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Autore: Yukiko_chan    12/10/2008    8 recensioni
Ci sono due cose che ho sempre odiato.
Mia madre e la neve.
Due cose legate a me indissolubilmente.
Che sia stato il tuo Demone Celeste a farmi questo scherzo, Hachi?
Se penso a me stessa, d’altronde, come posso non tornare con la mente anche a queste due cose?
Yukiko. Figlia della neve.

E se qualcun altro irrompesse nella vita dei Blast e dei Trapnest?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nobuo Terashima, Nuovo personaggio, Shinichi Okazaki
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Neve capitolo 3

“Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.”
[Umberto Saba]

 

Nana, conosci la favola di Biancaneve?
Da piccola era la mia preferita!
Sarà stato per l’assonanza con il mio nome, ma tutti le sere leggevo quel piccolo libricino, regalo di una vicina tanti anni prima.
E’ una bella fiaba, vero?
Una ragazza bellissima e pura, l’odio della madre nei suoi confronti, la sua fuga, abbandonata a sé stessa  ed, infine, il principe azzurro che le dona la salvezza.
La leggevo sempre, ed ogni volta mi dava un po’ di conforto, mi faceva sorridere, anche se mia madre tornava a casa arrabbiata, se mi guardava con disprezzo, se mi urlava contro.
Ma, un giorno, in uno scatto d’ira, quel libro finì sul fuoco.
Ricordo che mi bruciai le dita cercarlo di salvarlo, ma ormai non ne era rimasto che cenere.
Piansi a lungo, sai Nana?
Ancora oggi quel ricordo mi rende un po’ triste, anche ora che non credo più nelle favole.
Sai, Nana, mi chiedo perché Biancaneve non portasse rancore verso la matrigna.
Perché non avesse cercato vendetta, ecco.
Io penso che, semplicemente, lei volesse essere amata. Anche da colei che voleva ucciderla, gelosa.
Forse è anche per questo che Biancaneve ama il suo principe. Forse perché è il primo che le dona tutto il suo affetto.
O forse queste sono semplici farneticazioni. Non lo so, Nana.
Ti chiederai perché dico tutto questo a te, vero?
Perché, forse, tu sei l’unica che può leggere questa storia come la leggo ora io, che non sono più una bambina.
Con infinita amarezza.

 

 

 

 

-Hey…tu... fe…fermati!!

Strattonai la mano, stretta in quella del ragazzo, ma incapace di usare la forza necessaria per lasciarla.

Ormai correvamo per le strade, illuminate dalla tiepida luce di quell’inizio di giornata, da lunghi minuti, senza mai fermarci, ed i miei polmoni stavano scoppiando, non abituati ad un simile sforzo.

Lui rallentò, per poi fermarsi accanto ad un lampione ancora acceso, nonostante ormai l’aurora splendesse nel cielo.

Sentii le sue dita lasciare la mia mano… con disappunto. Mio o suo?

Mi piegai in due, con una mano sul petto, sentendo il cuore battere troppo velocemente, prendendo grandi boccate d’aria.

Ma… il battito accelerato del mio cuore era davvero dovuto alla corsa?

Paura? Emozione? Cos’era quel tremito che mi pervadeva?

-Scusami, non mi ero reso conto. Probabilmente li abbiamo seminati.

Alzai il viso verso il ragazzo che, senza accusare minimamente lo sforzo della corsa, mi guardava, la schiena poggiata contro il palo. Sorrideva, quasi divertito.

-Certo non credevo fossi così poco allenata!

Disse, e si vedeva che stava trattenendo a stento una risata. Sentii uno strano prurito alle mani.

-Sai… non… mi… mi sono mai… mai allenata per…  la maratona!!

Dissi, continuando ad ansimare, infastidita. Mi avevano quasi violentata e lui stava facendo delle battute!!

“Però ti ha salvata, Yukiko..”

Flebile voce nella mia mente.

Già. Mi aveva salvata.

Un risolino gli sfuggì  dalle labbra, spensierato. Lo guardai, immobile, seria.

Shin se ne accorse e, prima che dicesse qualcosa, lo interruppi.

-Perché?

Una domanda che non trovava risposta.

Il respiro si era ormai normalizzato, ed i miei occhi erano fissi nei suoi.

Laser. Ne avevo quasi paura, di quello sguardo.

Il sorriso svanì dalle sue labbra, mentre io ripetevo la mia domanda

-Perché mi hai salvato?

Silenzio. Pochi secondi, lunghissimi, poi le labbra si piegarono di nuovo, quasi con una sorta di malinconia.

-Perché era giusto così, non trovi?

Rispose.

Silenzio. Nuovamente silenzio.

Si accese una sigaretta, mentre io lo guardavo, senza dire nulla. Tranquillo.

Brillio d’argento. L’accendino, così particolare, brillava al suo collo.

Il chiacchiericcio delle strade si stava facendo più acuto, fastidioso, mentre la folla si riversava sui marciapiedi.

Fece un lungo tiro. L’odore dolciastro delle sue sigarette mi pizzicò il naso, facendomi quasi starnutire.

“Chi sei?”

Ecco cosa avrei voluto chiedergli. Ma, d’altronde, avevo paura della risposta.

Lui, per il momento, rimaneva solo una figura della notte, come me, e questo in qualche modo mi rincuorava. Avere qualcosa in comune.

Ed ero troppo codarda per spezzare l’illusione che io fossi simile a quel ragazzo, che sia nel buio della notte che nell’alba del mattino.. sembrava splendere.

Ma probabilmente era solo lo shock a rendermi così romantica!

Però lo ricordo ancora così.. come un angelo.

“Ma gli angeli hanno i capelli azzurri?” mi chiesi, e le mie labbra si piegarono in un sorriso.

 

 

D’un tratto, lui spalancò gli occhi, come se si fosse appena ricordato di qualcosa

-Oh, a proposito.. com’è che ti chiami?

Rimasi immobile, basita, ed il sorriso sparì dalla mia bocca, ora lievemente aperta per lo stupore.

-Eh?

Probabilmente avevo capito male.

-Come ti chiami?

Il viso innocente, quasi in un’espressione da bambino. Angelico davvero.

Nulla mi aveva mai fatto irritare di più.

Continuava ad aspettare, in attesa di una risposta.

Non.. non ci potevo credere! Allora era serio!

Interdetta, continuai a fissarlo per un istante. Poi serrai i pugni, mentre l’irritazione mi dava alla testa, e sferrai un pugno alla sua spalla.

In realtà credo che il dolore alla mia mano fu maggiore di quello che io provocai a lui.

 Lui si ritirò, massaggiandosela

-Hey!

-Ma che razza di persona sei?!? Tu fai a botte con i pusher tutti i giorni per persone di cui non conosci nemmeno il nome?!?

Dissi, con un tono di voce forse un po’ troppo alto, improvvisamente irata. Lui mi guardò, mantenendo quell’espressione un po’ confusa

-Beh, facevo il mio dovere sociale, per così dire..

… Eh?

Avevo la bocca spalancata. Assurdo!!

-Se dovevi fare la tua buona azione del giorno facevi attraversare un paio di vecchiette!

Shin continuò a guardarmi, pensieroso

-Perché, avresti preferito che ti avessi lasciato in balia di quegli uomini?

Chiese, innocentemente. Aggrottai la fronte, perplessa. Non aveva mica tutti i torti..

-Beh, in effetti…

Per un istante, entrambi ci guardammo, esitanti.

La sua risata sonora, tanto da sorprendermi, spezzò quel momento

-Come “beh, in effetti”?! Certo che sei strana davvero!!

Disse, piegandosi in due dalle risate. Mi sentivo un po’ offesa, in realtà.

Che razza di eroe era quello? Un principe che di azzurro aveva solo la chioma!

Però.. la sua risata era contagiosa. Sorrisi, vagamente divertita. Sospirai e dissi, passandomi una mano tra i capelli, esitante

-Probabilmente. Non sei il primo a dirmelo.

Sogghignai.

-Ad ogni modo.. il mio nome è Yukiko.

Lui si riprese,asciugandosi le lacrime agli occhi,  guardandomi.

Sorrise a sua volta, ma era un sorriso diverso.

Poco era rimasto di ingenuo sul suo viso.

Di nuovo quello sguardo. Senza accorgermene, trattenei il fiato.

-Piacere, Yukiko-chan.

Laser. Quegli occhi.. ipnotici, tanto che rimasi a contemplarli senza accorgermi della sua mano finchè non sfiorò il mio collo.

Una carezza.

Morbida.

Gelida.

Ma non fu il freddo a farmi rabbrividire.

Mi scostai, toccando il punto in cui alcuni secondi prima la mia pelle era entrata in contatto con la sua.

-Sanguini.

Disse, osservandosi i polpastrelli macchiati di rosso.

Guardai a mia volta le mie mani, sporche anch’esse.

Sangue.

Il mio cuore saltò un battito.

-Ah.. Deve… deve essere stato quando.. quel tizio mi ha puntato il coltello alla gola…

La mia voce si spense, mentre il ricordo di pochi minuti prima mi assaliva.

Lo stesso terrore.

La stessa paura.

Immobile, fissai l’asfalto, ma in realtà davanti a me scorrevano le immagini degli incubi che si sarebbero realizzati se solo…

In frantumi.

In un attimo.. realizzai in pieno ciò che mi era accaduto.

Fino a quel momento, Ken era rimasto offuscato nella mia mente, distratta dall’evolversi degli eventi.

Ma ora…

Quell’accenno di serenità che la spensieratezza di Shin mi aveva portato si ruppe in mille pezzi.

Sentii il mio corpo tremare, senza che riuscissi a controllarlo.

Perché? Sapevo, sapevo che non sarebbe finita lì.

Sapevo che sarebbero tornati a cercare me, o Chiyo.

Sapevo che, prima o poi, ci sarebbe stato un altro vicolo buio, un altro muro gelido dietro le mie spalle ma nessun principe azzurro a salvarmi.

Sapevo. Sapevo, come avevo sempre saputo, che nessuno si sarebbe curato se… se fossi morta.

O peggio.

Il tremito si fece più accentuato, tanto che sentivo che le gambe non avrebbero potuto sorreggermi ancora per molto.

Affogavo, affogavo nel mio terrore, nella mia paura.

Più cercavo di respirare, più l’acqua, che non era acqua ma più simile a fango, viscido e sporco, mi entrava nei polmoni.

Deglutii, a fatica, senza alzare gli occhi, portandomi entrambe le mani alla gola.

“Ho paura…”

“E di cosa, Yukiko? Della morte? Non essere sciocca: come puoi aver paura che ti venga tolta una vita che non hai mai avuto? Inoltre.. nulla può essere peggio di questo.”

In frantumi.

Le gambe cedettero, definitivamente.

Ma.

Ma non sentii il duro asfalto. Il colpo non arrivò mai.

Due mani, forti e fredde, mi sorressero, sospingendomi contro il petto di colui a cui appartenevano.

Mi ci rifugiai, ispirando forte.

Un odore dolciastro. L’odore di una sigaretta che era diventato fin troppo familiare.

Il fango divenne meno denso.

-Calmati, Yukiko.

Un sussurro al mio orecchio. Annuii debolmente.

Sentii il suo battito contro il mio orecchio, e mi aggrappai a quel suono, tanto che anche il mio vi si adattò.

Tum. Tum. Tum.

Il respiro si regolarizzò, piano. Ma il terrore rimaneva, troppo presente perché la mia mente riuscisse a sopportarlo.

-Puoi piangere, se vuoi.

Chiusi gli occhi. Non una lacrima.

-Io non piango mai.

Voce atona. Robotica. Senza vita.

Senza la vita che non avevo mai posseduto.

Sentii le braccia di Shin stringermi un po’ più forte.

-Io non piango mai.

Ripetei. Ma avrei voluto.

Forse il dolore che sentivo dentro si sarebbe attenuato.

E fu la nebbia.

 

 

Hey, Nana

Fuggire dalla realtà è sempre stata la nostra specialità, vero?

 

 

Quando la nebbia si diradò, mi accorsi di trovarmi distesa.

Fissavo il soffitto bianco di una stanza, cercando di orientarmi, anche se con difficoltà.

Fu allora che riconobbi la voce mi chiamava e percepii la mano che stringeva la mia.

-Chiyo..

Sussurrai, sbattendo più volte palpebre.

-Yukiko-chan!! Ti sei svegliata, finalmente!! Che sollievo!!

Voltai la testa, fino ad incontrare lo sguardo della mia coinquilina.

Uno sguardo bagnato di lacrime.

Tirò su con il naso, asciugandosele con il dorso della mano.

Sbattei nuovamente gli occhi.

-Che ci faccio qui?

Mormorai, confusa. L’ultima cosa che ricordavo era..qualcuno che mi stringeva a sé.

Shin.

Quel ricordo mi colpì in pieno.

Mi misi a sedere, guardandomi intorno, agitata

-E Shin? Shin dov’è?

Chiyo mi guardò, aggrottando le sopracciglia

-Shin sarebbe quel ragazzo che ti ha portato qui? Beh, io so solo che quando ti ha portato qui ero così preoccupata, Yukiko!! Ha detto che non ti sentivi bene e che eri riuscita a malapena a mormorare dove abitavi!! Davvero, Yuki, non fare più scherzi del genere!! Ma cos-

-Non lo vuoi sapere davvero, Chiyo, credimi.

La fissai, lo sguardo duro e gelido. Voce tagliente.

Il ricordo di poche ore prima era vivido.. tanto da farmi male ancora.

Più di quel coltello che aveva lasciato segno sulla mia gola.

Lei sussultò, e per un lungo momento restò in silenzio, sorpresa.

Poi, piano, sul volto comparve l’ombra della consapevolezza.

-E’.. stato Ken?

Non risposi. Non ce n’era bisogno.

Un lungo silenzio.

Feci per alzarmi ma..

La sua mano afferrò il mio polso, delicata.

Chiyo, seduta sul letto, mi guardava, implorante

-Mi dispiace tanto, Yukiko, davvero. Ma.. ma io adesso ho i soldi e, vedrai, Ken non..

-Non voglio saperlo, Chiyo.

La interruppi. Debolmente sciolse la presa, abbassando lo sguardo.

Le sue labbra tremarono, serrandosi in una smorfia

-Scusa…

Distolsi lo sguardo da lei.

-Non so se basta, Chiyo.

Mi diressi verso il bagno.

Chiusi la porta dietro di me.

Girai la chiave nella toppa.

Anche con il suono dell’acqua scrosciante, percepii i suoi singhiozzi.

 

 

-Shin!! Sei in ritardo!!

La voce di Nana lo accolse, ovviamente non nel più dolce dei modi.

-Senti, a me non frega niente cosa fai la notte, ma se fai ritardo un’altra volta alle prove giuro che ti prendo a calci!!!

“Sensibile come sempre” pensò il ragazzo, trattenendo un sorriso.

-Che cattivaaaaa!! Guarda che io oggi ho aderito anche al mio impegno sociale!!

-Sì, come no, tutte scuse!! Mettiti a lavoro E SPEGNI QUELLA SIGARETTA!

Disse la ragazza, strappandogli dalle labbra la Black Stone che stava fumando e spegnendola sotto il piede.

-Agli ordini!

Disse il ragazzo, avvicinandosi a Nobu, che stava ridendo. Prese il basso dalla custodia, cominciandosi ad accordarlo.

-Hey, Shin, nemmeno stanotte sei tornato a casa. Non starai esagerando?

-Sta tranquillo, Nobu, io passo le mie notti in un modo splendido!

-Detto da un quindicenne è inquietante!

Shin sorrise, ma c’era un fondo di amarezza sul suo volto.

La mente già era tornata alla notte appena passata.

Lunghi boccoli chiari. Voce limpida. Sorriso sereno, che troppe volte nascondeva dolore.

Un angelo.

 

“Ma come, Shin? Non lo sai? E’ il filo rosso che lega per il mignolo le persone predestinate.”

Ed ancora..

“Sono così stanca della mia natura umana..”

 

Già. Lo era anche lui.

Piccole confidenze sussurrate nel cuore della notte.

Si erano separati da poco e già la ferita nel petto di Shin si stava riaprendo.

Forse.. anche per colpa dell’altro angelo.

Quell’angelo che era puro quanto lo era lui.

Un angelo dalle ali mozzate.

 

“Non me ne libererò mai..”

 

Ali ancora sanguinanti.

Rivedeva lo smarrimento negli occhi di giada della ragazza.

Yukiko..

Che lo stesso smarrimento comparisse nei suoi?

-Hey, Shin?

Shin sbatté le palpebre, tornando al presente.

Incrociò lo sguardo preoccupato di Nobu.

-C’è qualcosa che non va?

Shin sorrise.

-Nulla. Pensavo solo a quanto sia bella la neve.

La voce di Nana, calda e roca, riempì lo studio.

 

 

 

Quando uscii dal bagno, Chiyo era ancora lì.

Seduta sul letto, piangendo.

Strofinai l’asciugamano sulla testa, guardandola . Abbassai lo sguardo, incapace di dire nulla.

E fu allora che i miei occhi finirono sul piccolo tavolo che si trovava tra i nostri due letti.

C’era un biglietto sopra.

Mi avvicinai, prendendolo tra le dita.

C’era una scritta a grandi caratteri, che attirò immediatamente la mia attenzione.

BLACK STONES.

-E questo?

Chiesi, stupita.

Senza alzare gli occhi, sentii Chiyo sussurrare

-Lo ha lasciato quel ragazzo...

Battei le palpebre più volte, sorpresa. Guardai il volantino.

Era per quella sera.

Lanciai un’occhiata a Chiyo, e mi avvicinai a lei.

-Ti va se andiamo a darci un’occhiata?

Dissi, con un sorriso titubante sulle labbra.

Lei alzò il volto bagnato verso di me, sorpresa.

Annuì con vigore

-Sì, Yukiko-chan!

Risi, asciugandole le lacrime.

-Allora pensiamo a farci belle!!

Le scompigliai i capelli.

Un sorriso ingenuo le illuminò il volto, mentre annuiva di nuovo, abbracciandomi.

Ancora oggi, Chiyo è una delle cose più pure e immacolate che io possa ricordare.

Il suo candore è, tuttora, così abbagliante che, chi come me non è abituato alla luce del sole, ne rimane abbagliato.

 

 

"Pronto?"

-Yucchan!! Indovina chi è!

Una risata dall’altro capo del telefono

"Chi può essere se non un certo biondino? Come va? Perché mi hai chiamato?"

Come se non lo sapesse.. pensò l’uomo, con una smorfia

-E se ti dicessi che mi manchi già?

"Ti direi che stai diventando viziato!"

Un’altra risata. Anche il ragazzo rise.

-Forse, ma che male c’è? Allora? Stasera ci vediamo?

Attesa.

"Mi dispiace, stasera ho un impegno con un’amica. Scusa."

Il ragazzo aggrottò la fronte.

-Un’amica o un amico?

Risate

"Sei forse geloso?"

-Certo che no!!

Urlò quasi lui, arrossendo.

La donna all’altro capo rise di nuovo.

"Tranquillo, è un’amica. Ora devo andare. A presto!"

-A..

Tu. Tu. Tu.

-…presto.

Il ragazzo abbassò il cellulare, fissando il display, ormai spento.

Un urlo

-Dove diamine ti sei cacciato, Naoki?!?

Il ragazzo sospirò.

-Eccomi, Takuuuumiiii!!!

Disse, ed immediatamente sul suo volto apparve un sorriso.

Mantenere una finta allegria. Fingersi ingenuo e superficiale.

Solo un altro modo per evitare di essere feriti.

Percorse il corridoio ed aprì la porta.

Ennesimo inganno.

 

 

 

Borchie. Creste. Piercing. Giacche, pantaloni di pelle. Tartan abbinato a spille e spillette.

Capelli dalle naturalissime tinte viola, rosa, blu, verde.

-Dove siamo finite?

Chiese Chiyo, stringendosi a me, preoccupata. A dire il vero, neanche io ero tanto tranquilla

D’accordo, io e Chiyo proprio delle sante e, soprattutto Chiyo, non è che frequentasse belle compagnie, ma mai nulla di estremo, almeno nell’aspetto.

Ritrovarci in un covo di punk, insomma, non era del tutto rassicurante

-Non… bisogna giudicare dall’aspetto, Chiyo. Infondo, anche Shin è un punk, no? Dovevamo aspettarci che quel volantino pubblicizzasse una musica del genere.

La ragazza annuì, aggrappandosi al mio braccio

-E.. entriamo?

Chiese, titubante. Feci segno di sì, sospirando, e spinsi la porta.

Il locale era una live house in stile londinese, anche se, sommersa dalla folla e quasi completamente al buio fatta eccezione per poche, psichedeliche luci, era difficile da giudicare.

Molta gente già si era radunata sotto il palco, attendendo con trepidazione, e il vociare era tanto forte che quasi non riuscivo a sentire ciò che mi diceva Chiyo, accanto a me.

Ma, d’altro canto, suppongo che nemmeno nel silenzio più assoluto avrei capito le sue parole: la mia mente era distratta.

Inconsapevolmente, sin dal primo momento in cui avevo messo piede nel locale, avevo cercato tra la folla il volto di Shin.

Avevo creduto [sperato] che quel volantino lasciato sul tavolo del mio appartamento altro non fosse che un invito.

Ed invece, nonostante lo cercassi affannosamente.. non riuscivo a vederlo da nessuna parte.

Una piccola parte di me fu adombrata dallo sconforto ma, in qualche modo, la mano di Chiyo, stretta nella mia, mi sollevò.

Che strano rapporto, il nostro.

Sentivo uno strano senso di protezione nei suoi confronti, nonostante la differenza d’età ma, se qualcuno me lo avesse fatto notare, lo avrei trovato assurdo.

Perché Chiyo mi ricordava la persona che più avevo odiato. La persona che, più di tutte, mi aveva ferito.

Madre…

-Yuki-chan, cerchiamo di arrivare sotto il palco!!

La voce di Chiyo mi fece tornare alla realtà, in quel momento così chiassosa e confusa.

Facendoci strada tra la folla a spintoni, riuscimmo ad arrivare in prima fila, anche se con fatica.

Le luci si spensero ed, immediatamente, un urlo partì dal pubblico.

Sentivo i mormorii dei fans accanto a me con distrazione

-Sono davvero grandi!

-Ah, non vedo l’ora di vedere Nana!! E’ da mesi che non si esibiscono!

-Perchè, Yasu? E’ fantastico!! Non per nulla è il leader!! E’ una fortuna che qui a Tokyo non siano ancora famosi, altrimenti sarebbe quasi impossibile ascoltarli dal vivo!!

-E’ verissimo!

-Ah!! Eccoli!! Nana!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il grido aumentò di volume, mentre sentivo la mano di Chiyo stretta più forte nella mia.

Alzai lo sguardo verso il palco, mentre quattro figure entravano.

Una donna.

No, non una semplice donna. Solo la sua immagine esprimeva forza, carisma, bellezza..

I suoi occhi, sottolineati da un trucco pesante, sembravano brillare.

Rimasi affascinata, guardandola.

Lei afferrò il microfono, legandovi un nastro, per poi avvicinarlo alle labbra

-Buonasera a tutti! Noi siamo i Blast!!

Il boato esplose nuovamente, mentre la musica partiva.

-Yukiko!!! Guarda!!! Quello è..!!!

Ammaliata dalla vocalist, non avevo fatto caso agli altri componenti della band ma, quando guardai dove Chiyo mi indicava, rimasi senza fiato.

Shin.

Le corde del basso scorrevano tra le sue dita, dando vita a suoni magnifici.

No.

Non era più solo Shin. Ora era un dio, così come lo erano tutti e quattro i ragazzi sul palco quella notte.

E, mentre la voce calda e roca di Nana si diffondeva nella sala, tremai.

Mi resi conto di come.. stessi assistendo ad un qualcosa di straordinario.

Magia pura.

 

“When I was darkness at that time fueteru kuchibiru
Heya no katasumi de I cry
Mogakeba mogaku hodo tsukisasaru kono kizu
Yaburareta yakusoku hurt me
Nobody can save me
Kamisama hitotsu dake
Tomete saku you na my love
I need your love
I'm a broken rose
Maichiru kanashimi your song
Ibasho nai kodoku na my life
I need your love
I'm a broken rose.
Oh baby, help me from frozen pain
With your smile, your eyes, and sing me, just for me
I wanna need your love...”

 

 

 

 

Hey, Nana, quella notte..
tu hai sentito il battito del mio cuore impazzito aldisopra di tutto quel rumore, non è vero?
Io ne sono convinta.
Ancora oggi, l’istante in cui voi siete comparsi sul palco..
Lo ricordo come la prima volta che mi sono innamorata.
Hey, Nana.. il mio primo amore è stata la tua voce.
Ti prego, canta ancora e, anche se non dedicherai quella canzone a me..
 fammi sentire di nuovo il mio cuore di ghiaccio battere in petto…

 

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Allors, rieccomi!! Yes, I know, avevo promesso di aggiornare in fretta ma, chissà perchè, questo capitolo ha richiesto molto tempo.. uhm... 

In realtà l'avevo in pratica finito di scrivere qualche giorno fa, ma poi ho cambiato alcune cose (cioè metà testo) e quindi eccomi! E, anche con tutte le modifiche, mi sembra di non aver dato il meglio di me! Forse anche perchè mentre scrivevo questo capitolo ero del tutto presa dalle idee per i futuri *_* Cavolo, non vedo l'ora di sviluppare le mie nuove idee! Ad ogni modo, spero vi piaccia anche questo cappy!

ps: ditemi se volete far comparire qualche personaggio in particolare, le vostre idee, le vostre preferenze! Essendo tutto ancora in fase di sviluppo, non si sa mai che mi diate una bella idea! **

pps: non ho mai specificato in quale periodo si svolge la storia!! Beh, diciamo che è in un ipotetico momento (mai avvenuto ma che io faccio finta esista xD) in cui Hachiko sta da Takumi, quindi ha scoperto di essere rimasta incinta ed ha lasciato Nobu, ma, allo stesso tempo, i Blast non hanno ancora firmato con nessuna etichetta (ecco spiegato il perchè dell'esibizione nella live house).

Ma ora, vediamo di rispondere ali miei recensitori:

daygum: sono davvero felice che tu abbia messo la mia storia tra i tuoi preferiti!! Anche se in questo capitolo non è che ci siano molti passi avanti (beh, finalmente Shin e Yukiko interagiscono davvero, ma a parte questo...) diciamo che, perlomeno, avvia il prossimo capitolo, che in pratica sarà molto succulento!! Spero ti sia piaciuto anche questo cappy! ^^ Kiss!

tochan: caVissima!! Beh, Yukiko si sottovaluta molto, ma allo stesso tempo non si fa mettere i piedi in testa, tranne quando ciò è necessario per salvarsi la pelle (vedere come si comporta con Ken, ad esempio), e per questo somiglia a Nana. Allo stesso tempo, però, è molto diversa da lei perchè non altrettanto egoista. Si sente molto responsabile nei confronti di Chiyo, principalmente perchè le ricorda molto la madre, che ha sempre dovuto accudire, e, anche se afferma di odiarla, Yukiko voleva solo essere disperatamente amata e la madre, che nella sua debolezza aveva bisogno di scaricare le colpe su qualcuno ed avendo trovato in Yukiko quel qualcuno, non era mai stata capace di dimostrarle affetto. Inoltre, è vero, lei gioca a fare l'adulta priva di sentimenti e carica di responsabilità, ma è molto fragile, e ciò provocherà non pochi problemi. Per quanto riguarda il biondino, in questo capitolo si scopre che è Naoki, come avevi supposto! Beh, ho immaginato una cosa del genere per due punti: 1) Naoki è un donnaiolo, ed era molto probabile che, insomma, cercasse "compagnia" ogni notte 2) qui si scopre che prova anche un certo.. come dire.. affetto? per Yukiko. Naoki è sempre descritto come uno stupido, superficiale e sempliciotto ma non lo è. Fa solo finta, perchè è più facile osservare il mondo e rimanere fuori dai guai in questo modo. O, almeno, è la maniera in cui io l'ho immaginato!! Beh, spero che questo capitolo abbia soddisfatto la tua sete di curiosità ^_^ E, ripeto, sono aperta ad ogni opinione, critica e consiglio!!

hachi92: Anche oggi ho finito a mezzanotte! Boh, la notte mi ispira ** xD Beh, questo capitolo è piuttosto stranotto.. l'ho trovato particolare persino io che l'ho scritto ò.ò mah! xD Se sei una fan di Shin andremo moooolto d'accordo! ** Spero ti sia piaciuto!!^^ Bye!

vivienne_90: Niente anticipi U_U Io sono la prima che li chiede e non me li danno mai, quindi questa è una mia piccola vendetta personale xDD Okkei, devo dire di non aver concesso molto spazio a Reira e Shin in questo capitolo, ma c'è un piccolo pensiero di lui che confronta Reira con Yukiko. Reira sarà un personaggio fondamentale nella fanfiction, almeno per come l'ho in mente ora. Può darsi che tra un'ora cambi idea, non si sa mai xD Kisses!

sailorgiola:
oddea, addirittura? °°'' Diciamon che io ho la storia in mente a "scene" del fumetto, quindi poi cerco di trascriverla a parole come meglio posso >.< Non posso dire che il mio stile sia uguale alla Yazawa, anche se è vero che anch'io userò i flash che lei ama tanto, però mi sforzerò di essere degna di utilizzare i personaggi della Divina Ai senza rovinarli ** Thanks!

Dea Nemesis: Grazie tantissimo! ^^ Ho cercato di adattare Yukiko nel modo migliore e sono felice di sapere che tu creda che io ci sia riuscita ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo cappy! Kiss!
  
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