Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Ricorda la storia  |       
Autore: Katonoffirecrow    28/09/2014    1 recensioni
Tutto regna in modo soave ad Equestria fino a che, colui le cui pretese debbono essere ascoltate non tornerà a farsi vivo in un mondo ormai cambiato dal tempo e dai pony, che questa sia la fine od un nuovo inizio, dipenderà solo dalle azioni dei nuovi eroi che si opporranno a tale venuta.
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Princess Celestia, Princess Luna, Re Sombra, Un po' tutti, Zecora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La notte regnava sovrana, mentre stormi di pipistrelli grazie al loro sonar si muovevano rapidi ed intrepidi all'interno di ciò che restava dell'antico castello delle principesse d'Equestria.

Lontano dalle loro menti era il pensiero che presto tutto ciò che conoscevano di quel loro mondo, sarebbe cambiato.

Di colpo una forte raffica, proveniente dall'esterno, inondò ogni anfratto del castello, facendo risuonare tra le sue mura migliaia di fischi che, per qualche istante, parvero grida di disperazione e nitriti di terrore.

Quando finalmente il silenzio fu ristabilito, una strana calma spettrale cominciò a diffondersi tra le mura quando, da un corridoio buio illuminato solo dalla fioca luce lunare che penetrava prepotentemente dal soffitto diroccato, si cominciarono ad udire dei passi.

Lentamente dal corridoio, illuminato per brevi tratti, si incominciò ad intravedere una figura che diventava man mano più nitida, mentre continuando la propria marcia, si accingeva ad entrare nell'antica sala del trono.

L'essere bipede si fermò all'entrata, e spalancò gli occhi.

L'occhio destro era completamente nero, come un buco nero che tutto divorava, mentre il sinistro era di un vivido viola che lasciava distinguere a malapena l'iride dalla pupilla, anch'essa del medesimo colore, con al centro di un colore decisamente più marcato una croce magica.

La creatura del tutto simile ad umano, indossava una camicia bianco latte, una cravatta bordeaux come il sangue ed una giacca lunga a doppio spacco nera in velluto, mentre nella parte inferiore del corpo portava un paio di pantaloni neri di velluto, e, a completare il tutto, delle scarpe nere.

La figura ora immobile sulla soglia della stanza, fece sbattere sul terreno un bastone di legno con pomo di avorio e madreperla, causando come per magia l'accensione di diversi fuochi fatui azzurri, che cominciarono a danzare in circolo sul soffitto diroccato, fornendo una degna illuminazione a ciò che un tempo era stato un luogo di culto e di vita per le due principesse.

« Hai intenzione di celarti ancora a lungo ? Sai bene che è stanotte il momento migliore per infrangere i sigilli, o forse...» sibilò l'essere, portandosi la mano sinistra sotto il mento , sorridendo leggermente.

« Forse hai deciso di restare in eterno dormiente lasciando che le figlie dei tuoi nemici continuino a regnare sul tuo regno ?! » tuonò la figura stendendo il braccio destro verso il centro della stanza, puntando con la punta del proprio bastone nel vuoto dinanzi a se, tenendolo saldamente stretto nella mano.

Pochi istanti dopo quelle sue parole, dai mattoni che formavano il pavimento cominciarono a fuoriuscire quattro serie di radici nero pece, che cominciarono ad intrecciarsi nel punto che l'essere, ora sorridente, aveva indicato.

« Oh...vedo che allora non sei poi così addormentato ..però vedi di sbrigarti a ricomporti...sai non ho tutto questo tempo da perdere...»

« SILENZIO !! » tuonò l'essere che lentamente stava prendendo forma e di cui, per ora, si poteva osservare soltanto una testa di pony, dal manto grigiastro e dall'ispido crine bruno che, con le proprie iridi rosso sangue scrutava con indescrivibile aria omicida l'umanoide Il quale, per tutta risposta scomparve, ricomparendogli di fronte e puntandogli il bastone nel punto dove sarebbe dovuto trovarsi il collo dell'equino, anche se vi si trovava soltanto un intreccio di radici, che vorticavano cominciando a formare quattro arti.

Per qualche istante regnò nuovamente un profondo silenzio, mentre le due figure che si scrutavano con sguardo carico d'astio veniva illuminati e dai fuochi danzanti i quali sembravano quasi essere alimentati da ciò che stava accadendo.

« Non sei cambiato per niente durante questi diecimila anni...Signor Nero...» sibilò l'equino, sorridendo leggermente mentre l'essere si allontanava di qualche passo, storcendo la bocca in un ghigno a sua volta.

« Sai...io a differenza di voi creature mortali non ho il problema della vecchiaia e della morte...oh dimenticavo, tu non sei più mortale...» sibilò il Signor Nero, con un pizzico di sarcasmo nel tono di voce che fece storcere leggermente il naso al pony ormai si era quasi completamente rigenerato.

« Già...se la si può chiamare immortalità l'essere legati in eterno a questo pianeta...Tsk...quando questo mondo finirà allora anche io potrò finalmente trovare riposo...» sospirò lo stallone.

Con un movimento secco dei quattro arti, recise le radici che lo avevano formato, rivelando appieno il suo vero aspetto.

Si presentava come un pony dal crine scuro ed ispido e dagli occhi cremisi.

Il suo manto completamente grigio era quasi totalmente coperto da un lungo abito cerimoniale viola all'esterno e color terra bruciata all'interno.

Ad entrambi gli zoccoli portava delle protezioni nere che, negli arti inferiori si fondevano a due rinforzi bianchi fusi con dei pantaloni neri che terminavano dentro all'abito viola, che terminava a sua volta con le maniche un poco larghe mostrando il manto del pony.

Nero restato qualche istante immobile a scrutare il pony che, da quando aveva ri-acquisito le proprie sembianze aveva dato luogo ad un vero e proprio concerti di scriocchiolii prodotti dal suo collo e dalle sue giunture, cominciò ad essere irrequieto voltando il volto verso il cielo notturno dove si iniziarono ad intravedere le figure di due bat pony avvicinarsi al castello.

« A quanto pare abbiamo compagnia...vecchio mio...»

« Tsé ! Tengo a ricordarti che tu hai molti più anni di me Nero !! Inoltre...pensi seriamente che due infime creature come quelle possano darmi noia...? » sibilò acido il pony, che con calma glaciale si affiancò all'umano, sollevando il viso per guardarlo.

Quest'ultimo sospirò pacatamente, incrociando le braccia dinanzi a sè.

« Sei consapevole che non ti aiuterò a portare a termine i tuoi progetti, né tanto meno a difenderti ora, vero ? »

« Ne sono certo, proprio come so che non interferirai nemmeno.

A te piace solo osservare portare avanti i tuoi sciocchi interessi... comunque non mi serve il tuo aiuto, so già a chi rivolgermi...» ringhiò il pony sollevandosi sugli arti posteriori, per poi distendere lo zoccolo anteriore destro verso i due stalloni in rapido avvicinamento.

« Solo perché tu non li comprendi non significa siano sciocchi, ma è inutile parlare con un esseruncolo come te...dunque credo che andrò ad osservare lo sviluppo della situazione altrove...» disse il Signor Nero,stendendo la mano sinistra col palmo verso l'alto dinnanzi a sé su cui comparve un cilindro nero con un nastro rosso che, prontamente, l'essere posò sul proprio capo.

Passarono alcuni istanti di silenzio durante i quali gli unici suoni percettibili furono quelli di una serie di radici nere acuminate avevano cominciato a fuoriuscire dallo zoccolo destro dello stallone, il quale tenendo lo sguardo rivolto verso le due guardie di Luna, si rivolse un ultima volta all'umano essendosi accorto che era ancora presente".

« Sei ancora qui ?! Vattene ora...tanto sono certo ci rivedremo presto...sfortunatamente ! » disse acido l'equino mentre Nero, cominciando leggermente a sbiadire sprofondando nel terreno come se esso fosse soltanto uno specchio d'acqua.

Poco prima di sparire però, sogghignando leggermente, mosse il proprio bastone orizzontalmente, facendolo scontrare contro lo zoccolo posteriore destro del suo interlocutore, che nel medesimo istante aveva sparato una raffica di lunghe spine verso i due pony.

Grazie a questa distrazione, i due riuscirono a schivare l'attacco.

« Oh che peccato li hai mancati...beh..immagino succeda quando si è così maldestri...i miei ossequi... Master...» disse Nero, scomparendo nel pavimento della sala del trono subito dopo riempita di spine scagliate dal pony che, in preda ad una crisi di nervi, aveva scagliato un secondo attacco cercando di colpire quell'essere.

« Dannato Nero !! Uff...se solo non fosse immortale io...beh...poco male...meglio non perdere ulteriore tempo...inoltre...» disse Master, bloccandosi di colpo e spiccando un balzo verso l'alto, atterrando con entrambi gli zoccoli sul soffitto fissando la sua precedente postazione dove ora si trovavano i due bat pony, con conficcate due spade nel terreno che brandivano coi denti.

«...devo prima sistemare voi due dannati lacchè !! » gridò, dandosi una spinta contro il soffitto, che scricchiolò copiosamente, mentre Master venne proiettato a velocità impressionante verso i due stalloni che ebbero soltanto il tempo di alzare i musi cercando invano di estrarre le spade dal pavimento, per poi ritrovarsi i due zoccoli anteriore dello stallone dal manto grigio, piantati nel collo, schiacciandoli con violenza devastante contro il pavimento che venne crepato, formando una voragine sferica.

Un grosso polverone si sollevò tutto attorno ai tre, mentre l'intero palazzo venne scosso da una violenta scossa che causò il crollo di alcuni settori sotterranei.

Non appena la polvere si fu diradata, ed il silenzio fu tornato l'unico sovrano del palazzo in rovina.

I deboli raggi della luna che ora fornivano l'unica fonte di illuminazione dato che i fuochi di Nero si erano spenti dopo la sua uscita di scena, mostrarono la figura di Master allontanarsi nello stesso corridoio da cui era giunto l'essere dall'aspetto umanoide, lasciando ad ogni passo degli arti anteriori delle tracce rossastre che lentamente cominciavano a sbiadire dietro di lui.

« Molto bene...questa è fatta.

Ora, devo solo trovare dei servi degni sottoposti, che mi aiuteranno a riprendere ciò che mio...e terminare una volta per tutte la dinastia del Sole e della Luna...» ringhiò lo stallone il quale, immerso nel buio del corridoio, teneva il proprio sguardo rosso sangue  dritto dinnanzi a se, mentre nella stanza da poco lasciata, i due corpi delle guardie di Luna, ormai privi di vita giacevano al suolo, circondati dallo stormo di pipistrelli che, con una triste nenia a loro solo udibile, piangevano i loro consanguinei morti in modo tanto atroce.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Katonoffirecrow