Hi, eccomi qua! Su su, ce la posso fare! Mi sto mettendo lentamente a battere le storie scritte tempo fa su un quaderno! Problema: Dopo questo capitolo credo che dovrò aspettare che dea Ragione si rimetta a farsi venire l’ispirazione perché non so come esprimere bene I new chappy! SoB :’( non è valido!
Comunquolo questo nuovo capitolo mi è venuto in mente ed ispirato dalla song Love And Luxury dei Korn..eeeggià e perciò ho deciso di metterlo anche come titolo!!! :D Parla soprattutto di Paradiso e Inferno mettendo in risalto cosa provano i vari personaggi secondari ed antagonisti!! C’è una scena Hot tra l’Egemone e la sua sottoposta perciò siete avvertiti :B
Bene credo che con questo sia tutto spero che commentiate!!!
Baciotti Suzaku J
Darkness s Angels:
Capitolo 12:
Love And Luxury
Due figure
osservavano la situazione venutasi a creare in quella casa, sembrava un vero e
proprio “Grande Fratello”, guardavano e commentavano con calma mentre giocavano
a scacchi.
- Posso cambiare
mossa!?!-
- No Sommo Terach!-
- Oh ma quanto sei
noioso Nacor!-
- Queste sono le
regole!-
- Mmh, vediamo un
po’ che posso fare! Mmh!-
- Signore, la
situazione lì in basso non la preoccupa!?!-
- No, ormai mi sono
abituati a portare lunghi drappi di stoffa per coprirmi, e poi Nacor, che
domande mi fai alla tua età!!!? Mi devo preoccupare per te!!!-
- Sommo Terach, che
ha capito!!! Intendevo la situazione all’interno di quella villa!- gli disse il
vecchio con voce esasperata mentre una di quelle super gocce gli si disegnava
sul capo.
- Ah! Meno male, mi
stavo turbando e poi alla tua età domande simili!-
- Signore le
ricordo che lei molto più vecchio di me!-
- Ooh quelli sono
solo dettagli su su!!! Importa più l’apparenza! Comunque questa piccola
circostanza si concluderà tra breve e nel migliore dei modi, o almeno spero, li
aiuterà a crescere del resto sono ancora bambini che muovono i primi passi sul
mondo!- disse con aria compiaciuta mentre giocherellava incurante con una
ciocca di capelli.
- Come almeno spera?-
chiese senza parole il vecchio.
- Beh certo! Mica
so sempre tutto io, su Nacor ho fatto la mia mossa già da un po’, non fare
finta di parlare per prendere tempo!-
L’uomo era
esasperato, si era dato una sonora manata sulla fronte mentre scuoteva il capo
in segno di sconfitta.
- Ma dove andremo a
finire, Santo Cielo!-
In un posto molto
lontano dal cielo e della terra, o per meglio dire nel loro esatti opposti, due
figure si stagliavano in due palazzi differenti sia per costruzione che per
locazione.
Una camminava
nervosa avanti indietro maledicendo il cielo e rovinando qualsiasi cosa gli
capitasse per le mani, che fosse soldati o oggetti; l’altro, come il Sommo
Terach osservava ciò che accadeva dal suo trono drappeggiato di seta bordeaux.
- Egemone, calmi!
Vedrete che andrà tutto per il meglio, non preoccupatevi inutilmente!-
- Spero per te che
sia come dici, sennò farai la fine di tutti quelli che sono passati oggi tra le
mie mani!- rispose l’uomo continuando a girare per la stanza, irritato.
- Si Signore, sono
sicura che tutto andrà bene, se non sbaglio avete mandate uno dei vostri, il
migliore se posso dirvelo, Beltis non fallirà di certo la sua missione!-
- Su quello sono
sicuro Fedra!-
Un sorriso sensuale
si era aperto sulla bocca carnosa e rossa della donna, lasciandone intravedere
il biancore dei denti dai quali spuntavano due canini aguzzi. Quella figlia
dannata di Eva avanzava con passo suadente, era talmente leggera che non pareva
toccasse il pavimento, le lunghe gambe sbucavano come a volersi liberare da
quel lungo mantello cremisi, le sua bellissime gambe bianche che risaltavano
maggiormente in quella veste sanguigna.
Il suo volto era
nascosto dal cappuccio ma si intuiva che fosse bello come il resto del corpo,
era l’incarnazione della bellezza immortale e dannata, tutto in lei era di
un’ammaliante inaudito, pareva fosse stata creata solo per portare gli uomini
all’esasperazione e alla distruzione, una creatura così voluttuosa, non poteva
che essere nata dalla bramosia della perfezione maligna.
Continuava a
muoversi in quella danza incantatrice lasciando sedotto anche il suo superiore
che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, la osservava avvicinarsi
incantato da quei movimenti ipnotici lasciandosi cullare dalla voce calda della
donna e dal tocco esperto delle sue mani.
- Sta calmo,
riavrai il tuo tanto agognato giocattolo, lo distruggerai col tuo desiderio,
gli farai capire qual è il vero inferno, e sarà tutto e solo per te, un
uccellino in gabbia..ma ora…-
Non terminò la
frase, si era avvinghiata al corpo dell’altro mentre la sua bocca andava a
cercare il contatto con quella dell’uomo che sarebbe diventato per l’ennesima
volta il suo amante.
I suoi seni
abbondanti mostrati da un’audace scollatura erano a stretto contatto con il petto
dell’uomo che si faceva fare disorientato da quell’attacco improvviso,
“l’imboscata” più bella che gli fosse capitata.si lasciava lambire le labbra
con quelle della donna che per poco riusciva a togliergli dalla mente tutte
quelle preoccupazioni, si lasciava andare alla passione, si lasciava guidare,
era schiavo della lussuria, la lussuria per quella donna che lo baciava in quel
modo misterioso, cauto, quasi con amore, quell’amore personale ed intimo da
sempre vissuto come se fosse la prima volta.
Sentiva la sua
lingua sfiorare le sue labbra, una richiesta di permesso che fu ben accettata,
le loro lingue che si univano, andavano a disegnare una danza mortale come
l’inizio di una lotta che non aveva né vinti né vincitori, si allacciavano per
poi lasciarsi andare e rincontrarsi a metà strada battendo un ritmo adeguato
per entrambi.
Il Signore
cominciava a perdersi in quel contatto,
lasciandosi prendere e lasciare, lasciando che i loro ruoli si capovolgessero:
ora lei ora la Signora e lui il suo Schiavo, avrebbe ceduto tutto ciò di cui
era in possesso per stare sempre bene come in quel momento. Ma gli istinti
cominciavano a farsi avanti impavidi pretendendo più di un semplice bacio, le
sue braccia l’aveva stretta a sé con più forza e l’avevano sollevata da terra
per poi riporla delicatamente sul letto come se potesse infrangersi da un
momento all’altro.
Le mani chiedevano
di poter toccare la carne e sagacemente le avevano snodato la veste che si era
aperta mostrando un corpo perfetto ed una cascata di capelli rossi, folti e
lisci che andavano a spargersi sul materasso come a volerle incoronare il capo,
i suoi occhi verde-giallo da gatto sembravano giada e onice fusi insieme.
Nessuno poteva resistere al viso di quella dea pervaso dal piacere, la bocca
dell’uomo scendeva esperta sul suo collo saggiando il suo sapore, il suo tanto
agognato sapore, era come una droga, poteva farne a meno era schiavo del suo
piacere fisico, sentiva la donna aggrappata a lui gemere di un piacere innato
che solo lui poteva infonderle, si stavano perdendo nell’oblio di quella
sensazione umida e calda sulla carne…
- Semangelof,
mordimi, bevi!- gli aveva sussurrato la donna con la voce rotta dal piacere,
una richiesta che fu ben accolta, erano rare le volte in cui la sua “Padrona”
gli concedeva uno di quei doni che lei considerava sacri, il suo sangue, il suo
sangue scarlatto e immortale, quello stesso sangue che lo rinvigoriva sempre
più col passare degli anni, quel sangue che gli dava un senso di onnipotenza,
che si impossessava delle sue membra e che lo rendevano succube della donna.
I suoi denti
affondavano nel collo della giovane suggellando un bacio immortale capace di
sconvolgere i sensi di entrambi e provocarne l’eccitazione che non chiedeva
altro che essere soddisfatta.
L’uomo si era
disfatto velocemente delle vesti che portava senza mai staccarsi dalla gola
della donna che ormai era pronta ad accoglierlo nel suo corpo.
Le mani scivolavano
pratiche sulla pelle dell’amante andando a saggiare sempre più ingorde la
superficie che al tatto risultava sempre più liscia e vellutata. Sembravano
drogate da quel contatto non riuscivano a staccarsi da quel bene effimero di
pura passione.
I loro corpi erano
sempre più insaziabili quel misero contatto non bastava più, fu così che la
donna si avvinghiò con le gambe al bacino dell’uomo facendosi penetrare nel
modo più lento e dolce che avessero mai sperimentato, si muovevano in sincronia
traendo piacere da quelle spinte prima deboli e poi sempre più ritmate, erano
come ipnotizzati, non più le labbra concentrate sulla gola ma bensì i suoi
occhi fissi sul volto provato dal piacere della donna che stava possedendo.
Le pupille erano
dilatate, i muscoli si contraevano ad ogni spinta, la pressione era alle
stelle, il battito cardiaco che galoppava all’impazzata; lei si inarcava
meccanicamente ad ogni colpo in modo troppo sensuale, le sue labbra rosse erano
inarcate in un sorriso di puro godimento, Semangelof entrava e usciva quasi
alienato da quell’espressione di estasi fino a quando un brivido lo aveva
percorso da testa a piedi e in tutto il suo tremore si era lasciato andare
all’interno del suo corpo, abbandonando il corpo rigido su quello della donna
che non aveva perso tempo ad accoglierlo fra le sue braccia stringendolo forte.
Non le importava raggiungere
il suo piacere, l’aveva già fatto prima quando il suo sangue fluiva leggero e
denso nella bocca del suo amante, per lei quella era una tipica sensazione di
piacere pari ad un orgasmo.
I loro respiri
tornavano lentamente a prendere il controllo dei rispettivi corpi, lasciando
però che quella sensazione di pace li accogliesse come non aveva mai fatto.
- Se vuoi posso
restare!-
- Se vuoi…! Ma
sappi che non otterrai amore da me!-
- …Non cerco
l’amore, non è nel mio genere, cerco solo compagnia!-
-…Fedra!?!?-
-Si!?!?-
- Sei l’unica
capace di farmi perdere come fai tu! Però, lo rivoglio, solo per me, mi spetta
di diritto da molto tempo. Mi aspettava sempre qui, ma ora…-
- Ora posso
aspettarvi io se volete, so che preferirete la sua compagnia e di questo in
parte me ne dispaccio, però in questo poco tempo potremmo farci compagnia a
vicenda!?!-
- Non è lo
stesso…ma accetto la proposta!-
Lo disse con
enfasi, mentre due sorrisi sensuali e complici comparivano sui loro volti per
andare a spegnersi in un bacio altrettanto suadente.
In un’altra regione
degli inferi, non poco distante, si ergeva il palazzo più imponente e più
importante di tutti gli altri. Il Signore Delle Tenebre osservava attraverso il
suo specchio ciò che accadeva intorno, alcune volte commentando, altre
sorridendo, ingentilendogli il volto come quello di un genitore vedendo i
progressi della propria progenie.
- Mio caro
Principe, hai fatto la tua scelta…stai riprendendo la tua vita. Vai mio angelo
dalle ali bianche e nere, riscattati, domina il nuovo ambiente, ribellati e
ama, vai e apri nuovamente le tue ali!- disse Lucifero osservando i mutamenti
del “suo” principe con il sorriso stampato sulle labbra.