlo negli occhi.
"Perché? Ti dà fastidio avere intorno dei mocciosetti di 17 anni?" Disse Alec quasi senza accorgersene, non capì perché aveva detto una cosa del genere.
David alzò lo sguardo su di lui stupito.
"No! Nonono non è per questo. È per una cosa che non puoi ancora capire... Per questo te la devo spiegare" disse lo stregone prendendo un bicchiere e bevendo un sorso di punch rosso.
Alec osservava attentamente ogni suo movimento e ogni leggera tensione dei muscoli del collo.
Evidentemente doveva spiegargli qualcosa di molto importante, perché le mani di David stavano palesemente tremando e sbatteva le palpebre quasi convulsamente.
"Tutto bene?" Chiese Alec avvicinandosi allo stregone prendendogli il bicchiere dalla mano e poggiandolo sul tavolo sul quale si era appoggiato il biondo.
David alzò lo sguardo su di lui guardandolo negli occhi e nel mentre Alec percepì un leggero pizzicorìo al livello della nuca, dentro il cervello, come se gli ingranaggi stessero cercando di muoversi per identificare qualcosa.
"Sisi... Tutto apposto" lo rassicurò David raddrizzandosi e schiarendosi la voce.
"Ti volevo chiedere.." Iniziò David ma venne interrotto da Alec.
"Usciamo di qui, ci sono troppe persone che mi osservano, mi da fastidio" sussurrò Alec all'orecchio di David che annuì allontanandosi dal tavolo e portandosi dietro Alec, uscì nella veranda della Biblioteca.
Un piccolo balconcino decorato da varie piante con fuori multicolori: dal rosso della rosa all'arancione dei tulipani, dal bianco delle margherite al rosa delle gardenie.
Alec li osservò attentamente, sin da quando era piccolo aveva avuto una strana allergia per i fiori, per il loro polline, ma dopo aver constatato che quei fiori non erano carta o di plastica il dubbio gli attanagliò la mente insieme a tutte quelle domande di cui aveva paura di non ricevere risposta, o almeno, non così presto.
Perché non era allergico a quei fiori?
David si appoggiò al muretto del balcone poco lontano da alcune rose blu, molto probabilmente dipinte, e incrociò le braccia al petto.
La luce della luna, ormai alta in cielo, rendeva il volto e gli occhi di David così luminosi da accecare.
Le costellazioni, più vivide che mai, risplendevano e Alec fu tentato di osservarle fin quasi a riconoscere le più evidenti.
Ma la voce profonda di David lo interruppe dalle sue osservazioni.
"Qui va bene?" Chiese il biondo mentre  Alec, ancora fermo nel mezzo del balcone osservava le stelle e poi posava il suo sguardo sull'interlocutore.
"Si... Si va bene" disse avvicinandosi allo stregone e posizionandosi di lato a lui, inchiodando i gomiti sul muretto e osservando il giardino del castello dei Pennhalow.
Sentì David trattenere il fiato e poi sospirare.
Lo guardò con la coda dell'occhio mentre il biondo ricominciava a parlare.
"Ti stavo dicendo... Io.."
"Conoscevi Ragnor Fell?" Chiese Alec interrompendolo nuovamente, però senza guardarlo.
David rimase per un attimo interdetto fissando a bocca semi chiusa Alec.
"Emm, Sì ma.."
"Era tuo amico? Dal modo in cui hai reagito sembrava di sì" continuò Alec ignorando la volontà dell'altro di continuare il discorso precedente.
David rimase nuovamente senza parole, poi riprese a parlare.
"Si. Fra stregoni ci conosciamo un po’ tutti e poi lui mi aveva fatto dei favori... che dovevo ricambiare" disse David osservando i fiori di lato a lui.
"Che genere di favori?" Chiese Alec fissandolo, David lo osservò con sguardo freddo.
"Non è importante in questo momento. Mi stai rendendo tutto più difficile Alec" disse secco David cercando di cambiare discorso, ma Alec non era della stessa opinione.
"Non è importante in questo momento? Nulla è importante in questo momento a quanto pare. Ho mille domande in testa, tutte riguardanti argomenti differenti e mano a mano che vado avanti nel tempo se ne aggiungono altre che rendono il quadro più complicato.
È come una regola di matematica studiata alle medie, dopo qualche anno  vai a fare uno degli esercizi vecchi. Non ti ricordi la regola, ma sai che è importante, provi a seguire una logica per venire a capo del quesito, ma non ci riesci perché non hai le basi fondamentali, o non le ricordi. È questo che mi sta succedendo: so che tutto questo è collegato in qualche modo, ma non so come venirne a capo, come se non riuscissi a ricordare qualcosa di particolarmente fondamentale per risolvere il quesito. Ma non so cosa, oppure lo so... Sto impazzendo così! Prima l'attacco di Sebastian, poi il tuo arrivo... Magnus impazzisce e non mi dà retta e non comprendo neanche me stesso e il motivo per il quale adesso sono qui con te e non con Magnus... So solo che era la cosa giusta da fare... ma non so PERCHÈ." Disse Alec tutto d'un fiato osservando instancabilmente la luna e le stelle, poi alla fine andò a posare il suo sguardo su David ma lo distolse quasi immediatamente.
Il biondo non lo interruppe neanche una volta, quasi ipnotizzato dalle sue parole e dal suo modo di aprirsi.
"E non capisco neanche perché adesso sto dicendo tutte queste cose a te, magari non vorrai neanche starmi a sentire, come gli altri.." Disse Alec flebilmente, guardò con la coda dell'occhio David che era come paralizzato e si passò nervosamente una mano tremante fra i capelli corvini.
"E a quanto pare avevo ragione, scusami il disturbo.." Alec si allontanò dal muretto ma una mano lo afferrò dal polso facendolo tornare indietro e girare su se stesso, ritrovandosi faccia a faccia con il ragazzo biondo che adesso lo guardava incatenando i suoi occhi di ghiaccio a quelli blu cielo del cacciatore.
"Non me ne hai parlato per chissà quale motivo esistente al mondo. Mi hai detto tutto questo perché ti fidi PIÙ di me che di qualsiasi altra persona in quella stanza o in questo castello. Sembrerà strano ma è così." Alec sentì le gambe tremare per l'intensità di quello sguardo.
"Io ci sarò sempre per te, qualunque cosa accada mi ritroverai sempre QUI" disse David sfiorando la camicia di Alec appena sopra il cuore.
Il Lightwood sfiorò la guancia di David con le dita e, quando sentì,al contatto con la sua mano, la pelle fredda del ragazzo, si chiese se fosse normale avere così freddo in una notte di primavera.
E solo per un attimo prese in considerazione l'idea che David fosse un vampiro, ma solo un secondo, e ridendo per l'assurdità di quella constatazione.
Un attimo dopo si era di nuovo perso in quelle pozze di ghiaccio che erano gli occhi del ragazzo.
Mentre cercava un modo per distrarsi da quei meravigliosi occhi non si accorse che David si era avvicinato sempre di più e che adesso erano così vicini che se qualcuno di loro avesse respirato si sarebbero toccati.
All'improvviso un rumore li distolse dal loro angolo di paradiso e Alec fece quasi un balzo indietro per distanziarsi da David.
Sulla soglia della porta finestra apparve Jace con i capelli scompigliati, i primi bottoni della camicia spalancati e lo sguardo confuso.
"Oh... No, non era mia intenzione interrompervi ma devo avvisarvi che la festa è finita" disse Jace con la calma e la compostezza di un cameriere.
Alec socchiuse gli occhi.
"Cosa?" Chiese confuso il Lightwood.
Jace sospirò.
"Raphael ha dato inizio ad una rissa con una cacciatrice e hanno distrutto metà Sala, Isabelle l'ha preso dal collo e l'ha quasi infilzato con una forchetta! Dovevi esserci! Era mitico... Oh..beh.." Disse Jace osservando prima David e poi Alec che era ancora scombussolato e rosso come un peperone.
"Evidentemente avevi di meglio da fare" disse sornione l'Herondale sghignazzando quasi.
Alec impallidì e David sorrise quasi di nascosto.
"Andiamo" disse lo stregone entrando nella Biblioteca e Alec e Jace lo seguirono.

 


Angolo delle crazy:
Eccoci qui.
Dopo una settimana d'inferno (tutti i giorni test d'ingresso e compiti per casa a non finire, per non parlare della vita sociale-.-) abbiamo avuto solamente mezz'ora di un giorno per scrivere questo.
Ci dispiace perciò se non è il massimo ma non ci andava di saltare un aggiornamento.
Beh, qui tutti voi starete dicendovi "voglio uccidere David! Quello str... Quel simpaticissimo Stregone deve stare lontano da Alec!" E così via.
Bene, vi diciamo solamente... Alla prossima😂❤️
~Tini e Kiakkiera

  
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