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Autore: suzaku    07/10/2008    1 recensioni
I ciliegi del più grande parco della città erano in fiore.. Un' atmosfera apocalittica, una notte calma, troppo calma. Le avventure di un evocatore e un angelo decaduto alla conquista di un nuovo mondo!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hi, eccomi qua

Hi, eccomi qua! Su su, ce la posso fare! Mi sto mettendo lentamente a battere le storie scritte tempo fa su un quaderno! Problema: Dopo questo capitolo credo che dovrò aspettare che dea Ragione si rimetta a farsi venire l’ispirazione perché non so come esprimere bene I new chappy! SoB :’( non è valido!

Comunquolo questo nuovo capitolo mi è venuto in mente ed ispirato dalla song Love And Luxury dei Korn..eeeggià e perciò ho deciso di metterlo anche come titolo!!! :D Parla soprattutto di Paradiso e Inferno mettendo in risalto cosa provano i vari personaggi secondari ed antagonisti!! C’è una scena Hot tra l’Egemone e la sua sottoposta perciò siete avvertiti :B

Bene credo che con questo sia tutto spero che commentiate!!!

Baciotti Suzaku J

 

 

Darkness s Angels:

 

 

 

Capitolo 12:

 

Love And Luxury

 

 

 

 

Due figure osservavano la situazione venutasi a creare in quella casa, sembrava un vero e proprio “Grande Fratello”, guardavano e commentavano con calma mentre giocavano a scacchi.

 

- Posso cambiare mossa!?!-

 

- No Sommo Terach!-

 

- Oh ma quanto sei noioso Nacor!-

 

- Queste sono le regole!-

 

- Mmh, vediamo un po’ che posso fare! Mmh!-

 

- Signore, la situazione lì in basso non la preoccupa!?!-

 

- No, ormai mi sono abituati a portare lunghi drappi di stoffa per coprirmi, e poi Nacor, che domande mi fai alla tua età!!!? Mi devo preoccupare per te!!!-

 

- Sommo Terach, che ha capito!!! Intendevo la situazione all’interno di quella villa!- gli disse il vecchio con voce esasperata mentre una di quelle super gocce gli si disegnava sul capo.

 

- Ah! Meno male, mi stavo turbando e poi alla tua età domande simili!-

 

- Signore le ricordo che lei molto più vecchio di me!-

 

- Ooh quelli sono solo dettagli su su!!! Importa più l’apparenza! Comunque questa piccola circostanza si concluderà tra breve e nel migliore dei modi, o almeno spero, li aiuterà a crescere del resto sono ancora bambini che muovono i primi passi sul mondo!- disse con aria compiaciuta mentre giocherellava incurante con una ciocca di capelli.

 

- Come almeno spera?- chiese senza parole il vecchio.

 

- Beh certo! Mica so sempre tutto io, su Nacor ho fatto la mia mossa già da un po’, non fare finta di parlare per prendere tempo!-

L’uomo era esasperato, si era dato una sonora manata sulla fronte mentre scuoteva il capo in segno di sconfitta.

 

- Ma dove andremo a finire, Santo Cielo!-

 

 

 

 

In un posto molto lontano dal cielo e della terra, o per meglio dire nel loro esatti opposti, due figure si stagliavano in due palazzi differenti sia per costruzione che per locazione.

Una camminava nervosa avanti indietro maledicendo il cielo e rovinando qualsiasi cosa gli capitasse per le mani, che fosse soldati o oggetti; l’altro, come il Sommo Terach osservava ciò che accadeva dal suo trono drappeggiato di seta bordeaux.

 

- Egemone, calmi! Vedrete che andrà tutto per il meglio, non preoccupatevi inutilmente!-

 

- Spero per te che sia come dici, sennò farai la fine di tutti quelli che sono passati oggi tra le mie mani!- rispose l’uomo continuando a girare per la stanza, irritato.

 

- Si Signore, sono sicura che tutto andrà bene, se non sbaglio avete mandate uno dei vostri, il migliore se posso dirvelo, Beltis non fallirà di certo la sua missione!-

 

- Su quello sono sicuro Fedra!-

 

Un sorriso sensuale si era aperto sulla bocca carnosa e rossa della donna, lasciandone intravedere il biancore dei denti dai quali spuntavano due canini aguzzi. Quella figlia dannata di Eva avanzava con passo suadente, era talmente leggera che non pareva toccasse il pavimento, le lunghe gambe sbucavano come a volersi liberare da quel lungo mantello cremisi, le sua bellissime gambe bianche che risaltavano maggiormente in quella veste sanguigna.

Il suo volto era nascosto dal cappuccio ma si intuiva che fosse bello come il resto del corpo, era l’incarnazione della bellezza immortale e dannata, tutto in lei era di un’ammaliante inaudito, pareva fosse stata creata solo per portare gli uomini all’esasperazione e alla distruzione, una creatura così voluttuosa, non poteva che essere nata dalla bramosia della perfezione maligna.

Continuava a muoversi in quella danza incantatrice lasciando sedotto anche il suo superiore che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, la osservava avvicinarsi incantato da quei movimenti ipnotici lasciandosi cullare dalla voce calda della donna e dal tocco esperto delle sue mani.

 

- Sta calmo, riavrai il tuo tanto agognato giocattolo, lo distruggerai col tuo desiderio, gli farai capire qual è il vero inferno, e sarà tutto e solo per te, un uccellino in gabbia..ma ora…-

 

Non terminò la frase, si era avvinghiata al corpo dell’altro mentre la sua bocca andava a cercare il contatto con quella dell’uomo che sarebbe diventato per l’ennesima volta il suo amante.

I suoi seni abbondanti mostrati da un’audace scollatura erano a stretto contatto con il petto dell’uomo che si faceva fare disorientato da quell’attacco improvviso, “l’imboscata” più bella che gli fosse capitata.si lasciava lambire le labbra con quelle della donna che per poco riusciva a togliergli dalla mente tutte quelle preoccupazioni, si lasciava andare alla passione, si lasciava guidare, era schiavo della lussuria, la lussuria per quella donna che lo baciava in quel modo misterioso, cauto, quasi con amore, quell’amore personale ed intimo da sempre vissuto come se fosse la prima volta.

Sentiva la sua lingua sfiorare le sue labbra, una richiesta di permesso che fu ben accettata, le loro lingue che si univano, andavano a disegnare una danza mortale come l’inizio di una lotta che non aveva né vinti né vincitori, si allacciavano per poi lasciarsi andare e rincontrarsi a metà strada battendo un ritmo adeguato per entrambi.

Il Signore cominciava a perdersi  in quel contatto, lasciandosi prendere e lasciare, lasciando che i loro ruoli si capovolgessero: ora lei ora la Signora e lui il suo Schiavo, avrebbe ceduto tutto ciò di cui era in possesso per stare sempre bene come in quel momento. Ma gli istinti cominciavano a farsi avanti impavidi pretendendo più di un semplice bacio, le sue braccia l’aveva stretta a sé con più forza e l’avevano sollevata da terra per poi riporla delicatamente sul letto come se potesse infrangersi da un momento all’altro.

Le mani chiedevano di poter toccare la carne e sagacemente le avevano snodato la veste che si era aperta mostrando un corpo perfetto ed una cascata di capelli rossi, folti e lisci che andavano a spargersi sul materasso come a volerle incoronare il capo, i suoi occhi verde-giallo da gatto sembravano giada e onice fusi insieme. Nessuno poteva resistere al viso di quella dea pervaso dal piacere, la bocca dell’uomo scendeva esperta sul suo collo saggiando il suo sapore, il suo tanto agognato sapore, era come una droga, poteva farne a meno era schiavo del suo piacere fisico, sentiva la donna aggrappata a lui gemere di un piacere innato che solo lui poteva infonderle, si stavano perdendo nell’oblio di quella sensazione umida e calda sulla carne…

 

- Semangelof, mordimi, bevi!- gli aveva sussurrato la donna con la voce rotta dal piacere, una richiesta che fu ben accolta, erano rare le volte in cui la sua “Padrona” gli concedeva uno di quei doni che lei considerava sacri, il suo sangue, il suo sangue scarlatto e immortale, quello stesso sangue che lo rinvigoriva sempre più col passare degli anni, quel sangue che gli dava un senso di onnipotenza, che si impossessava delle sue membra e che lo rendevano succube della donna.

I suoi denti affondavano nel collo della giovane suggellando un bacio immortale capace di sconvolgere i sensi di entrambi e provocarne l’eccitazione che non chiedeva altro che essere soddisfatta.

L’uomo si era disfatto velocemente delle vesti che portava senza mai staccarsi dalla gola della donna che ormai era pronta ad accoglierlo nel suo corpo.

Le mani scivolavano pratiche sulla pelle dell’amante andando a saggiare sempre più ingorde la superficie che al tatto risultava sempre più liscia e vellutata. Sembravano drogate da quel contatto non riuscivano a staccarsi da quel bene effimero di pura passione.

I loro corpi erano sempre più insaziabili quel misero contatto non bastava più, fu così che la donna si avvinghiò con le gambe al bacino dell’uomo facendosi penetrare nel modo più lento e dolce che avessero mai sperimentato, si muovevano in sincronia traendo piacere da quelle spinte prima deboli e poi sempre più ritmate, erano come ipnotizzati, non più le labbra concentrate sulla gola ma bensì i suoi occhi fissi sul volto provato dal piacere della donna che stava possedendo.

Le pupille erano dilatate, i muscoli si contraevano ad ogni spinta, la pressione era alle stelle, il battito cardiaco che galoppava all’impazzata; lei si inarcava meccanicamente ad ogni colpo in modo troppo sensuale, le sue labbra rosse erano inarcate in un sorriso di puro godimento, Semangelof entrava e usciva quasi alienato da quell’espressione di estasi fino a quando un brivido lo aveva percorso da testa a piedi e in tutto il suo tremore si era lasciato andare all’interno del suo corpo, abbandonando il corpo rigido su quello della donna che non aveva perso tempo ad accoglierlo fra le sue braccia stringendolo forte.

Non le importava raggiungere il suo piacere, l’aveva già fatto prima quando il suo sangue fluiva leggero e denso nella bocca del suo amante, per lei quella era una tipica sensazione di piacere pari ad un orgasmo.

I loro respiri tornavano lentamente a prendere il controllo dei rispettivi corpi, lasciando però che quella sensazione di pace li accogliesse come non aveva mai fatto.

 

- Se vuoi posso restare!-

 

- Se vuoi…! Ma sappi che non otterrai amore da me!-

 

- …Non cerco l’amore, non è nel mio genere, cerco solo compagnia!-

 

-…Fedra!?!?-

 

-Si!?!?-

 

- Sei l’unica capace di farmi perdere come fai tu! Però, lo rivoglio, solo per me, mi spetta di diritto da molto tempo. Mi aspettava sempre qui, ma ora…-

 

- Ora posso aspettarvi io se volete, so che preferirete la sua compagnia e di questo in parte me ne dispaccio, però in questo poco tempo potremmo farci compagnia a vicenda!?!-

 

- Non è lo stesso…ma accetto la proposta!-

Lo disse con enfasi, mentre due sorrisi sensuali e complici comparivano sui loro volti per andare a spegnersi in un bacio altrettanto suadente.

 

 

 

 

In un’altra regione degli inferi, non poco distante, si ergeva il palazzo più imponente e più importante di tutti gli altri. Il Signore Delle Tenebre osservava attraverso il suo specchio ciò che accadeva intorno, alcune volte commentando, altre sorridendo, ingentilendogli il volto come quello di un genitore vedendo i progressi della propria progenie.

 

- Mio caro Principe, hai fatto la tua scelta…stai riprendendo la tua vita. Vai mio angelo dalle ali bianche e nere, riscattati, domina il nuovo ambiente, ribellati e ama, vai e apri nuovamente le tue ali!- disse Lucifero osservando i mutamenti del “suo” principe con il sorriso stampato sulle labbra.

 

   
 
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