· Angoletto autrice: ciao a tutti, allora in questo capitolo nella prima parte sarà Rebecca a raccontare, nella seconda Zalgo, buona lettura!
· POV Rebecca
Camminavo su e giù per il salotto torcendomi le mani, non era possibile,
non poteva essere vero, anche se erano passati tanti anni io non riuscivo ancora a crederci,
ma almeno finalmente tutto era pronto.
Corsi in giardino, tutti erano disposti in cerchio ma … mancava una persona : “Dov’è Jeff?” chiesi decisa,
tutti mi fissarono tristemente, rientrai in casa piena di rabbia, corsi su per le scale e diedi un calcio alla porta della camera mia e di Jeff
: “PORCA P*****A JEFF! SONO I NOSTRI FIGLI! COME FAI A STARTENE SEDUTO SENZA FARE NIENTE??”
urlai mentre lacrime calde scendevano dal mi viso.
Lui si alzò e cominciò a guardarmi senza dire una parola, la mia rabbia crebbe : “INSOMMA!! ALMENO PARLA!
PERCHE’ DEVI SEMPRE COMPORTARTI COSI’?! … DI’ QUALCOSA CAZZO!” gridai in preda al dolore,
lui veloce come un fulmine mi abbracciò stretta.
: “Credi veramente che non soffra anch’io? So che non lo mostro sempre ma …
io amo i miei figli, amo la mia famiglia e amo te …
e ucciderò quel bastardo che ha osato portarmeli via!” disse deciso.
Io lo guardai tristemente e lo abbracciai di nuovo : “Ti amo” dissi : “Ti amo anch’io” rispose lui,
ci staccammo e uscimmo dalla camera dirigendoci verso il giardino,
una volta fuori ci unimmo al gruppo e all’ unni solo pronunciammo
si aprì, uno ad uno entrammo, ma quello che ci aspettava non era nemmeno immaginabile …
· POV Zalgo:
Erano passati tanti anni da quando avevo avuto finalmente la mia famiglia, quello era stato il mio piano fin da subito …
avere una famiglia, ma non mi ritenevo ancora soddisfatto, mi ci voleva una moglie e sapevo benissimo
chi sarebbe stata perfetta per quel ruolo hihihi …
: “Padre! Finalmente riesco a trasformarmi!!” esclamò Alessandro, aveva ventotto anni,
ma si comportava come uno di quindici, sorrisi (cosa strana per me) e mi avvicinai a lui dicendogli: “Mostramelo!”.
Lui ricambiò il sorriso e si mise in posa, aspettai qualche minuto poi intravidi che cominciava a mutare,
la pelle prese un colore rosso con cicatrici nere, gli spuntarono sulla testa due corna argento, le unghie diventarono artigli anch’essi argento
e i canini divennero appuntiti, sulla schiena gli spuntarono due ali nere con riflessi argento, infine gli occhi divennero piccoli e neri.
Io rimasi meravigliato, era raro che un’ umano imparasse così in fretta a mutare : “Bravo figliolo! Sei grande!” dissi e lo abbracciai, lui ricambiò e disse
:“Ti voglio bene papà”, io sorrisi : “Anche io figliolo … dov’è tuo fratello?” chiesi dubbioso : “Si sta allenando padre”
rispose e mi indicò il preciso luogo dove si trovava Francesco.
Mi staccai da lui e andai dall’ altro, una volta arrivato vidi che stava trasportando un masso grande quanto una casa
: “Figliolo … non serve che ti sforzi così tanto” dissi, lui lanciò il masso che finì dall’altra parte e soddisfatto mi disse
(parlando nella lingua dei segni) : “Tranquillo padre, finalmente sono forte come te!”.
ma mio padre aveva già deciso il mio futuro, lo guardai e dissi : “Vieni, andiamo da tuo fratello”,
proprio in quel momento , però, vidi la creatura che avevo amato fin da subito …
· Angoletto autrice: lo so, lo so è corto, ma state tranquilli/le, stasera pubblicherò il prossimo che sarà più lungo e avvincente