<sup><sub>Quando il tè verde che Nozomi aveva deciso di preparare fu pronto, lo versò nelle due tazze che appartenevano alle ragazze. In esse erano incisi in corsivo i loro nomignoli: "Elichi e Non-Chan".  Solitamente riposte in un piccolo armadietto dell'aula del consiglio studentesco e che Nozomi aveva spostato nell'aula di economia domestica, nel breve lasso di tempo in cui aveva preceduto la compagna dal termine della lezione. 

Non era la prima volta che erano costrette a rimanere più a lungo nell'istituto, per questo motivo, avevano creato delle piccole abitudini che permettessero loro di rilassarsi nei periodi più stressanti e di creare un'atmosfera più personale. 
Per Nozomi, non era di certo stato sufficiente il tempo che aveva trascorso, spostando con attenzione quasi maniacale, ogni minimo oggetto nell'aula, attenendosi all'arte del Feng Shui e sotto gli occhi per nulla sconvolti di Eli, ormai abituati alle sue stranezze. Cercava sempre un modo per migliorare quell'ambiente e la loro permanenza in esso. In realtà, l'unico, vero scopo era quello di rendere migliore la vita di Eli, ed avrebbe escogitato qualsiasi cosa per quella ragione.

Mise le tazze in un vassoio tondo, color legno con delle fantasie floreali ma prima di reggerlo, per raggiungere finalmente Eli, si assicurò di prendere e reggere su di una spalla, la borsa dove aveva piegato e riposto l'ampio cardigan che al mattino aveva lasciato nel suo armadietto.

"Chissà, potrebbe tornarmi utile."

Pensò tra se e se, poi reggendo con ambedue le mani il vassoio, si incamminò verso l'aula che raggiunse poco dopo. Cercò con attenzione, di tenere per qualche istante il vassoio con una sola mano, cosi da poter bussare sulla porta socchiusa della stanza.
Due delicati colpi di nocche.

"Nozomi, per quale insensata ragione stai bussando se sono qui ad aspettarti dal almeno 20 minuti?"

Nozomi entrò dentro la stanza, non tentando nemmeno di nascondere il sorriso soddisfatto che le si era stampato in viso e con la sua solita grazia,  che aveva quasi del divino nell'osservarla, giunse a pochi passi da Eli e poggiò sul tavolo davanti a lei il vassoio con le tazze di tè. Nel compiere quel gesto, si chinò in modo da potersi ritrovare a pochi centimetri dal viso di Eli.

"Come facevi ed essere così certa che fossi io? In fondo... poteva essere chiunque altro.  Sei pur sempre la presidentessa del consiglio studentesco. Dico bene... E-li-chi?"

Ogni parola si era trasformata in un sussurro. Lo sguardo di Nozomi era inchiodato a quello di Eli. Uno sguardo incuriosito, ma al contempo pareva essere già a conoscenza di una risposta. Forse, voleva soltanto essere uno sguardo provocatorio cosi come lo scandire le sillabe di quel nomignolo o forse soltanto una sfida a chi avrebbe ceduto prima, di certo quella non sarebbe stata Nozomi, che si trovava innegabilmente in vantaggio. 
Al termine di quelle domande, il viso di Eli sembrò quasi sul punto di prendere fuoco, tant'è che dovette voltarsi dal lato opposto, una sorta silenziosa bandiera bianca a quella velata sfida. 

"Ti stavo aspettando... ho dato per scontato che fossi tu."  

Furono le parole di Eli, con un tono quasi infastidito. Sembrava il tono di una bambina arrabbiata. Avrebbe persino messo il broncio se avesse potuto o forse lo stava già facendo. Aveva perso quella piccola sfida, non sopportava proprio l'idea di perdere. 
Nozomi ancora china verso di lei, portò una mano delicatamente sul suo viso, facendo in modo che si voltasse nuovamente verso di lei, così da incontrare quegli occhi, così azzurri da somigliare ad un cielo limpido. Il cielo in cui Nozomi amava segretamente perdersi. 
Rimase in silenzio solo qualche secondo, studiò quello sguardo, poi le sorrise e con l'indice le diede un colpetto sul naso.

"Bugia."

"Mh?"

"Elichi... credi davvero di potermi mentire?"

Inevitabilmente, quel gioco sembrava non essere ancora terminato. Nozomi che da prima era china verso Eli, stava sedendosi sulla sedia al suo fianco, lasciandole cosi giusto il tempo di riflettere sul quale risposta avrebbe potuto darle. 
La conosceva più che bene, avrebbe continuato in qualche modo, a darle delle risposte di comodo in modo da difendere la sua piccola pseudo armatura, ed in fine... per sua stessa volontà, avrebbe ceduto, dando a Nozomi la risposta che stava attendendo. 
Eli non rispose a quella domanda, si limitò a borbottare sottovoce qualcosa di incomprensibile, passando poi dei fogli a Nozomi e tenendone per lei degli altri.
Nozomi prese quei fogli, seguendo con lo sguardo ogni movimento di Eli e facendo accrescere sempre più quel sorriso che non riusciva proprio a togliersi dal volto. Era divertita, estremamente divertita. Eli stava continuando imperterrita il suo tentativo di ignorarla, fallendo miseramente sotto il peso dello sguardo di Nozomi, che dopo aver preso i fogli, afferrò la tazza di tè di Eli, porgendogliela.

"Dovresti berlo o finirà col diventare freddo. O forse no ne hai voglia?"

Nozomi fece per riporlo sul vassoio, quasi fingendo un'espressione dispiaciuta. Non fece in tempo a poggiarlo sulla superficie che Eli aveva già afferrato il polso della ragazza, per in fine prendere la tazza di tè e berne un sorso.
Nozomi trasalì qualche istante per quel gesto, quella mano, quella presa decisa. 

"Grazie..."

Un'altro sussurro di Eli questa volta però fu lei, che senti la necessità di incontrare lo sguardo di Nozomi, quegli occhi verde smeraldo che sembravano brillare. Una luce guida per Elichi. 
Un tonfo al cuore di Nozomi, lo stesso cuore che per qualche secondo sembro sul punto di balzare fuori dal petto.
Era tutta una questione di strategia, strategia e tempistica. 
La sfida era ancora aperta? Stava per essere ribaltata? Chi avrebbe vinto?

Entrambe iniziarono a concentrarsi sui vari documenti, tra cui alcune strane lamentele degli studenti e richieste dai vari club della scuola. 

Giunse il silenzio, in realtà adornato dal battito quasi meccanico del piede di Eli sul pavimento e dal ticchettio continuo della matita a mine di Nozomi che di tanto intanto cessava per essere roteata tra indice e medio, ricominciando nuovamente col ticchettio qualche istante dopo.
Entrambe erano abituate a quei comportamenti, era il loro modo di concentrarsi. 
Chiunque altro sarebbe decisamente andato fuori di testa.

In quel momento di silenzio che aleggiava nell'aria, era celato il totale imbarazzo, tutte le emozioni che confondevano entrambe le ragazze. L'ultima mossa. L'ultima mossa tanto attesa, sarebbe arrivata da li a breve.

Mentre Nozomi mordicchiava il tappo della matita a mine, segnando in alternanza qualche appunto su di un foglio, il piede di Eli cessò di battere sul pavimento.

"I-Io... ho... soltanto sentito il tuo profumo."

Sottovoce, come se volesse soltanto far sentire quelle parole a se stessa. Lo sguardo fisso sui fogli, così da non poter cedere alla vergogna ed una mano stretta con forza in un pugno, poggiata su di una gamba nascosta dal tavolo.

"Ho sentito il tuo profumo, quella ineguagliabile fragranza dolciastra e floreale, mista all'aroma della tua pelle. Continuo a sentire il tuo profumo... ovunque vada, dovunque mi trovi. E continuo a cercarlo... io cerco sempre quel profumo, che mi guida verso te... è cosi, che riesco sempre a trovare la mia via verso casa.

Nozomi... per quanto tempo ancora riuscirò a sentire il tuo profumo?"</sub></sup>