Serie TV > I Cesaroni
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Autore: saramichy    08/10/2014    0 recensioni
Non sono stata soddisfatta della fine di questa quinta stagione, perciò ho deciso di scrivere un'ipotetica sesta stagione per questo telefilm.
Dal prologo:
Non poteva sopportare di vivere in quella mansarda un minuto di più, avrebbe cancellato il ricordo di Marco dal suo cuore, senza per questo togliere a Marta il padre. Con un piano già preciso in testa, scese in cucina per parlare con sua madre.
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Non sopportava di piangere come un bambino di due anni, si rialzò dal letto e prese una decisione: sarebbe andato a studiare al DAMS di Roma, ma avrebbe abbandonato casa Cesaroni. C'erano troppi ricordi tristi e lui aveva bisogno di ricominciare daccapo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Viaggio a Parigi

Discussioni infinite:


Eva aveva appena preso l'aereo e, visto le rassicurazioni della ginecologa, pensava a che nome dare al suo bambino. Si era decisa che se fosse stato un maschietto lo avrebbe chiamato Giulio, mentre se fosse stata una femminuccia le sarebbe piaciuto chiamarla come sua madre, Lucia.

Il viaggio in aereo fu molto rilassante come quello dell'andata, ma Eva questa volta aveva un'enorme voglia di arrivare e riabbracciare la sua piccola Marta. Certo, vedere Marco a casa non sarebbe stato tanto facile, ma sperava di non dover più litigare con lui per questioni passate.

Arrivò a casa mentre erano tutti intenti a giocare in salotto e fu lieta di vedere una scena familiare così carina e complice. La bambina fu la prima ad accorgersi della presenza della madre e le corse incontro gridando.

«Mamma, sei tornata finalmente! Sono contenta che sei qui.»

«Anche io sono contenta di essere qui. Ciao, Marco. Ragazzi, come è andata questo fine settimana? Marta ha fatto la brava bambina?»

Rudi sorrise e Alice rispose.

«E' andato tutto bene e Marta è stata davvero bravissima.»

«Brava la mia bambina, ma non avevo dubbi.»

Marco era visibilmente contento di vederla, ma alquanto irritato che lei fosse partita per Parigi senza dirgli niente. Non sapeva che cosa gli stesse prendendo e soprattutto perché dovesse interessargli così tanto dove andava la madre di sua figlia, ma era chiaro che per lui la relazione con Eva non era finita, anzi tutt'altro si sentiva molto geloso del fatto che lei potesse aver rivisto Jean a Parigi.

«Ma brava, tu parti senza dirmi niente e lasci qui nostra figlia in mano a Rudi e Alice che hanno appena vent'anni, non ti sei sentita un po' egoista?»

Eva non si aspettava di certo questa uscita da parte di Marco e si trovò costretta a stare sulla difensiva.

«Hanno vent'anni appunto mica ne hanno quindici. Non ho lasciato Marta nella mani di Mimmo, ma nelle mani di due ventenni che sanno fare andare la testa. Lei ha detto di essersi divertita, tu che cosa volevi sapere di preciso? Insomma sei stato via per quattro mesi e poi ritorni e te ne rivai per altro tempo e poi ritorni di nuovo e pretendi che io ti dica tutto quello che voglio fare? Chi diavolo sei, Dio?»

L'arrivo di Eva aveva scatenato un putiferio e Rudi decise di dire la sua.

«Marco, Eva ha ragione. Marta sta qui a casa con me tutti i giorni da mesi e credo di essere abbastanza responsabile per prendermi cura di lei.»

«E certo, ecco il paladino della giustizia. Fammi un favore Rudi, fatti gli affari tuoi.»

Alice vedendo lo sguardo di Marco, prese per il polso Rudi e cercò di scansarlo, poi parlò senza rendersene veramente conto.

«Amore, ti prego non litigare con Marco, lascia che lui ed Eva se la sbrighino da soli.»

Marco li guardò incredulo e la prima cosa che gli venne in mente fu il padre che avrebbe avuto un secondo infarto, magari fatale questa volta, se avesse saputo che anche Rudi e Alice stavano insieme.

«Come lo hai chiamato, Alice?»

Solo in quel momento Alice si rese conto di aver chiamato Rudi amore e arrossì immediatamente. Rudi prese le sue difese.

«Marco, se io devo farmi gli affari miei allora anche tu dovresti farti i tuoi. Io e Alice stiamo insieme da circa un mese, ma non devi dirlo a papà. Ci penseremo da soli nel momento adatto.»

«Tu sei pazzo, per papà il momento adatto potrebbe non arrivare mai. Potresti farlo crepare, stavolta altro che infarto, ci resta secco sul colpo.»

Eva cercò di far calmare Marco.

«Senti da che pulpito viene la predica. Lui almeno vuole dirglielo, non farsi trovare a letto con Alice, in modo che a Giulio possa prendere un colpo.»

«Stai dando la colpa a me? Sbaglio o eravamo in due in quel letto? Mi spieghi perché le colpe devono ricadere esclusivamente su di me?»

«Non sto dando la colpa a nessuno, Marco. Sto solo cercando di farti ragionare, se ti metti contro di loro pure tu che ci sei passato che cosa pensi che possano capire Alice e Rudi? Si sono innamorati e non è mica un reato, come non lo era nel nostro caso, non sono fratelli ma fratellastri, non è incesto.»

Marco sembrò rilassarsi, ma il campanello di casa squillò e tutti si guardarono intorno non sapendo chi diamine poteva essere. Eva andò alla porta e aprì, trovandosi davanti Maya.

La principessa, vedendo Eva, si sentì presa in giro dal fidanzato ed entrò urlando contro di lui.

«Marco, mi avevi detto che rimanevi qui perché Eva non era a casa, mi hai mentito?»

Marco la guardò sconcertato, Maya non aveva nemmeno visto che le valigie di Eva erano davanti alla porta e che lei aveva ancora il cappotto addosso. Non disse niente, ma a rispondere fu Eva, salvandolo in calcio d'angolo.

«Maya, sono appena tornata da Parigi. Marco stava per tornare a palazzo da te e vostro figlio.»

Maya non credeva alle parole di Eva, era agitata e molto incavolata con Marco per aver passato la notte fuori casa e così continuò ad urlare contro di lui.

«Avresti potuto benissimo chiedermi di venire qui con te e invece non l'hai fatto, perché Marco?»

Il ragazzo vista la crescente agitazione di Maya, cercò di avvicinarsi a lei per calmarla, mentre Eva, Alice e Rudi guardavano la scena non capendoci più niente.

«Maya, devi stare tranquilla e fidarti di me. Ti ho detto che fa male al bambino l'agitazione e lo stress, adesso siediti e riposati un attimino.»

Ma la ragazza lo scostò bruscamente e continuò imperterrita.

«Non toccarmi, sei un bugiardo patentato. Volevi rimanere qui per vedere Eva, stamattina. Ho capito che la ami ancora, che cosa credi?»

Marco era sull'orlo di un cedimento nervoso e cercava di contenersi solo per amore di Marta, che per fortuna era andata a giocare in cameretta appena iniziata la discussione tra lui ed Eva, e per amore del bambino che stava per arrivare.

«Maya, ti prego, siediti. Te lo chiedo per favore, cerca di rilassarti, tutto questo fa male al bambino.»

«Basta, non ne posso più che tu mi dica che cosa devo fare o non fare. E' anche il mio bambino e so che cosa gli fa male o meno.»

Subito dopo aver detto questo, però, Maya si piegò in due e chiese aiuto a Marco.

«Ahhh! Aiuto, Marco, aiuto, mi fa male la pancia, che diavolo sta succedendo?»

Eva ricordò come stava male lei quando era incinta di Marta ed era andata lo stesso a fare quell'intervista, ricordava la paura di poterla perdere e subito prese il telefono per chiamare un'ambulanza. Marco si avvicinò a Maya e la fece alzare per poi sdraiarla sul divano del salotto.

«Pronto, ho bisogno urgentemente di un'ambulanza. Si, l'indirizzo è Via dei Ciclamini numero 12, fate presto c'è una donna incinta che si è sentita male.»

Marco intanto cercava di rassicurare Maya.

«Tranquilla, Eva ha telefonato al 118, adesso ti portiamo in ospedale e vediamo che cosa diamine è successo. Vedrai che non è nulla di preoccupante, magari solo qualche crampo dovuto al troppo stress.»

Nessuno poteva sapere che le cose non erano così semplici. L'ambulanza arrivò in dieci minuti e Maya venne trasportata in ospedale, accompagnata da Marco. Gli altri tre rimasero lì impietriti a guardare la scena, senza poter dire o fare niente.

*****

Arrivati in ospedale, Maya venne accompagnata nel reparto di ostetricia e le venne subito eseguita un'ecografia urgente. Il medico cercò di rassicurarla, ma subito dopo aver appoggiato l'ecografo sulla pancia della ragazza, si rese conto che aveva avuto un aborto spontaneo e che quindi avrebbe dovuto farle un raschiamento.

«Mi dispiace, ma ha avuto un aborto, il suo bambino è morto, signorina.»

«Noooooo!»

La ragazza rimase alquanto sconvolta dalla notizia, così come Marco che l'aveva accompagnata dentro. Il ragazzo si sentiva da una parte sollevato, ma molto sconvolto dalla perdita del bambino che aspettavano. Il medico cercò di spiegare che cosa avrebbe dovuto fare, ma la ragazza non lo stava nemmeno a sentire. Poi fu portata in sala operatoria per eseguire il raschiamento e Marco chiamò la nonna di Maya per avvertirla di quello che era accaduto.

Subito dopo essere uscita dalla sala operatoria, Maya venne ricoverata nel reparto, in una stanza privata e Marco trascorse la maggior parte del tempo con lei. Appena si fu risvegliata, Maya crollò in una depressione veramente profonda.

«L'ho perso, ho perso il nostro bambino, Marco. Adesso che faccio, come faccio a continuare a vivere senza di lui. Avevo già preso tutto il corredino ed adesso che cosa ne facciamo?»

Marco la abbracciò e cercò di rassicurarla.

«Ne potremmo sempre avere degli altri, Maya. Tranquilla, vedrai che si sistemerà tutto. Io ti amo e tu ami me, andrà tutto bene.»

Le parole gli uscivano dalla bocca, ma non dal cuore, si sentiva responsabile anche lui di quello che era successo. Le aveva procurato dello stress involontariamente, rimanendo a dormire a casa di Eva, anche se quest'ultima non c'era e poi avevano discusso e adesso avevano perso il loro bambino, ma lui era lo stesso legato da una promessa di matrimonio che non avrebbe voluto mantenere.

Dopo qualche giorno di ospedale, Maya fu rimessa e tornò al palazzo della nonna assieme a Marco, ma era sempre taciturna. Non sorrideva più come prima e aveva persino smesso di prepare il loro matrimonio, perciò Lady Victoria parlò con il figlio e gli disse che forse avrebbero dovuto rimandare la cerimonia, perché la ragazza non stava bene.

Il principe fu subito d'accordo e fu lieto di poter spostare il matrimonio, visto che non aveva ancora accettato Marco nella loro famiglia. In pratica ne era stato costretto dalla gravidanza della figlia, ma adesso che Maya non era più incinta sperava di poterla far ritornare in sé e farla sposare con un nobile, magari Jay che era ancora innamorato pazzo di sua figlia.

Nessuno a palazzo si aspettava che le cose sarebbero andate nel modo in cui il principe progettava, ma che sarebbero subentrati altri intrighi e subdoli complotti per dividere definitivamente Marco da Eva.


  
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