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Autore: shinigami di fiori    28/09/2014    1 recensioni
Seguito di "My full moon"
La parola cambiamento è così difficile da comprendere?
No, la parola cambiamento ci spaventa.
L'odio fa parte degli umani, se non hai odio...Non sei umano...Non puoi eliminarlo.
Non ho mai detto di volerlo elimanre.
Ti ho tro-va-ta...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genei Ryodan, Gon Freecss, Hisoka, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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-Angolo autrice-
So bene di essere quasi arrivata alla fine di questa avventura.
Ringrazio davvero tanto tutti coloro che leggono e vi invito a lasciare una recensione per farmi capire cosa ne pensate della storia…Se vi sia piaciuta all’inizio ed ora che sta per volgere a termine. Con questo me ne vado e vi mando un abbraccio <3
Buona Lettura.
 
Arrivammo davanti alla villa, il respiro affannoso ancora pompante nei nostri petti.
-Incredibile…è talmente mimetizzata che non me ne ero accorto nemmeno- Disse Kurapika tra un respiro e l’altro.
-Si, lo stile è quello gotico, ma le punte sono abbastanza basse per impedire di essere visibile…- Disse Blue, osservando le punte antiche citate.
-Non sembra essere molto grande- Commentò il biondo, spolverandosi le vesti.
-Ti sbagli…Il resto è sotto il suolo…Padron Atlancis può sistemare il covo come vuole una volta trascinato qui- Sorrise la ragazza.
-Capisco…- Sussurrò il biondo.
“Più si parla di questo Padrone e più penso che sia un mostro pericoloso” Commentò nella sua tesa il Kuruta con un leggero tic all’occhio sinistro.
“Diavolo, si mette male…Come può una bestia simile essere il mio vero padre?” Commentai nella mia testa, riproducendo il tic all’occhio come Kurapika.
La donna si posizionò davanti al portone principale: Un grande portone in legno bianco con delle decorazioni di acciaio e piccole incisioni d’oro.
Il legno era in perfette condizioni e le maniglie sembravano fabbricare a mano a causa della loro originalità e raffinatezza: Erano rami d’acciaio lisci con delle foglie lavorate in oro attaccate con maestria…Fantastico.
La ragazza chiuse gli occhi, riflettendo un secondo.
“Devo assolutamente uccidere Butler-sama…Ora che ho ufficialmente tradito la famiglia, se lasciassi che lo scopra il Signorino il mio branco farebbe una brutta fine” Deglutì.
Posò le mani sul duro legno liscio e levigato, fece pressione con le dita, inarcandole.
Una spinta e la porta si spalancò, cigolando fastidiosamente.
-Andiamo- Deglutì, aggrottando le sopracciglia.
Io e Kurapika ci sistemammo dietro di lei, la tensione era alle stelle…Tra non molto ci sarebbe stato uno scontro all’ultimo sangue con un Esorcista Oscuro.
La donna fece avanzare uno dei suoi stivali dentro la reggia, poggiandolo delicatamente ed elegantemente a terra, senza fare il minimo rumore…E fu li che cominciò ad agitarsi.
Il suo corpo ebbe un sussulto…Cominciò a tremare.
-Blue…Blue che succede-? Le urlai, entrando a mia volta nella reggia.
Blue era una guardiana perfetta, la fidata della famiglia.
Era elogiata per una sua caratteristica principale…Il suo En.
La prima volta che arrivò alla villa, il suo En aveva un raggio d’azione pari a cinquecento metri…Un’abilità stupefacente.
Butler-sama si dedicò personalmente ad addestrare Blue, concentrandosi sul suo En e, dopo tutti gli anni che la ragazza passò in quel covo il raggio del suo En cambiò…
Arrivò ad un totale di 45 kilometri.
Questo la rendeva la guardiana per eccellenza…Ogni topolino fuori posto, era sempre nel suo enorme mirino.
Il sudore le scendeva dalle tempie, il respiro era affannato e rumoroso.
-Blue, Blue-Urlavo.
-Blue-san, che succede…Blue-san-? Urlava il ragazzo dai capelli dorati avvicinandosi a lei.
-B-Butler-sama è…Bulter-sama è…- Disse, chiudendo i denti, serrando la mascella.
Sorrise…Sorrise in maniera maniacale coprendosi il volto con una mano.
-è morto-! Disse, togliendo la mano dal suo viso, fissando l’ombra della villa davanti a sé con aria allettante.
-Morto? Come puoi dire che sia morto-? Chiese Kurapika, i suoi occhi rossi come sangue.
-Sento il suo cadavere all’interno del mio raggio d’azione En- Disse, ricomponendosi.
In realtà Blue era davvero felice, felicissima di quella morte.
-Cosa? Hai un En così sviluppato-? Chiesi, rendendomi conto della scarsità del mio.
-Si…Arrivo fino a 45 Kilometri…Il totale di quest’isola- Disse seria, scostandosi una ciocca di capelli scuri dal viso.
-QU-QUARANTACINQUE KILOMETRI-? Chiesi cadendo all’indietro e sbattendo il sedere a terra con violenza.
-Così ampio? E allora come mai non hai sentito la presenza del cadavere prima che arrivassimo alla villa? Non mi sembra di aver corso per più di quarantacinque kilometri- Disse Kurapika, sospettoso.
-è a causa della barriera di Zetsu che ricopre l’intera villa…Non avendo sentito la presenza di Bulter-sama per l’isola ho subito pensato che fosse al covo…E per quanto riguarda questo ho avuto ragione- Disse Blue, fissando la direzione oscura davanti a sé.
-Ha senso, infondo con uno Zetsu così potente anche se avevo la villa praticamente sotto agli occhi…Mi veniva difficile percepirla ogni volta che sbattevo la palpebra- Dissi, indicandomi l’occhio buono.
Arrivammo fino alla sala d’attesa, quella maledetta sala rossa e nera.
Sangue e oscurità.
-Ne è passato di tempo- Fischiai, intrecciandomi le mani dietro alla schiena.
La donna arrivò davanti al cadavere del Padroncino, disperato e ancora con la saliva fuori dalla bocca.
Il buco che aveva sulla testa era ormai secco e maleodorante.
-Chi può essere stato-? Chiese il Kuruta, inginocchiandosi e coprendosi il naso con l’avambraccio coperto dalle leggere vesti bianche.
Il suoi occhi si sgranarono quando videro una carta bucata, un asso di cuori con un buco al centro.
-SHELIA- Mi chiamò, con la carta sporca di sangue in mano.
Mi avvicinai verso di lui e annusai la carta, avvicinandomela al viso.
Quando ne riconobbi l’odore, un brivido si fece largo lungo la mia schiena.
-Shelia…hai i capelli rizzati…Qualcosa non va-? Mi chiese Blue, posandomi una mano sulla spalla.
-Tutto bene…Davvero- Dissi, stringendo il pezzo di cartoncino nella mia mano.
“La mia famiglia sarà pure mostruosa…Ma che razza di mostro sei tu?” Mi chiesi, assottigliando lo sguardo.
-Aspetta…- Disse Kurapika.
-Cosa-? Dissi girandomi.
-Perché Hisoka avrebbe dovuto combattere-? Mi chiese il ragazzo.
-May aveva detto che lo avrebbe tenuto d’occhio…E che non sarebbe stata la loro battaglia…Allora perché-? Domandai, a bassa voce.
-Adesso il capo è invulnerabile…giusto Blue-san-? Chiese Kurapika, sorridendo.
-Esatto- Sussurrò la donna.
“May…Ti sei unita alla battaglia?” Pensai, felice.
-Dobbiamo sbrigarci…Il tempo che sprechiamo qui il ragno lo può utilizzare per fuggire- Disse il Kuruta.
-Si, andiamo- Dissi, sorridendo e buttando a terra la carta.
Blue divenne il bellissimo lupo che era, dai riflessi blu su tutto il pelo.
Mi tramutai in un lupo bianco dal pelo soffice e voluminoso.
Kurapika salì sulla mia schiena e si tenne stretto al pelo.
-Bene…Si parte- Urlammo in coro uscendo dalla villa con un balzo, spalancando il portone principale.
-La nostra meta-? Chiese Blue, sapendo già la risposta.
-A prendere a calci in culo il Ragno e a riprendere Daiki- Urlai, spalancando le fauci.
“Gon, Killua…Lasciate fare a me”
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-Non sapevo che ti fossi unito a loro…- Una voce pulita, ma spaventosamente glaciale, proveniva da quelle labbra piegate in un’espressione immutabile.
-Bhè…Le persone cambiano. Come ben sai l’intrattenimento è l’unica cosa di cui ho bisogno- Rispose un’altra, divertita.
-Dovresti sapere che non posso utilizzare il Nen…Cosa otterresti combattendomi ora come ora-? Chiese, sorridendo.
-Di solito non mi perdo in chiacchiere, ma essendo il mio ex capo, credo che ti darò delle spiegazioni- Con una mano pettinò elegantemente i capelli fiammeggianti all’indietro.
-Non siamo qui per dare spiegazioni…Siamo qui solo per rimediare alle vostre azioni- Rispose una donna, fuoriuscendo dall’ombra.
-Dannazione…Capo-! Urlò Machi, stesa a terra e con alcune carte da gioco incastrate nella schiena…Il suo kimono rosa stava lentamente ospitando il suo sangue.
Hisoka non l’aveva colpita a morte…Solo quel che bastava ad immobilizzarla.
-Non vedo tutti i membri del ragno…- Disse il mago, osservando prima la ragazza stesa a terra e poi intorno a sé.
Kuroro era seduto su una pietra, il giaccone sbottonato come sempre, la solita aria indifferente e pacata.
-Cosa dovremmo fare? Aspettare l’arrivo degli altri-? Chiese Shizuku, perfettamente calma e con i capelli che le ricadevano sul viso a causa della scomoda posizione in cui era…Immobilizzata a terra da un lungo rettile dalla lingua biforcuta…Con il peso del suo corpo scagliato teneva la ragazza mentre con la punta della coda le aveva sottratto l’aspirapolvere.
Anche Phinks era con loro…Ma May era stata la più furba di tutti:
Il primo ad arrivare al covo fu Hisoka che, con la massima calma aveva ferito Machi, causando un trambusto tra i presenti.
Non appena la ragazza cadde a terra, Phinks si avvicinò al mago, caricando per quindici volte il suo pugno.
Ed è lì che entrò in scena May.
A causa dell’ira di Phinks, il rinoceronte bianco divenne più forte, crebbe a dismisura.
-Si alimentano…Con i vostri peccati- Sorrise May, scagliando l’animale contro il biondo muscoloso, bloccandolo a terra.
L’uomo non riusciva a liberarsi…Con il risultato di scaldarsi di più, aumentando la potenza della bestia sopra di lui.
-D-Dannazione- Sputò il biondo, perdendo del sangue dalle labbra e stringendo della terra tra le mani.
-Bloccare così tre membri della Brigata Fantasma…Siete davvero potenti- Rise il capo…Senza perdere la calma e chiudendo il libro con un sonoro movimento.
-tuttavia…- La sua bocca si aprì sollevando lo sguardo  verso i due avversari davanti a lui.
-Morirete ugualmente-
Alle sue spalle, delle stalattiti appuntite partirono, arrivando a sfiorare i fianchi nudi di May.
L’occhio di May divenne un puntino scuro e assunse un’aria selvaggia da mettere i brividi.
-Non è abbastanza…- Sussurrò Kuroro, riaprendo il libro che teneva in mano.
I capelli di May si sciolsero, la folta chioma girò su sé stessa e con entrambe le mani afferrò tutte le stalattiti di ghiaccio rispedendole indietro, verso il capo.
Il freddo ghiaccio puntava alla testa di Kuroro mentre quest’ultimo non se ne curava affatto.
-Muori- Sorrise May, aprendo la bocca e rivelando delle fauci appuntite, coperte di saliva e estremamente grandi per la sua bocca.
Non sembrava più May…Sembrava un mostro assetato di sangue.
Sembrò riprendersi un attimo, rendendosi conto di aver scagliato la morte contro al capo della brigata.
“Merda..Mi lascio trasportare troppo dalle mie emozioni…Io sono quella che deve impedire il male, non la sua portatrice” Pensò, tenendosi la fronte con la mano, stringendo i denti.
Qualcosa spezzò tutti i proiettili di ghiaccio , riducendoli in piccola brina luccicante.
-Non scherziamo, maledetti- Disse una figura dai neri capelli lisci.
L’uomo  inginocchiato e con la spada sguainata davanti a sé giaceva con la folta chioma che gli ricadeva sulla schiena.
-Non sottovalutateci- Disse, alquanto adirato, il samurai.
-Non è ancora abbastanza…- Fece notare il capo, voltando una pagina del vecchio libro.
Da dietro il suo corpo si mossero dei cespugli.
May si voltò di scatto, utilizzando i suoi occhi come radar, scrutando ogni particolare.
Una possente figura spuntò dai cespugli, facendone cadere le foglie.
Franklin era proprio dietro al capo, aprì le braccia posizionandole ai lati del, a confronto, piccolo corpo di Kuroro.
I suoi occhi sottili si socchiusero, le sue dita si aprirono, rimanendo attaccate alla mano grazie a delle sottili catene.
Con un movimento rapido sollevò le possenti braccia, cominciò a sparare proiettili dai buchi provati dalla caduta delle dita…Un rumore assordante cinse l’intera boscaglia.
May saltò su ramo mentre il prestigiatore rimase fermo, portandosi la mano vicino alle labbra, scrutando la sua prossima preda.
In mezzo a tutto quel trambusto di proiettili il capo riuscì a dire solo una frase.
-Non è ancora abbastanza- Sussurrò, voltando un’atra pagina.
Dal lato del capo sbucò una forte luce accecante, del medesimo colore dell’oro.
May riuscì solo a intravederla e, quando si ritrovò un ragazzo ricoperto da una spaventosa aura gialla, impallidì.
“Veloce” Pensò la donna, venendo colpita da un pugno nello stomaco subito dopo.
Il ragazzo aveva i capelli rizzati, tirati verso l’alto e che danzavano con la stessa aura gialla di cui il corpo era avvolto…Gli occhi aggrottati e del colore dello stagno.
La donna era precipitata dall’albero, atterrando a quattro zampe, strofinando le unghie nel soffice terriccio e facendo strisciare il bastone che era legato dietro la schiena contro il suolo.
Appena sollevò lo sguardo, intravide il labbiale del capo mentre, tranquillamente, voltava un’altra pagina.
-Non è ancora abbastanza- Sussurrò, sorridendo pacatamente.
Dal lato opposto da cui era uscito Shalnax, un’ombra scura corse velocemente contro al mago.
Gli occhi di Hisoka lo inquadrarono, ma non riuscì a seguire tutti i suoi movimenti.
Il rumore dei proiettili che ancora venivano scagliati da Franklin assordarono gli animali di May, ma senza darlo a vedere.
L’ombra scura tirò fuori una mano dalla tasca della lunga tunica nera.
I corti capelli corvini spettinati sembravano pungiglioni…La mano artigliata di quell’ombra velocissima arrivò a pochi centimetri dalla faccia del prestigiatore.
Occhi sottili, bocca coperta dal tessuto della tunica, graffiò gli abiti di Hisoka che, con un balzò, si allontanò ghignando.
Feitan si diede una spinta con il piede, sollevando tutta la terra sotto di sé e si abbandonò in un salto lasciando passare sotto di sé Shalnax a tutta velocità…Diretto verso il numero quattro traditore.
Il suo potere era attivato sul massimo sfruttamento della sua forza…L’ago era conficcato nella parte posteriore del collo.
L’assassino oscuro si fiondò sulla donna subito dopo, puntando la mano contro di lei.
La donna prese il bastone con la mano destra, intercettando le unghie letali del ragazzo.
Kuroro non alzò mai lo sguardo…
Mentre May era impegnata a fare pressione contro al proprio bastone per non cedere alla forza di Feitan, il samurai sguainò la spada al fianco scoperto della donna, infastidendola con il rumore metallico della Katana.
Le iridi minuscole di May reagirono subito…Alzò la gamba ricoperta dal jeans nero e scontrò il piede contro la lama della spada d’acciaio del samurai, spingendola brutalmente  verso il suolo e bloccandola, mentre con il bastone insisteva contro l’attacco di Feitan.
“Levatevi dai piedi” Gli occhi di May tremarono, rimanendo minuscoli.
Il cinghiale bianco alzò le piccole orecchie, girandosi verso la ragazza.
L’animale dal folto pelo bianco assottigliò gli occhi, emettendo uno stridulo lamento e correndo verso i due uomini che trattenevano May.
Con un colpo di una delle sue quattro zanne allontanò il samurai dalla ragazza mentre l’assassino fece un balzò indietro atterrando con un ginocchio a terra.
Feitan osservò l’animale dalla peluria bianca mettersi davanti alla donna e abbassando il capo per intimarlo di andarsene.
Hisoka, dopo aver evitato tutti i proiettili di Franklin, raggiunse il capo e fece apparire nella sua mano un joker mentre, dentro ai suoi occhi, qualcosa stava lasciando spazio alla follia…La follia che sentiva crescere ogni volta che sapeva di aver in pugno una vita.
Lanciò la carta affilata che venne però intercettata dal grande braccio di Francklin, facendogli smettere di sparare.
In quel momento il mago sparì grazie alla sua iper gomma fissata sugli alberi.
Gli occhi di Franklin non si spostarono subito verso l’alto, il che diede un maggior vantaggio al mago.
Hioka finì sul ramo di un albero, piantando i suoi tacchi nel legno.
“Accidenti…è davvero inavvicinabile” Pensò l’illusionista, spolverandosi i pantaloni con aria divertita.
May fece una carezza all’enorme cinghiale e poi fissò Feitan con aria di sfida.
-Che c’è? Sei un po’ teso perché non riuscirai a proteggere il tuo capo-? Chiese, sorridendo e mostrando i canini appuntiti e le ciocche arancio sparse sul viso.
Feitan spalancò i suoi occhi.
Far infuriare Feitan voleva dire correre il più lontano possibile per salvarsi.
Il cinghiale, con una velocità che stupì il ragazzo, lo raggiunse colpendolo con una delle sue zanne e ferendogli il fianco destro da cui spruzzò una grande quantità di sangue e squarciandogli il vestito nero.
L’animale si sentì minacciato.
Il rinoceronte si sollevò da Phinks, sentendosi avvolgere da uno strano e potente potere.
Feitan indietreggiò sfregando i piedi contro al terriccio e tenendosi il fianco.
Era infuriato e i capelli coprivano il suo sguardo tagliente.
-Dannata- Sussurrò, sputando il sangue che stava stagnando in bocca.
Machi aprì gli occhi spaventata, seguita da Shizuko.
-Merda, scappate tutti- Urlò Phinks, sbracciando da sotto il corpo dell’animale.
Gli occhi di Feitan si spalancarono, i suoi occhi divennero due mezze lune.
Franklin prese Kuroro, Machi e Shizuko dopo che il serpente si sentì minacciato dall’aura di Feitan.
Shalnax fissò con i suoi occhi stagnanti Feitan e l’aura rossastra che lo circondava.
Il ragazzo avvolto dall’aura gialla scattò davanti a Franklin, coprendogli le spalle mentre quest’ultimo cercava di proteggere con il suo corpo il capo e le ragazze.
Il cinghiale era a poca distanza da Feitan, il quale aveva cominciato a ridere…Prima leggermente per poi scoppiare in una risata maniacale e folle.
May annuì, guardando il cinghiale con uno sguardo dolce e comprensivo.
Il calore cominciò a farsi largo, un potere così bollente e così letale si fece largo tra quella boscaglia.
SOLE…Caldo, letale.
Feitan adesso rideva, coperto da un’armatura rossa che lo proteggeva…Adesso il calore stava bruciando tutta la vegetazione, tutto il verde, le urla degli animali che bruciavano vivi.
Il resto del ragno riuscì a cavarsela.
Feitan danzava circondato dalle fiamme, con le braccia allargate.
Il cinghiale dal pelo bianco cominciò a piangere, ad urlare, mentre con il suo corpo stava proteggendo la donna.
Il sangue uscì dalla peluria del mammifero…Il dolore doveva essere atroce.
Il calore bruciò tutto il suo pelo, la sua pelle, i suoi muscoli.
Le urla continuarono fino a quando, con un ultimo urlo straziato, l’animale cadde a terra.
Shalnax aveva preso Phinks quando il rinoceronte era fuggito a causa del calore e con lui si era diretto da Franklin.
Il silenzio tuonò nella foresta, mentre Feitan si calmava e respirava in modo affannoso.
La donna era a terra e non sembrava ferita gravemente grazie alla protezione dell’animale che giaceva morto al suolo.
Non era più una foresta…Adesso sembrava un deserto arido e privo di vita.
Feitan sorrise, volgendo lo sguardo alla ragazza a terra.
Lo sguardo di May era socchiuso…
“Bhè…Non riuiscirò a batterlo senza trasgredire alle regole…Che peccato”
Pensò la donna…Sorridendo leggermente.
-Se tutto questo non ti è bastato…Posso finirti proprio ora con queste mani- Sorrise il moro, scoppiando in un’altra risata.
Hisoka fissò il panorama con una mano contro alla fronte.
Si era allontanato parecchio, lasciando la donna a lottare da sola.
-Oh, cielo…Sarà sopravvissuta-? Rise, guardando il fumo degli incendi ormai spenti.
 
 
 
  
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