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Autore: angelofdeath94    10/10/2014    0 recensioni
La città di New York si tinge di rosso e una serie di misteriosi omicidi inizia ad affollare i notiziari della città. Tutto sembra riconducibile a una strana e bellissima figura, che da secoli compie questi riti di sangue...
Commentate in tanti :) Angelofdeath94
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1
La donna accese il televisore di malavoglia. Non ne poteva più della cronaca nera, ma non avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe sentito quel mattino.
“Ci troviamo in un vicolo, nei pressi del noto Dark Night, dove ieri notte è stato commesso un efferato omicidio. La vittima, il cui nome era Thomas Field, riporta una ferita molto profonda al petto e la scientifica non ha trovato il suo cuore. Pare che l’assassino l’abbia tenuto come trofeo.”
La giovane si alzò e spense l’apparecchio a cui doveva ancora abituarsi completamente. Osservò il suo riflesso allo specchio e notò delle rughe appena accennate ai lati della bocca e sulla fronte. I segni della vecchiaia la disgustavano e terrorizzavano allo stesso tempo. Doveva prendere un’altra anima, altrimenti sarebbe tutto andato perso, ma per ora poteva ancora resistere. Nella città regnava il caos più totale, perciò nessuno si sarebbe accorto di lei. Aveva bisogno di trovare adolescenti con facilità. Poteva frequentare una scuola. Il suo aspetto era quello di una qualsiasi liceale, eccetto il fatto che aveva diciassette anni da secoli. Si pettinò i lunghi capelli corvini e chiamò la sua fidata serva Debra.
«Come posso servirla, mia signora?», le chiese la serva.
«Devi portarmi del sangue, ne ho bisogno. Prima che questa pelle avvizzisca come i petali di una rosa.», ordinò la donna a Debra, che si diresse svelta verso l’uscita.
«Come desiderate, mia signora.», fece in tono dimesso.
Debra le era stata accanto per secoli, dopo la morte della madre a causa delle accuse di stregoneria da parte della gente del villaggio. Se l’avesse vista ora sarebbe stata orgogliosa, ne era certa. Era bella e giovane, nonostante il trascorrere dei secoli. Eppure neanche il tempo aveva cancellato i suoi ricordi e le sue origini. Non avrebbe mai dimenticato lo sguardo carico di disprezzo degli abitanti del villaggio. Per questo una volta che il suo desiderio era stato esaudito, si era vendicata su tutti loro. Era stato un massacro, il primo di una lunga serie. Ricordava con piacere le loro urla di terrore, mentre strappava loro il cuore dal petto. Il loro sangue macchiava le sue mani, ma anziché provarne disgusto, era entusiasta all’idea di farlo ancora. Si recò nella stanza dei Trofei, che si trovava nella cantina di quella grande casa. Era lì che teneva un ricordo delle sue vittime. I cuori come per magia la mantenevano in vita. Sentiva i loro battiti dall’interno di quelle teche di vetro. I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che aveva aperto il portone di casa. Si diresse velocemente verso la porta e vi trovò la sua serva in compagnia di alcune giovani. Erano perfette. Debra le accompagnò nell’enorme bagno della padrona. Le ragazze erano estasiate da tanta bellezza, tanto da non fare caso al pugnale che la serva brandiva. Entrambe emisero un urlo di puro terrore alla vista della lama acuminata, ma le loro grida furono inutili. La serva le pugnalò e poi tagliò loro le vene per raccoglierne il sangue. La candida vasca si stava riempiendo di sangue caldo e scarlatto. I corpi caddero a terra privi di vita e Debra li dispose in modo che il loro fluido vitale riempisse la vasca. Era il suo lavoro da così tanto tempo, che ormai non provava più disgusto per le spietate abitudini della sua padrona. Quando la vasca fu colma andò a chiamare la sua signora, che gettò a terra l’accappatoio nero, che lasciava intravedere il suo seno sodo, e vi si immerse. La donna credeva che il sangue la mantenesse giovane e bella per l’eternità. Debra sapeva che in parte ciò era vero e pensava che la signora avesse fatto un patto col diavolo in cambio dell’immortalità. La lasciò sola nel bagno. Lei non voleva essere disturbata in momenti come quello, altrimenti l’avrebbe pagata cara. La domestica ripensò alle frustate, che aveva ricevuto per ogni capriccio della padrona. Lanciò un’ultima occhiata alla porta del bagno, scuotendo la testa. Tornò ad occuparsi delle faccende di casa, come se nulla fosse.
«Non trovate che la mia pelle sia più liscia e morbida?», le domandò osservando la sua figura snella allo specchio.
La serva annuì e si mise all’opera. Prese i cadaveri e li nascose dentro due sacchi neri di plastica. Al calare della notte se ne sarebbe occupata.
«Ora ho un altro compito da affidarti. Devi crearmi una nuova identità per poter trovare altri ingenui ragazzini.», ordinò la padrona.
«Sarà fatto, mia Signora.», dopodiché Debra si accinse ad uscire alla ricerca di una scuola per la sua padrona. In questo modo sarebbe stata a contatto con molti giovani e non sarebbe stato un problema trovare altre vittime. Visitò alcune scuole in centro città e rimase stupita alla vista di una scuola pubblica, certa che alla donna sarebbe piaciuta. Si avviò all’entrata e compilò tutte le scartoffie alla segreteria della scuola. Le sarebbe servito solo un documento falso. Tornò a casa e trovò la donna intenta a sorseggiare un liquido rosso e denso da un bicchiere di cristallo.
«Credo che sia giunto il momento di tornare a scuola.», mormorò con un sorriso perfido, che a Debra non piacque affatto.
 
   
 
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