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Autore: supersara    03/10/2014    2 recensioni
Questa storia è una AU ambientata ai giorni nostri che vede un Madara, freddo e scorbutico studente di
legge, e un Hashirama, suo compagno d'università e amico di infanzia che cerca di convincerlo ad uscire con lui. Ho messo la nota OOC perché per quanto cerchi di mantenere i caratteri dei personaggi (e con Hashirama ci sono riuscita alla grande secondo me U.U) le AU sono sempre impossibili da rendere totalmente IC.
La storia partecipa allo "SLASH DATA CONTEST “May i have a date?” indetto da Acalante sul forum di EFP.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hashirama Senju, Madara Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO 2: Un detestabile conflitto interiore.


 
Madara si sedette al suo posto. Stava per cominciare la lezione di diritto pubblico.

Si guardò intorno con aria furtiva alla ricerca dell’idiota. Come al solito era in ritardo.

Non si preoccupò più di tanto, anche se era curioso di sapere come potesse stare dopo l’affermazione della sera prima. Si stava dando dell’idiota da solo: era evidente che gli interessava qualcosa di Hashirama, ma proprio non riusciva ad ammetterlo.

Prese la matita e cominciò a scarabocchiare il quaderno degli appunti. Quando era nervoso tracciare dei segni senza significato su un foglio bianco lo rilassava. A un tratto sentì la voce del Senju nel corridoio: stava ridendo e scherzando come un idiota, al solito. Madara sorrise, evidentemente non lo aveva turbato così tanto.

Il sorriso gli morì sulle labbra quando lo vide entrare abbracciato a una ragazza dai capelli rossi. Mito Uzumaki, una loro compagna di corso, fisico da urlo, pelle candida… la classica ‘troietta’ secondo Madara, che a quella vista aveva spezzato la punta della matita.

Hashirama continuava a fare battute stupide che per una cretina come quella erano motivo di grande divertimento. Alla fine lo sguardo del castano si spostò su quello dell’Uchiha, che sobbalzò. Il Senju, senza dare il minimo cenno di turbamento lo salutò, sorridendo al massimo delle sue possibilità.

Madara distolse lo sguardo, pensando che probabilmente tutto il suo attaccamento non era che una presa in giro.

I due ‘innamorati’ presero posto ai banchi davanti all’Uchiha e continuarono a scambiarsi battute ed effusioni. Il moro sbuffò infastidito. Quella sarebbe stata una lunga lezione.

La gelosia stava rodendo l’anima del ragazzo, che continuava a prendersela con se stesso per tutta l’importanza che stava dando a quell’idiota. Il professore continuava a parlare, ma il moro non riusciva a concentrarsi, era più impegnato a trovare il modo di ignorare Hashirama.

Finalmente le due ore di lezione passarono. I piccioncini si alzarono e si allontanarono dell’aula mentre Madara restò al suo posto. Serrò i pugni con forza senza riuscire a mascherare la sua rabbia.

A un tratto i suoi occhi andarono a posarsi sul banco di quei due e con sua grande sorpresa, vi trovò una lettera. Si precipitò a prenderla, chiedendosi soltanto dopo averla avuta fra le mani il perché lo avesse fatto.

Era aperta, quindi si poteva facilmente prenderne il contenuto per leggerla.

Leggerla o non leggerla?

Madara si rigirò il foglio tra le mani e il suo occhio cadde su un ricamato e colorato ‘Per Hashirama’. Un moto di rabbia si impossessò di lui, che senza esitare oltre, tirò fuori il foglio che conteneva il pacchetto.

Carissimo Hashirama,

il tuo invito a passare insieme la Vigilia di Natale nel cottage della tua famiglia mi ha resa felicissima!

Non speravo davvero di interessare a un uomo del tuo calibro. Ovviamente la mia risposta è affermativa.

Quando finirai di leggere questa lettera, ti darò un bacio per ringraziarti!
Tua Mito.


Madara sbatté forte la porta del suo appartamento e accartocciò la lettera che si era portato dietro. Non riusciva a sopportarlo. Diede un pugno al tavolo, facendo rimbombare il colpo per tutto il palazzo.

A un tratto si guardò allo specchio e rimase indeciso su se ridere o se piangere: da un lato la sua parte razionale era divertita e sorpresa di vedersi ridotto in quella maniera (in particolare lo sguardo rabbioso e i denti perennemente digrignati erano troppo divertenti), dall’altro si sentiva geloso come non lo era mai stato e sentiva il bisogno disperato di uccidere qualcosa.

Prese la lettera accartocciata e la strappò a morsi, per poi tornare a guardarsi allo specchio e commentare: “Dannato Hashirama! Guarda cosa mi hai fatto!”

Si sedette al tavolino e si portò le mani alla testa.

Il conflitto interiore che si stava svolgendo dentro di lui lo stava facendo impazzire, una domanda in particolare lo assillava: ‘che doveva fare?’.

Cercò di svagarsi un po’ la mente aprendo un vecchio libro donatogli da suo padre. Era un cimelio di famiglia e raccontava la storia di tutti i più grandi membri degli Uchiha.

Epoca Sengoku*
Il samurai Daisuke Uchiha conquista le terre di mezzo del Giappone Feudale.

Secolo XVI
Nami Uchiha è il sicario che uccide Oda Nobunaga e sposa il suo successore, Toyotomi Hideyoshi

Periodo Edo
Mamoto Uchiha ottiene il possesso delle Gokinai* e To Kai Do*

Giappone Moderno
Isamu Uchiha difende i diritti dell’imperatore Hiroito, consentendogli di mantenere la sua posizione nonostante la sconfitta.

Il moro chiuse il libro e sgranò gli occhi. Già riusciva a vedere il suo nome su quel libro:

Tokyo, anno 2014
Madara Uchiha impazzisce dopo la perdita dell’amato Hashirama Senju – che tra l’altro non si era mai fatto – per mano di una puttanella Uzumaki.

“No! Questo mai!” Sbroccò dirigendosi dritto verso il calendario.

Ormai aveva preso la sua decisione: quella vigilia di Natale NESSUNO avrebbe messo le mani su quell’idiota, se non lui.

Era il diciassette Dicembre, quindi mancava una settimana.

Madara preparò uno zainetto con lo stretto indispensabile, si contornò di ramen istantaneo e acqua e si sedette davanti al calendario con lo sguardo fisso sull’orologio attaccato al muro.





 
 
*SENGOKU: medioevo giapponese
*GOKINAI: le cinque province interne
*TO KAI DO: strada per il mare orientale
  
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