Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Utentesolitario    05/10/2014    1 recensioni
Lui può vederci, lui può ascoltarci, è il grande fratello.
Il governo americano spia i suoi cittadini continuamente per riconoscere i criminali, ma i metodi sono troppo drastici, qualcuno deve fermarli.
Dal testo:
--“Ecco la mia idea, il progetto S.”
Disse l’uomo di bassa statura stendendo sul tavolo un grosso grafico.
“È diviso in più fasi che avanzeranno in proporzione alla tecnologia di cui disponete, dopo un sopralluogo nei laboratori direi che con voi non si andrebbe oltre la fase uno.”
“Badi a come parla, desidero ricordarle che questo è il governo americano, le nostre tecnologie sono le più all’avanguardia del globo.”--
Sono tornato e in forma smagliante, oggi vi propongo il primo capitolo di questa nuova long per coprire il vuoto di quella appena finita, cercherò di dare il massimo, l’idea (molto malsana) per una cosa del genere mi è venuta lunedì scorso mentre guardavo una puntata di Voyager e si parlava di questo argomento, la storia è ambientata a New York (al diavolo il Canada) dove vivono i protagonisti, ovvero i personaggi di total drama.
Per non creare equivoci Grande fratello è inteso come videosorveglianza look wikipedia.
Spero che possa interessarvi, noi ci vediamo nel mio angolo autore.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Duncan, Gwen, Sierra, Sorpresa | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Il tour
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo: 9

Il sogno di Gwen.

 

Quella notte Gwen non dormiva affatto bene, per tutto il tempo strani sogni, per lo più incubi la tormentavano.

Eccone un altro, si ritrova all’improvviso su un enorme documento, da un lato c’è scritto Duncan Nelson, subito le lettere prendono la forma della persona in questione.

“Gwen, devi fidarti di me, osserva.”

Si ritrovano ad osservare la seguente scena.

I due erano in un vicolo nella periferia.

“Arrenditi furfante”

La gotica si rivolse a Duncan ammanettato.

“Va bene, arrestami tanto che ci concludi, il mio capo non esiterà ad eliminarti.”

Le rispose arrogante.

“A quanto mi risulta gli obbedisci sotto minaccia.”

“Io sono sempre stato un criminale indipendente ma quello è troppo forte.”

“Mai parole furono più vere.”

La voce alquanto stridula e fastidiosa proveniva da un piccoletto che impugnava una pistola.

“E questo sarebbe un gangster imbattibile? I tipi come te noi detective ce li mangiamo a colazione.”

Vedendo il suo gracile aspetto Gwen si mise a provocarlo.

“Tu sei pazza! Se lo provochi così ci fa fuori in un secondo! Le sue pistole usano proiettili speciali  che rilasciano sostanze esplosive, prima ti trapassa e poi ti fa in mille pezzi.”

Il punk la informò sull’arma particolare dell’avversario.

“Preparatevi a soccombere... FUOCO!!!”

Il proiettile partì ma Gwen fece in tempo a spiccare un salto usando come trampolino le manette di Duncan e tirando poi su anche lui.

Dopo quel salto acrobatico fu il turno del punk, lei gli diede la spinta mentre si lanciava in caduta libera sul criminale armato che venne colpito in pieno volto.

La gotica raccolse la pistola caduta e la puntò contro l’uomo di bassa statura che riuscì comunque a scappare riempiendo la zona di fumo per distrarre i due.

“Che, che è successo.”

Affermò Duncan sbalordito dal successo.

“L’ho perso, pazienza il suo scagnozzo è comunque qualcosa.”

“Ti ripeto, non sono i suo scagnozzo piuttosto, abbiamo fatto un lavoro di quadra perfetto.”

“Elogiarmi non ti salverà dalla prigione.”

“Come immaginavo, ma aspetta a catturare quel tipo, quando sarò fuori voglio avere il piacere di aiutarti.”

La Gwen del presente intanto osservava tutto dall’alto.

“Lo ricordo benissimo, quel criminale fu poi catturato, anche questa volta per merito tuo.”

“E da allora cominciai a farti da spalla senza mai mentirti o deluderti.”

È ovvio a cosa si riferisca.

“Sarai pure il mio migliore amico ma oggi hai sbagliato, sai meglio di e che non bisogna giudicare un uomo senza conoscerlo.”

“Qualcuno così misterioso nasconde di sicuro qualcosa, questo documento su cui stiamo camminando è quello che ti ho dato.”

All’improvviso compare un muro con un portone.

“Oltre quella porta c’è la verità, sta a te la scelta.”

La donna è tentata ma dall’altra parte del foglio arriva una voce.

“Bravo, ma se permetti adesso tocca a me.”

È Noah che esattamente come l’altro ha preso forma dal suo nome.

“Cosa vuoi mostrarle tu.”

“Sta a vedere.”

Tutti e tre si ritrovano in una stradina di Londra, sta piovendo a dirotto ed un uomo cammina con una bambina al seguito.

“Papà, papà, guarda.”

La piccola di circa quattro anni dai capelli color blu notte strattona l’adulto che sembra essere suo padre.

“Gwen,  muoviti, piove e dobbiamo arrivare a casa il prima possibile.”

Le risponde l’uomo, è un distinto signore, a prima vista un perfetto gentleman inglese.

“Ma quel bambino sembra triste.”

L’attenzione si sposta su di un ragazzino castano intorno ai sette anni, seduto sul marciapiede sotto la pioggia sconsolato.

“Ragazzo, che fai torna subito a casa tua o ti bruscherai un raffreddore.”

“Non posso, io non ce l’ho una casa, i miei genitori non ci sono più.”

“Vieni con noi, devi ripararti, finito l’acquazzone vedremo di trovarti un buon orfanotrofio.”

Lui si alzò in piedi felice.

“Grazie signore, lei è molto gentile, piacere mi chiamo Harry.”

Affermò porgendo la mano in segno di amicizia.

Continuò a piovere fino al giorno dopo, per tutto il tempo Harry e Gwen avevano giocato insieme, pareva che fossero diventati grandi amici.

“Harry, c’è un orfanotrofio qui vicino, potresti andare la.”

“Harry se ne va? No papà lui resta qua lui è mio amico.”

“Non ti preoccupare, potrai andare a trovarlo quando vuoi, insomma non possiamo mica adottarlo.”

“Si, per favore papà.”

Lo implorò la piccola.

“Signore, non voglio andare in orfanotrofio.”

“Non dire sciocchezze, ti tratteranno benissimo.”

“No, quello da cui sono scappato era bruttissimo.”

“Niente storie, attualmente sono il tuo tutore ed ho deciso che ci andrai.”

Non poté opporsi, il giorno stesso venne portato nell’orfanotrofio.

In effetti era molto meglio dell’altro ma a lui non andava bene, non voleva stare in quel luogo, fatto sta che fuggì per tornare a casa di Gwen e suo padre, succedeva ogni volta che lo riportavano indietro e ciò andò avanti per quasi un anno.

“Non si può andare avanti così, devi smetterla di seguirci.”

“Signore, quello non è il mio posto, io voglio stare con voi.”

“Va bene, ti adotterò ma ad una condizione, crescere due figli da solo è complicato, dovrò lavorare di più e non potrò occuparmi della casa e di Gwen, se accetterai di farlo tu potrai entrare a far parte della famiglia.”

Fu così che il signor Jonson accolse Harry a casa sua.

Gwen è ancora più confusa.

“Adesso mi spieghi come fai a sapere queste cose su me e mio fratello”

“Hai visto, nasconde qualcosa, apri la porta.”

“Non farlo.”

La curiosità la logora, in più conosce Duncan da molto più tempo, allora perché si ostina a difendere Noah? L’unico modo per avere le risposte che cerca è varcare la soglia, ed è quel che fa.

C’è una frase scritta a caratteri cubitali in cui vengono illustrati i suoi nomi.

 

Si svegliò nel letto di soprassalto e sconvolta, doveva controllare il documento, quel che aveva visto in sogno era vero, Nome inglese: Harry Jonson.

 

 

 

Angolo dello shock.
Salve a tutti cari amici lettori, finalmente si è scoperto che Noah e il fratello di Gwen sono la stessa persona (tanto già lo avevate capito tutti).
Per questo capitolo ho deciso di adottare uno stile un po’ diverso, per il sogno narro al presente e per le scene del passato uso appunto il passato.
Lo scorso capitolo non ha ricevuto recensioni, vuol dire che non vale la pena di scrivere parole per me, ma ci sono state 17 visualizzazioni, beh pochi ma buoni continuerò a scrivere per quei diciassette.
Tanti saluti da U.S.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Utentesolitario