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Autore: CastaDiva    27/09/2014    3 recensioni
Dopo quattro anni lontane Michiru e Haruka si ritrovano purtroppo non con i migliori auspici. La prima impegnata a districarsi con il suo ritorno alla vita scolastica giapponese e il suo debutto sulla scena musicale, la seconda alle prese con una dura riabilitazione a seguito di un incidente.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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Quell'anno la stagione delle piogge pareva volersi protrarre ancora per molto. Stringendo con forza il manico del suo ombrello ( quel giorno oltre alla pioggia c'era pure un forte vento ) Haruka stava procedendo a falcate per raggiungere la scuola. Quello era uno dei rari ( rarissimi ) casi in cui avrebbe preferito indossare l'uniforme femminile. Guardando le immacolate gonne delle ragazze e poi i suoi pantaloni tutti fradici a ridosso delle scarpe, non potè fare a meno di sospirare.
" Non sai che sospirare fa andare via la felicità ? "
Michiru l'attendeva davanti all'entrata dell'edificio tenendo in mano un ombrello trasparente. Un'ottima scelta secondo la bionda, nulla doveva celarne la bellezza. Nonostante l'acquazzone nessuna goccia pareva aver intaccato la divisa della violinista, come se il tempo volesse evitare di far qualcosa che potesse minare anche un minimo la sua naturale eleganza.
" Anche la pioggia incessante fa andar via la felicità " ribattè Haruka avanzando all'interno della scuola , seguita dall'altra ragazza. Al loro passaggio le altre studentesse si scostavano come il mare di fronte a Mosè.
 Ormai la loro passerella mattutina era diventata un evento tale che i dirigenti scolastici nonostante avessero altamente scoraggiato l’amicizia tra le ragazze dei due diversi istituti, chiudevano un occhio per loro e non solo per il nome che si portava dietro Michiru, ma anche perchè effettivamente le due studentesse insieme fornivano uno spettacolo che gratificava la vista.
" Michiru-san "
Tra tutte le ragazze che frequentavano la scuola Haruka aveva presto imparato che solo una aveva l'ardire venire a parlare loro. Rei Hino, secondo anno delle medie, l'unica a non riferirsi a Michiru o a lei con tono referenziale.
" Le ragazze del tiro con l'arco si sono lamentate perchè durante gli allenamenti sentono quelle del nuoto che urlano in piscina " andò subito al sodo la mora.
" Non urliamo perchè ci piace " disse calma la violinista " Durante le vasche è impossibile sentire i suggerimenti delle più grandi se queste non urlano da fuori "
" Questo non toglie che per noi è impossibile mantenere la concentrazione durante la fase di mira se siamo sommerse dalle urla " ribattè Rei mantenendo anch'essa un'apparente stato di quiete. Haruka si chiese come fosse possibile questo atteggiamento da parte delle due ragazze anche se ( e questo la bionda non poteva saperlo ) il comportamento tenuto da Rei non era che il riflesso di quello della sua interlocutrice e qualora al suo posso vi fosse stato qualcuno di irascibile, o anche semplicemente poco posato, avrebbe agito di conseguenza.
" In ogni caso questo non mi sembra il luogo nè il momento adatto per parlarne " affermò Michiru " Direi di discuterne dopo le lezioni "
" Nessun problema " acconsentì Rei ormai abituata ai loro incontri pomeridiani dovuti ai dissapori dei rispettivi club. La mora così si congedò scendendo al piano inferiore ove erano situate le classi seconde.
" Mi dispiace ma dovrai attendermi per un pò " disse la violinista rivolta alla bionda una volta che Rei se ne era andata. Ormai loro due, salvo gli impegni dei rispettivi club ( quello di Haruka, atletica leggera, era stato praticante ricreato nella nuova scuola visto che vi erano state mandate quasi tutte le atlete ). Finite le lezioni passavano il pomeriggio assieme, vuoi nella biblioteca scolastica per prepararsi ad un imminente esame aiutandosi l'un l'altra ( Haruka peccava in giapponese antico mentre dall'altra parte Michiru era negata per la matematica ) vuoi semplicemente per uscire insieme in una Tokyo che offriva il meglio di sè ai giovani. A quel tempo, entrambe erano prive di quelli impegni che, anni dopo, le avrebbero costrette ad orari severi e una vita sociale misera.
Suonata la campanella che decretava la fine delle lezioni come promesso Haruka attese che l’amica concludesse di parlare con Rei. Nonostante la pioggia battente preferì aspettarla al di fuori dell'edificio scolastico protetta dal suo ombrello piuttosto che dalle mura della scuola. L'ultima cosa che voleva era dover sorbire più del dovuto gli sguardi carichi di biasimo degli insegnanti che la squadravano da capo a piedi a causa del suo abbigliamento maschile ed il suo aspetto androgino. Piuttosto una polmonite!
Dopo una quindicina di minuti la bionda sentì avvicinarsi qualcuno con passo veloce. Non pensava potesse essere Michiru, troppo aggraziata per qualcosa di così plebeo come affaticarsi nella corsa eppure a dispetto di ciò che credeva era proprio la ragazza dai capelli acquamarina colei che si stava muovendo verso di lei.
" Haruka, grazie per avermi aspettato " esclamò un pò affannata, avvicinandosi pericolosamente a lei. Non era difficile capire il perchè. La sua divisa era completamente fradicia e l'ombrello della bionda pareva per lei un riparo più che adeguato per proteggersi dall'acqua.
" Michiru, che diavolo è successo?! " strillò Haruka imbarazzata dalla situazione. A causa della pioggia la divisa dell'altra si era praticamente incollata alla pelle offrendo alla vista delle sue forme perfette che unite poi al colore predominante ( bianco) della maglietta era  facile immaginare in che stato di trasparenza si trovassero i suoi vestiti.
Pensa a qualcosa di poco sexy, pensa a qualcosa di orribile e scaccia la libido. Si ripetè mentalmente la bionda.
" Haruka? "
Una sauna piena di maschi sudati, Setsuna che si fa la ceretta...
" Haruka! " Al secondo richiamo infruttuoso Michiru scuotè il corpo dell'amica ricordandole la sua presenza. " Sarebbe meglio andare non credi? "
" Perchè sei ridotta così?! " domandò la bionda riprendendo almeno il controllo delle sue funzioni comunicative.
" Qualcuno deve aver preso il mio ombrello, così non ho potuto ripararmi " rispose la violinista con tono di ovvietà.
" Le avevo detto di venire con me " intervenne Rei apparendo affianco alle due ragazze, la divisa immacolata grazie alla protezione dell'ombrello " Ma non ha voluto sentire ragioni. Ha preferito bagnarsi tutta per farsi vedere in questo stato dalla sua Haruka " aggiunse assumendo un'espressione maliziosa che fece arrossire entrambe le ragazze.
" Rei-san!! "
Michiru era ormai abituata alle frecciatine riguardanti il suo rapporto della bionda da parte dell'amica ma questo non voleva dire che le accettasse di buon grado, soprattutto quando le insinuazioni erano dette di fronte a lei.
" Vi saluto, mio nonno mi aspetta " le lasciò la più giovane incamminandosi verso la fermata dell'autobus che l'avrebbe portata al tempio di famiglia ove prestava servizio.
Le due ragazze rimanenti invece andarono anch’esse alla fermata dell'autobus che però  le avrebbe condotte in città. Haruka non amava i mezzi pubblici. La inquietava stare su un mezzo di cui non aveva il pieno controllo e per questo non vedeva l'ora di prendere l'agognata patente. Ancora due anni e poi dritta in America in cui, grazie alla cittadinanza statunitense, avrebbe potuto guidare. Certo, per farlo in Giappone fuori dalle piste avrebbe dovuto attendere fino ai vent'anni ma meglio di niente.
L’autobus non era affollato, grazie al leggero ritardo causato dalle divergenze dei club, le due avevano evitato la ressa che si crea a fine lezioni. Anche il traffico, nonostante la pioggia, era scorrevole ed in breve tempo raggiunsero il centro città.
Appena scesero dal mezzo, incurante dei chiari segnali che le mandava il suo corpo, Haruka strinse a sè l'amica sorprendendola non poco.
" Andiamo in un negozio di abbigliamento, hai bisogno di cambiarti " disse la bionda evitando accuratamente di guardarla negli occhi. Era ben consapevole della bellezza del corpo dell'altra così come era conscia che non sarebbe passato inosservato agli sguardi dei ragazzi che passavano. Pensare a ciò che quelli potevano immaginare la disgustava e, stringendola a sè, guardò di sbieco praticamente tutta la fauna maschile che incontravano, cercando di far passar loro la voglia di guardare la violinista.
Fortunatamente, non dovettero camminare molto prima di trovare un negozio che rispecchiasse i gusti di Michiru che, neanche a dirlo, erano diametralmente opposti a quelli di Haruka.
In un qualsiasi altro momento questa avrebbe detestato rimanere con lei in un negozio, la violinista a differenza sua ( ovvero entrare, provare, pagare e poi uscire ) perdeva ore ed ore ad osservare miriadi di vestiti, biancheria intima e chi più ne ha più ne metta e guai se le commesse le suggerivano qualcosa!! Avrebbero solamente prolungato il supplizio. Quel giorno però la bionda fu grata di entrare in quel negozio la cui fauna esclusivamente femminile non avrebbe creato alcun pericolo di sorta. Come previsto però, Michiru impiegò un 'innumerevole quantità di tempo a visionare quanti più capi possibili benchè il camerino avesse un limite di sei vestiti indossabili obbligandola dunque a  provarne " solo " sei alla volta.
" Ok, vada per questi!! " esclamò trionfale lanciandosi verso il camerino mentre Haruka sprofondava ancora di più in una delle tante poltroncine adibite a far attendere comodamente gli accompagnatori delle malate di shopping. Purtroppo per lei però, Michiru non sembrava intenzionata a lasciarla riposare in pace, difatti dopo qualche minuto la chiamò.
" Haruka, vieni un attimo "
Lì, per lì la bionda pensò stesse scherzando. Va bene che tecnicamente era anche lei una ragazza ma il suo aspetto era tutto tranne che femminile ed il fatto che indossasse la divisa maschile non aiutava di certo. Le commesse di certo non sarebbero rimaste indifferenti se... Alzandosi da posto la ragazza dovette però constatare che delle commesse non vi era neanche l'ombra. Dov'erano finite?
" Haruka, ti vuoi sbrigare? "
Perplessa, la bionda andò verso i camerini entrando in quello di Michiru, trovandola solamente in intimo.
" Che... i vestiti Michiru!! " esclamò coprendosi gli occhi.
" Volevo ringraziarti per aver voluto venire a fare shopping con me " disse la violinista avvicinandosi terribilmente alla bionda, il corpo ancora bagnato che sfregava contro quello dell'altra.
" Di nulla ora se non ti dispiace... " Haruka cercò di scostare il corpo dell’altra ragazza dal proprio ma questa, a dispetto dell'apparenza esile, le strinse con forza i polsi bloccandola saldamente sul posto. Approfittando dello sbigottimento dell'amica Michiru allentò la presa per poi mettersi in ginocchio di fronte a lei, aprendo la zip dei pantaloni che con un movimento rapido fece calare sino alle ginocchia. Le sue mani percorsero le cosce, stuzzicarono i lembi dell'intimo della bionda fino a quando anche questo non fu fatto cadere. Non serviva molta fantasia per immaginare cosa da lì a poco sarebbe accaduto.
Michiru fece una leggera pressione per divaricarle le gambe insinuando il proprio capo nel mezzo. Il corpo di Haruka sentì un brivido quando la lingua dell'altra andò ad esplorarle l'intimità, prima delicatamente poi con maggior voracità. La bionda chinò il capo, gli occhi che non si staccavano dalla testa della violinista.
" Michiru... basta... " mugugnò con voce roca mentre l'altra alzò il volto mostrandosi agli occhi di Haruka con un aspetto più maturo di prima.
" Non è forse questo che volevi? " le domandò serafica con il sorriso sulle labbra facendo per alzarsi per andarle a parlare nell'orecchio " Non è quello che vuoi tutt'ora? "
Sudata,  sgranando gli occhi che vennero accolti dal buio della notte,  Haruka si svegliò. Uno sguardo  fugace alla stanza immersa nell'oscurità per rendersi conto di essere nel proprio letto nella clinica Mugen, la sveglia sul comodino ad indicare le quattro del mattino. La ragazza a fatica si alzò per andare in bagno. Avrebbe voluto farsi una doccia sia per rinfrescarsi sia per togliersi quel senso di " sporco " causato dal fatto di aver ( inconsciamente ) manipolato i suoi ricordi sul tempo passato con Michiru facendoli diventare il prequel di un film porno.
" Sono proprio senza speranza " esclamò sciacquandosi il volto nel lavandino. Nonostante la voglia, il bisogno di una doccia, non sarebbe stato corretto nei confronti di Takeda che se ne dormiva beato nel suo letto e non aveva certo bisogno di una levata mattutina causata dallo scroscio dell'acqua.  Decise dunque di rimandare ad un orario più consono per quella operazione. Comunque, sarebbe stato impossibile tornarsene a letto in quello stato e solo una cosa le venne in mente per placare il suo corpo. Schifando la sua debolezza Haruka fece scendere la propria mano all’interno dell’intimo cercando di non pensare alla violinista mentre sedava la propria voglia. Purtroppo, questo si dimostrò impossibile.
 
Michiru amava dormire. Ricaricare le energie dopo una settimana estenuante era fantastico. E per lei, i giorni appena trascorsi erano stati l'espressione stessa dell'intensità. Visto che Haruka era impossibilitata a sostenere la riabilitazione Michiru aveva raggruppato quanti più impegni possibili in quei giorni. Le lezioni di violino con il maestro Kanzai, il nuoto con la scuola, lo studio, era persino stata chiamata da quella ragazza, Seya, che l'aveva pregata di presentarsi alla propria casa discografica. Alla fine era pure riuscita a strapparle la promessa di un incontro con la sua manager per quella domenica,fortunatamente di pomeriggio cosicchè almeno avrebbe avuto tempo di riposare. Certo, questo se suo nonno si fosse deciso a smetterla di bussare alla sua porta.
" Nonno, è domenica! " biascicò con la voce ancora impastata dal sonno la ragazza.
" Non è un buon motivo per stare tutto il giorno a poltrire! " urlò lui da dietro la porta " Su, lavati e vestiti, andiamo al tempio a trovare il mio amico, saranno anni che non lo vedo "
Controvoglia Michiru abbandonò il suo letto, volente o nolente suo nonno sarebbe uscito e vista la sua età ed il suo stato di salute era meglio che ci fosse sempre qualcuno con lui.
 
" Coraggio Michiru, siamo quasi arrivati " aiutandosi con il bastone Haruo Kaiou stava lentamente percorrendo la scalinata che lo avrebbe portato al tempio. Michiru si ritrovò a pensare che questa era troppo irta e lunga per gli anziani e che se il tempio voleva attirare le persone di una certa età ( notoriamente i più assidui frequentatori di templi )avrebbe dovuto cercare una via alternativa.
Finalmente, dopo tanto camminare, i due arrivarono in fondo, immediatamente accolti dal sacerdote del tempio e nonno di Rei.
" Kaiou, finalmente ti sei deciso a farmi visita! " esclamò questo una volta avvistato il suo vecchio amico.
Michiru abbandonò immediatamente i due andando in cerca di Rei. Sinceramente, non aveva voglia di sentirli parlare di acciacchi o peggio ancora doversi negare alle continue richieste del sacerdote riguardo ad un lavoro part-time come miko.
Fortunatamente trovò immediatamente l'amica, intenta a spazzare via i petali di ciliegio dal terreno. Al suo fianco Minako che indossava la medesima divisa da miko della mora, in spalla l'immancabile Artemis.
" Michiru-san " la salutò Rei con un gesto della mano mentre Minako con aria assonnata spazzava svogliatamente il terreno.
" Anche a te tocca la levataccia eh? " scherzò la violinista.
" Ormai sono abituata e di mio non sono una dormigliona " replicò l'altra voltandosi " Minako invece... "
Mentre Rei pareva non risentire minimamente della levata mattutina, la bionda ciondolava bellamente e Artemis continuava a poltrirle addosso aiutato dai movimenti cullatori della sua padrona.
" Tuo nonno è finalmente riuscito ad incastrare una ragazza a fare da miko al tempio " sorrise Michiru " Anche se non mi sembra troppo felice. Per lo meno deve essere molto seria se viene qui sin dalle prime ore del mattino "
" In verità si trova qui perchè ha passato la notte da me. Anche se è vero che ormai vista la sua presenza assidua ha cominciato anche a lavorare al tempio, però non è una dipendente ufficiale e di certo per quanto fanatico mio nonno non la obbligherebbe mai a presentarsi la mattina presto qui " spiegò Rei guardando l'altra ragazza che cercava sostegno nell'albero di ciliegio, dopo aver constatato l'inutilità della scopa.
" Ah, allora Minako-san ormai è una di famiglia " sorrise sorniona Michiru. " Hai persino accettato la presenza di un gatto nel tuo tempio "
" A...affatto!! " replicò la miko intuendo subito il significato dietro quelle parole " Anche Usagi e le altre rimangono a dormire da me e scorrazzano liberamente per il tempio, Minako solo un pò più di loro. E poi Artemis è diverso dagli altri gatti, è così pigro che è più la paura che qualche uccello lo possa attaccare che il contrario . Piuttosto, invece di parlare di me, che mi dici di Haruka-san? " domandò iniziando abilmente il suo controinterrogatorio " Sbaglio o domani devi incontrare il tuo principe azzurro? "
" Ancora con 'sta storia, mi sono sbagliata. E solo perchè ogni volta cerchi di trovare un qualunque pretesto per vederci insieme " si difese la più grande. Al sentir nominare la bionda però un'altra ragazza uscì dal suo stato di apatia partendo immediatamente all'attacco. Senza alcun preavviso Minako si piazzò davanti a Michiru, avida di nuove informazioni. Giorni prima infatti dopo la gaffe della violinista questa adducesse ad una scusa per tagliare immediatamente la corda, e Rei era troppo rispettosa della privacy altrui per spifferarle qualcosa.
" Allora, allora, chi è questo Haruka ed in che rapporti sei con lui? " chiese la bionda. Michiru pensò a come fosse inquietante il fatto che,  sebbene si conoscessero da pochissimo,  la ragazza fosse già così interessata alla sua vita privata, decisamente una gossip girl all'ultimo stadio.
 
Mentre sorseggiava la sua tazza di the, Michiru non poteva fare a meno di guardare Minako scrutarla con occhi desiderosi di conoscenza. Le ragazze si erano spostate nella stanza di Rei per avere un pò più di privacy.
" Questo Haruka? " chiese la bionda poggiando la testa sui gomiti e assumendo un'espressione simile a quella di un bambino davanti ai regali di Natale sotto l'albero.
" E' complicato " disse la violinista. Era vero. Al mondo esistevano due Haruka Tenou, la studentessa amante dei motori imbattibile nella corsa a cui fu legata durante il suo secondo anno di medie, lo spericolato e promettente pilota ,astro nascente delle quattro ruote giapponesi, di cui Michiru non conosceva nulla, salvo il fatto che ora era menomato. A onor del vero, la ragazza doveva riconoscere che, nonostante il forte legame che credeva avere con la bionda, lei non sapeva nulla di lei. L'incontro con Setsuna, con il signor Meiou, erano aspetti della vita di Haruka a lei completamente sconosciuti fino a poco tempo prima. E questa consapevolezza la deprimeva.
" Scoppierai se ti tieni tutto dentro " esclamò Rei seduta sul proprio futon " E non provare ad uscirtene con la manfrina che ti basta suonare per scacciar via i pensieri. La musica può darti una valvola di sfogo ma i problemi rimangono sempre lì "
" Hai ragione " convenne amaramente Michiru abbassando il capo " Però c'è da considerare che non posso parlare apertamente della condizione di Haruka ".
Rei poteva comprendere questo aspetto. Ore dopo il giorno in cui Haruka e Michiru si erano reincontrate l'amica le aveva telefonato sconvolta per ciò che aveva scoperto.  La miko aveva fatto presto a collegare la bionda con la figura del giovane pilota fermato da un incidente durante una corsa, notizia che al momento dell'accaduto si era diffusa come una macchia d'olio nei notiziari sportivi che seguiva il nonno. Fu dunque lei a spiegare l'accaduto alla violinista ed insieme avevano concordato che se la bionda nascondeva il proprio sesso doveva essere per un buon motivo e che dunque non avrebbero dovuto farsi sfuggire nulla.
" Ho capito, non volete parlarmene " mise il broncio Minako " Rimanete pure con i vostri segreti però…  " allungando la mano andò a toccare il pendaglio che la più grande portava al collo. Aveva notato come questo fosse sempre presente e di certo non per una questione estetica.
“ Me l’ha regalato Haruka il Natale di quattro anni fa “ disse Michiru levandoselo dal collo, vedendo l’interesse della bionda.
“ Molto carino “ affermò la più giovane  prendendolo in mano “ Una mia amica inglese ne aveva uno simile e… “ con un tocco veloce la ragazza aprì il ciondolo rivelando la foto all’interno che ritraeva Michiru ed Haruka all’età di quattordici anni, una foto praticamente rubata alla bionda con la complicità di Rei, foto che dall’espressione Haruka non pareva aver apprezzato.
“  Minako!! “ con violenza la mora glielo strappò di mano ridandolo alla sua legittima proprietaria.
“ Ma quello è Haruka Tenou, il pilota!!” strillò la bionda alzandosi in piedi di scatto, facendo cadere malamente il povero Artemis che stava  ancora ciondolando sulla sua spalla. “ E’ lui il tuo ragazzo?! “
“ No, abbiamo solamente frequentato la stessa scuola per un anno “ spiegò la violinista reindossando il ciondolo. Esserne stata privata anche se per pochi secondi era stato uno shock per lei.
Sorda alla risposta della più grande Minako  cominciò a girare in tondo fantasticando sulla loro pseudo relazione quando all’improvviso in un lampo di consapevolezza  che placò la sua irruenza si fermò guardando alternativamente le altre due “ Ma voi due non andavate in una scuola per sole ragazze? “
 
" Allora, siamo arrivate? " domandò Haruka senza distogliere lo sguardo dal finestrino dell'auto.
" Non è che chiedendomelo ogni cinque minuti arriviamo prima " rispose Setsuna mentre svoltava verso una strada secondaria. Si era deciso di accettare l'accordo con Demand e la firma del contratto si sarebbe tenuta nel vecchio appartamento che un tempo era l'abitazione dei suoi nonni. Entrambe le parti avevano concordato che era meglio non mostrarsi troppo quindi sia l'ufficio della madre di Setsuna, sia quello dell'avvocato di Demand e del loro e la sede della sua azienda erano stati scartati a favore di un luogo più isolato. Per poter far presenziare la diretta interessata Setsuna aveva fatto una richiesta scritta di allontanamento momentaneo dalla clinica ma ora stava cominciando a pentirsi di questa scelta.
Fu facile trovare parcheggio visto il poco traffico per la via attigua all'appartamento dei suoi, più difficile sopportare Haruka che quel giorno sembrava essere scesa dalla parte sbagliata del letto. Setsuna aveva provato a farsi dire quale era il problema ma da parte dell'altra vi era un'assoluta indifferenza.
" Chissà se Mamoru-san mi saprà dire qualcosa " pensò la donna. Prima che la dottoressa Mizuno firmasse convalidando la richiesta di rilascio temporaneo, il giovane praticante le aveva chiesto di poter avere un colloquio una volta riaccompagnata la bionda in clinica e lei non aveva avuto alcuna remora nell'accettare.
Le due arrivarono davanti al palazzo dove era situato l'appartamento designato all'incontro. Fortunatamente questo era situato al primo piano e dunque erano poche le scale ( la dottoressa Mizuno era stata chiara, Haruka sarebbe stata anche in grado di sostenere una lunga scalinata, ma con fatica e vedendo come invece Setsuna non ne avrebbe risentito si sarebbe demoralizzata. Dunque il luogo doveva o essere munito di ascensore o in assenza di questo essere al massimo al secondo piano ). Si fermarono davanti alla porta dell'appartamento. Setsuna suonò il citofono, sua madre doveva essere già presente ed infatti dall'internò aprirono la porta. Demand insieme al suo legale erano già accomodati nella stanza che anni prima era lo studio di suo nonno. Come sempre il giovane imprenditore si dimostrò zelante, forse eccessivamente, di sicuro non cercava di mascherare il fatto di essere sicuro di sè e che la sua offerta sarebbe stata accettata senza pesanti modifiche. Diverso era invece l'atteggiamento del suo legale. Wiseman, questo era il suo nome, era un vecchietto rattrappito con vestiti che dimostravano un tenore di vita misera che sicuramente si discostavano da quelli che poteva tenere un uomo del suo calibro. Setsuna non lo aveva mai conosciuto di persona e anche sua madre, pur essendo avvocato, visti i diversi rami di competenza ne aveva solamente sentito parlare. Wiseman era noto per essere un uomo scrupoloso la cui abilità come avvocato era seconda solo alla capacità di accaparrarsi i migliori clienti. Il fatto che avesse scelto Demand, nonostante questo non sia un membro importante dell'industria giapponese era un'ulteriore conferma del potenziale del giovane. Rispetto a Demand manteneva un atteggiamento estremamente comporto, le mani incrociate tra loro, gli occhi chiusi a fossette a scrutare attentamente le persone presenti, era decisamente un comportamento guardingo e per questo più preoccupante. Se Demand ,con la sua convinzione di aver fatto un'offerta irrifiutabile avendo al contempo la certezza di star facendo un grande affare, sarebbe stato più propizio a dare concessioni ad Haruka, lo stesso non si poteva dire del grande avvocato che avrebbe vagliato ogni singola clausola battagliando per trovare la soluzione migliore per il suo cliente. Con queste premesse per Setsuna, sua madre e l'avvocato scelto per assisterle si prepararono ad un estenuante pomeriggio.
 
La sede della Galaxia record era un immenso grattacielo che svettava nella non di certo misera skyline di Tokyo. Michiru entrò venendo accolta da un freddo pungente causato probabilmente da un condizionatore tarato su una temperatura troppo fredda. Sul fondo dell'entrata, similmente alle Hall dei grandi alberghi era situata la segreteria generale. Quella Seya, le aveva detto che al suo arrivo lei sarebbe stata presente ma a quanto pare della cantante nessuna traccia. Michiru decise così di avanzare per chiedere delucidazioni all'addetta situata al di là del bancone della segreteria, magari questa sapeva la locazione di Seya.
Proprio quando stava per aprire la bocca per chiedere informazioni si sentì chiamare.
" Kaiou Michiru? "
La ragazza si voltò dovendo alzare gli occhi al cielo per poter guardare il volto di colei che l'aveva chiamata. Una ragazza alta, molto alta dai lunghi capelli castani legati in una coda. Se non avesse avuto indosso una camicia aperta che faceva chiaramente vedere la linea di un seno, l'avrebbe tranquillamente scambiata per un maschio.
" Sì, sono io " confermò la violinista.
" Taiki Kou, sono la sorella di Yaten e Seya " si presentò l'altra " Seguimi, la receptionist non sa nulla del tuo arrivo, prima di chiedere un colloquio al capo la nostra manager vuole incontrarti . Purtroppo le mie sorelle al momento sono occupate e non sono potute venire ad accoglierti ."
" Iniziamo bene " pensò Michiru mentre seguiva quell'energumena. Sul momento era difficile dirlo con esattezza ma le pareva che la ragazza fosse persino più alta è più massiccia di Haruka. Entrarono nell'abitacolo dell'ascensore e Taiki premette il bottone del decimo piano. Uscite, camminarono per un lungo corridoio, molto asettico a dire il vero, e decisamente vuoto ma questo forse a causa del fatto che non fosse un giorno lavorativo.
" Non ci tengo ad essere conosciuta come la vostra accompagnatrice " mise subito in chiaro la più grande fermandosi insieme all'altra davanti ad una porta.
" Non credo proprio che questa sia l'intenzione di Galaxia " esclamò un uomo dietro di loro " Siete troppo brava e troppo famosa tra la gente altolocata per farti fare da accompagnatrice, piuttosto è probabile che un mash-up con le three light che sono il gruppo del momento serva per farvi conoscere ai giovani. I ragazzi d'oggi non sono molto interessati alla musica classica dunque farvi esordire senza la giusta spinta sarebbe un azzardo . "
" Un nuovo manager? " chiese Taiki incuriosita dalla presenza e soprattutto dai ragionamenti dell'uomo. Per quanto rispetto alle sorelle fosse quella che passava più tempo in sede non l'aveva mai visto e sebbene vi lavorassero centinaia di persone un bell'uomo come lui di certo non sarebbe passato inosservato.
" No, in verità io... "
" Demand-san, cosa ci fai qui? "
A parlare fu una donna alta, i lineamenti severi che la facevano sembrare più grande rispetto alla sua età così come il tailleur verde scuro che ben si sposava con i capelli corti resi voluminosi dal taglio. Era appena uscita dalla porta attigua a quella di fronte a Michiru e Taiki.
" Sapphire è stato contattato all'ultimo minuto da dei clienti ed ha chiesto a me di venirti a prendere visto che dovevo passare di qua per andare a concludere un contratto " spiegò Demand.
" Contratto? Dunque c'è anche Wiseman con te? " domandò con aria stizzita la donna che non aveva mai visto di buon occhio quell'anziano avvocato che stranamente, nonostante il grande patrimonio e successi in carriera, si era proposto per curare i diritti di imprenditore misconosciuto quale era Demand agli inizi e per una cifra irrisoria  " In questo caso posso aspettare che Sapphire si liberi o al massimo prendere i mezzi pubblici  "
" La solita sospettosa Petz " rise lui spostando lo sguardo verso Michiru e Taiki " Mi dispiace di avervi fatto assistere a questo noioso intermezzo. In ogni caso le mie parole di prima sono vere Miss Kaiou, non sono un manager ma me ne intendo abbastanza di marketing e le consiglio di non partir così prevenuta " detto ciò portò la mano al taschino della giacca estraendone un biglietto da visita " Se ha bisogno di consigli... " disse con fare suadente porgendolo alla violinista.
" Santo cielo Demand è una ragazzina " esclamò irritata Pezzite strappandogli di mano il biglietto. " Ora, visto che non hai nulla da fare puoi anche andartene  "
" Vado, vado " facendo un cenno di saluto il giovane imprenditore se ne tornò sui suoi passi, dirigendosi verso i piani inferiori.
Un sospiro di sollievo uscì dalle labbra della donna che rivolse l'attenzione verso le due ragazze, in particolare verso Taiki.
" Taiki-kun, così questa sarebbe la famosa ragazza di cui Yaten-kun non fa che parlare? " chiese assumendo un'espressione più rilassata.
" Esatto " confermò lei aprendo finalmente la porta ed entrando nella stanza che pareva un camerino. Nonostante la grande quantità di spazio disponibile questa appariva minuscola a causa dei numerosi specchi, appendi-abiti e armadi presenti.
" Oggi avevamo una prova trucco e costumi in vista del concerto " spiegò Taiki a Michiru che insieme alla donna più grande era entrata dietro di lei.
" Petz!! " davanti a loro sbucò, da dietro un pannello che divideva la stanza a metà, una giovane  ragazza con una lunga treccia a legarne i capelli bianchi, la voce squillante a dimostrare un'età non ancora matura come se non fosse già chiaro dall'aspetto " Ti pare questo il modo di trattare Diamond? "
" Vero " le diede corda un'altra ragazza dietro di lei dai fulvi capelli neri che parevano avere delle sfumature di viola e dalla voce non meno acuta che però a differenza della precedente aveva una corporatura più formosa ed adulta  " Dovresti tenerti buono il tuo futuro cognato, e poi come fai a prendertela con un così gran figo? "
" Sapete che a Pezzite piacciono gli uomini seriosi come Sapphire " disse un'altra voce femminile da dietro il pannello. " Piuttosto, parlando di lavoro, Taiki-kun è lì? Perchè manca solo lei per le prove e vorrei andarmene a casa "
" Calaverite-san, sono qui " disse la diretta interessata spostandosi nell'altra metà della stanza " E ho anche portato la ragazza " aggiunse guardando la sedia dove la sorella minore era seduta. Per tutta risposta questa si alzò di scatto andando incontro a Michiru " Sei venuta alla fine " esclamò con gli occhi che parevano aver aumentato del doppio il proprio volume.
" E penso di starmene pentendo " pensò la più grande osservando il resto della camera. C'era sicuramente più spazio in quel lato occupato solamente da qualche specchio e poltroncine per sedersi, sulla parete un'altra porta, probabilmente la stessa dalla quale era prima uscita Pezzite.
" Yo, che piacere averti qui in questa gabbia di matte " salutò Seya spaparanzata su una poltrona. Indossava un completo...appariscente, un vestito a pezzi di lattex nero lucente che veniva completato da dei lunghi guanti ed altrettanto lunghi stivali del medesimo colore e tessuto. In volto un trucco leggero, i capelli raccolti nella sua caratteristica coda bassa. Ora che vedeva meglio, pure Yaten, ancora immobile davanti a sè, indossava i medesimi abiti.
Per nulla al mondo Michiru avrebbe messo una cosa del genere, sarebbe voluta scappare immediatamente da quella stanza ma la ressa di persone lì riunite le impediva qualsivoglia tentativo di fuga.
" Allora Petz, rimani ancora un pò con noi? " domandò la ragazza dai capelli scuri intenta a truccare Taiki mentre l'altra, quella con la treccia, le stava pettinando i capelli.
" Fintanto che Sapphire non viene a prendermi " sbuffò la donna appoggiandosi al muro " Oppure finchè voi non finite di lavorare "
" Dovresti deciderti a prendere la patente sorella " affermò Calaverite  mentre con il suo occhio allenato, tentava di farsi un'idea sulle misure della nuova arrivata. Con sommo sconforto dovette riconoscere che questa aveva un fisico non affiancabile a nessuna delle tre sorelle Kou e che dunque avrebbe dovuto crearle degli abiti su misura partendo completamente da capo e ancor peggio dover tirar fuori qualche idea decente per non farla sembrare un pesce fuor d'acqua quando si sarebbe esibita accanto a loro.
All'improvviso un forte rumore si udì nella stanza, la porta venne aperta con estrema foga facendo apparire una ragazza che per poco non inciampava nelle gambe lasciate distese da Seya.
Seiren, nome d'arte di Reiko Aya ( Michiru verrà poi a sapere che è la norma che anche i manager abbiano il loro pseudonimo ) era una donna dall'aria svampita ( cosa che rispecchiava pienamente il suo carattere ) molto attraente e con forme da modella ( carriera tra l'altro precedentemente intrapresa ma dovuta abbandonare a causa dell'estrema goffaggine ). La donna si presentò a Michiru come agente delle Three light per poi chiederle di seguirla in una stanza più idonea ad un colloquio. Michiru acconsentì immediatamente, più per la voglia di andarsene da quella camera soffocante piuttosto che l'intenzione di aver la possibilità di essere messa sotto contratto come artista.

Generalmente Setsuna era una persona placida. Vedeva il mondo e le situazioni che questo creava come fatti certi, dalle conseguenze irreversibili, il destino già scritto. Dunque preoccuparsi e disperarsi era un’operazione inutile da compiersi. Questo non vuol dire che la donna si crogiolasse in un brodo di vittimismo e rassegnazione anzi, era però in grado di accettare con filosofia anche le notizie più infauste. E fu dunque con questo stato d’animo che si apprestò a discutere con Mamoru . Quando l’aspirante medico le aveva chiesto di poter parlare aveva accettato partendo già dal presupposto che non vi sarebbe stato nulla di buono di cui parlare. Del resto, ogni volta la chiamavano per Haruka poteva sentire l’odore di guai lontano un miglio.
“ Scusa il ritardo Setsuna-san, un paziente mi ha dato dei problemi “ disse Mamoru entrando nella stanza. Forse alla ricerca di una maggiore credibilità l’uomo si sedette dietro la scrivania che ufficialmente apparteneva alla dottoressa Mizuno.
“ Figurati, sono appena arrivata “ replicò lei accavallando le gambe “ E come puoi vedere ho riportato Haruka in clinica sana e salva “
“ Ecco, visto che l’hai menzionata direi di andare subito al nocciolo della questione “ esordì lui “ Le ho consigliato di andare da uno psicologo “
“  Mi sembra un’ottima idea “  disse Setsuna “ Ed immagino che tu abbia voluto parlarmi per dirmi di convincerla ad andarci “
“ Perspicace “ le concesse lui alzandosi dal posto per andare ad aprire una teca di vetro da cui prese due bicchieri ed una bottiglia di liquore  “ Ma non solo per questo “ Svitò  il tappo facendone poi fuoriuscire il liquido ambrato che versò nei due bicchieri “ Ho idea che tu sia una persona che gradisce l’amaro “
“  Perspicace “ gli fece il verso la donna prendendo il bicchiere e portandoselo alle labbra, il calore generato dal liquore che le bruciava leggermente la gola, una pena che era ben felice di sopportare per un buon liquore . “ Qual è quest’altro motivo ? “ gli chiese una volta deglutito.
“  Il motivo per cui le ho suggerito lo psicologo…  “ esordì Mamoru posando il bicchiere sulla scrivania “ E’ perché ritengo che l’istinto sessuale di Haruka si sia risvegliando prepotentemente e che abbia bisogno che qualcuno l’aiuti a prendere coscienza della diversa fisicità che avrà d’ora in poi “
Setsuna annuì leggermente, capendo la situazione descritta dal giovane medico.
“  Sicuramente il fatto che in clinica ci siano molte belle donne ha influito ma non posso fare a meno di notare che il punto di svolta sia avvenuto con l’arrivo di quella ragazza, Kaiou Michiru. Direi che per aiutare la mia paziente, e al contempo essere onesto con una ragazza inconsapevole delle tue macchinazioni, che sia giusto che io sappia cosa c’è stato tra quelle due. Non penso che il motivo del cambiamento di Haruka sia dovuto unicamente al fatto che Michiru-san sia magari il suo tipo di ragazza ideale. “
“ Hai ragione, non è questo il motivo “ convenne la donna.  Però al contempo si rendeva conto di come fosse difficile spiegargli cos’era per Haruka quella ragazza.  Lei stessa ne aveva una vaga idea. Dire “ è stato il suo primo amore “ sarebbe stato oltremondo riduttivo per esprimere ciò che Michiru aveva causato nella bionda. Decise dunque di dirgli più che la storia le sue impressioni sulla vicenda.
“ Penso che Michiru-san sia stata la cosa più bella mai capitata ad Haruka. E che proprio per questo abbia paura di andare avanti rischiando di compromettere un rapporto che nei suoi ricordi passati è idilliaco “ spiegò “ Sai, credo che anche se non avesse avuto l’incidente la situazione con lei sarebbe stata  la medesima  “
“ Ha paura di un rifiuto “ constatò Mamoru.
“ Questo “ esordì lei “ Ma anche di ciò che comporta una relazione. Haruka la idealizza, a livelli quasi religiosi direi.  Anche il solo pensare a qualcosa di terreno, di carnale, credo la disgusti “
“ Però il suo corpo ed il suo subconscio la pensano diversamente “ esclamò il giovane “ Secondo quanto mi dice Takeda-san almeno “ concluse sorridendo “ Da parte di Michiru-san invece? “
“ Lei è decisamente più inconsapevole riguardo al rapporto che la lega con Haruka “ disse sicura Setsuna “ Ma una volta appresa la realtà delle cose, ho idea che sarà molto più propositiva di quella stupida. “
“ Ci aspettano tempi bui allora “ affermò Mamoru  bevendo un altro sorso di liquore, gesto immediatamente replicato dalla sua interlocutrice.
 
La camera del colloquio era decisamente più tranquilla rispetto alla precedente. All'interno erano presenti Michiru, Seiren ed un'altra donna. Crow ( pseudonimo di Akane Karasuma ) era anch'essa un'agente della Galaxia record. Alta, carnagione scura così come i capelli e gli occhi. Collega di Siren, nonostante tecnicamente fossero rivali ( benchè Siren non lo avesse ancora capito e che tutti all'interno della casa discografica le ritenessero piuttosto grandi amiche ) Crow faceva di tutto per aiutarla, forse perchè nonostante l'atteggiamento burbero e le parole sprezzanti aveva un gran cuore che la rendeva incapace lasciare l'altra al suo destino.
Il motivo di questa loro diatriba ( a senso unico ) era sicuramente da ricercarsi nei caratteri opposti delle due manager cosa che si rispecchiava anche nel loro aspetto.
" Allora, Yaten-kun mi ha fatto ascoltare alcuni tuoi brani che poi ho passato a Galaxia che ha trovato le tue interpretazioni interessanti " esclamò Siren " Però dovremmo sapere se sei in grado di comporre pezzi originali "
" Sì " rispose piacevolmente sorpresa Michiru alzando leggermente il busto dallo schienale della poltroncina. Nessuno le aveva mai chiesto una sua composizione, tutti richiedevano che suonasse i brani più famosi del repertorio classico. Beethoven, Strauss, Mozart, ottimi compositori certo, ma nessuno si era mai interessato a cosa fosse in grado di creare lei.
" Bene " disse la manager prendendo appunti su un block notes.
" Prima di andare avanti ti ricorderei che senza il permesso dei suoi genitori non puoi fare nulla  " intervenne Crow sedendosi affianco alla collega mettendo sul tavolino un plico di fogli per poi rivolgersi a Michiru  " Questo sarà ciò che i tuoi genitori dovranno leggere ed infine firmare in fondo per acconsentire allo sfruttamento della tua immagine e musica da parte della nostra azienda. Prima comunque vorremmo sentirti suonare, ho le chiavi della sala prove e ovviamente verrai fornita di un violino. Una volta a casa spedisci delle composizioni alla mia mail personale... " continuò la donna scrivendo il proprio indirizzo su un post-it applicato al plico. " Hai due settimane di tempo anche se penso che tu abbia già del materiale. "
" Ehi!! Il colloquio è mio!! " strillò Siren con aria imbronciata.
" Ritengo di essere più indicata per lei " rispose Crow tenendo a freno la voglia di urlarle dietro, non sarebbe stato decoroso mostrarsi irascibile davanti ad una possibile nuova artista da scritturare.
La manager , a ragione,  credeva che una come lei non fosse adatta a qualcuno come Michiru Kaiou che, ad un primo acchito, dava l'impressione di essere una ragazza molto rigida, atteggiamento che mal si sposa con il carattere di Siren, più adatta ad artisti alla mano come le Three light che più che un manager la vedevano come una svampita sorella maggiore. Crow poteva dire che già dal momento in cui le aveva detto di aver bisogno di una sua esibizione per poterne constatare l'abilità la violinista si sia sentita irritata di quella mancanza di fiducia e che una parola sbagliata della collega avrebbe sicuramente rischiato di non farla tornare più lì.
Akane poteva dire di non avere un intuito molto fine a differenza della sua rivale. La sua abilità come manager era più per la capacità organizzativa e l'assoluta dedizione al lavoro ma quella volta avrebbe potuto vantarsi di aver fatto centro.
Michiru infatti era molto risentita dal fatto di dover dimostrare di essere brava. Era la prima volta che qualcuno le poneva una prova del genere ( rendendola comunque curiosa verso questa novità ) e quasi non credeva che qualcuno avesse anche solo osato metterla in dubbio. Immediatamente però le passò per la mente l'immagine del maestro Kanzai, l'unico che aveva posto delle obbiezioni sul suo modo di suonare che ancora dopo numerose sedute si ostinava nel non riconoscere in lei la perfezione.
La violinista si alzò " Se volete mostrarmi dov'è la sala prove sarò lieta di mostrarvi la mia musica " disse, il tono pacato a mascherare un umore opposto.
" Come ti ho detto a lei ci penso io " esclamò Crow andando a prendere dalla scrivania le chiavi della sala prove " Tu controlla che il trucco e costumi delle Three light siano apposto. Le sorelle Ayashi ci hanno fatto un gran favore a venire qua di domenica, non vorrei essere obbligata a richiamarle per ulteriori prove. "
" Roger " rispose Siren trotterellando fuori dalla stanza.
 
“ Allora, allora, com’è andata? “
La voce squillante di Rei , al di là del telefonino, stava quasi per spaccarle un timpano.
“  Una delle manager, Crow mi pare, ha detto che musicalmente vado bene, pur  ammettendo di non intendersene di classica.  “ spiegò Michiru sdraiata sul suo letto, ricoperto di spartiti di ogni tipo.  Evitò di menzionare al fatto che, nonostante avesse detto di non essere un’esperta, la donna le aveva detto di riscontrare nella sua musica una mancanza di emozione che rendeva i suoi pezzi più un esame accademico che un’esibizione. Venendo a sapere però che lei studiava presso il maestro Kanzai, e che il loro rapporto d’insegnamento durava da meno di un mese si convinse che questo, a suo dire, difetto , venisse corretto a breve vista la comunque ottima tecnica di base che non necessitava di limature.
Nonostante il responso non fosse stato una bocciatura, anzi, e che Crow le avesse assicurato che avrebbe parlato di lei al suo capo e che l’avrebbe richiamata a breve, la cosa le bruciava. Sentiva come se il suo orgoglio fosse stato pesantemente ferito e ciò non fece altro che fomentare il suo già notevole ego.  Se prima non era certa di tutta quella storia della casa discografica, ora il suo spirito competitivo ( o per meglio dire, la sua vanità ) esigeva che lei venisse riconosciuta come esempio di eccellenza e avrebbe fatto sì che la Galaxia record la pregasse per diventare una dei suoi artisti.
“ E le Three light? Le hai viste ? “ domandò l’amica.
“ All’inizio, poi il mio colloquio si è protratto per troppo tempo e non ho avuto occasione di rivederle “ rispose la violinista.
“ Tenou, le Three light, perché io non ho nessuna conoscenza famosa? “ urlò una voce, che Michiru identificò in quella di Minako, in sottofondo.
“  Stai un po’ zitta che non sento “ brontolò la mora.
“  E’ ancora lì da te? “ si stupì Michiru guardando al di fuori della finestra che le mostrava l’oscurità della notte.
“ No, ti sto chiamando da casa sua “ rispose la miko.
“  Ma che carine, un giorno da una e uno dall’altra “ disse la più grande “ Spero per voi che i suoi genitori abbiano il sonno pesante come tuo nonno.  “ aggiunse ridendo.
“  Michiru!! “
La violinista dovette allontanare il telefonino dal proprio orecchio tanto era alto il volume dell’urlo della mora.
“ Ora vi lascio, meglio che vada a dormire, domani scuola e al pomeriggio la riabilitazione “ sospirò, la sua vita ormai oberata dagli impegni.
“ Sono sicura che il tuo bel principe ti farà scordare la stanchezza “ affermò Rei “ O almeno, ti stancherà in una maniera piacevole “ aggiunse con una nota di rivalsa.
“ Ma che simpatica “ esclamò Michiru per poi augurarle la buona notte e spegnere la chiamata. Rimasta sola scese dal letto per poi uscire dalla stanza.  Al di fuori di essa trovò suo nonno vestito  con il pigiama e pronto per andare a dormire “ Alla tua età non si dovrebbe andare a letto presto? “ gli chiese chiudendosi la porta alle spalle.
“  E tu? Non dormi? “ domandò di rimando l’anziano stringendosi nella propria vestaglia. Più passava il tempo e più il suo corpo pativa il freddo, pure durante i mesi estivi.
“  Stavo giusto andando “ rispose la nipote avanzando e facendogli un segno di saluto con la mano.
“  Quand’è che la smetterai di avere due camere da letto? “ le chiese l’uomo obbligandola quasi a voltarsi per guardalo in faccia.
“  Non c’è niente di male, la casa è grande, non si muore mica per una stanza in più “ affermò lei.
“ Non è la stanza in più il problema “ replicò lui assumendo un’espressione che lo faceva apparire invecchiato mentre Michiru ne aveva una che era lo specchio di quella che gli mostrò quella notte di quattro anni prima.






Alleluhia, un nuovo capitolo finalmente!! L'estate è ufficialmente finita e con l'autunno è tornata la voglia di scrivere. Ecco dunque il decimo capitolo, che a dir la verità è un pò una palla visto che le fantastiche due manco si vedono. Evvai. Però la ReixMinako mi sta piacendo sempre di più XD A momenti sembrano loro la coppia ufficiale XD. Va beh, speriamo bene per il prossimo capitolo, alla prossima!! 
   
 
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